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PubblicatoAssunta Vitale Modificato 9 anni fa
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1 6 Maggio 2008 – Milano INCONTRO ATTUARI INCARICATI VITA L’EVOLUZIONE DEL RUOLO DELL’ATTUARIO INCARICATO ALLA LUCE DEL REGOLAMENTO ISVAP N.20/2008 SUI CONTROLLI INTERNI E GESTIONE DEI RISCHI GIAMPAOLO CRENCA CRISTINA LISERRE
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2 REGOLAMENTO ISVAP N. 20/2008 Il regolamento riprende in larga parte le disposizioni della Circolare Isvap n. 577/2005 OBIETTIVO Un sistema di valutazione integrato di una Compagnia di Assicurazioni attraverso il Risk Management Assicurativo ALLA RICERCA DEL MODELLO INTERNO Quale ruolo per l’Attuario Incaricato nel Risk Management? DALLA CIRCOLARE ISVAP N.577/2005 AL REGOLAMENTO ISVAP N.20/2008
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3 DISPOSIZIONI CONTENUTE NEL REGOLAMENTO ISVAP N.20 SVILUPPO DELLA “CULTURA DEL CONTROLLO” DEFINIZIONE STRATEGIA DI INDIVIDUZIONE, MISURAZIONE, MONITORAGGIO E CONTROLLO INTERNO DEI RISCHI, ANALISI QUALITATIVA DELLA CORRELAZIONE DEI RISCHI POSSIBILITA’ DI UTILIZZO DI MODELLI INTERNI DI MISURAZIONE DEI RISCHI VALUTAZIONE DINAMICA DELLA SOLVIBILITA’ ANALISI CORRELAZIONE TRA I VARI RISCHI – STIMA CAPITALE NECESSARIO PUNTO DI PARTENZA PER IL PROGETTO SOLVENCY II IL RISK MANAGEMENT ASSICURATIVO
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4 Rischio di Assunzione Rischio di Riservazione Rischio di Mercato Rischio di Credito Rischio di Liquidità Rischio Operativo Rischi legati all’appartenenza al Gruppo Rischi Legali Rischi Reputazionali Rischio di non conformità alle norme INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI: QUALE RUOLO PER L’ATTUARIO INCARICATO? LE CATEGORIE DI RISCHIO INDIVIDUATE DALLA CIRCOLARE ISVAP N.577/2005 E DAL REGOLAMENTO ISVAP n. 20/2008
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5 Dopo una prima fase di individuazione (mappatura) dei rischi si passa alla fase di misurazione/quantificazione dei rischi medesimi. Si tratta di una attività più complessa ed articolata nell’ambito della quale, sulla base della individuazione e classificazione dei rischi e tenendo conto delle informazioni di carattere quantitativo in precedenza raccolte, si procede alla misurazione dei singoli rischi utilizzando a tal fine le metodologie che saranno ritenute di volta in volta più appropriate. Nell’ambito della quantificazione dei rischi saranno considerate anche le correlazioni esistenti tra i vari rischi. Quale ruolo per l’Attuario Incaricato? MODELLI DI MISURAZIONE DEI RISCHI
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6 UTILIZZO DEL LIABILITY ADEQUACY TEST MODELLI DI MISURAZIONE DEI RISCHI POSSIBILI APPROCCI PER LA MISURAZIONE DEI RISCHI Rischio di assunzione/ riservazione – Un possibile approccio PER LA VERIFICA DELLA CONGRUITA’ DELLE RISERVE TECNICHE I FLUSSI FUTURI STIMATI CONSENTONO ANCHE LA VERIFICA DELLA TARIFFAZIONE OPPURE TECNICHE DI TIPO VAR (VALUE AT RISK)
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7 POSSIBILI APPROCCI PER LA MISURAZIONE DEI RISCHI Rischio di mercato – Un possibile approccio Modello di tipo VaR (Value at Risk) Il VaR misura la massima perdita probabile su un determinato orizzonte temporale e con un certo intervallo di confidenza. Questo modello stima il rischio di mercato sia del portafoglio che di ogni singolo movimento di cassa, permettendo di valutare la massima perdita “potenziale” al variare degli scenari del mercato. Ipotizzando scenari di mercato sfavorevoli e analizzando le “code” della distribuzione della perdita si effettuano poi analisi di tipo “Stress Test” MODELLI DI MISURAZIONE DEI RISCHI
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8 POSSIBILI APPROCCI PER LA MISURAZIONE DEI RISCHI Rischio di credito – Un possibile approccio Il modello Credimetrics Approccio “Mark – to – Market” Prevede la quantificazione delle perdite associate alle eventuali variazioni del rating attuale delle controparti durante l’intervallo di tempo considerato Potrebbe includere la quantificazione del rischio di riassicurazione basandosi su ipotesi di attribuzione di classi di rating e relative probabilità di transizione ai riassicuratori MODELLI DI MISURAZIONE DE RISCHI POSSIBILI APPROCCI PER LA MISURAZIONE DEI RISCHI
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9 modello ALM (Asset Liability Management) Le tecniche sviluppate aiutano a misurare il grado di disallineamento e a trovare strumenti per la gestione del rischio di liquidità in quanto forniscono al manager una visione dell’esposizione dell’impresa alla volatilità dei tassi di interesse e agli altri rischi, la sua relativa tolleranza e la possibilità di mantenere un surplus di attivo rispetto al passivo, e conseguire così un profitto MODELLI DI MISURAZIONE DEI RISCHI POSSIBILI APPROCCI PER LA MISURAZIONE DEI RISCHI Rischio di liquidità- Un possibile approccio
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10 Rischi operativi, legali, reputazionali e di appartenenza al Gruppo stima della distribuzione della frequenza dell’evento che determina una perdita (sinistro) stima della distribuzione dell’impatto economico di tale evento (costo del sinistro) stima della distribuzione della perdita/danno aggregato stima della distribuzione della perdita/danno aggregato definizione del percentile che assicuri la copertura con una determinata probabilità in uno stabilito intervallo di tempo Maggiori criticità: Maggiori criticità: indisponibilità di adeguate serie storiche di dati da utilizzare per stimare le suddette distribuzioni difficoltà a quantificare gli impatti di determinati eventi dannosi (in particolare nel caso del rischio reputazionale). POSSIBILE APPROCCIO PER LA MISURAZIONE DELLE ALTRE TIPOLOGIE DI RISCHI MODELLI DI MISURAZIONE DEI RISCHI
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11 ULTERIORI APPROCCI L’EMBEDDED VALUE QUANTIFICAZIONE DI TUTTI I RISCHI ALL’INTERNO DEL MODELLO MISURARE LA SOLVIBILITA’ PASSANDO PER LA REDDITIVITA’ *********** APPROCCIO DEL COSTO DEL CAPITALE LA MISURAZIONE DEL RISCHIO PASSA ATTRAVERSO IL COSTO DEL CAPITALE NECESSARIO IN QUANTO ASSORBITO DAI RISCHI MODELLI DI MISURAZIONE DEI RISCHI
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STRESS TEST - AGENDO SULLE IPOTESI/SCENARI DI BASE MA SOLO SU VARIABILI SIGNIFICATIVE -IN MODELLI DI TIPO VAR E’ DI FATTO IMPLICITO NEI PERCENTILI -ALTRE TECNICHE 12
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13 Analisi e valutazione di ogni singolo rischio Rischio di mercato Rischio di liquidità Rischio di credito Rischio di riservazione Rischio di assunzione Rischio operativo Rischio legale Rischio reputazionale Analisi dell’aggregazione e delle correlazioni tra i vari rischi Perdita totale potenziale Livello di confidenza Orizzonte temporale Capitale a rischio necessario nell’ottica Solvency II DALL’ANALISI DELLA VALUTAZIONE DEI SINGOLI RISCHI ALLA DEFINIZIONE DEL CAPITALE NECESSARIO NELL’OTTICA SOLVENCY II L’EFFETTO DELLA CORRELAZIONE DEI RISCHI Rischio di contagio Rischio di non conformità a norme di leggi
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14 IL POSSIBILE RUOLO DELL’ATTUARIO INCARICATO VITA (AI) Ad oggi non è formalizzata una collaborazione con il Risk Manager, né uno specifico ruolo dell’AI nel processo di Risk Management SUL TEMA E SUI RAPPORTI TRA INTERNAL AUDITING, AI E RISK MANAGER SEMBRA ESSERCI UN CERTO VUOTO NORMATIVO TALE DA NON DELINEARE SEMPRE CON PRECISIONE RUOLI E FUNZIONI DELL’AI. NE’ GLI ULTIMI REGOLAMENTI HANNO SCIOLTO TALI NODI Nuovo Margine di Solvibilità Deve essere firmato dall’AI? L’AI dovrà occuparsi del solo modello standard previsto dalla Vigilanza? Margine di solvibilità basato sui capitali a rischio MODELLO INTERNO Possibile coinvolgimento dell’AI ? Su tutto o su una parte del processo ? –Mappatura dei rischi –Quantificazione dei rischi RUOLO DELL’AI? –Analisi degli Stress Test
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15 IL RUOLO DELL’ATTUARIO INCARICATO VITA Le funzioni di AI e Risk Manager rimangono disgiunte? Supporto al Risk Manager o AI Risk Manager? Quali rischi potrebbero diventare di competenza dell’AI oltre a quelli tecnici? Certificazione dei risultati derivanti dalla quantificazione dei rischi e dallo stress test? Quali rapporti tra AI e Internal auditing oltre quelli già codificati ?
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