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La programmazione Michele Nicolaj

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Presentazione sul tema: "La programmazione Michele Nicolaj"— Transcript della presentazione:

1 La programmazione 2014-2020 Michele Nicolaj

2 Programma Il processo di programmazione 2014 – 2020:
Europa 2020: strategie, priorità e obiettivi Il processo della programmazione : dal Quadro Strategico Comune, all’Accordo di partenariato ed ai Programmi Operativi I Regolamenti Comunitari Il campo di applicazione del FESR e del FSE Le principali novità e i nuovi adempimenti Il programma operativo a titolarità del MIUR per la Scuola, Competenze e Ambienti per l’Apprendimento La struttura del programma Gli interventi ammissibili Assi, obiettivi e azioni Gli attori coinvolti 2

3 Architettura e politica di coesione 2014-2020
EUROPA 2020 Una crescita sostenibile Intelligente Inclusiva Quadro Strategico Comune - Priorità di investimento + - Fattori di successo Accordo di partenariato (per lo sviluppo e l’investimento) Priorità tematiche (di investimento) Obiettivi - Fattori di successo Programmi Operativi Nazionali o Regionali

4 I regolamenti 2014/2020 Reg. 1303/ disposizioni comuni per la gestione dei fondi Reg. 1304/2013 – FSE Reg. 1301/2013 – FESR

5 I regolamenti 2014/2020 10 Atti delegati (4 emanati ad oggi)
Reg. 240/ codice di condotta sul partenariato Reg. 480/2014: – vari temi: rettifiche finanziarie, strumenti finanziari, gestione entrate nette, definizione dei tassi forfettari per i costi indiretti e metodi affini applicabili nell'ambito di altre politiche dell'Unione, grandi progetti, dati da registrare e conservare in formato elettronico, pista di controllo e uso dei dati raccolti durante gli audit, ambito e contenuti degli audit delle operazioni e dei conti e metodologia per la selezione del campione di operazioni, rettifiche finanziarie effettuate dalla Commissione in relazione a carenze sistemiche Reg. 481/2014 – ammissibilità spese cooperazione Reg. 522/2014 – sviluppo urbano

6 Atti di esecuzione 2014/2020 13 Atti di esecuzione previsti (7 emanati ad oggi) Reg. 184/ sistema di scambio elettronico di dati Reg. 215/ cambiamenti climatici Reg. 288/ modello per la redazione dei PO Reg. 821/2014 – modalità per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazioni sugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per le operazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati Reg. 964/ termini e condizioni uniformi per gli strumenti finanziari Reg. 1011/ modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e autorità di gestione, autorità di certificazione, autorità di audit e organismi intermedi Reg. 207/2015 modelli per la relazione sullo stato dei lavori, la presentazione di informazioni sui grandi progetti, il piano d'azione comune, la dichiarazione di affidabilità di gestione, la strategia di audit, il parere di audit e la relazione di controllo annuale, la metodologia di esecuzione dell'analisi costi-benefici e il modello per le relazioni di attuazione

7 Regolamenti I regolamenti prevedono un coordinamento molto più stretto con i Fondi al fine di garantire: la concentrazione delle risorse sugli obiettivi della strategia Europa 2020, grazie ad un insieme comune di obiettivi tematici ai quali i Fondi daranno il loro contributo; la semplificazione grazie a modalità di pianificazione e attuazione più coerenti; una maggiore concentrazione sui risultati attraverso un quadro di riferimento e una riserva per realizzazioni efficienti; l'armonizzazione delle regole di ammissibilità e l'ampliamento delle opzioni semplificate in materia di costi, in modo da ridurre l'onere amministrativo gravante sui beneficiari e sulle autorità di gestione. 7 7

8 La Politica di coesione consente di attuare la strategia EUROPA 2020
Avviata nel marzo 2010: la prosecuzione dell’Agenda di Lisbona. Una strategia della Commissione Europea a favore di «una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva» per i prossimi 10 anni. Crescita intelligente: sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione; Crescita sostenibile: promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva; Crescita inclusiva: promuovere un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale. 8 obiettivi ambiziosi per l’UE nel 2020: Occupazione: il 75% delle persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni dovrà aver trovato un impiego. Ricerca e sviluppo - Innovazione: investire il 3% del PIL UE (privato e pubblico insieme) a favore di ricerca e sviluppo/innovazione. Cambiamenti climatici/energia: emissioni di gas serra inferiori del 20% rispetto ai livelli del 1990, 20% di energia generata da fonti rinnovabili, aumento del 20% dell’efficienza energetica. Istruzione: ridurre il tasso di abbandono scolastico a un livello inferiore al 10%; almeno il 40% delle persone di età compresa tra i 30 e i 34 anni dovrà aver completato un ciclo di istruzione di terzo livello Povertà/esclusione sociale: ridurre di 20 milioni il numero delle persone a rischio o in condizioni di povertà ed esclusione sociale. 8

9 Europa 2020 Al fine di perseguire le priorità indicate è necessario concentrarsi su un numero limitato di obiettivi in grado di rispecchiare il tema di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Devono quindi essere definiti obiettivi e target misurabili, in grado di riflettere la diversità delle situazioni degli Stati membri e, al tempo stesso, basati su dati sufficientemente attendibili da consentire un confronto. 9 9

10 Europa 2020 - Obiettivi I 5 obiettivi principali:
il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro; il 3% del PIL dell'UE deve essere investito in R&S; devono essere raggiunti i traguardi "20/20/20" in materia di clima/energia: Riduzione emissioni gas serra del 20% rispetto al 1990; 20% di energia ricavato da fonti rinnovabili aumento del 20% dell'efficienza energetica il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve essere laureato; 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà. 10 10

11 Quadro Strategico Comune art 10 Reg. 1303/2013.
Al fine di promuovere lo sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile dell'Unione, un quadro strategico comune traduce gli obiettivi generali e specifici della strategia dell'Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva in azioni chiave per i Fondi del QSC.

12 Quadro Strategico Comune art 11 Reg. 1303/2013
Il quadro strategico comune stabilisce: i meccanismi per garantire il contributo dei fondi SIE (Fondi strutturali e di Investimento Europei) alla strategia dell'Unione; le disposizioni volte a promuovere un uso integrato dei fondi SIE; le disposizioni per il coordinamento tra i fondi SIE e le altre politiche e gli altri strumenti pertinenti dell'Unione; i principi orizzontali di e gli obiettivi strategici trasversali; e) le modalità per affrontare le principali sfide territoriali; i settori prioritari per le attività di cooperazione a titolo dei fondi SIE

13 Fondi strutturali e d’investimento europei (Fondi SIE) che lavorano insieme

14 Obiettivi tematici definiti dal QSN
1 Ricerca e innovazione 2 Tecnologie dell’informazione e della comunicazione 3 Competitività delle PMI 4 Economia a basse emissioni di carbonio 5 Lotta cambiamenti climatici 6 Ambiente ed efficienza delle risorse 7 Trasporto sostenibile 8 Occupazione e mobilità 9 Inclusione sociale 10 Istruzione e formazione più efficaci 11 Amministrazione pubblica più efficiente Gli investimenti del FESR finanzieranno tutti gli 11 obiettivi, ma quelli da 1 a 4 costituiscono le principali priorità di investimento. Le principali priorità del FSE sono gli obiettivi da 8 a 11, ma il fondo finanzia anche quelli da 1 a 4 e il 6. Il Fondo di coesione finanzia gli obiettivi da 4 a 7 e l’11. Obiettivi della strategia Europa 2020 Una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva Si traducono in 11 obiettivi tematici (OT) per i 5 Fondi SIE - indicati nel Regolamento disposizioni comuni. OT suddivisi in obiettivi più specifici sotto forma di priorità di investimento (PI) - indicate nei regolamenti specifici del Fondo obiettivi specifici corrispondenti - identificati da ciascun programma 14

15 Un ruolo più rilevante per il Fondo Sociale Europeo
Per la prima volta nella Politica di coesione, la quota minima per il FSE è stata fissata al 23,1% per il periodo Basata su: Le quote nazionali di FSE per il periodo I livelli di occupazione di ciascuno Stato membro. Quota effettiva da determinare negli Accordi di partenariato sulla base delle esigenze e delle sfide. Importo totale del FSE per l’UE a 28: € 80,3 miliardi. (al valore attuale).

16 Concentrazione tematica dell’FSE
20% delle risorse dell’FSE in ciascuno Stato membro stanziate a favore dell’inclusione sociale, della lotta alla povertà e a tutte le forme di discriminazione. Concentrazione dei finanziamenti su max. 5 priorità di investimento nell’ambito dei 4 obiettivi tematici: occupazione/mobilità, istruzione/ formazione, inclusione sociale e pubblica amministrazione più efficiente. Nelle regioni più sviluppate, l’80% dell’FSE deve essere speso in massimo 5 priorità di investimento (su un totale di 19) a favore di occupazione/mobilità, istruzione/formazione, inclusione sociale e capacità istituzionale. Nelle regioni in transizione, il 70% dell’FSE deve essere speso in massimo 5 priorità di investimento (su un totale di 19) a favore di occupazione/mobilità, istruzione/formazione, inclusione sociale e capacità istituzionale. Nelle regioni meno sviluppate, il 60% dell’FSE deve essere speso in massimo 5 priorità di investimento (su un totale di 19) a favore di occupazione/mobilità, istruzione/formazione, inclusione sociale e capacità istituzionale. Esempi di priorità di investimento per l’obiettivo tematico volto a «promuovere l’occupazione sostenibile e di qualità e a sostenere la mobilità dei lavoratori»: - accesso all’impiego per coloro che cercano un lavoro e per le persone inattive, compresi i disoccupati da lungo tempo e le persone lontane dal mercato del lavoro, attraverso iniziative a favore dell’occupazione locale e il sostegno alla mobilità del lavoro; - integrazione sostenibile nel mercato del lavoro per i giovani, in particolare per i disoccupati e coloro al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione, compresi i giovani a rischio di esclusione sociale e provenienti da comunità emarginate, attraverso l’attuazione della Garanzia per i giovani; - lavoro autonomo, imprenditorialità e creazione di imprese, incluse le microimprese innovative e le piccole e medie imprese; modernizzazione delle istituzioni del mercato del lavoro, quali i servizi per l’occupazione pubblici e privati, garanzia di una maggiore conformità alle esigenze del mercato del lavoro, attraverso azioni volte a potenziare la mobilità transnazionale dei lavoratori, schemi di mobilità e una cooperazione più efficace tra le istituzioni e le parti interessate. Esempi di priorità di investimento per l’obiettivo tematico volto a «promuovere l’inclusione sociale, lottare contro la povertà e qualsiasi forma di discriminazione»: - integrazione socio-economica delle comunità emarginate come i Rom; - promozione dell’imprenditorialità sociale e dell’inserimento professionale nelle imprese sociali, nonché dell’economia sociale e solidale al fine di agevolare l’accesso all’impiego; strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo. Esempi di priorità di investimento per l’obiettivo tematico volto a «investire nell’istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per lo sviluppo delle competenze e l’apprendimento permanente»: - ridurre e prevenire l’abbandono scolastico prematuro, promuovere un accesso paritario a un’educazione della prima infanzia e a un’istruzione primaria e secondaria di buona qualità, compresi i percorsi di apprendimento formali, non formali e informali per la reintegrazione nell’istruzione e nella formazione; migliorare l’accesso paritario all’apprendimento permanente. Esempi di priorità di investimento per l’obiettivo tematico volto a «migliorare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e dei soggetti interessati e a conseguire un’amministrazione pubblica efficiente»: - investimenti a favore della capacità istituzionale e dell’efficienza della pubblica amministrazione e di servizi pubblici a livello nazionale, regionale e locale mirati ad attuare riforme e a elaborare un quadro normativo più efficace, nonché a conseguire un buon livello di governance (Paesi del Fondo di coesione) - potenziamento delle capacità per tutte le parti interessate che si occupano di istruzione, apprendimento permanente, occupazione e politiche sociali attraverso accordi settoriali e territoriali volti a promuovere riforme a livello nazionale, regionale e locale. 60% Regioni meno sviluppate 70% Regioni in transizione 80% Regioni più sviluppate

17 Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile
Una dotazione finanziaria complessiva pari a € 6,4 miliardi (€3,2 mld bilancio specifico + €3,2 mld bilancio FSE). In regioni caratterizzate da un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25%. Gruppo bersaglio: «NEET» (Not in Education, Employment or Training) di età inferiore ai 25 anni, oppure al di sotto dei 30 anni (a discrezione): inattivi o disoccupati (+ lungo periodo); registrati o meno come in cerca di lavoro; residenti nelle regioni ammissibili. Adozione di Programmi operativi, compresa l’Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile. Più di un giovane europeo su cinque sul mercato del lavoro non riesce a trovare un impiego NEET: disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione Divario di 50 punti percentuali tra lo Stato membro con il tasso più basso di disoccupazione giovanile (Germania 7,7%) e quello con il tasso più elevato (Grecia 58,2%) 17

18 Concentrazione degli investimenti su 4 priorità tematiche (FESR)
15% 20% 12% 50% 60% 80% Regioni meno sviluppate Regioni in transizione Regioni più Per l'economia a basso tenore di carbonio (efficienza energetica e rinnovabili) sono previsti obblighi distinti per lo stanziamento delle risorse del FESR (regioni in ritardo di sviluppo - 12%, regioni in transizione - 15% e regioni più sviluppate - 20%). Per il sostegno alle PMI: maggiore utilizzo degli Strumenti finanziari Ricerca e innovazione. Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). Competitività delle piccole e medie imprese – Maggiore utilizzo Strumenti finanziari. Passaggio a un’economia a basse emissioni di CO2 (efficienza energetica ed energie rinnovabili). 1 2 3 4 18

19 Approccio strategico per la coesione 2014/2020
Quadro strategico comune Accordo di partenariato Programmi operativi Ampia strategia di investimento: conforme agli obiettivi di Europa 2020: Coerenza con i programmi nazionali di riforma Coordinamento: politica di coesione, sviluppo rurale, fondi per gli affari marittimi e la pesca Obiettivi e indicatori per la misurazione dei progressi verso il conseguimento degli obiettivi di Europa 2020 Efficacia: Introduzione di un quadro di riferimento dei risultati Efficienza: consolidamento della capacità amministrativa, riduzione della burocrazia

20 Le regioni ammissibili ai Fondi Strutturali
2007/2013 2014/2020 20 20

21 Obiettivo dei fondi: investire in tutte le regioni dell’UE
PROPORZIONATO AL Benefici per tutte le regioni dell’UE LIVELLO DEGLI INVESTIMENTI LIVELLO DI SVILUPPO €182 mrd per le regioni meno sviluppate PIL < 75 % della media dell’UE a 27 27 % della pop. UE per le regioni in transizione PIL 75-90 % della media dell’UE a 27 12 % della pop. UE €35 mrd per le regioni più sviluppate PIL > 90 % della media dell’UE a 27 61 % della pop. UE €54 mrd 50,5 % PIL pro capite 9,9 % 15,1 % 21

22 Fondi della Politica di coesione 2014-2020 (€351,8 mld)
22

23 Dotazioni di bilancio per Stato membro (2014-2020)
BE 22,84 BG 75,88 CY 7,36 CZ 219,83 DE 192,35 DK 5,53 EE 35,90 EL 155,22 ES 285,59 FI 14,66 FR 158,53 HR 86,09 HU 219,06 IE 11,89 IT 328,23 LT 68,23 LU 0,60 LV 45,12 MT 7,25 NL 14,04 PL 775,67 PT 214,65 RO 229,94 SE 21,06 SI 30,75 SK 139,92 UK 118,40

24 Maggiore attenzione ai risultati
Indicatori Report Monitoraggio Valutazione Obiettivi CHIARI TRASPARENTI QUANTIFICABILI Con riferimento ai programmi: il 6% di tutti i Programmi operativi è «congelato» fino alla fine del In seguito alla presentazione del Rapporto annuale di esecuzione entro la fine del mese di giugno 2019, oppure nella relazione intermedia, la Commissione europea deciderà quali priorità hanno portato a compimento le tappe fondamentali, in modo dettagliato per ciascuna regione/fondo; fine mese di agosto revisione dei programmi. Se gli assi prioritari del Programma operativo avranno raggiunto le tappe fondamentali e staranno dunque procedendo nella giusta direzione per raggiungere gli obiettivi entro la fine del periodo, il 6% sarà sbloccato. Se l’asse prioritario invece non avrà rispettato quanto programmato, il 6% sarà messo a disposizione di un altro asse prioritario e, se necessario, di un altro Programma operativo che funziona in modo efficace. In tal caso sarà effettuata una riprogrammazione. Riserva di efficacia ed efficienza 6% dei finanziamenti stanziati nel 2019 a favore di programmi e priorità che hanno completato l’85% delle tappe fondamentali previste. 24

25 Il performance framework
Il quadro di riferimento dell’attuazione (performance framework) è uno strumento introdotto nel nuovo ciclo di programmazione per migliorare l’efficacia nell’attuazione dei programmi. Si basa su un sistema di indicatori a livello di priorità, legati principalmente all’attuazione finanziaria e alle realizzazioni fisiche, per i quali devono essere fissati target intermedi (milestones) al 2018 e target finali al 2023

26 Condizionalità Condizionalità ex-ante Le condizionalità ex-ante garantiscono la presenza ed il rispetto delle condizioni necessarie ad un efficace utilizzo dei fondi. La Commissione valuta gli adempimenti sulle Condizionalità ex-ante indicate dallo SM La condizionalità ex post vincolerà l’erogazione di ulteriori finanziamenti ai risultati ottenuti. Un importo pari al 6% della dotazione nazionale di ciascun fondo verrà accantonato e assegnato, durante la verifica intermedia, agli SM per i PO che avranno conseguito a pieno le loro tappe fondamentali. Condizionalità ex -post Condizionalità macroeconomiche La condizionalità macroeconomica prevede che l’erogazione di finanziamenti europei ad uno SM sia subordinato al rispetto dei criteri del Patto di stabilità da parte dello Stato in questione.

27 Condizionalità – art. 17 e 19 Reg. Gen.
Cosa cambia nel principio di condizionalità Generale Ex ante Tematica Condizionalità Riserva di premialità e bonus di performance Ex post (o di performance) Sospensione dei pagamenti intermedi

28 Ripartizione della riserva di efficacia e di efficienza
Se la verifica dei risultati nel 2017 riveli che nell'ambito di una priorità di un programma non siano state conseguite le tappe fondamentali previste per il 2016, la Commissione rivolge raccomandazioni allo Stato membro. Sulla base della verifica effettuata nel 2019, la Commissione adotta una decisione, mediante atti di esecuzione, che stabilisce per ciascun Fondo e ciascuno programma e le priorità per i quali sono state raggiunte le tappe fondamentali. Lo stato membro propone l'attribuzione della riserva di efficacia ed efficienza ai programmi e alle priorità che hanno conseguito i risultati previsti. PREMIALITA’

29 Mancato raggiungimento dei risultati
Qualora una verifica dei risultati dimostri che una priorità non ha conseguito le tappe fondamentali, la Commissione può sospendere del tutto o in parte un pagamento intermedio. Se la Commissione constata, sulla base dell'esame del rapporto finale di esecuzione del programma, una grave inadempienza in relazione al conseguimento degli obiettivi stabiliti, essa può applicare rettifiche finanziarie relative alle priorità interessate . SANZIONE

30 Gli indicatori nei PO 2014/2020 Art.96.2.b.ii Reg.gen.1303/2013
Un programma stabilisce (…) per ciscun Asse prioritario le priorità di investimento e gli obiettivi specifici corrispondenti; al fine di rafforzare l'orientamento ai risultati del programma, i risultati previsti per gli obiettivi specifici e i corrispondenti indicatori di risultato, con un valore di riferimento e un valore obiettivo, se del caso quantificato conformemente alle norme specifiche di ciascun fondo; una descrizione della tipologia e degli esempi delle azioni da sostenere nell'ambito di ciascuna priorità di investimento e il loro contributo atteso agli obiettivi specifici di cui al punto i) (…); gli indicatori di output, compreso il valore obiettivo quantificato, che si prevede contribuiscano al conseguimento dei risultati, conformemente alle norme specifiche di ciascun fondo, per ciascuna priorità di investimento; L’identificazione delle fasi di attuazione e degli indicatori finanziari e di output e, se del caso, degli indicatori di risultato da utilizzare quali target intermedi e target finali per il quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione a norma dell'articolo 21, paragrafo 1, e dell'allegato II; le categorie d'operazione corrispondenti basate su una nomenclatura adottata dalla Commissione e una ripartizione indicativa delle risorse programmate;

31 Accordo di partenariato art 14 Reg. 1303/2013
Il documento preparato da uno Stato membro con la partecipazione dei partner in base al sistema della governance a più livelli, che definisce la strategia e le priorità dello Stato membro nonché le modalità di impiego efficace ed efficiente dei Fondi del QSC per perseguire la strategia dell'Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e approvato dalla Commissione in seguito a valutazione e dialogo con lo Stato membro; Per l’Italia l’accordi di partenariato è stato adottato il 29/10/2014

32 Accordo di partenariato art 14 Reg. 1303/2013

33 Accordo di partenariato Esempio azioni

34 Accordo di partenariato Esempio risultati attesi

35 Accordo di partenariato Esempio risultati attesi e indicatori

36 I PO in Italia Programma FESR FSE YEI Totale PON Città metropolitane
PON Cultura - PON Governance, reti, progetti speciali e AT PON Imprese e competitività PON Inclusione PON Infrastrutture e reti PON Istruzione PON Legalità PON Occupazione giovani PON Ricerca e innovazione PON Sistemi di politiche attive per l'occupazione POR Abruzzo POR basilicata POR Calabria POR Campania POR Emilia Romagna POR Friuli Venezia Giulia POR Lazio POR Liguria POR Lombardia POR Marche POR Molise POR PA Bolzano POR PA Trento POR Piemonte POR Puglia POR Sardegna POR Sicilia POR Toscana POR Umbria POR Valle d'Aosta POR Veneto

37 Dotazione finanziaria PON Istruzione
2014/2020 2007/2013 Categoria di Regione FSE FESR Regioni meno sviluppate Regioni in transizione Regioni più sviluppate TOTALE TOTALE COMPLESSIVO

38 Contenuto dei PO I Programmi Operativi contengono:
Definizione strategia che si articola in: Asse (obiettivo tematico e monofondo) Priorità di investimento Obiettivi specifici Ciascun Asse contiene: indicatori di realizzazione e risultato comuni e specifici; descrizione delle azioni, e le categorie di intervento corrispondenti; territori specifici mirati; tipologie di beneficiari e destinatari e i principi guida per la selezione delle operazioni; Ripartizione finanziaria delle risorse per Asse;

39 Contenuto dei PO 4. Inoltre i PO contengono specifiche sezioni relative a: indicazione risorse rivolte da utilizzare per obiettivi relativi a cambiamenti climatici descrizione dell’approccio integrato allo sviluppo territoriale descrizione aree o gruppi a rischio povertà (se previste) coordinamento dei Fondi condizionalità (se soddisfatte o calendari per superarle) riduzione oneri amministrativi (sintesi valutazione e azioni per ridurli)- principi orizzontali autorità e organismi responsabili della gestione finanziaria, del controllo e dell'audit e ruolo dei partner pertinenti

40 Riduzione oneri amministrativi Art. 122 Reg. 1303/2013
“Responsabilità degli Stati membri” L’obiettivo è quello di realizzare un passo verso una politica di coesione informatizzata, richiedendo a tutti gli Stati Membri, a partire dalla fine del 2015, di attivare sistemi che consentono ai beneficiari di presentare informazioni una sola volta mediante scambio di dati in formato elettronico. Tutte le informazioni richieste ai beneficiari e tra questi e le AdG, AdC e AdA e gli OI (oltre che tra le Autorità) devono avvenire dal 2017 attraverso sistemi di scambio elettronico di dati.

41 Addizionalità Art. 95 Reg. 1303/2013
Il sostegno dei Fondi destinato all'obiettivo "Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione" non sostituisce le spese strutturali pubbliche o assimilabili di uno Stato membro. Gli Stati membri mantengono, nel periodo , un livello di spese strutturali, pubbliche o assimilabili, almeno pari al livello di riferimento stabilito nell’Accordo di partenariato, tenuto conto del livello medio annuo nel periodo 2007/2013 .

42 Semplificazione Regole comuni - fondi compresi nel Quadro strategico comune Politica di coesione, sviluppo rurale e politiche per gli affari marittimi e la pesca Possibilità di programmi plurifondo FESR, FSE e Fondo di coesione Sistema di esecuzione razionalizzato Norme su ammissibilità e durata armonizzate Maggiore ricorso a costi semplificati Correlazione tra pagamenti e risultati Coesione elettronica: "sportello unico" per i beneficiari Approccio proporzionale al controllo

43 Programma Operativo Nazionale 2014-2020 per la scuola competenze e ambienti per l’apprendimento

44 Priorità d’intervento del settore istruzione 1/2
A livello europeo sono state individuate le seguenti priorità per il settore dell’istruzione: Fare in modo che l'apprendimento permanente e la mobilità divengano una realtà, proseguendo i lavori di attuazione delle strategie di apprendimento permanente e di sviluppo dei quadri nazionali delle qualifiche; Migliorare la qualità e l'efficacia dell'istruzione e della formazione, assicurando a tutti i cittadini l’acquisizione delle competenze chiave, promuovendo l’eccellenza e l’attrattività dell'istruzione e della formazione a tutti i livelli;

45 Priorità d’intervento del settore istruzione 2/2
Promuovere l'equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva, fornendo fin dalla prima infanzia un'istruzione di qualità elevata ed inclusiva e garantendo l’acquisizione e lo sviluppo delle competenze professionali essenziali necessarie per favorire l’occupabilità e l'approfondimento della formazione, la cittadinanza attiva e il dialogo interculturale; Incoraggiare la creatività e l'innovazione, inclusa l'imprenditorialità, a tutti i livelli dell'istruzione e della formazione, sostenendo l'acquisizione di competenze trasversali da parte di tutti i cittadini e garantendo il buon funzionamento del triangolo della conoscenza (istruzione/ricerca/innovazione), attraverso il raccordo ed il partenariato tra il mondo imprenditoriale e gli istituti di formazione.

46 Principali obiettivi da perseguire
In continuità con i PON 2007/2013, il nuovo PON intende perseguire i seguenti obiettivi: Il contrasto alla dispersione scolastica e formativa Il rafforzamento delle competenze chiave degli allievi Lo sviluppo professionale dei docenti Il rafforzamento delle competenze degli adulti La diffusione delle competenze digitali nella scuola La riqualificazione degli istituti scolastici Il potenziamento della capacità istituzionale

47 Obiettivi tematici definiti dal QSN
1 Ricerca e innovazione 2 Tecnologie dell’informazione e della comunicazione 3 Competitività delle PMI 4 Economia a basse emissioni di carbonio 5 Lotta cambiamenti climatici 6 Ambiente ed efficienza delle risorse 7 Trasporto sostenibile 8 Occupazione e mobilità 9 Inclusione sociale 10 Istruzione e formazione più efficaci 11 Amministrazione pubblica più efficiente Gli investimenti del FESR finanzieranno tutti gli 11 obiettivi, ma quelli da 1 a 4 costituiscono le principali priorità di investimento. Le principali priorità del FSE sono gli obiettivi da 8 a 11, ma il fondo finanzia anche quelli da 1 a 4 e il 6. Il Fondo di coesione finanzia gli obiettivi da 4 a 7 e l’11. Obiettivi della strategia Europa 2020 Una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva Si traducono in 11 obiettivi tematici (OT) per i 5 Fondi SIE - indicati nel Regolamento disposizioni comuni. OT suddivisi in obiettivi più specifici sotto forma di priorità di investimento (PI) - indicate nei regolamenti specifici del Fondo obiettivi specifici corrispondenti - identificati da ciascun programma 47

48 PON per la scuola Il PON per la scuola è stato approvato dalla Commissione il 17/12/2014 Il PON è un programma plurifondo (FSE+FESR) Il PON riguarda TUTTO il territorio italiano, con una ripartizione per: Regioni meno sviluppate: Calabria, Campania, Sicilia, Puglia e Basilicata. Regioni in transizione: Abruzzo, Molise e Sardegna. Regioni più sviluppate: Val d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio.

49 PON per la scuola Il PON opera in maniera sinergica e complementare rispetto agli interventi finanziati a livello regionale; Il PON prevede una concentrazione dei fondi sulle priorità d’intervento più rilevanti, tenendo conto delle indicazioni europee e delle strategie nazionali; Il PON prevede una forte integrazione tra gli interventi finanziati dal FSE e quelli finanziati dal FESR che ha determinato la scelta di un PON plurifondo;

50 Complementarietà degli interventi
FESR investimenti in infrastrutture scolastiche e formative e in dotazioni tecnologiche, volti ad aumentare l’attrattività della scuola e a dotarla di ambienti di apprendimento più adeguati FSE azioni di contrasto alla dispersione scolastica, innalzamento delle competenze, sviluppo professionale dei docenti.

51 Elementi portanti del PON 1/3
Qualità apprendimenti e inclusività formazione per garantire: l’ampliamento degli orari di apertura e delle tipologie di attività offerte dalle scuole; una scuola “aperta” concepita come civic center destinato non solo agli studenti, ma anche alla cittadinanza, polo di aggregazione delle comunità locali dove promuovere azioni di prevenzione del disagio giovanile e di contrasto alla dispersione scolastica; l’accesso scolastico precoce attraverso il potenziamento della scuola dell’infanzia, l’incremento del tempo scuola e l’ampliamento delle offerte per tutta la fascia dei piccoli;

52 Elementi portanti del PON 2/3
l’organizzazione di spazi didattici strutturati rispondenti a nuovi standard qualitativi e architettonici in un’ottica di “smart school”; lo sviluppo di un’edilizia scolastica innovativa, comprensiva di dotazioni tecnologiche in grado di rispondere in maniera diretta alle esigenze dettate dalla “società dell’informazione”; una particolare attenzione alle aree scolastiche più compromesse e a maggiore rischio di evasione dall’obbligo; l’organizzazione di percorsi specifici per l’integrazione degli studenti con svantaggi e/o deficit socioculturali e linguistici; l’orientamento degli studenti finalizzato a favorire il massimo sviluppo delle potenzialità e delle attitudini di ciascuno, a neutralizzare gli effetti delle disuguaglianze sociali, a valorizzare il merito individuale indipendentemente dalla situazione sociale di partenza;

53 Elementi portanti del PON 3/3
lo sviluppo di un sistema di istruzione degli adulti in grado di presidiare i processi formativi lungo tutto l’arco della vita; il rilancio dell’istruzione tecnica e professionale, attraverso una ripianificazione di interventi prioritariamente tesi a rafforzare la cerniera tra formazione e mercato occupazionale; un’adeguata valorizzazione del personale scolastico, in particolare i docenti, con nuove prospettive di carriera e di adeguata formazione e aggiornamento delle competenze; l’avvio di un appropriato sistema nazionale di valutazione, che consenta di definire obiettivi di miglioramento della performance misurabili e di verificarne il conseguimento, in un’ottica di trasparenza e di rendicontazione sociale, nonché di benchmarking internazionale.

54 Assi del programma Asse I: Istruzione (FSE)
Asse II: Infrastrutture per l’istruzione (FESR) Asse III: Capacità istituzionale e amministrativa (FSE) Asse IV: Assistenza tecnica

55 Assi del programma L’Asse I (FSE) – Istruzione è volto a migliorare la qualità del sistema di istruzione e a favorire l’innalzamento e l’adeguamento delle competenze, promuovendo una maggiore partecipazione ai percorsi formativi e ai processi di apprendimento permanente. L’Asse II (FESR) – Infrastrutture per l’istruzione è finalizzato a promuovere e sostenere l’istruzione, la qualificazione professionale e la formazione permanente con azioni finalizzate ad aumentare l’attrattività della scuola attraverso la riqualificazione delle infrastrutture e il potenziamento delle dotazioni tecnologiche e degli ambienti di apprendimento, garantendo spazi architettonici adeguati agli approcci innovativi della didattica.

56 Assi del programma L’Asse III (FSE) – Capacità istituzionale e amministrativa è volto a incrementare la capacità istituzionale e l’efficienza della pubblica amministrazione in una prospettiva di miglioramento della governance complessiva nel settore dell’istruzione. L’Asse IV (FSE) – Assistenza tecnica è finalizzato a migliorare l’attuazione del Programma attraverso il rafforzamento della capacità di gestione dei fondi da parte dell’amministrazione e dei vari organismi coinvolti nell’attuazione, anche a garanzia del rispetto della normativa comunitaria e nazionale.

57 Asse I

58 Asse II, III e IV

59 Obiettivi specifici FSE 1/4
Azioni di contrasto alla dispersione scolastica, mirate in alcune aree o con particolare attenzione a studenti caratterizzati da particolare fragilità o contraddistinti da esigenze specifiche. Nel Centro Nord si potrà dare particolare attenzione ai fabbisogni connessi alla forte presenza di alunni di origine straniera, in relazione ai quali possono essere attivate azioni di contrasto alla dispersione, di sostegno all’apprendimento della lingua italiana, di formazione per gli insegnanti sull’italiano L2, di diffusione della presenza di mediatori culturali, di rafforzamento dei rapporti con le famiglie, ecc..

60 Obiettivi specifici FSE 2/4
Azioni di potenziamento delle competenze chiave - in relazione alle quali gli studenti italiani presentano forti ritardi - sia di base che trasversali, con attenzione specifica a quelle volte alla diffusione della cultura imprenditoriale e alla connessione con il mercato del lavoro. Al Centro Nord l’attenzione si focalizzerà, in particolare, sull’apprendimento linguistico, che potrà essere promosso sia attraverso l’inserimento di esperti madrelingua, con azioni che potranno coinvolgere il complesso dell’utenza, sia attraverso la promozione della mobilità degli studenti, ad esempio con percorsi di studio e residenza all’estero, che presentano però costi più elevati e in relazione ai quali sarà necessario valutarne la sostenibilità finanziaria.

61 Obiettivi specifici FSE 3/4
Percorsi di alternanza scuola-lavoro, favorendo, ove possibile, stage all’estero o in realtà produttive contraddistinte da particolare innovatività. Sviluppo della formazione professionale dei docenti, con particolare riferimento alle competenze di base e alle altre aree disciplinari di carattere trasversale e, in particolare, alle azioni di mobilità per l’apprendimento linguistico. Ponendosi la necessità di intervenire in un contesto di risorse scarse, le azioni di mobilità potranno riguardare in via prioritaria i docenti interessati dai percorsi CLIL. Per quanto riguarda le aree disciplinari potranno essere realizzati percorsi per l’innovazione, oltre che borse per frequentare scuole estive.

62 Obiettivi specifici FSE 4/4
Rafforzamento delle competenze dei docenti in ambiti specifici, strettamente connessi con i fabbisogni delle realtà produttive, quali la computer science (integrazione fra matematica e informatica) per i licei e la robotica (non solo come robotica innovativa, ma robotica/domotica applicata agli indirizzi di studio) con particolare riferimento agli istituti tecnologici. Azioni di promozione delle eccellenze, quali il supporto alla partecipazione e all’organizzazione di gare disciplinari e borse di studio. Attività laboratoriali e azioni di alternanza scuola - lavoro per gli istituti tecnici e professionali. Azioni di sistema per lo sviluppo e il coordinamento degli ITS e dei poli tecnico professionali. Sostegno allo sviluppo dei CPIA (Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti)  e al rafforzamento delle competenze degli adulti.

63 Obiettivi specifici FESR 1/2
Favorire l’attuazione dell’Agenda Digitale, con il potenziamento delle dotazioni tecnologiche e degli ambienti di apprendimento a supporto del rafforzamento delle competenze digitali di studenti e docenti, finanziando interventi per l’innovazione tecnologica, laboratori “creativi”, laboratori per l’apprendimento delle competenze chiave e laboratori di settore e sostenendo l’evoluzione in direzione di una smart school connessa con le risorse del territorio e capace di diventare polo di aggregazione della comunità locale (Tutte le regioni). Riqualificazione delle infrastrutture scolastiche, il PON, nell’ottica della complementarietà e della concentrazione delle risorse, interverrà nelle sole regioni meno sviluppate, mentre nel Centro Nord, in continuità con l’attuale programmazione, gli interventi potranno essere realizzati attraverso i programmi regionali.

64 Obiettivi specifici FESR 2/2
Tutto il territorio nazionale gli interventi che, per loro natura, hanno una valenza sistemica o una funzione di coordinamento, messa a regime e valutazione degli interventi: Azioni di governance e rafforzamento della capacità istituzionale, quali: la formazione dei dirigenti scolastici, dirigenti e funzionari dell’Amministrazione centrale e periferica; Strumenti per la diffusione dell’e-government; Progettazione e sviluppo di strumenti informativi per la rilevazione, l’elaborazione e la diffusione delle informazione e per garantire l’interoperabilità delle banche dati; Studio, ricerca e supporto per la definizione di standard, livelli essenziali di servizio e sviluppo dei sistemi di qualità, ecc..

65 Asse I azioni

66 Asse I azioni

67 Asse I azioni

68 Le autorità del Programma
Autorità di Gestione – MIUR – Direzione Generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale – Ufficio IV; Autorità di Certificazione – MIUR – Direzione Generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale - Ufficio V; Autorità di Audit – MEF (Ministero dell’economia e delle finanze) – IGRUE (Ispettorato Generale per i Rapporti Finanziari con l’Unione Europea).

69 Ruolo e funzioni Uffici Scolastici Regionali
Sensibilizzazione e promozione per incentivare la partecipazione di tutte le scuole del territorio di riferimento; Sostegno per la preparazione dei piani di miglioramento; Valutazione delle proposte delle istituzioni scolastiche nei casi di azioni decentrate che lo prevedano; Concertazione e integrazione, d’intesa con il Ministero, con i molteplici attori coinvolti nel territorio a partire in via prioritaria dalle Regioni e dalle Autonomie locali; Controllo delle irregolarità e recupero di eventuali fondi irregolarmente spesi in violazione dei regolamenti europei.

70 Il ruolo delle istituzioni scolastiche
I beneficiari del PON sono: le scuole pubbliche di ogni ordine e grado (comprese le scuole dell’infanzia, i Centri Territoriali Permanenti/Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti ); I destinatari degli interventi sono: gli studenti, il personale della scuola, docenti, adulti e il personale dell’Amministrazione.

71 Strumenti di attuazione
Piano di miglioramento: presentato da ciascuna scuola sulla base dell’autovalutazione dei propri fabbisogni. Tale piano, definito collegialmente da ciascun istituto, integrando il piano dell’offerta formativa, deve essere fondato su un’autovalutazione dei fattori di maggiore criticità (contesto scolastico, familiare e culturale) e costituito dall’insieme delle proposte di azioni con cui la scuola intende affrontare le proprie esigenze e quelle delle comunità di riferimento Per presentare il proprio piano, le scuole devono utilizzare gli strumenti messi a disposizione dal MIUR, candidandosi di volta in volta;

72 Strumenti di attuazione
Piano integrato interventi: bando ch eprevede un set differenziato di azioni, che saranno individuate dalla scuola, secondo le proprie esigenze; Circolari attuative su singole azioni: alcune azioni possono essere oggetto di disposizioni attuative Azioni centralizzate: azioni promosse dall’Autorità di Gestione per la realizzazione di interventi di sistema, avviati a livello centrale tesi a proporre progetti nazionali riguardanti i diversi aspetti del servizio scolastico (ad es. formazione dei docenti; attività di apprendimento degli studenti; strumenti e spazi dell’autonomia scolastica per l’ampliamento dell’offerta formativa, azioni di governance, ecc.).

73 Grazie per l’attenzione ! ! !
Michele Nicolaj


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