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PubblicatoAbele Graziani Modificato 9 anni fa
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Caravaggio Michelangelo Merisi era il vero nome di Caravaggio.Egli nacque nel 1571 probabilmente a Milano,non a Caravaggio,cittadina in provincia di Bergamo in cui si trasferì con la famiglia nel 1578 e da cui prese il nome. All’età di 11 anni iniziò il suo apprendistato a Milano, presso la scuola di Simone Peterzano, dal quale ricevette un’educazione artistica convenzionale. Fu nel periodo lombardo che il giovane allievo ebbe modo di conoscere la pittura di Lotto, Savoldo e Moretto entusiasmandosi per quella pittura realistica giocata su un linguaggio semplice e una religiosità umile e quotidiana.
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Nel 1593 si recò a Roma; Per i primi tempi lavorò presso artisti di poco rilievo ma ben presto riuscì ad entrare nella bottega di un pittore che godeva di un grande prestigio presso il papa Aldobrandini. Finalmente nel 1595 venne introdotto presso il cardinale Del Monte, suo importantissimo mecenate. L’incontro con il cardinale valse a Caravaggio il completamento della sua educazione e le prime importantissime commissioni. Le prime prove giovanili ritraggono figure di coetanei,atteggiati secondo gli schemi della statuaria tardo-classica,con accanto frutti,fiori e caraffe di vetro.
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Nei quadri del periodo giovanile l’arte di Caravaggio si esprime in composizioni fortemente simboliche e allusive, che attraverso la malinconica sensualità dei soggetti evocano uno struggente senso dell’effimero o un drammatico sentimento religioso. I fiori e le nature morte, i particolari dei vasi di vetro, dei capelli e delle unghie sono resi con una precisione minuziosa e con un’attenzione tecnica pari a quella riservata alle figure, molto espressive. Caravaggio non usava mai disegni preparatori, ma dipingeva dal vero prendendo come modelli persone spesso scelte tra il popolo. La natura era la sua privilegiata fonte di esperienza. Di qui l’eccezionale resa delle luci, delle ombre e dei riflessi, che descrivono ogni particolare della fisionomia, ogni espressione, ogni singolo gesto delle figure rappresentate. Intorno al 1596, quando andò a vivere presso il cardinale Del Monte, suo profondo ammiratore e collezionista, Caravaggio diede vita a quadri più complessi, nei quali ancora più esplicitamente viene indagata la psicologia dei personaggi.
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I BARI “I Bari”( ) è una delle opere che appartiene alla fase giovanile della carriera artistica di Caravaggio e rivela la predilezione dell'artista per i temi popolari. La scena, che sarà tra le più riprese e imitate dai seguaci di Caravaggio e per tutto il Seicento, ritrae un giovane ingenuo (il ragazzo vestito di scuro) che viene ingannato da una coppia di bari. Caravaggio riproduce sulla tela l'atmosfera di raggiro con un sapiente gioco di sguardi e gesti, ad esempio quello del ragazzo con il cappello piumato, che sta per estrarre la carta a lui più favorevole. Il dipinto fu acquistato dal cardinal Del Monte, ma in seguito andò perduto; fu ritrovato nel 1987 ed è ora conservato presso il Kimbell Art Museum.
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BACCO Il celebre Bacco appartiene alla prima produzione di Caravaggio, ossia al periodo in cui il giovane artista, a bottega presso il Cavalier d’Arpino, andava traducendo nella sua maniera naturalistica soggetti e modelli della grande tradizione pittorica. Il braccio scoperto del dio richiama forme michelangiolesche, mentre gli oggetti di vetro sono resi con una precisione di chiara derivazione fiamminga. Nella composizione realistica e naturale, nell’atteggiamento morbido e ammiccante del ragazzo ritratto, illuminato da una luce viva e sensuale, ben poco rimane dell’aura mitica del soggetto, trasformato in una terrena figura di gaiezza.Il quadro è conservato alla Galleria degli Uffizi a Firenze.
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Tra il 1600 e il 1601Caravaggio realizza due opere per Santa Maria del popolo:La Conversione di San Paolo e la crocifissione di San Pietro. La Conversione di san Paolo (1601) è un celebre dipinto eseguito dal Caravaggio per la chiesa romana di Santa Maria del Popolo. La definizione dello spazio pittorico è affidata esclusivamente al propagarsi della luce attraverso l'ambiente buio, dove le figure sono disposte in modo anomalo rispetto ai canoni classici, e la potenza del gesto del personaggio supino sembra irradiare un bagliore su tutta la scena, percorsa da una sotterranea tensione. Caravaggio assunse questo incarico per un altissimo compenso. I due dipinti,che il committente voleva fossero condotti su tavola di cipresso e anticipati da modelli,ebbero una prima redazione che però passò subito in altre mani. Questo accadde perché fu il pittore stesso a volerli sostituire con altri, nella sua tecnica preferita a olio su tela. In quest’opera si osserva un paesaggio tenebroso che è ritenuto conforme alla gravità del tema religioso. Caravaggio mette a punto un’ originale rappresentazione della luce la quale diviene completamente innaturale.
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La conversione di San Paolo
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Amore vittorioso Nel 1602 Caravaggio dipinse per la famiglia romana dei Giustiniani il famoso Amore vittorioso, che celebra la vittoria di Eros sulle Belle Arti. All'epoca il dipinto, che ora si trova agli Staatliche Museen di Berlino, fu all'origine di una polemica con il pittore romano Giovanni Baglione, che nello stesso periodo aveva dipinto un Amore celeste. Dopo la composizione di queste varie opere,Caravaggio si rifugiò a Napoli e dipinse nel 1607 le Sette opere di misericordia (chiesa del Pio Monte della Misericordia, Napoli) e la Flagellazione di Cristo (chiesa di San Domenico Maggiore, Napoli). Verso il 1608 fu a Malta. Anche qui ebbe successo e fu investito del titolo di cavaliere dal Gran Maestro Alof de Wignacourt. Nell’isola dipinse la Decollazione del Battista (Duomo, La Valletta), il quadro più grande e l’unico firmato.
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Tornato in Italia, fu rinchiuso nel castello di Sant’Angelo a Roma: ma in attesa del processo fuggì a Siracusa, dove eseguì il Seppellimento di santa Lucia ( , chiesa di Santa Lucia, Siracusa); l’opera è considerata innovativa soprattutto per la rappresentazione dello spazio. Due uomini possenti in primo piano si accingono a coprire di terra il fragile corpo della santa, mentre sullo sfondo nudo e freddo le figure degli astanti appaiono come schiacciate. Da Siracusa Caravaggio si recò a Messina (dove dipinse La resurrezione di Lazzaro, 1609, Museo nazionale, Messina), a Palermo e poi di nuovo a Napoli, dove fu aggredito e gravemente ferito da alcuni sicari. Mentre a Roma il cardinale Gonzaga tentava di ottenere per lui la grazia, nel 1610 Caravaggio fu incarcerato a Porto Ercole. Tornato finalmente in libertà, il pittore morì il 17 agosto, non ancora trentanovenne, per una “febbre maligna”.
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