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PubblicatoAlessandro Di Giacomo Modificato 9 anni fa
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il riferimento dell’enunciato il tono emotivo e la forza convenzionale dell’enunciato il contesto linguistico dell’enunciato la rappresentazione soggettiva che accompagnano l’enunciato Frege: senso e riferimento La teoria sul ‘senso’ di Frege si articola in contrapposizione ad altri aspetti rilevanti del linguaggio:
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Senso e riferimento Problema di partenza: quale differenza di valore conoscitivo tra a = a a = b Esempio: “La stella del mattino” = “La stella del mattino” “La stella della sera” = “La stella del mattino” “La stella della sera” = “La stella del mattino” = Venere
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Distinguiamo: Segno = ciò che sta tra le virgolette “…” Riferimento = l’oggetto, cioè Venere (senza virgolette) Senso = il modo in cui l’oggetto viene descritto o presentato dal segno (per cui dire “stella del mattino” e “stella della sera” significa due modi di presentazione dell’oggetto diversi). Rappresentazione = l’immagine mentale soggettiva che ciascuno associa ad una espressione linguistica. Segno, senso, riferimento, rappresentazione
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Predicati senso riferimento segno rappresentazione P(x), cioè “uomo”, mortale” Modo di presentazione del concetto denotato dal predicato Il concetto denotato dal predicato L’immagine mentale soggettiva È una funzione che è vera se ha per argomenti oggetti che la soddisfano, cioè che ha per valori valori di verità. Per cui in Uomo (x), se x=Socrate, allora avremo “Socrate è un uomo” = vera; se x=Cleopatra, avremo “Cleopatra è un uomo” = falso. Uno stesso concetto può avere modi di presentazioni diverse; es. animale razionale e bipede implume Nel caso dei nomi propri (“Socrate”), il riferimento è l’oggetto.
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Enunciati senso riferimento segno rappresentazione xP(x), cioè “tutti gli uomini sono mortali” P(a), cioè “Socrate è mortale” Il pensiero espresso dall’enunciato = il suo valore di conoscenza Il valore di verità dell’enunciato L’immagine mentale associata all’enunciato presuppongono Principio di composizionalità Il significato di un enunciato è funzione del significato delle sue parti e delle sue regole di composizione Legge di sostitutività Due espressioni coreferenziali sono sostituibili una con l’altra in un enunciato, lasciando inalterato il valore di verità
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Uso e menzione «“Tullio” ha sei lettere» «Tullio = Cicerone» «“Cicerone” ha sei lettere» ?
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Discorso indiretto “Pia crede che la stella del mattino è un pianeta” Legge di sostitutività “Pia crede che la stella della sera è un pianeta” ?
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