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PubblicatoRomina Marchetti Modificato 9 anni fa
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Farmaci del sangue Farmaci che influenzano la aggregazione piastrinica e la coagulazione. Farmaci che modificano il trasporto di colesterolo e trigliceridi.
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Farmaci antiaggreganti piastrinici
Caratteristiche delle piastrine Fenomeno della aggregazione piastrinica Patologie associate alla aggregazione piastrinica
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Piastrine Cellule senza nucleo (assenza di sintesi proteica ex novo)
Origine dalla frammentazione di megacariociti Vita media 7-10 gg /mm3 nel sangue Alta concentrazione di granuli contenenti attivatori della aggregazione. Presenza di numerosi recettori di membrana per il legame con fattori di attivazione o di inattivazione Presenza di diverse glicoproteine di adesione
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Aggregazione piastrinica
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Modulazione attività piastrinica
L’aggregazione piastrinica è modulata dalla presenza di attivatori ed inibitori nel sangue. L’endotelio intatto libera fattori inibitori come la prostaciclina PGI2 e il monossido di azoto (NO). L’endotelio lesionato non rilascia più questi fattori; in compenso, collagene ed altri fattori come quello di von Willebrand (vWF) sono esposti alla adesione piastrinica tramite legame con particolari glicoproteine di membrana (GPIb).
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Fasi della attivazione piastrinica
A: Piastrina quiescente. Rilascio di fattori inibitori da parte dell’endotelio intatto. B: Endotelio danneggiato e legame della piastrina a fattori di adesione mediante propri recettori (GPIb). C: Altri recettori legano ulteriori fattori di attivazione. D: Piastrina attivata che rilascia fattori di amplificazione del segnale di aggregazione e coagulazione, soprattutto ADP e TXA2. Cambiamento di forma. E: aggregazione di altre piastrine tramite fibrinogeno e recettori GPIIb/IIIa
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Attivazione piastrinica
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Attivazione piastrinica
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Funzionalità delle piastrine
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Farmaci antiaggreganti
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Farmaci antiaggreganti
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Farmaci Antiaggreganti
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Farmaci antiaggreganti
F. agenti sull’acido arachidonico F. agenti sui recettori dell’ADP F. attivatori adenilato ciclasi F. inibitori delle fosfodiesterasi F. interagenti con i recettori di adesione
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Farmaci agenti sull’acido arachidonico
Farmaci inibitori delle PGH sintasi Farmaci antagonisti del trombossano
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Cascata dell’acido arachidonico
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Cascata dell’acido arachidonico
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Cascata dell’acido arachidonico via PGH sintasi
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Inibitori cicloossigenasi
Aspirina inibitore irreversibile COX tramite acetilazione del sito attivo. Altri FANS (indobufene) inibiscono reversibilmente. Sulfinpirazone è anche usato nella prevenzione della gotta favorendo l’eliminazione di acido urico
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Inibitori cicloossigenasi
COX-1 (costitutive) e COX-2 (inducibili). Sfruttamento della differenza tra COX presenti nelle piastrine e nelle cellule endoteliali.
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Effetti indesiderati dei FANS
Il blocco non selettivo delle cicloossigenasi (irreversibile per l’acido acetilsalicilico) comporta alterazioni di molti effetti mediati dai vari prodotti della trasformazione dell’acido arachidonico. Per esempio, vi sono gli effetti indesiderati dovuti a mancanza di produzione di prostaglandine (PGE) gastroprotettive (danni gastrointestinali). Oppure, per l’eccesso di prodotti del metabolismo via lipoossigenasi, come leucotrieni ad azione broncocostrittiva (induzione di crisi asmatiche in soggetti predisposti).
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Inibitori trombossano sintasi
Gli inibitori della TX-sintasi possono provocare accumulo di precursori, con effetti contrastanti, anche favorenti l’aggregazione di altre piastrine.
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Antagonista recettore TXA2
Antagonisti al recettore TXA2 sono di maggiore utilità in quanto prevengono gli effetti indesiderati dovuti all’accumulo di endoperossidi. La picotamide associa attività inibitoria della sintasi con l’effetto antagonista sul recettore.
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Farmaci agenti sui recettori dell’ADP
Ticlopidina e Clopidogrel appartengono strutturalmente alle tienopiridine. Il clopidogrel è attivo nella configurazione S, ma è commercializzato racemo. La loro funzione è esplicata da un metabolita attivo. Non attive in vitro. L’interazione come antagonista su alcuni recettori dell’ADP (P2Y) provoca la mancata attivazione di alcuni meccanismi quale l’esposizione di recettori per il fibrinogeno, ma non di diversi altri effetti dovuti all’ADP.
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Effetti indesiderati delle tienopiridine
Casi di porpora trombocitopenica (diminuzione del numero di piastrine circolanti associate a sintomi quali chiazze rosse sulla pelle) anche molto gravi. Necessità, per utilizzi prolungati di verificare di tanto in tanto la crasi ematica. Casi di riduzione del numero di globuli bianchi neutrofili (neutropenia, soprattutto da ticlopidina)
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Farmaci inibitori delle fosfodiesterasi
Favorisce l’aumento di cAMP, ma agisce anche con altri meccanismi non tutti noti. A volte associato vantaggiosamente in terapia con acido acetil salicilico, specie nei trattamenti post ictus.
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Farmaci attivatori dell’adenilato ciclasi
Succedanei sintetici STABILI della prostaciclina. Utilizzabili per poco tempo a causa di effetti collaterali dovuti a scarsa selettività per le piastrine (es. vasodilatazione). Insorgenza di desensibilizzazione del recettore col tempo.
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Farmaci interagenti con le integrine
Glicoproteine di adesione Sequenze “RGD” (Arg-Gly-Asp) sono riconosciute per il legame con il fibrinogeno
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Farmaci interagenti con la glicoproteina IIb/IIIa
Anticorpi monoclonali anti-GPIIbIIIa Solo uso ospedaliero Abciximab
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Sequenza RGD La sequenza Arg-Gly-Asp (RGD) è stata scoperta nel fibrinogeno quale punto di riconoscimento da parte della glicoproteina Iib/IIIa per il legame. Molti studi sono in corso su composti che mimino questa struttura per bloccare la adesività piastrinica
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Farmaci interagenti con la glicoproteina IIb/IIIa
Peptidi sintetici e strutture non peptidiche
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