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I CARE Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa Piano Nazionale di formazione e ricerca SCUOLA – FAMIGLIA – TERRITORIO : COSTRUIRE UNA RETE DI BUONA.

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Presentazione sul tema: "I CARE Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa Piano Nazionale di formazione e ricerca SCUOLA – FAMIGLIA – TERRITORIO : COSTRUIRE UNA RETE DI BUONA."— Transcript della presentazione:

1 I CARE Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa Piano Nazionale di formazione e ricerca SCUOLA – FAMIGLIA – TERRITORIO : COSTRUIRE UNA RETE DI BUONA INTEGRAZIONE

2 Imparare Comunicare Agire in una Rete Educativa

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5 Azione 1: Narrare per integrare PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA Azione 2: Le offerte educative e le risorse per le famiglie Schede di rilevazione nel territorio Azione 3: Laboratori integrazione

6 Questa azione intende analizzare un momento delicato e critico che può segnare la qualità della integrazione e cioè il momento dell’ingresso nella scuola e del passaggio da un ordine di scuola all’altro (dalla Infanzia, alla Primaria, alla Secondaria). Viene quindi proposto un PROTOCOLLO delle PROCEDURE da attivare subito dal momento della iscrizione, che ogni istituto scolastico può adattare al proprio contesto. Ma si è visto che per realizzare dei passi effettivi verso la integrazione è indispensabile condividere. Le conquiste non possono essere riservate ai singoli, quindi condivisione di conoscenza reciproca, atteggiamenti, decisioni, aiuti concreti. Come? Molto coinvolgente ed efficace si è rivelata la narrazione fatta dal genitore agli altri genitori, eventualmente anche agli alunni e al personale della classe, della propria biografia riferita al figlio disabile. Chiamiamola autobiografia, portfolio, dossier… Azione 1: Narrare per integrare PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA

7 Azione 1: Narrare per integrare PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA Come facilitare il passaggio degli alunni da un ordine di scuola all’altro: le fasi IscrizioneViene effettuata entro il mese di FEBBRAIO La famiglia presenta la domanda d’iscrizione dell’alunno alla scuola di appartenenza o presso la segreteria dell’Istituto. La famiglia entro breve tempo, fa pervenire la documentazione attestante la certificazione.

8 Azione 1: Narrare per integrare PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA FASITEMPIATTIVITA’ Conoscenza dell’ambiente scolastico Indicativamente tra Aprile e Maggio Eventuali attività da realizzarsi presso la scuola dell’infanzia. Eventuali attività da realizzarsi presso la scuola primaria in collaborazione tra scuola dell’infanzia e scuola primaria. Eventuali attività e/o laboratori da realizzarsi presso la scuola secondaria in collaborazione tra scuola primaria. Scambio di informazioni con la famiglia Tra Febbraio e Aprile Incontro con i genitori per individuare eventuali necessità o accogliere indicazioni di carattere specifico. Con l’occasione i genitori possono visitare la scuola e prendere visione delle attività svolte.

9 Azione 1: Narrare per integrare PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA FASITEMPIATTIVITA’ Consapevolezza e presa in caric o Tra Aprile e Giugno Tra Giugno e Settembre -Su richiesta dei genitori e subordinato alla disponibilità degli operatori, può essere organizzato un incontro con gli operatori delle Asl competenti per le indicazioni medico terapeutiche e assistenziali a favore degli alunni. L’insegnante referente della scuola di accoglienza partecipa agli incontri di aggiornamento del P.D.F. e di verifica del P.E.I. degli alunni iscritti in classe prima. -Incontro con gli insegnanti dei due ordini di scuola al fine di acquisire informazioni sull’alunno e sull’azione educativa svolta nel precedente ordine di scuola. -Visita della scuola da parte dell’alunno con i genitori e l’insegnante coordinatore.

10 Azione 1: Narrare per integrare PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA CondivisioneSettembre (Incontri di programmazione prima dell’inizio delle lezioni) Lo specialista che ha in carico l’alunno fa pervenire alla scuola la nuova D.F. Presentazione dell’alunno a tutti gli insegnanti da parte dell’insegnante di sostegno o referente, che consegnerà al Coordinatore la scheda di passaggio contenente in sintesi le informazioni avute nell’incontro di verifica del P.E.I. Nelle situazioni più gravi (Autismo, Down, Epilessia, tetraparesi ) si può organizzare alla scuola sec. di primo grado un incontro di presentazione del portatore di handicap agli alunni della classe da parte dell’operatore dell’Asl e dello stesso genitore.

11 Azione 1: Narrare per integrare PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA InserimentoDalla prima settimana di scuola, per circa 1 mese Nel corso della prima settimana di scuola vengono predisposte una serie di attività, rivolte a tutte le classi prime, finalizzate all’inserimento nella nuova scuola. L’alunno con disabilità viene osservato con eventuali schede predisposte, al fine di capire come reagisce al nuovo inserimento. Poi i dati verranno utilizzati dai docenti per la stesura del P.E.I. Integrazione/ Partecipazione Da Ottobre in poi, fino al termine dell’anno scolastico Vengono messe in atto tutte le attività finalizzate all’integrazione dell’alunno all’interno della classe, secondo le indicazioni del P.E.I

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13 Azione 2: LE OFFERTE EDUCATIVE E LE RISORSE PER LE FAMIGLIE - SCHEDE DI RILEVAZIONE NEL TERRITORIO 2- SOGGETTI EROGATORI DEI SERVIZI 1- BISOGNI ED OPPORTUNITA 3- TERRITORIO

14 LE OFFERTE EDUCATIVE E LE RISORSE DEL TERRITORIO PER LE FAMIGLIE. L’azione trova il suo fondamento nei principi della Classificazione internazionale del funzionamento, della salute e della disabilità (ICF), pubblicata nel 2001 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il nostro gruppo di lavoro ha tenuto conto del modello ICF, che cerca di integrare il modello medico della disabilità con quello sociale. In questa prospettiva il gruppo ha raccolto le opportunità extra scolastiche presenti nel nostro territorio per permettere il miglior sviluppo di ciascuno Azione 2: Le offerte educative e le risorse per le famiglie Schede di rilevazione nel territorio

15 Azione 2: LE OFFERTE EDUCATIVE E LE RISORSE PER LE FAMIGLIE - SCHEDE DI RILEVAZIONE NEL TERRITORIO 1- BISOGNI ED OPPORTUNITA’ RICREATIVO CULTURALE SPORTIVO EDUCAZIONE E FORMAZIONE CENTRI DIURNI E TRASPORTI DISABILI

16 2- SOGGETTI EROGATORI DEI SERVIZI Azione 2: LE OFFERTE EDUCATIVE E LE RISORSE PER LE FAMIGLIE - SCHEDE DI RILEVAZIONE NEL TERRITORIO ASSOCIAZIONI SCUOLE ASL ALTRO ENTI LOCALI

17 3- TERRITORIO Azione 2: LE OFFERTE EDUCATIVE E LE RISORSE PER LE FAMIGLIE - SCHEDE DI RILEVAZIONE NEL TERRITORIO LONIGO – SAREGO – SAN GERMANO - ORGIANO - ALONTE - SOSSANO MONTECCHIO MAGGIORE – ARZIGNANO – BRENDOLA NOVENTA VICENTINA – POJANA MAGGIORE VICENZA – ALTAVILLA - SOVIZZO ALTRI COMUNI

18 Azione 3: Laboratori integrazione

19 LABORATORI DI INCLUSIONE Il gruppo, appoggiandosi alla progettualità già esistente nelle 6 scuole della rete, ha presentato alcuni esempi di laboratori realizzati nell’ottica di coinvolgere le classi in attività in cui gli alunni disabili, siano i principali protagonisti e dove gli altri cosiddetti normali debbano adattarsi ai compagni disabili. Non succede spesso nelle classi che si realizzi questo tipo di attività, cioè attività calibrate sull’alunno disabile, perché la scuola italiana ha questo grande merito di accogliere tutti gli alunni, senza differenziare le classi. Se questa è una grande opportunità, in taluni casi può però costituire una sofferenza data dalla fatica degli alunni disabili nel rincorrere la normalità dei loro compagni. Azione 3: Laboratori integrazione


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