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Progetto curriculare: “Cara Santa Lucia …”

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Presentazione sul tema: "Progetto curriculare: “Cara Santa Lucia …”"— Transcript della presentazione:

1 Progetto curriculare: “Cara Santa Lucia …”
DIREZIONE DIDATTICA 1° CIRCOLO di NOCERA INFERIORE SCUOLA dell’INFANZIA Plesso “Capocasale” Progetto curriculare: “Cara Santa Lucia …” a.s. 2011/2012

2 La leggenda di Santa Lucia
Il 13 Dicembre era ed è ancora oggi una ricorrenza molto attesa dai bambini, che aspettano ansiosi i doni della santa. Anni fa la festa era preparata in modo molto suggestivo: per tre sere consecutive i bambini andavano a pregare la santa nella chiesetta di San Sebastiano, in via Romani, aperta proprio in quell’occasione, dove c’era una statua della santa con in mano un piattino sul quale erano posti i suoi occhi. Infatti Santa Lucia, originaria di Siracusa e vissuta tra è ricordata per il martirio sotto Diocleziano. Secondo la tradizione fu accecata e proprio per questo è considerata e festeggiata come la santa della luce.

3 Avviciniamoci (si fa per dire) ai nostri giorni: fin dove arriva Santa Lucia a portare i doni? A nessuno sfugge che l'area, per cosi dire, di sua competenza corrisponde, per quanto riguarda l'Italia, suppergiù, all'antico territorio della Repubblica di Venezia; proprio in questa città riposano ora le spoglie di Lucia, portatevi durante la quarta crociata (quella che non giunse mai a destinazione) dal doge Enrico Dandolo, che le aveva trafugate da Costantinopoli. A Venezia, ben presto il culto della santa si diffuse a tal punto che essa divenne, di fatto, patrona, assieme a San Marco, della città e, quando, a causa del declino dei commerci, la Serenissima rivolse i suoi appetiti alla terraferma, il culto si estese a tutto l'entroterra veneto, arrivando fino all'Adda, confine dello "Stato da terra". In una società permeata, anche nelle manifestazioni della vita civile, di un forte senso di sacralità, Santa Lucia pareva giunta apposta per raccogliere su di sé istanze ed esigenze secolari; in particolare, di quelle

4 che si manifestavano attraverso riti, devozioni e tradizioni popolari; non ultima, naturalmente, quella dello scambio augurale dei doni, rivolta soprattutto ai più piccoli. La notte dell’attesa sembra ai bambini, interminabile ed è famoso il proverbio: “la notte di S.Lucia è la più lunga che ci sia”. Nella fantasia dei bambini, favorita dai racconti degli adulti, Santa Lucia arriva dal cielo, su un carretto pieno di doni, trainato da un asinello. Perciò mettono sulle porte di case fieno e latte per l’asinello e biscotti per la santa. Spesso nei giorni che precedono la ricorrenza qualcuno, per rendere più suggestiva l’attesa, passa nelle strade suonando un campanello. I bambini, preoccupati, si nascondono perché, secondo la leggenda, non possono vedere la Santa, che potrebbe gettare nei loro occhi la cenere.

5 La vita di Santa Lucia - sezione A “Capocasale”

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7 Tutti gli alunni della scuola dell’Infanzia del Plesso “Capocasale” in coro hanno cantato: “Santa Lucia”

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