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PubblicatoErnesta Stella Modificato 11 anni fa
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L’Associazione Culturale CENTRO NASCITA NATURALE “AcquaMeNa”
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EDUCATRICI d’ INFANZIA
Corso per EDUCATRICI d’ INFANZIA PUERICULTURA Dott. Massimo Pietrangeli Neonatologo - Pediatra Perfezionato in Scienze Motorie Istruttore Pediatric Basic Life Support
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ALIMENTAZIONE
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OBIETTIVO Conseguimento di una adeguata crescita e sviluppo evitando gli stati carenziali e gli eccessi alimentari Le necessità alimentari variano con gli stadi di sviluppo e sono in rapporto con le varie differenze metaboliche e genetiche di ciascun individuo. Una buona nutrizione aiuta a prevenire le malattie e a sviluppare correttamente le potenzialità fisiche e mentali.
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LA MALATTIA DEL TERZO MILLENNIO
L’ OBESITA` LA MALATTIA DEL TERZO MILLENNIO
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OBESITA’ POPOLAZIONE ADULTA
Si calcola che il 50% della popolazione adulta dei Paesi industrializzati è in sovrappeso e il 30% è obeso
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L’ OBESITA’ rappresenta dunque in Occidente la patologia con la più elevata prevalenza
Ancor oggi presenta un incremento costante e progressivo Nel TUTTI in SOVRAPPESO …
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L’ O. come FATTORE di RISCHIO
Insieme al FUMO di SIGARETTA, rappresenta una delle maggiori CAUSE DI MORTALITA’ e, per le complicanze, costituisce uno dei più importanti fattori di rischio per molte patologie : CORONAROPATIA, ISCHEMIA, IPERTENSIONE, ATEROSCLEROSI, DIABETE, DISLIPIDEMIE, OSTEOARTROPATIE, ALCUNI TUMORI
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OBESITA’ PROBLEMA SOCIALE
L’ impatto dell’obesità è rilevante non solo come problema medico, ma anche come problema sociale, per le ripercussioni economiche ed organizzative sui sistemi sanitari L’O. ha costi sociali molto elevati: il 10% sui costi della spesa sanitaria il 30% dei ricoverati in Med. Interna sono affetti da mal. Collegate alla O.
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24.000 MILIARDI DI LIRE costi farmaci per dimagrire
costi farmaci per le complicanze costi medici, esami e Centri vari E’ stato stimato che in ITALIA, nel 2003, sono stati spesi MILIARDI DI LIRE per questa patologia
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VALUTAZIONE dell’ OBESITA’
INDICE di MASSA CORPOREA (IMC) Si ottiene dal raporto tra il Peso in Kg. E il Quadrato dell’ Altezza espressa in m. IMC = P/h al quadrato Dall’ IMC si ottiene la classificazione : 20 – 24,9 = normopeso 25 – 27,9 = sovrappeso leggero 28 – 31,9 = sovrappeso moderato 32 – 42,0 = Obesità > 42 = Grave Obesità
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ESEMPIO : Soggetto di ALTEZZA 1,91 e PESO 110 : 1,91 x 1,91= 3,65 ( Quadrato di h, in m ) 110 : 3,65 = 30,13 Collocandosi fra 28 e 31,9 ci troviamo di fronte ad un sovrappeso moderato
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L’IMC è un indice “grossolano”, ma comunque attendibile nella maggioranza dei casi
Altri indici, più sofisticati, prevedono anche la valutazione della massa corporea magra (Free Fat Body Mass) In base alla LOCALIZZAZIONE dell’adipe, si distinguono 3 tipologie di Obesità: GINOIDE ( accumuli su fianchi e glutei ) ANDROIDE ( accumuli sull’addome ) MISTA ( distribuzione diffusa del grasso )
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OBESITA’ = FATTORE DI RISCHIO
Il % dei BB italiani è obeso ( il 35% al Centro-Sud ) Un B con un genitore obeso ha una probabilità del 72% di diventare obeso, a prescindere dai fattori ambientali L’obesità è una CONDIZIONE DI RISCHIO PER LA SALUTE e RIDUCE LE ASPETTATIVE DI VITA ( Diabete, Ipertensione, Malattie Cardiovascolari...)
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O. PEDIATRICA > O. ETA’ ADULTA
L’ Obesità in età pediatrica conduce ad una MOLTIPLICAZIONE ABNORME E PERMANENTE DELLE CELLULE ADIPOSE per cui anche se il B, crescendo, riuscisse a dimagrire, dal momento che le cellule adipose possono ridursi di volume ma non scomparire, il suo corredo di adipe rimarrebbe pressochè intatto e con molta probabilità egli potrebbe diventare un adulto obeso.
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INTERVENIRE PRECOCEMENTE
L’approccio al B è diverso in quanto deve tenere conto delle specifiche esigenze nutrizionali dettate dallo intenso accrescimento dell’ età evolutiva. Una dieta IPOCALORICA INCONGRUA potrebbe essere deleteria per un organismo in crescita : è necessario un approccio dietetico che assicuri una BILANCIATA ASSUNZIONE DI TUTTI I NUTRIENTI ESSENZIALI.
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Vi è, nell’O. infantile, una correlazione tra BILANCIO di NUTRIENTI e adiposità. In particolare, nel B. si verifica un aumento del deposito di lipidi in seguito ad uno squilibrio complessivo tra APPORTO e OSSIDAZIONE DEI GRASSI. Una dieta ricca di lipidi associata ad uno stile di vita sedentario sono fattori determinanti nell’insorgenza dell’O. nel B.
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STRATEGIA “COMBINATA”
Importanza dell’ASSOCIAZIONE DI UNA BUONA DIETA BILANCIATA ( con un contenuto MEDIO di lipidi ) e della ABITUDINE ALL’ ESERCIZIO FISICO PREVENIRE LA NOIA ( Sport, Hobbies ) COINVOLGIMENTO DELLA FAMIGLIA
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Sono state individuate delle diete che prevengono gli stati carenziali nella > parte degli individui, ma dal momento che alcune sostanze essenziali non sono ancora state identificate, l’unico sistema per garantirne l’apporto sarebbe quello di fornire, dopo la prima infanzia, la dieta più varia possibile. SOLO IL LATTE MATERNO FORNISCE TUTTE LE SOSTANZE ESSENZIALI PER UN TEMPO PROLUNGATO.
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Vantaggi dell’allattamento al seno
Il latte materno ( L.M. ) è il più idoneo per il lattante tra tutti i latti disponibili. E’ fresco, libero da Batteri, prontamente disponibile ed alla temperatura adeguata. Riduce il rischio di affezioni gastrointestinali secondarie a condizioni di scarsa igiene, ad intolleranza o ad allergia alle proteine del latte artificiale. Gli anticorpi ed i macrofagi materni ingeriti con il colostro o il L.M. offrono protezione verso numerose infezioni ( specie G-E ).
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LATTE : PRODUZIONE E RICHIESTA
I FABBISOGNI del bambino sono quasi sempre soddisfatti dalla produzione di latte materno : tanto più il B succhia voracemente, tanto più la M produce latte Le DIMENSIONI DEL SENO non hanno importanza Conviene attaccare il B al seno più spesso quando la sua produzione tende a scemare NON ESISTE L.M. CHE NON SI CONFACCIA AL NEONATO, ANZI …
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ALLATTAMENTO AL SENO Offre numerosi ed enormi vantaggi rispetto a quello con L.A., sia per la madre che soprattutto - per il bambino Il L.M. è, in assoluto, l’alimento più completo ed equilibrato e - dunque - più idoneo al B La possibilità di effettuarlo deve tornare ad essere considerata una grande fortuna Occorre che tutti concorrano ad un ritorno ad una maggiore pratica dell’ allattamento al seno, per anni disusato o scoraggiato …
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COMPOSIZIONE DEL L.M. IL L.M. E’ UN ALIMENTO VIVO : NESSUN SOSTITUTO LO PUO’ IMITARE Variabilità di composizione nella stessa poppata con > % di grasso ed Endorfine alla fine PROTEINE in quantità e qualità ideale AC. GRASSI A LUNGA CATENA ( SNC … ) LIPASI FERRO meglio assorbito ( 50 Vs. 10 % del L.V.) LEUCOCITI, MACROFAGI, Ig, LISOZIMA, LATTOFERRINA, ORMONI
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LUCIDI ALLATTAMENTO AL SENO DISCUSSIONE
MOSTRARE LUCIDI ALLATTAMENTO AL SENO DISCUSSIONE
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ACCRESCIMENTO La crescita non è mai un processo continuo, lineare e costante, ma prevede periodi di maggiore e minore accrescimento I vari segmenti corporei, inoltre, non crescono in maniera uniforme : ad esempio, crescono ora più le braccia, ora più le gambe o il tronco, e vi può essere anche una temporanea Asimmetria tra gli arti destri e sinistri
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CALO FISIOLOGICO Nei primi giorni dopo la nascita e per un periodo variabile fra i 2 e i 10 gg il Neonato perde ( quasi sempre ) peso, perdendo soprattutto liquidi in eccesso. Questo CALO, se si attesta tra il 5 e il 10 % del peso alla nascita, viene detto FISIOLOGICO Perdite % di Peso maggiori del 10 % vanno osservate con attenzione, in quanto NEI BAMBINI E’ FACILE SI REALIZZI UNA DISIDRATAZIONE IMPORTANTE, PERICOLOSA, IN MANIERA REPENTINA
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DISIDRATAZIONE Riveste una PERICOLOSITA’ notevole, tanto maggiore quanto più piccolo è il bambino ( Es. :una perdita di ml in un bambino di 3 Kg = 10 % del P.C. , ed equivale ad una perdita di 5 Kg in un soggetto di 50 Kg !!! ) e quanto più rapidamente si verifica. Se DISIDRATAZIONE < 10 % del P.C., si può tentare una REIDRATAZIONE ORALE Se DISIDRATAZIONE > 10 % del P.C., si deve fare una REIDRATAZIONE PARENTERALE
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ca. 200 g./ sett ACCRESCIMENTO
Pur con ampi margini di variabilità legati a fattori ereditari e di altro genere, il B cresce nei PRIMI MESI ad un ritmo di ca. 200 g./ sett ( all’ incirca fino al 3° - 4° mese ) Dopo tale periodo la velocità di crescita va diminuendo gradualmente, fino al periodo dello “SCATTO PUBERALE”, in cui aumenta nuovamente e rapidamente
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ALIM. COMPLETA ed EQUILIBRATA
Una alimentazione è COMPLETA quando contiene PROTEINE o PROTIDI ZUCCHERI o CARBOIDRATI GRASSI o LIPIDI MINERALI VITAMINE OLIGOELEMENTI ( elementi rari e non sempre reperibili nei cibi più comuni ) E’ EQUILIBRATA quando queste componenti sono presenti nella giusta percentuale
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CALORIE Il CONTENUTO ENERGETICO del cibo viene misurato ed espresso in CALORIE o Kcal Il FABBISOGNO CALORICO è tanto maggiore quanto più piccolo è il B : ad es., è ca. di - > di 100 Kcal / Kg nei primi 6 mesi - Poco < di 100 Kcal / Kg da 6 a 12 mesi - Ca nei primi 6 anni di vita
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ESEMPI PESO 3,5 Kg PESO 7,0 Kg PESO 11,0 Kg PESO 20,0 Kg
400 Kcal / die 650 Kcal / die 1000 Kcal / die 1700 Kcal / die
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QUANTITATIVI DI LATTE 150 ml / Kg / die
Dopo i primi gg., in cui AUMENTA di ca. 10 g. a poppata, al giorno, il B assumerà all’ incirca 150 ml / Kg / die 150 ml di Latte per ogni suo Kg di peso Il “RANGE” è di ca ml / Kg / die, e tale apporto sarà conservato fino al 4° m. ed oltre, fino all’inizio del Divezzamento
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ESEMPI PRIMI GIORNI 2° giorno 3° giorno 4° giorno 5° giorno 6° giorno
10 ml. ( x 6 ) 20 ml. “ 30 ml. “ 40 ml. “ 50 ml. “ 60 ml. “ 70 ml. “ 110 ml. “ 120 ml. “ 130 ml. “
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GRANDE VARIABILITA’ I QUANTITATIVI TEORICI sono puramente indicativi, in quanto vi è una grande variabilità individuale, e non è raro trovare BB che in 2° - 3° giornata bevono ml. a poppata ! Ricordiamo, comunque, che MEDIAMENTE il B assume ogni giorno 150 ml. Latte / Kg e lo farà fino al 4°-5° mese di vita
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VARIABILITA’ INDIVIDUALE
Per i motivi già detti, è bene conoscere adeguatamente i FABBISOGNI TEORICI INDIVIDUALI, ma anche sapere che NON ci si può e NON ci si deve intestardire o irrigidire sui quantitativi teorici, comprendendo e facendo comprendere che vi è questa variabilità, dipendente in larga parte da FATTORI COSTITUZIONALI IMPORTANZA delle REGOLE…
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PROTEINE ( 4 Kcal/g. ) La > parte delle Proteine assunte dal B viene utilizzata per l’ accrescimento Nei primi 12 mesi il FABBISOGNO PROTEICO è più elevato di quanto non sarà mai nei futuri periodi della crescita Il LATTE, dato nelle opportune quantità, garantisce al B tutte le proteine di cui necessita, MA vi è grande differenza in termini qualitativi tra L.M. e L.V. ( Aminoa- cidi Essenziali )
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CARBOIDRATI ( 4 Kcal/g. ) Si suddividono in SEMPLICI ( Lattosio, Fruttosio, Saccarosio …) e COMPLESSI ( amidi ) I primi forniscono energia immediatamente disponibile, mentre i secondi richiedono tempi più lunghi per cedere energia
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GRASSI ( 9 Kcal/g. ) Hanno una “RESA ENERGETICA” più che doppia rispetto alle Proteine e agli stessi Zuccheri Gli ACIDI GRASSI non sono tutti uguali : ve ne sono di ESSENZIALI ( > nel L.M. ) Il tanto deprecato COLESTEROLO costituisce un elemento indispensabile nel B per la costituzione di importanti strutture cellulari e nervose e di molti Ormoni
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Ogni 1 g di PROTEINE neo-costituite ingloba
MINERALI I principali sono : SODIO CLORO POTASSIO CALCIO FOSFORO MAGNESIO FERRO ZOLFO Servono essenzialmente alla costituzione di OSSA e MUSCOLI. Ogni 1 g di PROTEINE neo-costituite ingloba 0,3 g di MINERALI. Il Ferro è deputato al trasporto dell’ Ossigeno nel sangue
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OLIGOELEMENTI - Sono elementi il cui fabbisogno è minimo in termini quantitativi, ma non per questo meno importanti per le funzioni svolte. FLUORO RAME ZINCO COBALTO MOLIBDENO SELENIO … JODIO VITAMINE
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COMPLETEZZA DEL L.M. Come già detto, il L.M. è il più completo degli alimenti, contenendo tutti gli elementi citati, e contenendoli nel giusto equilibrio Per tale motivo, non c’ è alcun motivo di affrettarsi con il divezzamento almeno fino a quando la produzione di L.M. è sufficiente a garantire il giusto sviluppo, considerando anche gli enormi vantaggi per la salute e lo sviluppo affettivo e neuropsicomotorio
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