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IL PROTOCOLLO HTTP Puppo Marco.

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Presentazione sul tema: "IL PROTOCOLLO HTTP Puppo Marco."— Transcript della presentazione:

1 IL PROTOCOLLO HTTP Puppo Marco

2 Introduzione HTTP è l’acronimo di Hypertext Transfert Protocol
Stateless protocol 3 versioni: - HTTP /0.9 (1990) - HTTP /1.0 (1996) RFC1945 - HTTP /1.1 (1999) RFC2616

3 Introduzione TCP/IP Messaggi MIME (Multipurpose Internet Mail Extensions) URL;URI;URN INTERNET SERVER CLIENT UTENTE

4 Glossario Client un’applicazione che stabilisce una connessione HTTP con lo scopo di inviare richieste Server un’applicazione che accetta connessioni HTTP e genera risposte User agent Quel particolare client che inizia una richiesta HTTP (un browser)

5 Glossario Risorsa qualsiasi tipo di dato (pagina web;immagini;…)
Origin server il server che possiede fisicamente la risorsa richiesta (è l’ultimo della catena) Proxy applicazione intermediaria che agisce sia da client che da server.

6 Glossario Gateway applicazione che agisce da intermediario per qualche altro server. A differenza del proxy si comporta come se fosse l’origin server MIME (Multipurpose Internet Mail Extensions) protocollo che permette alle di contenere vari formati di comunicazione (testo;immagini;…)

7 Comunicazione 4 fasi Connessione il client crea una connessione TCP/IP con il server usando il dominio (o l’IP) ed il numero della porta. Di default porta 80 Richiesta documento il client invia la richiesta di un documento mediante una riga ASCII terminata da CR-LF

8 Comunicazione Risposta inviata dal server è in forma HTML contenente il documento richiesto Disconnessione il server inviata la risorsa si disconnette. Anche il client può disconnettersi senza però creare condizioni d’errore al server

9 Proxy di cache

10 Proxy di cache

11 Connessione HTTP

12 Method URI Version CrLf
La richiesta La richiesta è un messaggio MIME. La richiesta semplice (HTTP 0.9) è: GET URI CrLf La richiesta completa (HTTP 1.0 e succ) è: Method URI Version CrLf [Header]* CrLf [Body]

13 La richiesta La richiesta semplice è ancora obbligatoria
La presenza di Version consente al server di capire se può creare la risposta o se deve aspettare altri dati

14 La richiesta Method rappresenta la richiesta del client al server
Method URI Version CrLf [Header]* CrLf [Body] Dove: Method rappresenta la richiesta del client al server URI è l’identificativo della risorsa locale Version è HTTP/1.0 o 1.1 Header -> linee RFC822 Body ->messaggio MIME

15 Esempio Get 7beta.html HTTP/1.1
Referer: Connectio: Keep-Alive User-Agent:Mozilla/4.16 (Macinthosh;1;PPC) Host: :80 Accept: image/gif, image/jpeg, */* Accept-Encoding: gzip Accept-Language: en Accept-Charset: iso ,*,utf-8

16 Metodi Un metodo HTTP può essere:
Sicuro: non genera cambiamenti allo stato interno del server Idempotente: l’effetto sul server di più richieste identiche è lo stesso di quello di una sola richiesta. Alcuni metodi: GET HEAD POST PUT

17 Get Il più importante (ed unico in v. 0.9) metodo di HTTP è GET, che richiede una risorsa ad un server. Questo è il metodo più frequente, ed è quello che viene attivato facendo click su un link ipertestuale di un documento HTML, o specificando un URL nell’apposito campo di un browser. GET è sicuro ed idempotente.

18 Head Il metodo HEAD è simile al metodo GET, ma il server
deve rispondere soltanto con gli header relativi, senza il corpo. HEAD è sicuro ed idempotente, e viene usato per verificare: la validità di un URI: la risorsa esiste e non è di lunghezza zero, l’accessibilità di un URI: la risorsa è accessibile presso il server, e non sono richieste procedure di autenticazione del documento. la coerenza di cache di un URI: la risorsa non è stata modificata nel frattempo, non ha cambiato lunghezza, valore hash o data di modifica.

19 Post Il metodo POST serve per trasmettere delle informazioni dal client al server, ma senza la creazione di una nuova risorsa. POST non è sicuro né idempotente, e viene usato per esempio per passare i dati di una form HTML ad un’applicazione CGI sul server. Il server può rispondere positivamente in tre modi: 200 Ok: dati ricevuti e sottomessi alla risorsa specificata. E’ stata data risposta 201 Created: dati ricevuti, la risorsa non esisteva ed è stata creata 204 No content: dati ricevuti e sottomossi alla risorsa specificata. Non è stata data risposta.

20 Put Il metodo PUT serve per trasmettere delle informazioni dal client al server, creando o sostituendo la risorsa specificata. In generale, l’argomento del metodo PUT è la risorsa che ci si aspetta di ottenere facendo un GET in seguito con lo stesso nome. L’argomento del metodo POST, invece, è una risorsa esistente a cui si aggiunge (es. come input) informazione. PUT è idempotente ma non sicuro, e comunque non offre nessuna garanzia di controllo degli accessi o locking.

21 Gli Header Gli header sono righe RFC822 che specificano la caratteristiche: Generali della trasmissione Dell’entità trasmessa Della richiesta effettuata Della risposta generata

22 Header generali Possono essere applicati alla richiesta e alla risposta ma non necessariamente al risorsa trasmessa Date: data ed ora della trasmissione MIME-Version: la versione MIME usata per la trasmissione Transfer-Encoding: il tipo di formato di codifica usato per la trasmissione Cache-Control: il tipo di meccanismo di caching richiesto o suggerito per la risorsa Connection: il tipo di connessione da usare (tenere attiva, chiudere dopo la risposta, ecc. Via: usato da proxy e gateway.

23 Header dell’entità Danno informazioni sul body o sulla risorsa specificata Content-Type: il tipo MIME dell’entità acclusa. Questo header è obbligatorio in ogni messaggio che abbia un body. Content-Length: la lunghezza in byte del body. Obbligatorio, soprattutto se la connessione è persistente.

24 Header dell’entità Content-Base, Content-Encoding, Content-Language, Content-Location, Content-MD5, Content-Range: l’URL di base, la codifica, il linguaggio, l’URL della risorsa specifica. MD5 e il range richiesto della risorsa. Expires: una data dopo la quale la risorsa è considerata non più valida (cancellata dalla cache e ricaricata) Last-Modified: data e ora dell’ultima modifica. Possibilmente obbligatorio, serve a determinare la validità della copia posseduta

25 Header della richiesta
Posti dal client per specificare informazioni sulla richiesta User-Agent: una stringa che descrive il client che origina la richiesta; tipo, versione e sistema operativo del client, tipicamente. Referer: l’URL della pagina mostrata all’utente mentre richiede il nuovo URL. Se l’URL è richiesto con altri metodi che non l’attraversamento di un link es. digitando l'URL o selezionandolo dai bookmark, Referer deve essere assente. Referer viene usato per controllo sui percorsi degli utenti, utili nel caso di user profiling (che gusti ha il mio utente? Lo capisco dalla pagina da cui proviene) o pubblicità (il mio utente ha cliccato su un banner. A chi devo pagare i diritti?)

26 Header della richiesta
Host: obbligatorio in HTTP 1.1. Contiene dominio e porta a cui viene fatta la connessione. L’URI manda l’indicazione del nome o della porta acceduta. Se un server ha più siti Web, l’Host permette al server di distinguere il sito From: indirizzo del richiedente. Necessita dell’approvazione dell’utente per l’inserimento di questo header nella richiesta ->

27 Header della richiesta
Range: il range della richiesta. Poco usato Accept, Accept-Charset, Accept-Encoding, Accept-Language: Implementazione della negoziazione del formato, per quel che riguarda tipo MIME, codice caratteri, codifica MIME, linguaggio umano. Il client specifica cosa è in grado di accettare, e il server propone il match migliore. If-Modified-Since,If-Unmodified-Since: solo se la condizione è vera. A pre-condizione valida, ritorna “non modificato” altrimenti GET normale. Authorization, Proxy-Authorization: una stringa di autorizzazione per l’accesso alla risorsa richiesta.

28 Esempio di risposta Version status-code reason-phrase CrLf [Header]*
Body GET /index.html HTTP/1.1 Host: HTTP/ OK Date: Fri, 26 Nov :46:53 GMT Server: Apache/1.3.3 (Unix) Last-Modified: Mon, 12 Jul :55:37 GMT Accept-Ranges: bytes Content-Length: 3357 Content-Type: text/html <HTML> …. </HTML>

29 Status code Lo status code è un numero di tre cifre, di cui la prima indica la classe della risposta, e le altre due la risposta specifica. Esistono le seguenti classi: 1xx: Informational. Una risposta temporanea alla richiesta, durante il suo svolgimento. 2xx: Successful. Il server ha ricevuto, capito e accettato la richiesta. 3xx: Redirection. Il server ha ricevuto e capito la richiesta, ma sono necessarie altre azioni da parte del client per portare a termine la richiesta. 4xx: Client error. La richiesta del client non può essere soddisfatta per un errore da parte del client (errore sintattico o richiesta non autorizzata). 5xx: Server error. La richiesta può anche essere corretta, ma il server non è in grado di soddisfare la richiesta per un problema interno (suo o di applicazioni CGI).

30 Esempi di status code 100 Continue (se il client non ha ancora mandato il body) 200 Ok (GET con successo) 201 Created (PUT con successo) 301 Moved permanently (URL non valida, il server conosce la nuova posizione 400 Bad request (errore sintattico nella richiesta) 401 Unauthorized (manca l’autorizzazione) 403 Forbidden (richiesta non autorizzabile) 404 Not found (URL errato) 500 Internal server error (tipicamente un CGI mal fatto) 501 Not implemented (metodo non conosciuto dal server)

31 Header della risposta Posti dal server per dare informazioni sulla risorsa e su se stesso al client Server: stringa che descrive il server: tipo;S.O.;versione;ecc. WWW-Authenticate:include un codice di partenza (challenge) con cui il meccanismo di autenticazione deve fare match in caso di una risposta 401 (unauthorized). Il client genererà con questo valore un valore di autorizzazione posto nell’header Authorization della prossima richiesta. Accept-ranges: specifica che tipo di range può accettare (valori previsti: byte e nome).

32 Cos’è CGI La Common Gateway Interface (CGI) è una semplice ‘interfaccia’ per eseguire programmi esterni, software o gateway, sotto un server HTTP, indipendentemente dalla piattaforma.

33 CGI Il client, tramite il protocollo HTTP, invia al server la FORM compilata con la richiesta di eseguire un programma CGI con i dati passati come parametri d'ingresso. Una volta arrivato al server remoto il contenuto della FORM questo, attraverso l'interfaccia CGI, richiama il programma CGI passandogli i dati inviati dal client. Eseguite le operazioni necessarie il programma CGI può interagire con un database contenuto sul disco del server dopodichè rimanda al server dei dati elaborati, sempre facendo uso dell'interfaccia CGI, per rispondere al client, ad esmpio si può comunicare al client se l'operazione è andata a buon fine o meno. Il server invia al client i dati elaborati dal programma CGI tramite il protocollo HTTP.

34 CGI L'interfaccia CGI definisce quindi soltanto il metodo con cui i dati ricevuti da una FORM sono passati dal server al programma CGI e viceversa; si tratta quindi di un problema di I/O. Il programma CGI, che è un programma eseguibile, può essere scritto in un qualsiasi linguaggio purché sia in grado di interpretare i dati che arrivano dal server HTTP.

35 CGI Uno script CGI viene invocato tramite un GET o un POST ad una URL che faccia riferimento al CGI stesso. C'è però un problema: il server deve sapere che la URL ricevuta dal client punta ad un CGI e non ad un documento HTML, in quanto la pagina HTML è inviata al client per la sua visualizzazione mentre lo script CGI deve essere eseguito da una shell di sistema.

36 CGI Normalmente un CGI viene usato come action di una FORM. I programmi CGI ed il server comunicano principalmente attraverso quattro modi: Variabili d'ambiente di sistema. Comando di linea (usato per eseguire il programma CGI in una shell di sistema operativo). Standard input (usato soprattutto con il metodo POST). Standard output.

37 CGI Il risultato di un CGI viene passato al server tramite lo standard output Il server provvederà così ad impacchettarlo in un messaggio HTTP ed a rinviarlo al client In risposta un programma CGI puù produrre: Un file HTML Un’ immagine

38 Schemi di Autenticazione
Semplice Challenge Response Il client confeziona la Response Due tipi: Basic Access Authentication Digest Access Authentication

39 Schemi di Autenticazione
Lo schema prescelto (Basic/Digest) dal server HTTP viene restituito al client HTTP in un messaggio HTTP con status-code = 401 (Unauthorized). Il messaggio restituito deve contenere nell'intestazione il campo WWW-Authenticate. HTTP/ Unauthorized WWW-Authenticate: Basic realm=”Internet Security” Corpo messaggio di risposta

40 Basic Authentication Scheme
Lo schema prevede che l’utente digiti Username e password come specificato dal Challenge Realm. Questo valore non viene allegato alla nuova HTTP Request del client.Tale valore viene utilizzato dal server solo per ricordare all’utente che il documento è associato ad un dominio contraddistinto dal valore alfanumerico specificato nel Challenge Realm

41 Basic Authentication Scheme
La seconda richiesta del client viena considerata valida sa la coppia Username/Password è valida. Le credenziali inviate dal client devono essere inserite nell’intestazione del messaggio HTTP Request usando il campo Authorization Get /URL HTTP/1.1 Authorization: Basic QWxhZGR…

42 Basic Authentication Scheme
Credenziali= “Aladin:open sesame” (multiplo di 3) Codifica ASCII= … Gruppi di 6 bit = … Codifica Radix-64= Q W x h …

43 Vulnerabilità del Basic
Trasmissioni in chiaro delle credenziali Per risorse poco meno che pubbliche Username e Passwod memorizzate in un database sul server HTTP Facile sostituzione del server da parte di terzi

44 Digest Authentication Scheme
Risolve i problemi legati al controllo degli accessi degl’utenti. Prevede una preliminare fase di autenticazione Come nel Basic viene attivato dal server inviando al client un Challenge dentro il messaggio di HTTP Response con status-code=401

45 Digest Authentication Scheme
WWW-Authenticate è molto più complesso: HTTP/ Unauthorized ... WWW-Authenticate: Digest qop="auth,auth-int", nonce="dcd98b710…“ opaque="5ccc069c4…" Corpo messaggio di risposta

46 Digest Authentication Scheme
Dove: La risorsa richiesta è Il parametro realm ha lo stesso significato del parametro omonimo presente nello schema Basic. Il parametro qop stabilisce invece la "quality of protection". I valori previsti sono specificati nella RFC 2069 (auth, e auth-int). Il parametro opaque viene prodotto dal server HTTP e deve essere restituito inalterato dal client HTTP in tutte le richieste successive che prevedono l'accesso alla stessa risorsa (specificata dal proprio URI). L'algoritmo di digest previsto, se non diversamente specificato è l'algoritmo MD5. Il parametro nonce riporta la vera e propria sfida prodotta dal server HTTP. Il contenuto della sfida è dipendente dalla implementazione del server HTTP. Raccomandazione generale è comunque utilizzare la seguente struttura (codificata radix-64):

47 Digest Authentication Scheme
Il client aprirà una finestra di dialogo dove l’utente inserirà Username e Password utilizzate poi per generare la risposta e richiedere la risorsa. GET /url HTTP/1.1 ... Authorization: Digest username="Mufasa", nonce="dcd98b710…", uri="/dir/index.html", qop=auth, nc= , cnonce="0a4f113b", response="6629fae4…", opaque="5ccc069c4…"

48 Digest Authentication Scheme
Dove: La nuova richiesta è rivolta ad acquisire la risorsa contrassegnata da Il parametro username è l'esatta replica dell'informazione digitata dall'utente. Il parametro realm è l'esatta replica di quanto ricevuto nel precedente messaggio HTTP Response. Il parametro nonce è l'esatta replica della sfida ricevuta nel precedente messaggio HTTP Response. Viene inserita nella richiesta dal client HTTP per consentire una elementare verifica dei dati ricevuti da parte del server HTTP prima di procedere alla validazione delle credenziali utente. In nessun modo il server HTTP deve basarsi sul valore del parametro nonce restituito dal client HTTP per validare le credenziali ricevute.

49 Digest Authentication Scheme
Il parametro uri indica la risorsa richiesta nella Request Line (prima riga) della HTTP Request inviata dal client HTTP. Il parametro qop riporta la "quality of protection" scelta dal client HTTP per completare lo schema di autenticazione. Il parametro opache è l'esatta replica di quanto ricevuto nel precedente messaggio HTTP Response. Il parametro nc indica il numero progressivo di HTTP Request prodotte utilizzando lo stesso nonce. Il parametro cnonce riporta un valore casuale prodotto dal client HTTP al fine di evitare ogni forma di attacco di tipo "chosen plaintext" e/o fornire un rudimentale meccanismo per una mutua autenticazione. Il parametro response riporta il digest prodotto dal client HTTP. Se non diversamente specificato l'algoritmo utilizzato per produrre il digest è l'algoritmo MD5.

50 Vulnerabilità del Digest
Tranne la Password, tutto in chiaro Facile per l’hacker violare il datebase del server e sostituirsi all’utente Il response consente all’hacker (con lo snooping della Request) di richiedere lo stesso documento richiesto dall’utente. Lo si può evitare impostando il server ad accettare una sola richiesta con lo stesso nc Man in the middle: inserendosi tra client e server si può modificare l’intestazione della risposta del server in Basic acquisendo facilmente User e Password oltre che intercettare tutti i dati in transito

51 Considerazioni Attraverso il campo server si riesce a risalire alle caratteristiche di quest’ultimo e quindi ai suoi punti deboli From;User-Agent;Accept-Language mettono in discussione la sicurezza dell’host Potersi intrufolare in un proxy dotato di cache permette di risalire a tutte le connessioni Per evitare ciò è stato introdotto il Secure HyperText Transfer Protocol (S-HTTP)

52 Difetti dell’HTTP HTTP e TCP insieme sono inefficienti.
Essendo Stateless, è semplice e leggero, ma non garantisce una connessione stabile

53 Bibliografia http://hoohoo.ncsa.uiuc.edu/cgi/mailtocgi.html
Building internet firewall – Zwicky; Cooper; Chapman HTTP - Hypertext Transfer Protocol Overview


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