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A cura di: Pisciotta Federico e Vaccaro Alessandro

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Presentazione sul tema: "A cura di: Pisciotta Federico e Vaccaro Alessandro"— Transcript della presentazione:

1 A cura di: Pisciotta Federico e Vaccaro Alessandro
I.T.C. “G. CARUSO” ALCAMO via J. Kennedy Progetto PON- Educazione e istruzione attraverso il territorio Modulo 2: Il rispetto dell’ambiente Docente Esperto: Bontempo Calogero Docente Tutor: Savalli Diego A cura di: Pisciotta Federico e Vaccaro Alessandro

2 Le riserve naturali nel trapanese

3 Le riserve: Lo zingaro Saline Bosco Alcamo Isole Egadi

4 Riserva dello Zingaro Lo Zingaro ha una superficie di 1650 ettari, una fascia litoranea di circa 7 Km, formata da una costa rocciosa di calcari del Mesozoico, intercalata da numerose calette e caratterizzata da strapiombanti falesie che da un'altezza massima di 913 mt. portano rapidamente al mare. I terreni costituenti la riserva sono il risultato dell'intrecciarsi dell'attività umana e dell'evoluzione della natura, infatti, fino a poco tempo fa ogni superficie, se pur piccola, era coltivata a scopo agricolo. Lo Zingaro incanta per la sua aspra bellezza per i colori intensi in ogni stagione, per le bianche calette incastonate in un mare turchese, le onnipresenti palme nane, la rigogliosa macchia mediterranea, i tenaci olivastri e i maestosi carrubi da dove si intravedono le armoniose forme delle case contadine.

5 Il paesaggio subacqueo è un continuo susseguirsi di colori e forme
Il paesaggio subacqueo è un continuo susseguirsi di colori e forme. Si comincia dalla sponda dove l'impatto del mare si fa tumultuoso. Numerosi e interessanti sono i cunicoli e le grotte sommerse tanto da essere oggetto di tesi di laurea. Come già detto pur non essendo una riserva marina è vietato introdurre fucili, canne da pesca e strumenti di cattura di qualsiasi genere. Come da regolamento.

6 Il clima e l’ambiente La Riserva Naturale dello Zingaro si colloca all'estremità occidentale ella costa tirrenica siciliana. Posta in continuità della serie di rilievi calcarei di origine mesozoica. Decisivo per la vegetazione è il clima generale, definito da una temperatura media annua di 19°C e da una piovosità di 645 mm. Anche quando non piove spesso ristagnano sui monti benefici banchi di nebbia provenienti dal mare, che sostengono microclimi umidi locali. Oltre a specie comuni dell'area mediterranea la Riserva ospita elementi particolari di rilevante interesse. Il paesaggio vegetale in larghi tratti è dominato da aspetti di prateria effimera o perennante, quest'ultima espressa da barboncino mediterraneo e dalla disa. Aspetti legati ad ambienti umidi estremamente localizzati nelle depressioni a valle di Monte Acci, rappresentati essenzialmente da giunchi e carici, assolvono un ruolo importantissimo anche nei confronti della fauna stanziale.

7 La flora Attorno alle pendici settentrionali di M. Passo del Lupo dove fra l'altro si può osservare una splendida parete rivestita da una plurisecolare pianta di edera si rinvengono relitti dibosco di leccio e al limite ovest della Riserva anche frammenti di sughereta, quest'ultima testimonianza interessante di quella formazione forestale a sughera un tempo molto più estesa ed oramai quasi del tutto scomparsa nella Sicilia Occidentale. Nell'insieme la Riserva ospita circa seicento specie di piante vascolari oltre un centinaio di macromiceti, briofite, felci e licheni in pieno rigoglio all'inizio della primavera. Piccole aree, infine, sono tuttora legittimamente coltivate. Dopo secoli di sfruttamento da parte dell'uomo e l'inasprirsi del clima, non ci si può infatti aspettare un ritorno rapido e spontaneo alla ricca e stabile vegetazione originaria: la macchia-foresta mediterranea.

8 La fauna Gli ambienti rocciosi, la macchia arbustiva e le gariga che caratterizzano il territorio, sono l'ambiente ideale per specie ormai in diminuzione. Vanto della Riserva è infatti l'aquila del Bonelli che si riproduce regolarmente deponendo uno o due uova, il velocissimo falco pellegrino, la coturnice di Sicilia che riesce qui a mantenere popolazioni stabili, la poiana dalle grandi ali caffelatte, il gheppio piccolo falco dal colore castano bruno, il barbaqgianni, l'allocco e la civetta chiudono il panorama dei rapaci. Il volteggiare dei gabbiani a pelo d'acqua l'azzurro della cinciallegra tra gli arbusti, la graziosa cresta dell'upupa, il canto del piccolissimo scricciolo, dello zigolo e dell'usignolo di fiume, che a dispetto del nome vive nella macchia arbustiva fanno parte dei 39 uccelli stanziali.  Incontri più ravvicinasti sono quelli con il coniglio la donnola, piccola predatrice, il riccio, all'imbrunire la volpe, ed esclusivamente notturno l'istrice che tuttavia segnala la sua presenza disseminando gli aculei bianchi e neri.Dei rettili diffusissimo è il nero e lucido biacco, l'elegante saettone, la coronella, la timida vipera.

9 In ogni stagione si potrà incontrare la lucertola siciliana una specie esclusiva dell'isola.La fauna minore è più facile da osservare: Cavallette, mantidi, coleotteri, farfalle e multicolori bombi popolano ogni ambiente della Riserva tra i quali il panfago una cavalletta verde lunga cm. incapace di volare. Nelle zone umide vive il discoglosso dipinto, anfibio simile ad una rana, assente nel resto d'Italia. Vanno segnalate anche le 8 specie di pipistrelli che di giorno vivono dentro cavità ed una serie di roditori tra cui il topo quercino e l'arvicola del savi. E' utile dire che gli incontri con gli animali selvatici non sono programmabili ma causali. La sorpresa di scorgerli all'improvviso procurerà forti emozioni ad entrambi. Agli ingressi è possibile acquistare una guida illustrata sulla fauna della Riserva.

10 Le saline La Riserva si estende su quasi mille ettari. Gran parte della Riserva include proprietà private, nelle quali piccole e grandi imprese esercitano la millenaria attività della "coltivazione" del sale. Il sito costituisce una delle più importanti aree umide costiere della Sicilia occidentale; occupato in gran parte da saline coltivate in maniera tradizionale, con pantani e campi coltivati in aree marginali, le sue valenze biologiche sono plurime, interessando aspetti faunistici (uccelli, pesci, artropodi), floristici, vegetazionali.

11 L’ambiente Le saline sono un importantissimo luogo di sosta per migliaia di uccelli durante la migrazione sia autunnale che primaverile, pertanto la zona risulta essere di particolare interesse ornitologico; infatti sono 208 le specie finora censite (fenicotteri, spatole, aironi bianchi maggiori, garzette, falchi di palude, limicoli e più di anatidi) e altre nidificanti (avocette, cavalieri d’Italia, fraticelli, fratini, calandrella).

12 Riserva marina isole Egadi
Comprende l'arcipelago delle isole Egadi formato da tre isole: Favignana, la più grande con una superficie di 33 kmq, Marettimo con superficie di 12 kmq e Levanzo con 10 kmq e alcuni isolotti e scogli quali l'isolotto di Formica con lo scoglio di Maraone e lo scoglio dei Porcelli. La zonazione dei popolamenti vegetali nell'infralitorale e nelle tre isole maggiori é influenzata soprattutto dalla natura del substrato. La frangia dell'infralitorale é caratterizzata ovunque da Cystoseira stricta ad eccezione di alcuni biotopi a Marettimo, in cui questa é sostituita da Cystoseira mediterranea e da Cystoseira elegans. Sono presenti inoltre, estese praterie di Posidonia oceanica che coprono la maggior parte dell'area sommersa dell'arcipelago. Notevole varietà di popolamenti animali dovuta al dinamismo delle acque, alla profondità e alla natura del substrato.

13 Il mare Le condizioni ecologiche e le bellezze naturali, fanno dei fondali della Riserva Naturale Marina delle Isole Egadi un paradiso per i subacquei, dove è possibile immergersi in numerosi punti e con diversi livelli di difficoltà. Le rocce più compatte di Levanzo e Marettimo favoriscono l’insediamento entro i metri di profondità della vegetazione fotofila (amante della luce), mentre il substrato facilmente erodibile di Favignana fornisce un ottimo sedimento per l’insediamento e la crescita delle angiosperme marine (Posidonia oceanica).

14 Riserva Bosco di Alcamo
Monte Bonifato domina la città di Alcamo con un’altitudine massima di 825 metri. Il complesso montuoso, costituito da massicci calcarei, è ricoperto in prevalenza da un bosco di conifere e in misura minore da latifoglie. Il bosco, che ha una superficie di 280 ettari, è il risultato di una intensa attività di rimboschimento iniziata nel 1921 e continuata fino agli anni ‘80. Le specie rimboschite sono state principalmente il Pino d’Aleppo, il Cipresso e il Pino domestico. Il bosco, specialmente sul versante nord e nord-ovest è frammisto a un fitto sottobosco spontaneo di latifoglie, principalmente Leccio e Roverella. Frequente la presenza del Frassino, vi sono inoltre alcune specie arboree esotiche quali il Cipresso argentato, l’Eucalipto e l’Acacia. Per quanto riguarda la fauna, sono presenti tra i mammiferi: la Volpe, il Riccio, il Coniglio selvatico, l’Istrice, il Topo quercino e la Donnola.


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