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PubblicatoLudovico Fiorini Modificato 11 anni fa
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Le Indicazioni nazionali GIornata di formazione Cidi Firenze Firenze, 18 novembre 2012 Maria Piscitelli
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Introduzione costituita da una premessa e da considerazioni sulle diverse abilità (linguistiche e metalinguistiche), riprende gran parte dei principi di educazione linguistica esposti nella versione precedente, cui viene aggiunto un paragrafo sulle finalità dell’insegnamento.
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Ad esempio la centralità della lingua per la crescita di ogni individuo e per la formazione del cittadino (“componente essenziale delle abilita per la vita); la consapevolezza che gli apprendimenti avvengono in spazi antropologici plurali (situazionali, socio-culturali, geografici, linguistici e comunicativi), con varietà linguistiche e regionali, da cui occorre partire, tenendo conto delle diversità dei retroterra linguistici e comunicativi degli allievi e che in molti di loro “l’italiano rappresenta una seconda lingua”; la trasversalità della lingua (i docenti delle diverse discipline operino insieme…dare a tutti l’opportunità di inserirsi adeguatamente nell’ambiente scolastico e in percorsi di apprendimento); la gradualità dell’apprendere (tempi distesi e lunghi, “progressione graduale” per assicurare e stabilizzare quanto l’alunno ha acquisito; traguardi e obiettivi intesi come evoluzione dalla scuola primaria a quella secondaria di I grado e sviluppo progressivo dei vari livelli degli obiettivi, ecc.
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Elementi innovativi si riscontrano nell’articolazione del curricolo per l‘inserimento di un significativo ambito relativo al lessico (Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo) e per una diversa denominazione della Riflessione sulla lingua (Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua).
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Primo ciclo di istruzione
Devono essere acquisiti gli strumenti necessari ad una “alfabetizzazione funzionale”; gli studenti devono ampliare il patrimonio orale, imparare a leggere e scrivere correttamente e crescente accrescimento del lessico”.
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Primo ciclo di istruzione
la varietà e la variabilità della lingua, che si esercitano su una pluralità di testi e di scopi, di situazioni comunicative e di registri linguistici “nel tempo e nello spazio geografico, sociale e comunicativo”; la processualità della scrittura, guidando il bambino nei primi anni a “leggere e a scrivere parole e frasi sempre legate a bisogni comunicativi e inserite in contesti motivanti”
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Primo ciclo di istruzione
la pratica delle abilità linguistiche orali e scritte attraverso l’esperienza dei diversi usi della lingua la “predisposizione di ambienti sociali di apprendimento idonei al dialogo, all’interazione..”; la rimozione di ostacoli alla comprensione dei testi….”.
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Notazioni sull’oralità, sulla lettura, sulla scrittura e sullo sviluppo del lessico e delle capacità metalinguistiche, in cui ritornano, seppur parzialmente, alcuni importanti concetti dell’educazione linguistica
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Modifiche e Aggiornamenti
Rendono più chiari e puntuali traguardi e obiettivi, li aggiornano Vedi Ascolto e parlato, cl.3a: ob.5; cl.5a obb Lettura, cl. 5a, obb Scrittura, cl.3a ob.3, cl.5a, obb Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua, cl.3a, o.1. positivamente prendendo in esame i testi digitali, i linguaggi multimediali, il quadro di riferimento teorico di Ocse Pisa e Invalsi e l’incidenza del lessico nello sviluppo delle competenze linguistiche oppure li rivedono opportunamente Vedi Ascolto e parlato, cl.5a ob. 2. Lettura, cl. 3a, obb. 2-4;. cl.5a, ob.2. Scrittura, cl.5a ob Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua, cl. 3a, ob. 2; cl.5a, ob. 1. Lettura, cl.3a, ob. 3, la testualità informativa. Ascolto e parlato, cl.3a, ob 3. Inserimento dei testi espositivi
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Anticipazioni inutili e curvature discutibili
la rilevanza eccessiva assegnata alla strumentalità della lingua e agli aspetti ortografici, sebbene importanti e tra l’altro adeguatamente sottolineati nelle Indicazioni del 2007 Scrivere sotto dettatura curando in modo particolare l’ortografia (cl.3a) ” A scuola si apprende la strumentalità del leggere e si attivano i numerosi processi cognitivi necessari alla comprensione. La lettura va praticata su un’ampia gamma di testi…” (Lettura); “Questo indispensabile apprendistato non esaurisce la complessità dell’insegnare e dell’imparare a leggere e a scrivere, ma ne costituisce il necessario requisito” (Scrittura).
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Quali operazioni cognitive investe il dettato?
Il dettato è un’attività integrata Capacità di ascolto, comprensione globale del testo, conoscenza del lessico, oltre che della grafia, capacità di previsione, inferenze
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Imparare a leggere e a scrivere implica …
l’acquisizione di strumenti “necessari per un’alfabetizzazione funzionale”, ma tutto ciò si realizza con pratiche di lettura e scrittura differenziate, con attività di apprendimento su di esse, accompagnate da fasi di osservazione, di discussione e di riflessione su quanto prodotto. L’apprendistato strumentale diventa proficuo se correlato alle abilità linguistiche e ai processi sottesi. Aspetti questi ultimi non sufficientemente approfonditi negli obiettivi della classe 3a. La comprensione e la produzione linguistica rimandano a operazioni cognitive complesse che se non sono attivate, presto e gradualmente, il bambino avrà una bella calligrafia e una corretta ortografia, ma non saprà scrivere, come dimostrano dati recenti L’acquisizione di strumenti “necessari per un’alfabetizzazione funzionale”. Ma tutto ciò si realizza con pratiche di lettura e scrittura differenziate, con attività di apprendimento su di esse, accompagnate da fasi di osservazione, di discussione e di riflessione su quanto prodotto. L’apprendistato strumentale diventa proficuo se correlato alle abilità linguistiche e ai processi sottesi. Aspetti questi ultimi non sufficientemente approfonditi negli obiettivi della classe 3a. La comprensione e la produzione linguistica rimandano a operazioni cognitive complesse che se non sono attivate, presto e gradualmente, il bambino avrà una bella calligrafia e una corretta ortografia, ma non saprà scrivere, come dimostrano dati recenti.
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La grammatica
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Diversa titolazione della Riflessione sulla lingua:
Introduzione Diversa titolazione della Riflessione sulla lingua: Elementi di grammatica esplicita e Riflessione sugli usi della lingua. Versioni precedenti: la Riflessione sulla lingua coincideva prevalentemente con la grammatica esplicita (grammatica della frase), generando confusioni terminologiche e di conseguenza azioni incoerenti.
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Sottolineature importanti
1. curare insieme l’uso della lingua e la riflessione su di essa 2. privilegiare il livello lessicale–semantico “che si attua a partire dai testi orali e scritti recepiti e prodotti dagli allievi”.
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Sottolineature importanti
Relative alla trattazione degli aspetti morfologici, sintattici, semantici e testuali che dovrebbero essere affrontati attraverso riflessioni sull’uso.
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Sottolineature importanti
Sarebbe stato tuttavia auspicabile un diverso ordine, scrivendo prima gli aspetti lessicali, semantici e testuali, poi quelli morfosintattici. Quest’ordine che conferma il privilegiamento della morfosintassi, ritorna anche nell’8° traguardo. Trag.8-“Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfo-sintattiche e caratteristiche del lessico”.
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Punto di partenza di qualsiasi riflessione sulla lingua
È la varietà degli usi linguistici (usi comunicativi, interattivi, sociali, cognitivi, rappresentativi, estetici, ecc.) che si esplicano in una varietà di forme (testi orali e scritti, diretti e trasmessi, recepiti e prodotti anche dagli allievi) Il bambino può capire i funzionamenti della lingua e coglierne caratteristiche e regolarità, se ne indaga i significati in contesti comunicativi e in testi orali e scritti di ogni tipo. Addestramenti morfologici su frasi obsolete e prive di senso sono infruttuosi [1
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Punto qualificante dell’Introduzione
È quello relativo alla descrizione degli oggetti di riflessione proposti: “..l’insegnante sceglierà il modello grammaticale di riferimento che gli sembra più adeguato ed efficace”. Notevole passo in avanti, un’apertura al pluralismo grammaticale e didattico, poiché consente al docente di reperire, all’interno di aggiornati studi linguistici, contenuti grammaticali funzionali all’apprendimento del bambino e spendibili in una migliore comunicazione. [1
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Preziose raccomandazioni
La riflessione sulla lingua deve essere condotta seguendo un metodo induttivo, senza un’introduzione troppo precoce della terminologia specifica Essa ricopre un ruolo metacognitivo, concorrendo “a sviluppare le capacità di categorizzare, di connettere, di analizzare, di indurre e dedurre, utilizzando di fatto un metodo scientifico”; lo spazio maggiore da destinare al lessico. [1
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Traguardi e obiettivi Disorientamento e perplessità
“Padroneggiare e applicare in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi”. Cl. 5° Prematuro inserimento, nell’ambito metalinguistico, dell’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, della quale un bambino di 10 anni dovrebbe saper padroneggiare e applicare in situazioni diverse le conoscenze fondamentali. Con questa richiesta siamo di fronte a una previsione di competenza alta, il cui raggiungimento può avvenire in tempi lunghi. Traguardi e obiettivi Disorientamento e perplessità [1 [
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Traguardi e obiettivi Condivisioni
Aggiunte e cambiamenti apportati alla Bozza precedente e in parte alle Indicazioni del 2007. Tra questi segnaliamo l’attenzione rivolta al plurilinguismo e alla variabilità della lingua nel tempo e nello spazio geografico Trag. 9-“È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti ( plurilinguismo)”. Cl.5a-ob.1-“Relativamente a testi o in situazioni di esperienza diretta riconoscere la variabilità della lingua nel tempo e nello spazio geografico, sociale e comunicativo.” [1 [
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Traguardi e obiettivi Condivisioni
Per la classe 3a sono apprezzabili i seguenti punti: 1. il richiamo al confronto tra testi per coglierne caratteristiche specifiche inerenti all’efficacia comunicativa, alle differenze tra testo orale e testo scritto, ecc. Mediante questo richiamo si invita il docente a prendere in esame un aspetto irrinunciabile della lingua quale la comunicazione e a considerare l’orale un codice da investigare come quello scritto Cl.3a-ob.1-“Confrontare testi, per coglierne alcune caratteristiche specifiche ( ad es. maggiore o minore efficacia comunicativa, differenze tra testo orale e testo scritto, ecc.”. [
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Traguardi e obiettivi Condivisioni
Il mutamento di prospettiva dato, dalla riformulazione del secondo obiettivo, al riconoscimento degli elementi essenziali della frase per poter formulare frasi complete si sostituisce il riconoscimento della compiutezza della frase, che si realizza con il ricorso ai suoi “elementi essenziali”. Conoscere le parti variabili del discorso e gli elementi principali della frase semplice”. Ciò significa che il bambino si accorgerà che mancano “pezzi” (elementi essenziali) nei suoi enunciati dalla loro incomprensibilità e non tanto dall’individuazione del soggetto, predicato e complemento [
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Traguardi e obiettivi Condivisioni Condivisioni
[1 La non trascurabile scomparsa del corposo riferimento alla morfologia, presente nelle Bozze e nelle Indicazioni del 2007, che rappresentava un’improduttiva anticipazione. Concludendo la stesura definitiva delle Indicazioni, differentemente dalla Bozza precedente, contiene molte positività, che possono offrire al docente opportunità rimarchevoli di cambiamento. “Conoscere le parti variabili del discorso e gli elementi principali della frase semplice”. [1 [
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Traguardi e obiettivi Condivisioni
[1 Tuttavia permangono accentuazioni, come quelle legate agli elementi espliciti della grammatica della frase, che destano preoccupazioni per le difficoltà che possono incontrare bambini di 8-10 anni e gli stessi docenti per la costruzione di un curricolo in verticale, progressivo e sostenibile. Tratto da: Chiavi di lettura delle Indicazioni nazionali Grammatica M. Piscitelli in Passa…. Parole, Chiavi di lettura delle Indicazioni 2012 , cit. Italiano M. Piscitelli in Passa…. Parole, Chiavi di lettura delle Indicazioni 2012 a c. di G. Cerini, Faenza, Homeless Book, 2012 [1 [
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