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con teoria del sistema:
SISTEMI GIURIDICI (Cap. IV Barberis) a) perché analisi diritto come sistema Non si danno norme isolate problemi si risolvono meglio con teoria del sistema: - norme e sanzioni - rapporti tra norme - obbligatorietà - coerenza - completezza
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HA IL SISTEMA GIURIDICO:
b) il diritto non è solo un insieme di norme ma un sistema = insieme ordinato e strutturato analisi COSA È IL SISTEMA GIURIDICO QUALI PROBLEMI HA IL SISTEMA GIURIDICO: SONO 5: a) STRUTTURA b) VALIDITÀ c) OBBLIGATORIETÀ d) COERENZA e) COMPLETEZZA
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1) COSA È IL SISTEMA GIURIDICO
strutturato = ordinato assiomatico = dedotto da uno o più principi fondamentali chiuso = delimitato rispetto ad altri sistemi di norme
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TRE CONCEZIONI: a) SISTEMATICA b) SISTEMA GIURIDICO (IN SENSO STRETTO) o SISTEMA STATICO c) ORDINAMENTO GIURIDICO o SISTEMA DINAMICO
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a) SISTEMATICA i) sistema esterno (ruolo della dottrina) - diritto romano: utilizzo di concetti astratti (proprietà, contratto, ecc.) dispositio (sistemi muciano e sabiniano) = certa successione degli istituti giuridici sistema istituzionale (Institutiones di Gaio) = sistemazione razionale del diritto su base tripartizione personae, res, actiones - giusnaturalismo (J. Domat, G.W. Leibniz, C. Wolff)
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eliminazione norme ridondanti
ii) SISTEMA INTERNO - C.F. von Savigny (il diritto è ordinato) - Sistematica del diritto per C. Alchourron e E. Bulygin TRE FASI: - scelta delle norme sono disposizioni già interpretate - deduzione delle conseguenze logiche consente - modifica soluzione riformulazione eliminazione norme ridondanti antinomie lacune
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Regole di deduzione (es. modus ponendo ponens)
SISTEMA ASSIOMATICO Assiomi a) logici (es. transitività): ((p → q) & (q → s)) → (p → s) Assiomi b) non logici (del dominio) (= norme emanate dal legislatore) + Regole di deduzione (es. modus ponendo ponens) p → q, p ______ q Teoremi
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b) SISTEMA STATICO H. Kelsen rapporti tra norme di tipo logico-deduttivo le norme sono legate da rapporti di deduzione = sistemi non istituzionalizzati Es.: morale
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c) SISTEMA DINAMICO H. Kelsen e A. Merkl non solo rapporti tra norme di tipo logico deduttivo (deduzione) ma rapporti di delegazione
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DEDUZIONE N. SUPERIORE N. INFERIORE DELEGAZIONE N. SUPERIORE AUTORITÀ N. INFERIORE
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(A) AUTORITÀ COSTITUENTE (N) ATTI MERAMENTE ESECUTIVI
STUFENBAU KELSENIANA (N) GRUNDNORM ↓ (A) AUTORITÀ COSTITUENTE (N) COSTITUZIONE (A) LEGISLATORE (N) LEGGE (A) GIUDICI (N) SENTENZE (A) ORGANI ESECUTIVI (N) ATTI MERAMENTE ESECUTIVI
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Rappresentazione dinamica è utile per
descrivere SISTEMI ISTITUZIONALIZZATI CON PLURALITÀ DI FONTI Basati su PREVALENZA GERARCHICA ISTITUZIONALISMO di Santi Romano (diritto come sistema di istituzioni) per descrivere sistemi giuridici: NO = istituzioni sono insieme di norme Diritto è sistema? Anche se al servizio di determinati scopi, idea di sistema descrive aspetti essenziali del diritto
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A) STRUTTURA DEL SISTEMA 5 soluzioni: i) statico puro
2) PROBLEMI a) struttura; b) validità; c) obbligatorietà; d) coerenza; e) completezza A) STRUTTURA DEL SISTEMA 5 soluzioni: i) statico puro ii) dinamico puro iii) misto (statico-dinamico) iv) misto (statico-dinamico) v) a rete
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indipendenti (supreme)
RICARDO CARACCIOLO elabora primi 4 in base a distinzione: norme idea di sistema giuridico come strutturato, assiomatico e chiuso indipendenti (supreme) e plurime dipendenti
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i) statico puro solo rapporti di deduzione tra norme problema: norme irregolari (ma considerate valide) sentenze irregolari
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ii) dinamico puro solo rapporti di delegazione tra norme: stabiliscono autorità e procedure (non contenuto) problema: norme implicite ricavate per giustificazione argomentativa = universalizzazione; specificazione; per analogia, a contrario
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iii) misto (statico-dinamico)
entrambi i criteri (congiunti) = deduzione + delegazione per appartenere al sistema problema: troppo esigente È dottrina normativa
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iv) misto (statico-dinamico)
entrambi i criteri (disgiunti) = deduzione o delegazione per appartenere al sistema problema: norme implicite (giustificazione argomentativa) = non sono né delegazione, né deduzione
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v) modello a rete norma appartiene al sistema se giustificata (anche non deduttivamente) da altra norma che appartiene al sistema = rapporti di deduzione, delegazione, giustificazione struttura più complessa del diritto: regole principi Ragioni e principi morali diritto come insieme di ragioni
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vantaggi: - sistema aperto (e non chiuso rispetto alla morale, per i contenuti) - sistema strutturato in modo debole (= non assiomatico) - ammette norme implicite problema: diversi tipi di appartenenza al sistema (validità)
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B) VALIDITÀ DELLE NORME
distinzione tra diversi tipi di appartenenza al sistema 3 tipi: i) applicabilità ii) vigenza iii) validità possono essere non corrispondenti differenza da visione Kelsen per il quale validità = obbligatorietà, esistenza, appartenenza sono corrispondenti
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i) APPLICABILITÀ (O EFFICACIA)
= appartenenza al sistema sulla base di uno qualsiasi dei tre criteri di appartenenza: - deduzione - delegazione - giustificazione non deduttiva non è definizione corrente
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Definizione di BULYGIN:
solo le norme NON appartenenti al sistema sulla base del quarto modello strutturale ma dichiarate applicabili da una norma del sistema = applicabilità esterna (quella interna è adeguatezza a risolvere caso)
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= norme oggetto di rinvio (norme meramente applicabili):
norme abrogate norme del diritto internazionale privato (legge 31 maggio 1995, n. 218) norme consuetudinarie norme recepite (per Barberis anche norme implicite e vigenti e valide)
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ii) VIGENZA solo criterio di delegazione (validità formale) evidenzia esistenza norme irregolari ri-definizione di L. Ferrajoli (vigore) è problema di argomentazione o interpretazione (es.: art. 29 Cost. e concezione della famiglia)
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iii) VALIDITÀ (IN SENSO STRETTO)
criteri di delegazione e deduzione congiunti validità formale e materiale ri-definizione di L. Ferrajoli sistema è incoerente e incompleto (lacune)
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= perché le norme giuridiche devono essere NORMA GIURIDICA O SENTENZA
c) OBBLIGATORIETÀ DEL DIRITTO = perché le norme giuridiche devono essere (essere sistematico è possibile ragione) - PROBLEMA CLASSICO = DIFFERENZA TRA OBBEDITE (CITTADINI) APPLICATE (GIUDICI) ORDINE DI UN BANDITO NORMA GIURIDICA O SENTENZA
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da singola norma si risale a fondamento dell’ordinamento
risposta kelseniana = grundnorm la risposta è l’esistenza di una norma suprema o indipendente = diritto come sistema assiomatico
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3 SOLUZIONI: - POSITIVISMO GIURIDICO - GIUSNATURALISMO E NEOCOSTITUZIONALISMO - DISSOLUZIONE DEL PROBLEMA (Barberis)
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POSITIVISMO GIURIDICO
principio di effettività = si obbedisce perché il diritto è già obbedito e applicato (per Alexy è validità sociale delle norme = osservanza diffusa) 2 PROBLEMI: a) etico: effettività implica obbedienza a sistemi ingiusti b) logico: circolarità = il sistema si autofonda e contraddice la legge di Hume
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soluzione kelseniana: a) distinzione tra obbligatorietà
sono indipendenti: la prima non implica la seconda b) pone alla base del sistema una norma (sillogismo della norma fondamentale) morale giuridica
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problemi: - rapporto tra validità ed effettività - ordinamenti criminali H. Hart: norma di riconoscimento stessi problemi (anche se per Hart non è né valida né invalida)
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GIUSNATURALISMO E NEOCOSTITUZIONALISMO
basati su tesi della connessione tra diritto e morale obbligatorietà si fonda sulla morale (per Alexy è validità morale) identificazione obbligatorietà morale e giuridica per Barberis: - è tesi normativa e non analitica - è tesi contingente e non necessaria
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vale anche per Neocostituzionalismo = diritto incorpora principi morali nella costituzione è tesi normativa (per alcuni neocostituzionalisti addirittura storica) corre il rischio del legalismo etico (costituzionalismo etico) condividono con giuspositivismo ricerca di fondamento ultimo rischio è regresso all’infinito della giustificazione
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DISSOLUZIONE DEL PROBLEMA
non esiste un fondamento ultimo di obbligatorietà (sistema è a rete) Trilemma di Münchausen (H. Albert) (R.E. Raspe, Le avventure del barone di Münchausen) ogni fondazione ultima ricade in: - dogmatismo o petitio principii (vedi effettività) - circolarità (vedi norma di riconoscimento) - regresso all’infinito (vedi giusnaturalismo)
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Ricerca fondazione è modo sbagliato di impostare il problema
esempi: - codice civile italiano come diritto recepito - aspetti del sistema nazista problema è stabilire validità, vigenza o applicabilità delle singole norme
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a) trilemma di münchausen è aggirabile o no?
dubbi: a) trilemma di münchausen è aggirabile o no? (v. solipsismo metodico e rapporto tra pensiero e linguaggio + dimostrazione per confutazione e argomento elenctico di Aristotele) b) non vi è fondamento o vi è pluralità di fondamenti? per neocostituzionalismo è pluralità di fondamenti c) connessione tra diritto e morale è, per il neocostituzionalismo, contingente o concettuale (definitoria)?
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PROBLEMA DELLA VALIDITÀ E OBBLIGATORIETÀ PER IL NEOCOSTITUZIONALISMO
(R. Alexy, Concetto e validità del diritto) tre lineamenti validità - sociale sono concetti autonomi - morale - giuridica non è concetto autonomo
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rapporto con altri due criteri
Validità giuridica pone due problemi soluzione kelseniana = norma fondamentale (sillogismo della norma fondamentale) circolarità (v. organo competente) rapporto con altri due criteri
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dimostra insufficienza del solo criterio della validità sociale
= non risolve problema della trasformazione categoriale (passaggio dall’essere al dover essere) necessità della grundnorm problema del suo contenuto
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contenuto Grundnorm = necessità di inclusione di elementi morali consente: - individuazione dei vizi giuridici - cessazione della obbligatorietà (sia per singole norme, sia per il sistema) - ampliamento del concetto di diritto (procedure di applicazione)
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TESI DELLA CONNESSIONE TRA DIRITTO E MORALE
NEOCOSTITUZIONALISMO (R. Alexy, C.S. Nino, R. Dworkin) = tesi della connessione necessaria tra diritto e morale (morale razionale) si basa su: Argomento/i teorico/i Argomento/i giuridico/i
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R. ALEXY pretesa di correttezza (a causa contraddizione performativa) = pretesa di giustificazione se per soddisfare pretesa di giustificazione sono necessari argomenti morali, allora è dimostrata tesi della connessione due argomenti: - diritto ingiusto (formula di Radbruch) - principi e bilanciamento
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C.S. NINO - argomento concettuale = base è convenzionalismo concettuale = è possibile stabilire più concetti di diritto = 2 principali concetti = descrittivi e normativi - argomento giustificatorio = superiorità dei concetti normativi: a) insufficienza ragioni giuridiche per giustificare decisioni (paradosso di Ross) b) necessità del punto di vista interno = analisi delle giustificazioni dell’obbedienza conduce a teorema fondamentale della filosofia del diritto = le norme non sono ragioni sufficienti per giustificare decisioni - argomento interpretativo = interpretazione richiede ricorso a ragioni morali
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R. DWORKIN concetto di diritto = distinzione concetto/concezione qual è migliore concezione del diritto? 3 principali concezioni: convenzionalismo, pragmatismo, diritto come integrità necessità di rispondere a problema obbligo politico: risposta corretta è idea di “comunità di principio” = comunità basata su eguale considerazione e rispetto = diritti coerenti e reciproci - nell’interpretazione integrità significa coerenza rispetto ai principi
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D) COERENZA problema della presenza di antinomie (o contraddizioni) nel diritto (non nel sistema) idea di sistema dovrebbe risolvere tale problema legato a problema della interpretazione [sia come ragionamento giuridico (senso generico), sia come attribuzione di significato (senso specifico)] attribuzione di significato può generare antinomie (interpretazione estensiva a differenza di quella restrittiva)
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DEFINIZIONE DI ANTINOMIA:
se c, allora s; c→s 2 condizioni: i) premessa = 2 norme si riferiscono allo stesso caso (fattispecie astratta) tre tipi di antinomia relative alla premessa (A. Ross): totale-totale (divieto e permesso di importazione di veicoli) totale-parziale (divieto per veicoli e permesso per camion) parziale-parziale (divieto per veicoli e permesso per macchine agricole = antinomia per trattori)
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Antinomie Totale-totale Totale-parziale Parziale-parziale
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ii) conseguenza quando due norme attribuiscono allo stesso caso conseguenze incompatibili antinomia è eccesso di regolamentazione con conseguenze incompatibili (sennò ridondanza)
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CRITERI PER RISOLVERE LE ANTINOMIE
sono tre - gerarchico (lex superior derogat inferiori) - cronologico (lex posterior derogat anteriori) - specialità (lex specialis derogat generali)
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derogat ha tre significati diversi
- rende annullabile (ex tunc) - abroga (ex nunc) - deroga (fa eccezione) per Barberis anche bilanciamento appartiene ai criteri
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2 criteri formali (gerarchico e cronologico)
e 2 sostanziali gerarchico annulla ex tunc (e non ex nunc) criterio di competenza come sottospecie del criterio gerarchico (v. art. 117 cost.)
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stesso livello gerarchico
cronologico stesso livello gerarchico art. 15 preleggi: per dichiarazione espressa o per incompatibilità espressa (riguarda disposizioni) abrogazione tacita (riguarda norme) ex nunc (restano applicabili ai casi precedenti le vecchie norme)
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specialità - antinomia totale-parziale la norma speciale deroga norma speciale regolamenta sotto caso più specifico del caso più generico regolato dalla norma generale (v. artt. 2043; 2044 c.c. = responsabilità civile ed eccezione per legittima difesa) - problema sono i casi di antinomia parziale-parziale
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bilanciamento decisione caso per caso attribuendo maggiore o minor peso problema discrezionalità dei giudici meta antinomie = conflitto tra criteri
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E) COMPLETEZZA problema dell’esistenza di lacune = casi non regolati dal diritto è lacunoso diritto, ma non sistema legato a problema della interpretazione [sia come ragionamento giuridico (senso generico), sia come attribuzione di significato (senso specifico)]
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significato di lacuna se c, allora s, c→s quando il sistema non connette alcuna conseguenza al caso c è lacuna normativa esistono anche lacune assiologiche o ideologiche = caso regolato, ma non adeguatamente
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3 argomenti per dimostrare completezza ordinamento
i) SPAZIO GIURIDICO VUOTO (K. Bergbohm, Santi Romano) spazi non regolati sono casi indifferenti 2 problemi: - i casi sono tre e non due: casi regolati casi indifferenti casi individuati, ma non regolati (v. contratto) lacuna normativa si ha solo per casi individuati dal sistema giuridico - uso incoerente concetto di lacuna
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ii) divieto di non liquet art. 4 Codice napoleonico
(il giudice che ricuserà di giudicare sotto pretesto del silenzio, dell’oscurità o dell’insufficienza della legge, potrà essere processato come colpevole di diniego di giustizia) art. 12, c. 2 Preleggi vale per casi specifici, ma non per casi generici vedi art. 12, c.2 preleggi e ricorso ad analogia legis e juris lacuna riguarda casi generici e non casi specifici
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iii) principio generale esclusivo
ogni azione non vietata è permessa è sbagliato (confutazione di alchourron e bulygin) perché ammette solo due tipi di casi = vietato o permesso i casi sono almeno 3: vietato permesso espresso o forte (esplicite autorizzazioni) permessi taciti o deboli (mere assenze di divieto) se vi sono permessi taciti o deboli, sistema può essere contingentemente (non necessariamente) completo o incompleto
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dipende dalla presenza di un principio generale esclusivo o dalla presenza di un principio generale inclusivo esclusivo = art. 1 c.p. (comportamenti non previsti sono permessi) per diritto penale inclusivo = art. 12, II c. preleggi, per diritto civile lacuna è contingente
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se non sono espressi né l’uno né l’altro il sistema è
- lacunoso rispetto alle norme esplicite e antinomico rispetto a quelle implicite (antinomico = interprete può scegliere tra i due criteri)
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