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La gestione delle persone a rischio Servizio Sovrazonale di Epidemiologia ASL 20 Alessandria Roberto Raso.

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Presentazione sul tema: "La gestione delle persone a rischio Servizio Sovrazonale di Epidemiologia ASL 20 Alessandria Roberto Raso."— Transcript della presentazione:

1 La gestione delle persone a rischio Servizio Sovrazonale di Epidemiologia ASL 20 Alessandria Roberto Raso

2 La gestione delle persone a rischio Il Viaggiatore

3 L’informazione al viaggiatore diretto in zone affette L’esperienza della recente epidemia di SARS ha mostrato che l’informazione sui rischi e sulle misure preventive da adottare ha raggiunto i viaggiatori diretti verso zone affette: WHO  aree affette, livello di rischio, indicazione o meno di evitare il viaggio Campagne informative nazionali (stampa e tv) Sistema sanitario Nazionale ( Centri di medicina di viaggi, Strutture sanitarie portuali e aeroportuali, MMG…),

4 Il viaggiatore proveniente da aree affette Come per il passato, in caso di nuovi focolai epidemici sono previste numerose azioni coordinate a livello nazionale: ZONE AFFETTE Screening dei passeggeri in partenza dalle zone affette Informazione ai passeggeri che partono dalle zone affette ITALIA Informazione/screening dei passeggeri in arrivo Isolamento e osservazione passeggeri sintomatici Informazioni e Sorveglianza passiva dei viaggiatori Coordinamento tra i Servizi di Igiene Pubblica Regionali

5 Il viaggiatore proveniente da aree affette In particolare, viene informato: Sulla malattia, sulle modalità di trasmissione, sui rischi e sui i sintomi Di controllare la temperatura e l’eventuale comparsa di sintomi respiratori nei 10 giorni dal rientro Di rivolgersi al proprio medico o al Servizio di Igiene Pubblica, senza recarsi in ambulatorio o al Pronto Soccorso

6 Nel caso di una ricomparsa dell’epidemia di SARS, in cui il numero di casi di SARS attesi in Italia è estremamente contenuto, è opportuno limitare il numero dei contatti non adeguatamente protetti tra sospetti casi di SARS e altre persone (operatori sanitari o altri pazienti). Le persone a rischio (viaggiatori o contatti) devono essere informate su come comportarsi in caso di comparsa di sintomi in particolare, queste persone devono essere istruite a contattare telefonicamente il medico, il 188 o il pronto soccorso, evitando di recarsi nell’ambulatorio del medico o al Pronto Soccorso dell’ospedale.

7 La gestione delle persone a rischio L’AMBULATORIO

8 Se ricompare l’epidemia e si verifica rischio di importazione e si ritiene probabile l’accesso all’ambulatorio di un paziente con sospetta SARS si dovrà Innanzitutto minimizzare la durata di eventuali esposizioni non protette GESTIONE DI UN CASO SOSPETTO NELL’AMBULATORIO MEDICO

9 Minimizzare la durata di eventuali esposizioni non protette Ciò si può realizzare attraverso: Dare priorità nelle visite ai pazienti con patologie respiratorie L’adozione di misure atte a ridurre il rischio di trasmissione attraverso droplet (es. chiedere ai pazienti con tosse di coprirsi la bocca con un fazzoletto) La tempestiva verifica della presenza dei criteri epidemologici e clinici di sospetta SARS

10 Adottare le misure di prevenzione e protezione chiamare il 118 informando del sospetto di SARS. L a centrale operativa del 118 avviserà il reparto di malattie infettive, prima di avviare il trasferimento del paziente, e allerterà il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica Se vengono riscontrati i criteri di Caso Sospetto

11 Se emergono elementi compatibili con diagnosi di sospetta SARS le principali misure da adottare sono: a) Paziente: utilizzo immediato di mascherine b) Persone presenti in ambulatorio: uso di dispositivi di protezione individuale c) Informazione al paziente d) Isolamento del paziente e) Identificazione dei contatti f) Igiene personale g) Igiene ambientale h) Atre misure Misure di prevenzione

12 Il paziente deve indossare subito la mascherina chirurgica Nel caso non fosse disponibile la mascherina chirurgica, si dovrà invitare il paziente a coprirsi la bocca con un fazzoletto. Solo nel caso non fossero disponibili i DPI per le altre persone presenti in ambulatorio, e il paziente non necessita di interventi di emergenza, sarà necessario spiegare al paziente che deve restare in ambulatorio da solo fino all’arrivo dell’ambulanza per il suo trasferimento ad un reparto di malattie infettive. a) Utilizzo di mascherine

13 Se è necessaria l’assistenza (o anche il sostegno psicologico) al paziente è opportuno che il medico o altro personale sanitario rimanga in ambulatorio. Tutte le persone che devono essere necessariamente presenti in ambulatorio (es. operatori sanitari, accompagnatore del paziente, genitore di bambino piccolo) devono indossare una mascherina, FFP2. Qualora questa non fosse disponibile, deve essere comunque indossata una mascherina chirurgica (la cui utilità nella prevenzione della SARS è stata effettivamente dimostrata). Indossare, come sempre, il camice. Indossare guanti monouso, occhiali o visiera protettiva. Nel caso in cui il paziente tossisca molto, è opportuno Indossare copricapo e calzari. b) Persone presenti in ambulatorio: uso di dispositivi di protezione individuale

14 Il paziente deve essere informato del fatto che ha una sospetta SARS, e gli deve essere illustrato l’intervento che viene attivato da quel momento: invio con ambulanza al Reparto di malattie infettive, uso di dispositivi di protezione dal contagio, accertamenti clinici e radiologici immediati. Counselling: deve essere illustrato al paziente che al momento la diagnosi non può assolutamente essere considerata certa, e che anche in caso di SARS le probabilità di guarigione senza forma grave di malattia sono molto alte. Inoltre, la somministrazione tempestiva di terapia può ulteriormente migliorare la prognosi. I problemi principali che si pongono sono quelli di precisare la diagnosi, iniziare tempestivamente la terapia e limitare il potenziale contagio. c) Informazione al paziente

15 Il paziente deve essere temporaneamente isolato presso l’ambulatorio E’ necessario ridurre al massimo le persone eventualmente presenti in ambulatorio Nel caso sia indispensabile la presenza di accompagnatori, genitori ecc., è necessario far indossare anche loro i DPI (maschere FFP2, occhiali ecc) d) Isolamento del paziente, contenimento dei contatti non necessari

16 Prima di allontanare le persone presenti nella sala d’aspetto: Trascrivere i nominativi e i recapiti delle persone presenti nella sala d’aspetto che possano avere avuto un contatto durante il periodo di attesa del paziente sospetto. Queste persone devono essere informate che, soltanto se gli accertamenti iniziali non permetteranno di escludere la diagnosi di SARS, saranno contattati dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica per le misure opportune. Per questo tipo di intervento non è richiesta urgenza e non si devono attuare particolari precauzioni. e) Identificazione e allontanamento dei contatti

17 1.dopo l’uscita del paziente dall’ambulatorio (cioè all’arrivo dell’ambulanza) occorre togliersi (nell’ordine) guanti, camice ed effettuare il lavaggio delle mani poi rimozione degli occhiali protettivi o della visiera e della maschera e ripetizione del lavaggio delle mani; 2.i materiali monouso (guanti, mascherina, ecc.) devono essere riposti in contenitore con sacchetti a perdere, richiudibile e deve essere smaltito assieme agli altri rifiuti dell’ambulatorio; 3.il camice può essere posto in un sacchetto di plastica e maneggiato con i guanti lavato ad alta temperature, oppure può essere riposto, nel sacchetto di plastica chiuso ermeticamente, per due giorni; 4.se il contatto non protetto con il paziente è stato ravvicinato (cioè fino a circa un metro di distanza) e prolungato, anche gli indumenti esterni non coperti dal camice (calzoni, gonne, scarpe, ) devono essere considerati contaminati e sostituiti; 5.dopo aver rimosso i guanti, le mani devono essere lavate e disinfettate, ad esempio con una soluzione in base alcolica al 70% o altro disinfettante disponibile. f) Misure di igiene personale degli operatori sanitari (1)

18 6.Il lavaggio delle mani deve avvenire abitualmente prima e dopo il contatto con ogni paziente, dopo il contatto con sangue e liquidi biologici, dopo il contatto con oggetti contaminati e dopo la rimozione dei guanti o altri dispositivi di protezione individuali. 7.Il lavaggio delle mani può essere effettuato con acqua corrente e sapone liquido, acqua corrente ed antisettico oppure, se non è disponibile acqua, con prodotti a base di alcol al 70%. Quest’ultima opzione non deve essere adottata se le mani sono visibilmente contaminate; in questo caso è essenziale il lavaggio con acqua e sapone. 8.Il lavaggio asettico delle mani è indicato anche dopo il contatto con sangue o liquidi corporei di qualunque paziente. f) Misure di igiene personale degli operatori sanitari (2)

19 Le superfici di lavoro potenzialmente contaminate con goccioline di saliva emesse dal paziente o da questi toccate direttamente (tavolo di lavoro, lettino, fonendoscopio, ….), devono essere pulite e disinfettate con un valido principio attivo, ad es: sodio ipoclorito al 5 % (candeggina 1:50 ) o alcool 70% per le superfici metalliche ossidabili. g) Igiene Ambientale

20 Non sono indicate misure restrittive per gli operatori sanitari venuti a contatto con un caso di SARS sospetta o probabile, se fin dall’inizio il contatto è avvenuto con l’adozione di dispositivi di protezione da parte dell’operatore e del paziente. In tale caso il rischio di infezione basissimo o nullo. Se invece vi è stato un contatto stretto e prolungato (almeno alcuni minuti) senza l’uso di dispositivi di protezione si applicano le misure previste nel protocollo per i contatti di caso sospetto o di caso probabile. h) Altre Misure

21 La gestione delle persone a rischio LA VISITA DOMICILIARE

22 In linea generale non è opportuno effettuare una visita domiciliare qualora una persona che sia rientrata da un Paese affetto o sia stato un contatto segnali, entro 10 giorni dall’esposizione, la presenza di febbre o di altri sintomi respiratori. In questa evenienza il medico di famiglia il pediatra di libera scelta o il medico di continuità assistenziale o comunque qualsiasi altro medico interessato dal paziente dispone l’immediato ricovero presso il reparto di malattie infettive per mezzo del servizio 118 Qualora fosse necessaria la visita domiciliare prima entrare nella casa di un soggetto che è in sorveglianza perché contatto di un caso il medico deve assicurarsi che quest’ultimo nel frattempo non sia diventato sintomatico.

23 Qualora la visita del paziente fosse ritenuta necessaria, pur in presenza di un contatto divenuto sintomatico il medico deve usare i seguenti dispositivi di sicurezza prima di entrare al domicilio: Maschera ( tipo FFP2) Occhiali Guanti monouso Camice (possibilmente monouso) Si deve inoltre poter disporre di un sacco impermeabile in plastica che possa essere richiuso ermeticamente.

24 Se il contatto presenta febbre e/o sintomi respiratori: Il medico, dopo essersi protetto, chiede l’intervento del 118 per l’invio di una ambulanza specificando che si richiede il trasporto di un caso sospetto di SARS. In questo modo la centrale operativa del 118 avvisa il reparto di malattie infettive, prima di avviare il trasferimento del paziente, e allerta il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica Isola il caso sospetto in attesa del suo trasferimento all’ospedale in una stanza tenendo la porta chiusa e la finestra aperta se possibile o aerare regolarmente la stanza Informa le persone che vivono nella casa delle misure da rispettare in attesa della ospedalizzazione. Si assicura che il personale in servizio sull’ambulanza sia stato avvisato della situazione prima della presa in carico del malato Alla fine della visita si toglie nell’ordine prima i guanti, il camice, si lava le mani, la maschera, gli occhiali e li ripone in un sacco di plastica, si lava le mani e chiude ermeticamente il sacco di plastica


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