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a cura di Cristina Dell’Acqua
In principio ... a cura di Cristina Dell’Acqua
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LETTURA DI FEDE E LETTURA SCIENTIFICA DELL'ORIGINE DELL'UNIVERSO
Scienza VS LETTURA DI FEDE E LETTURA SCIENTIFICA DELL'ORIGINE DELL'UNIVERSO La «lettura di fede» e la «lettura scientifica» sull'origine dell'universo si pongono su due piani diversi, e soprattutto hanno due scopi completamente differenti. Alla fede non interessa «come» è nato l'universo: è preoccupata invece del «perché», del senso, del significato ultimo delle cose. Il messaggio dei primi capitoli della Genesi non è quello di proporci il modello di formazione del mondo su cui è costruito il racconto biblico, come se fosse una cronaca di ciò che è avvenuto, ma il «perché» essa è avvenuta e chi è “Colui” che l'ha realizzata. L'interpretazione scientifica dell'universo e della sua storia, invece, cerca di spiegare, mediante ipotesi e teorie, «come», cioè in che modo hanno avuto origine il mondo e la vita. La scienza non può affermare, ma neppure negare l'esistenza di Dio creatore, non se ne occupa!
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Galileo Galilei ( ) Galilei era profondamente cristiano e davanti a ciò che vedeva col suo monocolo, si poneva il rapporto fra scienza e fede. Concluse che non interferiscono lavorando su piani separati: la fede parla delle cose dei cieli, la scienza di quelle di questo mondo. Le sue scoperte contrastavano con alcuni passi della Bibbia: nell'Antico Testamento si dice che Dio tenne il Sole fermo per tre giorni per permettere a Giosué e agli ebrei la vittoria sul nemico, quando è la Terra a girare intorno al Sole. Galilei osserva però che la Bibbia non è un trattato d'astronomia e che la Scrittura ispirata parlava agli antichi nel linguaggio d'allora, con delle esagerazioni che son tipiche del genere della letteratura guerriera. Fermare il Sole, visto dalla Terra, ha lo stesso effetto di fermare la Terra per tre giorni, ossia vedere sempre il Sole a mezzogiorno per avere una forte luce. Questo e altri passi hanno contenuti non scientifici che portarono Galilei a parlare non solo di questioni di linguaggio, ma che la Bibbia non parla ed è separata dalla scienza. "Io crederei che l'autorità delle Sacre scritture avesse avuto solamente la mira a persuader a gli uomini quegli articoli e preposizioni, che son necesarie per la salute loro, e superando ogni umano discorso, non potevo per altra scienza né per altro mezzo farcisi credibili, che per bocca dello stesso Spirito Santo" (Galileo Galilei, lettera al p. Benedetto Castelli, 1613) Nasce così la teoria galileiana secondo la quale esistono due libri che sono in grado di rivelare la verità: uno è la Bibbia che ha valore salvifico e di purificazione dell'anima, l'altro è l'universo, che a differenza del primo va letto in maniera scientifica e quindi per essere ben interpre-tato deve essere studiato oggettivamente. Secondo Galileo i due libri essendo opera di un unico Autore, non potevano contraddirsi. Lo scienziato fu però condannato dall’Inquisizione all’abiura. Galilei, ormai vecchio e stanco accettò di rinnegare le proprie tesi, pur di aver salva la vita. È stato uno dei più grandi scienziati italiani. Scoprì le montagne della Luna; le macchie solari; la rotazione del Sole; la Via Lattea composta da una miriade di Stelle; i satelliti di Giove; gli anelli di Saturno, pur non riconoscendoli come tali; le fasi di Venere; una stella apparentemente fissa e di bassissima luminosità, che in realtà era Nettuno.
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Galileo Galilei e la Chiesa
Riportiamo alcuni passaggi centrali del discorso di papa Giovanni Paolo II del : «Se la cultura contemporanea è caratterizzata da una tendenza allo scientismo, l'orizzonte culturale dell'epoca di Galileo era unitario ed era contrassegnato da una particolare formazione teologica. Tale carattere unitario della cultura, che è in sé positivo e che sarebbe auspicabile anche oggi, fu una delle cause della condanna di Galileo. La maggior parte dei teologi non coglievano la distinzione formale tra la Sacra Scrittura e la sua interpretazione, (...) . «A partire dal secolo dei Lumi e fino ai nostri giorni, il “caso” Galileo ha rappresentato una specie di mito […]. Questo mito ha avuto un ruolo culturale considerevole; ha infatti contribuito a radicare numerosi scienziati in buona fede nella convinzione che ci fosse incompatibilità tra lo spirito della scienza e la sua etica di ricerca, da un lato, e la fede cristiana dall'altro. Una tragica incomprensione reciproca è stata interpretata come il riflesso di una opposizione costitutiva fra scienza e fede. Le chiarificazioni cui si è giunti grazie ai recenti studi storici ci permettono di affermare che tale doloroso equivoco appartiene ormai al passato» (n. 10).
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METODO ... in pratica Come si analizza correttamente il testo biblico?
Giunti in terza conosciamo ormai la metodologia privilegiata per capire meglio il senso del testo: TESTA SUL TESTO NEL CONTESO CHI – COME – DOVE – QUANDO – PERCHÉ 5W (when, why, what, who, where) ... in pratica
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IL 1 capitolo della GENESI
Gli studiosi collocano la redazione del primo capitolo durante o subito dopo l'esilio babilonese (587‑538 a.C.). Siamo in un momento storico terribile per il popolo di Israele, esso attraversa una grave crisi di fede: ha perso tutto, la terra, il re, il Tempio. Babilonia lo ha sconfitto e deportato schiavo, dopo aver raso al suolo il tempio di Gerusalemme e distrutto le tavole della legge che lì erano conservate. Non è un fatto solo politico, ma essenzialmente religioso. Sembra che Dio si sia dimenticato del suo popolo, che lo abbia abbandonato, che sia infedele alle sue promesse, all’«Alleanza». I grandi profeti Isaia ed Ezechiele leggono la deportazione in esilio come una «amara medicina» e tengono viva la speranza. Fanno capire che è il popolo ad essere stato infedele, non Dio. La conversione è l'inizio della salvezza. Oltre all'annuncio da parte dei profeti, in Babilonia c'è anche la riflessione dei sacerdoti deportati. Essi scrivono la storia delle origini per liberare il popolo dal pericolo di cadere nella fede politeista del popolo babilonese vincitore, e sostenere gli ebrei nella fede nell'unico Dio. I sacerdoti in esilio mettono a confronto le loro idee con le cosmogonie (miti sulla creazione del mondo) babilonesi. Il soggetto di queste è la lotta del dio Marduk con la dea Tiamat. Marduk la vince, la divide in due parti e con una costruisce la volta del cielo, con l'altra il piano della terra. La cultura in cui si sono immersi gli esiliati è permeata da un profondo spirito pessimistico: l'uomo è un giocattolo nelle mani di divinità capricciose, le cui passioni si riversano sugli uomini sotto forma di catastrofi naturali. Per placare queste divinità è necessario offrire sacrifici al dio Sole e alla dea Luna. I sacerdoti sono alla ricerca di un fondamento per continuare a sperare e a credere in Dio e nel futuro. Partendo dalla condizione attuale del popolo, il pensiero corre spontaneo al periodo della schiavitù in Egitto. Se allora Dio con il suo intervento riuscì a trasformare una massa di schiavi in un popolo libero, non sarà capace oggi di fare altrettanto? Il Dio che essi conoscono attraverso i fatti dell'Esodo è un Dio buono, che ama gli uomini e li vuole liberi. E' un Dio alleato dell'uomo, non un nemico. La creazione, quindi, è vista alla luce della liberazione e dell'Alleanza. Il passaggio del mar Rosso è un atto di potenza di Dio creatore, che divide in due le acque del mare perché il suo popolo possa attraversarlo a piede asciutto e incamminarsi verso la terra della libertà. Allo stesso modo, per gli antichi sacerdoti ebrei, l'inizio del mondo è un atto di liberazione di Dio salvatore che divide le acque primordiali perché l'umanità possa vivere su una terra di libertà. La creazione è vista alla luce della liberazione. Questa esperienza viene estesa a tutta l'umanità. Dio vuole tutti gli uomini liberi: per questo li ha creati. Dio ha creato tutto per l'uomo, e l'uomo è per la comunione, l’alleanza, l’amicizia con Lui.
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Il 2° e 3° capitolo della GENESI
I capitoli 2 e 3 della Genesi sono stati scritti anteriormente al capitolo 1. Sembra che si debba farli risalire all'epoca di Salomone (961‑927 a. C., 200 anni dopo la liberazione dalla schiavitù d'Egitto), il grande sovrano che ha assicurato al regno prosperità, pace e splendore. I sacerdoti cominciano a raccogliere per iscritto gli antichissimi racconti, tramandati oralmente per secoli. Alle origini del popolo c'è Dio che chiama Abramo. Ma prima? Come l'umanità ha avuto inizio? Come parlare di un evento così misterioso, che sfugge ad ogni esperienza umana? Gli scrittori sacri costruiscono un racconto proiettando all'inizio del mondo quanto è avvenuto all'inizio del loro popolo. Riprendono l'essenziale di ciò che hanno scoperto meditando sui fatti dell'Esodo (liberazione e Alleanza) per riportarlo all'origine dell'umanità. Dio ha creato il suo popolo nel deserto, liberandolo dalla schiavitù e lo ha collocato in un paese fertile, Canaan. Gli ha dato i suoi comandamenti: se il popolo obbedisce, sarà felice su questa terra; se disobbedisce avrà sofferenza e morte. Gli scrittori sacri pensano che Dio si sia comportato alla stessa maniera anche all'inizio del mondo: Dio è sempre Dio, e il suo agire non può cambiare. Dio crea l'uomo, lo pone in un giardino fertile, gli dà un comandamento, se l'uomo obbedisce, vivrà felice; se disobbedisce, morirà. L'uomo (Adamo) cede alla tentazione e disobbedisce a Dio, separandosi da Lui. Con il peccato entrano nel mondo il male e la morte.
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TESTA SUL TESTO NEL CONTESTO primo racconto
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Struttura 1° racconto 1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 Ma la terra era deserta e disadorna e v'era tenebra sulla superficie dell'oceano e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque. 3 Dio allora ordinò: «Vi sia luce». E vi fu luce. 4 E Dio vide che la luce era buona e separò la luce dalla tenebra. 5 E Dio chiamò la luce giorno e la tenebra notte. Poi venne sera, poi venne mattina: primo giorno. 6 Dio disse ancora: «Vi sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». E così avvenne. 7 Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. 8 E Dio chiamò il firmamento cielo. Di nuovo venne sera, poi mattina: secondo giorno. 9 E Dio ordinò: «Le acque che sono sotto il cielo si accumulino in una sola massa e appaia l'asciutto». E così avvenne. 10 Dio poi chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che questo era cosa buona. 11 Dio comandò ancora: «La terra faccia germogliare la verdura, le graminacee produttrici di semenza e gli alberi da frutto, che producano sulla terra un frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. 12 La terra produsse verdura, graminacee che facevano semenza secondo la propria specie e alberi che portavano frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie. Poi Dio vide che questo era buono. 13 Così venne sera, poi mattina: terzo giorno. 14 Di nuovo Dio ordinò: «Vi siano luci nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per feste, per giorni e per anni, 15 e facciano da lampade nel firmamento del cielo, per illuminare la terra». E avvenne così. 16 Dio fece le due lampade maggiori, la lampada grande per il governo del giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le stelle. 17 Poi Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra, 18 per governare il giorno e la notte e per la separazione tra la luce e la tenebra. E Dio vide che era buono. 19 E venne sera, poi mattina: quarto giorno. 20 E Dio disse: «Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del cielo». E così avvenne; 21 Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi guizzanti, di cui brulicano le acque, secondo le loro specie, e tutti i volatili alati, secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 22 Allora Dio li benedisse dicendo: «Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; e i volatili si moltiplichino sulla terra». 23 E venne sera, poi mattina: quinto giorno. 24 Di nuovo Dio ordinò: «La terra produca esseri viventi, secondo la loro specie: bestiame e rettili e fiere della terra, secondo la loro specie». E avvenne così. 25 Dio fece le fiere della terra, secondo la loro specie e il bestiame, secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 26 Finalmente Dio disse: «Facciamo l'uomo secondo la nostra immagine, a nostra somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere della terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò. 28 Quindi Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e abbiate dominio sui pesci del mare, sui volatili del cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni sorta di graminacee produttrici di semenza, che sono sulla superficie di tutta la terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: essi costituiranno il vostro nutrimento. 30 Ma a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e nei quali vi è l'alito di vita, io do come nutrimento l'erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era molto buono. E venne sera, poi mattina: sesto giorno. Gn 2,1 Così furono ultimati i cieli e la terra e tutto il loro ornamento. 2 Allora Dio, nel settimo giorno, volle conclusa l'opera che aveva fatto e si astenne, nel giorno settimo, da ogni opera che aveva fatto. 3 Quindi Dio benedisse il giorno settimo e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro servile che operando aveva creato. 4a Queste sono le origini dei cieli e della terra quando Dio li creò.
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Occhio alle ripetizioni !
1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 Ma la terra era deserta e disadorna e v'era tenebra sulla superficie dell'oceano e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque. 3 Dio allora disse: «Vi sia luce». E vi fu luce. 4 E Dio vide che la luce era buona e separò la luce dalla tenebra. 5 E Dio chiamò la luce giorno e la tenebra notte. Poi venne sera, poi venne mattina: primo giorno. 6 Dio disse ancora: «Vi sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». E così avvenne. 7 Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. 8 E Dio chiamò il firmamento cielo. Di nuovo venne sera, poi mattina: secondo giorno. 9 E Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si accumulino in una sola massa e appaia l'asciutto». E così avvenne. 10 Dio poi chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che questo era cosa buona. 11 Dio comandò ancora: «La terra faccia germogliare la verdura, le graminacee produttrici di semenza e gli alberi da frutto, che producano sulla terra un frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. 12 La terra produsse verdura, graminacee che facevano semenza secondo la propria specie e alberi che portavano frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie. Poi Dio vide che questo era buono. 13 Così venne sera, poi mattina: terzo giorno. 14 Di nuovo Dio disse: «Vi siano luci nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per feste, per giorni e per anni, 15 e facciano da lampade nel firmamento del cielo, per illuminare la terra». E così avvenne. 16 Dio fece le due lampade maggiori, la lampada grande per il governo del giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le stelle. 17 Poi Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra, 18 per governare il giorno e la notte e per la separazione tra la luce e la tenebra. E Dio vide che era buono. 19 E venne sera, poi mattina: quarto giorno. 20 E Dio disse: «Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del cielo». E così avvenne; 21 Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi guizzanti, di cui brulicano le acque, secondo le loro specie, e tutti i volatili alati, secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 22 Allora Dio li benedisse dicendo: «Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; e i volatili si moltiplichino sulla terra». 23 E venne sera, poi mattina: quinto giorno. 24 Di nuovo Dio ordinò: «La terra produca esseri viventi, secondo la loro specie: bestiame e rettili e fiere della terra, secondo la loro specie». E avvenne così. 25 Dio fece le fiere della terra, secondo la loro specie e il bestiame, secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 26 Finalmente Dio disse: «Facciamo l'uomo secondo la nostra immagine, come nostra somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere della terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò. 28 Quindi Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e abbiate dominio sui pesci del mare, sui volatili del cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni sorta di graminacee produttrici di semenza, che sono sulla superficie di tutta la terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: essi costituiranno il vostro nutrimento. 30 Ma a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e nei quali vi è l'alito di vita, io do come nutrimento l'erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era molto buono. E venne sera, poi mattina: sesto giorno.
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E Dio disse ... così avvenne
Il popolo schiavo correva il rischio dell’annientamento: il Dio degli ebrei, apparentemente sconfitto, sarebbe stato abbandonato per una conversione di massa al dio dei vincitori. Si vuole affermare che Dio è molto più potente degli dei stranieri, basta che ordini, che dica e le cose avvengono.
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Occhio alle ripetizioni !
1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 Ma la terra era deserta e disadorna e v'era tenebra sulla superficie dell'oceano e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque. 3 Dio allora ordinò: «Vi sia luce». E vi fu luce. 4 E Dio vide che la luce era buona e separò la luce dalla tenebra. 5 E Dio chiamò la luce giorno e la tenebra notte. Poi venne sera, poi venne mattina: primo giorno. 6 Dio disse ancora: «Vi sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». E così avvenne. 7 Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. 8 E Dio chiamò il firmamento cielo. Di nuovo venne sera, poi mattina: secondo giorno. 9 E Dio ordinò: «Le acque che sono sotto il cielo si accumulino in una sola massa e appaia l'asciutto». E così avvenne. 10 Dio poi chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che questo era cosa buona. 11 Dio comandò ancora: «La terra faccia germogliare la verdura, le graminacee produttrici di semenza e gli alberi da frutto, che producano sulla terra un frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. 12 La terra produsse verdura, graminacee che facevano semenza secondo la propria specie e alberi che portavano frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie. Poi Dio vide che questo era buono. 13 Così venne sera, poi mattina: terzo giorno. 14 Di nuovo Dio ordinò: «Vi siano luci nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per feste, per giorni e per anni, 15 e facciano da lampade nel firmamento del cielo, per illuminare la terra». E avvenne così. 16 Dio fece le due lampade maggiori, la lampada grande per il governo del giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le stelle. 17 Poi Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra, 18 per governare il giorno e la notte e per la separazione tra la luce e la tenebra. E Dio vide che era buono. 19 E venne sera, poi mattina: quarto giorno. 20 E Dio disse: «Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del cielo». E così avvenne; 21 Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi guizzanti, di cui brulicano le acque, secondo le loro specie, e tutti i volatili alati, secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 22 Allora Dio li benedisse dicendo: «Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; e i volatili si moltiplichino sulla terra». 23 E venne sera, poi mattina: quinto giorno. 24 Di nuovo Dio ordinò: «La terra produca esseri viventi, secondo la loro specie: bestiame e rettili e fiere della terra, secondo la loro specie». E avvenne così. 25 Dio fece le fiere della terra, secondo la loro specie e il bestiame, secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 26 Finalmente Dio disse: «Facciamo l'uomo secondo la nostra immagine, come nostra somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere della terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò. 28 Quindi Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e abbiate dominio sui pesci del mare, sui volatili del cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni sorta di graminacee produttrici di semenza, che sono sulla superficie di tutta la terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: essi costituiranno il vostro nutrimento. 30 Ma a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e nei quali vi è l'alito di vita, io do come nutrimento l'erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era molto buono. E venne sera, poi mattina: sesto giorno.
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Era cosa buona La creazione, secondo gli ebrei, non è destinata al male, alla rovina, alla dispera-zione. Javé è un Dio buono che crea per il bene non gode della rovina dei peccatori, ma vuole che si convertano e vivano. Tutto è buono, ma la creatura umana è qualcosa di più: molto buona. Dio non potrà mai abbandonare alla dispera-zione la sua creatura prediletta.
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1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 Ma la terra era deserta e disadorna e v'era tenebra sulla superficie dell'oceano e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque. 3 Dio allora ordinò: «Vi sia luce». E vi fu luce. 4 E Dio vide che la luce era buona e separò la luce dalla tenebra. 5 E Dio chiamò la luce giorno e la tenebra notte. Poi venne sera, poi venne mattina: primo giorno. 6 Dio disse ancora: «Vi sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». E così avvenne. 7 Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. 8 E Dio chiamò il firmamento cielo. Di nuovo venne sera, poi mattina: secondo giorno. 9 E Dio ordinò: «Le acque che sono sotto il cielo si accumulino in una sola massa e appaia l'asciutto». E così avvenne. 10 Dio poi chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che questo era cosa buona. 11 Dio comandò ancora: «La terra faccia germogliare la verdura, le graminacee produttrici di semenza e gli alberi da frutto, che producano sulla terra un frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. 12 La terra produsse verdura, graminacee che facevano semenza secondo la propria specie e alberi che portavano frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie. Poi Dio vide che questo era buono. 13 Così venne sera, poi mattina: terzo giorno. 14 Di nuovo Dio ordinò: «Vi siano luci nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per feste, per giorni e per anni, 15 e facciano da lampade nel firmamento del cielo, per illuminare la terra». E avvenne così. 16 Dio fece le due lampade maggiori, la lampada grande per il governo del giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le stelle. 17 Poi Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra, 18 per governare il giorno e la notte e per la separazione tra la luce e la tenebra. E Dio vide che era buono. 19 E venne sera, poi mattina: quarto giorno. 20 E Dio disse: «Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del cielo». E così avvenne; 21 Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi guizzanti, di cui brulicano le acque, secondo le loro specie, e tutti i volatili alati, secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 22 Allora Dio li benedisse dicendo: «Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; e i volatili si moltiplichino sulla terra». 23 E venne sera, poi mattina: quinto giorno. 24 Di nuovo Dio ordinò: «La terra produca esseri viventi, secondo la loro specie: bestiame e rettili e fiere della terra, secondo la loro specie». E avvenne così. 25 Dio fece le fiere della terra, secondo la loro specie e il bestiame, secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 26 Finalmente Dio disse: «Facciamo l'uomo secondo la nostra immagine, come nostra somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere della terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò. 28 Quindi Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e abbiate dominio sui pesci del mare, sui volatili del cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni sorta di graminacee produttrici di semenza, che sono sulla superficie di tutta la terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: essi costituiranno il vostro nutrimento. 30 Ma a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e nei quali vi è l'alito di vita, io do come nutrimento l'erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era molto buono. E venne sera, poi mattina: sesto giorno.
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CHIAMO’ Chiamare significa dare il nome, attribuire un destino.
È il padre, il proprietario, che dà il nome al figlio o all’oggetto. Dio dà il nome alla terra e al cielo, al giorno e alla notte, al mare... a tutto ciò che anticamente era considerato una divinità. Si vuol far capire che cielo, mare ecc. non sono dèi ma oggetti creati da Javé.
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Occhio alle ripetizioni !
1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 Ma la terra era deserta e disadorna e v'era tenebra sulla superficie dell'oceano e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque. 3 Dio allora ordinò: «Vi sia luce». E vi fu luce. 4 E Dio vide che la luce era buona e separò la luce dalla tenebra. 5 E Dio chiamò la luce giorno e la tenebra notte. Poi venne sera, poi venne mattina: primo giorno. 6 Dio disse ancora: «Vi sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». E così avvenne. 7 Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. 8 E Dio chiamò il firmamento cielo. Di nuovo venne sera, poi mattina: secondo giorno. 9 E Dio ordinò: «Le acque che sono sotto il cielo si accumulino in una sola massa e appaia l'asciutto». E così avvenne. 10 Dio poi chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che questo era cosa buona. 11 Dio comandò ancora: «La terra faccia germogliare la verdura, le graminacee produttrici di semenza e gli alberi da frutto, che producano sulla terra un frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. 12 La terra produsse verdura, graminacee che facevano semenza secondo la propria specie e alberi che portavano frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie. Poi Dio vide che questo era buono. 13 Così venne sera, poi mattina: terzo giorno. 14 Di nuovo Dio ordinò: «Vi siano luci nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per feste, per giorni e per anni, 15 e facciano da lampade nel firmamento del cielo, per illuminare la terra». E avvenne così. 16 Dio fece le due lampade maggiori, la lampada grande per il governo del giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le stelle. 17 Poi Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra, 18 per governare il giorno e la notte e per la separazione tra la luce e la tenebra. E Dio vide che era buono. 19 E venne sera, poi mattina: quarto giorno. 20 E Dio disse: «Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del cielo». E così avvenne; 21 Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi guizzanti, di cui brulicano le acque, secondo le loro specie, e tutti i volatili alati, secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 22 Allora Dio li benedisse dicendo: «Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; e i volatili si moltiplichino sulla terra». 23 E venne sera, poi mattina: quinto giorno. 24 Di nuovo Dio ordinò: «La terra produca esseri viventi, secondo la loro specie: bestiame e rettili e fiere della terra, secondo la loro specie». E avvenne così. 25 Dio fece le fiere della terra, secondo la loro specie e il bestiame, secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 26 Finalmente Dio disse: «Facciamo l'uomo secondo la nostra immagine, come nostra somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere della terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò. 28 Quindi Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e abbiate dominio sui pesci del mare, sui volatili del cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni sorta di graminacee produttrici di semenza, che sono sulla superficie di tutta la terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: essi costituiranno il vostro nutrimento. 30 Ma a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e nei quali vi è l'alito di vita, io do come nutrimento l'erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era molto buono. E venne sera, poi mattina: sesto giorno.
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SEPARARE Il verbo separare suggerisce alla fantasia la più celebre “separazione” delle acque, ossia l’apertura delle acque del Mar Rosso, avvenuta quando Javé per mano di Mosé liberò gli ebrei schiavi dall’Egitto. Si vuole incoraggiare il popolo disperato annunciando che Dio è il liberatore, è fedele e non abbandona il suo popolo in acque pericolose.
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Occhio alle ripetizioni !
20 E Dio disse: «Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del cielo». E così avvenne; 21 Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi guizzanti, di cui brulicano le acque, secondo le loro specie, e tutti i volatili alati, secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 22 Allora Dio li benedisse dicendo: «Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; e i volatili si moltiplichino sulla terra». 23 E venne sera, poi mattina: quinto giorno. 24 Di nuovo Dio ordinò: «La terra produca esseri viventi, secondo la loro specie: bestiame e rettili e fiere della terra, secondo la loro specie». E avvenne così. 25 Dio fece le fiere della terra, secondo la loro specie e il bestiame, secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 26 Finalmente Dio disse: «Facciamo l'uomo secondo la nostra immagine, come nostra somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere della terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò. 28 Quindi Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e abbiate dominio sui pesci del mare, sui volatili del cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni sorta di graminacee produttrici di semenza, che sono sulla superficie di tutta la terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: essi costituiranno il vostro nutrimento. 30 Ma a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e nei quali vi è l'alito di vita, io do come nutrimento l'erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era molto buono. E venne sera, poi mattina: sesto giorno. Gn 2,1 Così furono ultimati i cieli e la terra e tutto il loro ornamento. 2 Allora Dio, nel settimo giorno, volle conclusa l'opera che aveva fatto e si astenne, nel giorno settimo, da ogni opera che aveva fatto. 3 Quindi Dio benedisse il giorno settimo e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro servile che operando aveva creato. 4a Queste sono le origini dei cieli e della terra quando Dio li creò.
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BENEDIRE Il verbo benedire/consacrare richiama alla memoria un contesto sacro, liturgico. Si attribuisce sacralità alla vita. Si attribuisce sacralità al settimo giorno che viene consacrato come un TEMPO sacro in sostituzione del TEMPIO sacro che era stato distrutto a Gerusalemme. Chi vuole pregare Dio può farlo ovunque perché il mondo stesso è la sua casa.
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RI SPOSTE DOMANDE ??? Raccolta delle domande più interessanti degli alunni
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A. Ma le acque c’erano già?
domande - F.A.Q. 1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 Ma la terra era deserta e disadorna e v'era tenebra sulla superficie dell'oceano e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. 3 Dio allora ordinò: «Vi sia luce». E vi fu luce. 4 E Dio vide che la luce era buona e separò la luce dalla tenebra. 5 E Dio chiamò la luce giorno e la tenebra notte. Poi venne sera, poi venne mattina: primo giorno. 6 Dio disse ancora: «Vi sia un firmamento in mezzo alle acque che tenga separate le acque dalle acque». E così avvenne. 7 Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. 8 E Dio chiamò il firmamento cielo. Di nuovo venne sera, poi mattina: secondo giorno. 9 E Dio ordinò: «Le acque che sono sotto il cielo si accumulino in una sola massa e appaia l'asciutto». E così avvenne. 10 Dio poi chiamò l'asciutto terra e alla massa delle acque diede il nome di mari. E Dio vide che questo era cosa buona. B. Avevano già capito che le prime forme di vita erano nate in acqua? A. Ma le acque c’erano già? 1 C. Cos’è il firmamento? D. Cosa significa separare le acque dalle acque? creazione del mondo/casa
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E. Perché non dice il nome del Sole e della Luna?
domande - F.A.Q. E. Perché non dice il nome del Sole e della Luna? 11 Dio comandò ancora: «La terra faccia germogliare la verdura, le graminacee produttrici di semenza e gli alberi da frutto, che producano sulla terra un frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. 12 La terra produsse verdura, graminacee che facevano semenza secondo la propria specie e alberi che portavano frutto contenente il proprio seme, ciascuno secondo la propria specie. Poi Dio vide che questo era buono. 13 Così venne sera, poi mattina: terzo giorno. 14 Di nuovo Dio ordinò: «Vi siano luci nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per feste, per giorni e per anni, 15 e facciano da lampade nel firmamento del cielo, per illuminare la terra». E avvenne così. 16 Dio fece le due lampade maggiori, la lampada grande per il governo del giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le stelle. 17 Poi Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra, 18 per governare il giorno e la notte e per la separazione tra la luce e la tenebra. E Dio vide che era buono. 19 E venne sera, poi mattina: quarto giorno. 1 F. Perché vengono chiamate lampade? sfida agli dei babilonesi
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domande - F.A.Q. 20 E Dio disse: «Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del cielo». E così avvenne; 21 Dio creò i grandi cetacei e tutti gli esseri viventi guizzanti, di cui brulicano le acque, secondo le loro specie, e tutti i volatili alati, secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 22 Allora Dio li benedisse dicendo: «Siate fecondi, moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; e i volatili si moltiplichino sulla terra». 23 E venne sera, poi mattina: quinto giorno. 24 Di nuovo Dio ordinò: «La terra produca esseri viventi, secondo la loro specie: bestiame e rettili e fiere della terra, secondo la loro specie». E avvenne così. 25 Dio fece le fiere della terra, secondo la loro specie e il bestiame, secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era buono. 1 G. Cosa significa brulicare ? I. Cosa significa secondo la propria specie? H. Perché gli esseri devono riempire la terra? “arredamento” del mondo/casa
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O. Tutto è buono perché l’uomo è molto buono?
domande - F.A.Q. 26 Finalmente Dio disse: «Facciamo l'uomo secondo la nostra immagine, come nostra somiglianza, affinché possa dominare sui pesci del mare e sui volatili del cielo, sul bestiame e sulle fiere della terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò. 28 Quindi Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e abbiate dominio sui pesci del mare, sui volatili del cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni sorta di graminacee produttrici di semenza, che sono sulla superficie di tutta la terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti portatori di seme: essi costituiranno il vostro nutrimento. 30 Ma a tutte le fiere della terra, a tutti i volatili del cielo e a tutti gli esseri striscianti sulla terra e nei quali vi è l'alito di vita, io do come nutrimento l'erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco che era molto buono. E venne sera, poi mattina: sesto giorno. L. Perché deve dominare? 1 M. Perché dice “nostra”? N. Cosa significa essere a immagine di Dio? O. Tutto è buono perché l’uomo è molto buono? creazione dell’uomo
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domande - F.A.Q. Gn 2,1 Così furono ultimati i cieli e la terra e tutto il loro ornamento. 2 Allora Dio, nel giorno settimo, volle conclusa l'opera che aveva fatto e si riposò, nel giorno settimo. 3 Quindi Dio benedisse il giorno settimo e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro servile che operando aveva creato. 4a Queste sono le origini dei cieli e della terra quando Dio li creò. 1/2 Q. Ma allora la terra è stata creata in SETTE giorni? P. Ma Dio era stanco? creazione del sabato
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domande - F.A.Q. Gn 2,4b Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, 5 ancora nessun cespuglio della steppa vi era sulla terra, né alcuna erba della steppa vi era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non vi era l'uomo che lavorasse il terreno 6 e facesse sgorgare dalla terra un canale e facesse irrigare tutta la superficie del terreno; 7 allora il Signore Dio modellò l'uomo con la polvere del terreno e soffiò nelle sue narici un alito di vita; così l'uomo divenne un essere vivente. 8 Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva modellato. 2 A. Ma il racconto ricomincia? B. Perché adesso si dice il SIGNORE DIO? D. Creato dalla polvere significa che non vale niente? C. Perché gli alita addosso? E. Ma allora l’Eden è in un luogo preciso?
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domande - F.A.Q. 9 Il Signore Dio fece spuntare dal terreno ogni sorta d'alberi, attraenti per la vista e buoni da mangiare, e l'albero della vita nella parte più interna del giardino, insieme all'albero della conoscenza del bene e del male. 10 Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino; poi di lì si divideva in quattro corsi. 11 Il nome del primo è Pison: esso delimita il confine di tutta la regione di Avila, dove c'è l'oro: 12 l'oro di quella terra è fine; ivi c'è il bdellio e la pietra d'onice. 13 E il nome del secondo fiume è Ghicon: esso delimita il confine di tutta la regione di Etiopia. 14 E il nome del terzo fiume è Tigri: esso scorre a oriente di Assur. E il quarto fiume è l'Eufrate. 15 Poi il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. 16 Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Di tutti gli alberi del giardino tu puoi mangiare; 17 ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiarne, perché, nel giorno in cui tu te ne cibassi, dovrai certamente morire». 2 F. Perché attraenti e buoni? G. Ma dove sono le mele? H. La morte era prevista? I. Quale compito viene affidato all’uomo?
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domande - F.A.Q. M. Cosa significa a lui corrispondente? 18 Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto a lui corrispondente». 19 Allora il Signore Dio modellò dal terreno tutte le fiere della steppa e tutti i volatili del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato gli esseri viventi, quello doveva essere il loro nome. 20 E così l'uomo impose dei nomi a tutto il bestiame, a tutti i volatili del cielo e a tutte le fiere della steppa; ma, per l'uomo, non fu trovato un aiuto a lui corrispondente. 2 L. Perché si dice che “non è bene”? N. Cosa significa dare il nome agli animali?
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domande - F.A.Q. 21 Allora il Signore Dio fece cadere un sonno profondo sull'uomo, che si addormentò, poi gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. 22 Il Signore Dio costruì la costola, che aveva tolto all'uomo, formandone una donna. Poi la condusse all'uomo. 23 Allora l'uomo disse: «Questa volta è osso delle mie ossa e carne della mia carne! Costei si chiamerà donna perché dall'uomo fu tratta». 24 Per questo l'uomo abbandona suo padre e sua madre e si attacca alla sua donna e i due diventano una sola carne. 25 Or ambedue erano nudi, l'uomo e la sua donna, ma non sentivano mutua vergogna. 2 O. Ma c’era già l’anestesia? P. Perché proprio la costola? Q. Perché non avevano vergogna? R. Si chiama donna perché tratta dall’uomo. Cosa vuol dire? Le dà un nome?
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domande - F.A.Q. 1 Il serpente era la più astuta di tutte le fiere della steppa che il Signore Dio aveva fatto, e disse alla donna: «E' vero che Dio ha detto: "Non dovete mangiare di nessun albero del giardino"?». 2 La donna rispose al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare; 3 ma del frutto dell'albero che sta nella parte interna del giardino Dio ha detto: "Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, per non morirne"». 4 Ma il serpente disse alla donna: «Voi non morirete affatto! 5 Anzi! Dio sa che nel giorno in cui voi ne mangerete, si apriranno i vostri occhi e diventerete come Dio, conoscitori del bene e del male». 6 Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, seducente per gli occhi e attraente per avere successo; perciò prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò. 7 Si aprirono allora gli occhi di ambedue e conobbero che erano nudi; perciò cucirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture. 3 A. Perché proprio il serpente? B. Perché tenta proprio la donna? C. Ma che peccato è mangiare una mela? D. Perché adesso si vergognano di essere nudi?
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domande - F.A.Q. 8 Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio allorché passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l'uomo fuggì con la moglie dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. 9 Allora il Signore Dio chiamò l'uomo e gli domandò: «Dove sei?». 10 Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino, e ho avuto paura, perché io sono nudo, e mi sono nascosto». 11 Riprese: «Chi ti ha detto che eri nudo? Hai dunque mangiato dell'albero del quale ti avevo comandato di non mangiare?». 12 Rispose l'uomo: «La donna che tu hai messo vicino a me mi ha dato dell'albero, e io ho mangiato». 13 Il Signore Dio disse alla donna: «Come hai fatto questo?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». 14 Allora il Signore Dio disse al serpente: «Perché hai fatto questo, maledetto sii tu fra tutto il bestiame e tra tutti gli animali della campagna: sul tuo ventre dovrai camminare e polvere dovrai mangiare per tutti i giorni della tua vita. 15 Ed io porrò un'ostilità tra te e la donna e tra la tua stirpe e la sua stirpe: essa ti schiaccerà la testa e tu la assalirai al tallone». 3 E. Cosa significa? F. Perché ha paura? G. Di chi è la colpa? H. È per questo motivo che il serpente striscia? I. Cosa significa? Perché proprio tra donna e serpente?
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domande - F.A.Q. 16 Alla donna disse: «Moltiplicherò le tue sofferenze e le tue gravidanze, con doglie dovrai partorire figlioli. Verso tuo marito ti spingerà la tua passione, ma egli vorrà dominare su te». 17 E all'uomo disse: «Perché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, per il quale t'avevo comandato: "Non ne devi mangiare": Maledetto sia il suolo per causa tua! Con affanno ne trarrai il nutrimento, per tutti i giorni della tua vita. 18 Spine e cardi farà spuntare per te, mentre tu dovrai mangiare le erbe della campagna. 19 Con il sudore della tua faccia mangerai pane, finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto, perché polvere sei e in polvere devi tornare!». 3 L. Perché punisce la donna? M. Allora l’uomo è superiore alla donna? O. Cosa significa tornare in polvere? N. Perché maledice la terra?
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domande - F.A.Q. 20 L'uomo diede a sua moglie il nome di Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi. 21 E il Signore Dio fece all'uomo e a sua moglie delle tuniche di pelli e li vestì. 22 Il Signore Dio disse allora: «Ecco che l’uomo è diventato come uno di noi, conoscendo il bene e il male! E ora facciamo sì che egli non stenda la sua mano e non prenda anche l’albero della vita, così che ne mangi e viva in eterno!». 23 E il Signore Dio lo mandò via dal giardino di Eden, per lavorare il suolo da dove era stato tratto. 24 Scacciò l’uomo, e dinnanzia al giardino di Eden pose i cherubini e la fiamma della spada folgorante per custodire l’accesso all’albero della vita. 3 Q. Perché li vestì di pelli? P. Perché le dà il nome EVA? R. Senza il peccato ci sarebbe stata la vita eterna? S. Perché li scaccia?
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1A Gli antichi non possedevano concetti astratti
1A Gli antichi non possedevano concetti astratti. Per immaginare il “Nulla” pensavano alle tenebre (al buio) e/o alle acque profonde e misteriose. 1B Non potevano immaginarsi il “brodo primordiale”, pensavano, invece, all’esperienza più naturale, la vita attorno ai fiumi, o all’esperienza più antica (atavica) di ognuno di noi, la nascita dalle acque del grembo materno. 1C Il firmamento è il cielo; “firmus” in latino significa solido, perché gli antichi immaginavano il cielo come una cupola. 1D Tenendo conto di come gli antichi immaginavano la pioggia, si può capire come essi pensassero che sopra il cielo dovevano essere raccolte delle acque. 1E / 1F Il Sole e la Luna non vengono nemmeno nominati in segno di disprezzo. Questi astri, in tutte le culture antiche sono le principali divinità. Qui si vuole affermare il contrario e cioè che essi non sono dèi, ma oggetti, mobilio, del nostro Dio: la luce grande è il lampa-dario della sua casa, la luce piccola è l’abat-jour per la notte. Sciocchi, quindi, i babilonesi che li adorano. 1G Il brulicare è il fermento e il movimento della vita. risposte
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1H Dio, che ha finito di costruire la sua casa, ora la decora, pone in ogni spazio un’abbondanza di ornamenti e suppellettili. In ogni caso, la vita deriva dalla BENEDI-ZIONE di Dio. 1I Quelle elencate sono la traccia dell’antico modo che gli ebrei avevano di classificare gli animali. 1L L’uomo è chiamato a dominare su tutti gli altri esseri viventi. Si legge ancora il voler sminuire tutti gli animali, molti dei quali, specie nel vicino e nemico Egitto sono adorati come divinità, o comunque ne sono la raffigurazione. Gli animali sono per l’uomo e non l’uomo per gli animali, affermazione che ha comunque una sua forza se si considera che è stata espressa da una civiltà ancora legata alla pastorizia. 1M NOSTRA può significare tante cose: nella cultura ebraica è probabilmente il riferimento alla corte celeste (Jhavé con i suoi angeli), nella cultura cristiana ovviamente il riferimento è alla Trinità; infatti Dio non crea a sua immagine un singolo uomo, ma una piccola comunità formata da uomo, donna pronti a generare una nuova vita, così come Lui è Padre, Figlio e Spirito Santo. risposte
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1N L’IMMAGINE di Dio non è certo rintracciabile nell’aspetto fisico: Dio è puro Spirito, non ha un corpo. Pensiamo però che per creare qualcuno di simile a Lui crea la coppia. Possiamo capire quindi come la vera essenza di Dio altro non sia che AMORE. L’uomo assomiglia Dio perché ama, perché crea, perché è libero. 1O Solo l’uomo è a immagine di Dio e solo l’uomo può essere MOLTO BUONO. L’essere umano è la creatura prediletta e non è possibile che sia abbandonata al suo destino. Dio ha creato l’uomo SIMILE a sé, libero e quindi lo libererà dall’esilio babilonese. 1P Se Dio crea con la sua volontà ovviamente non è affatto stanco. La forza con cui si sottolinea che Dio cessa di lavorare vogliono essere da esempio per il popolo che, schiavo, poteva solo riconoscersi come identità nel rifiuto di prestare servizio il sabato. 1Q I sette giorni della creazione sono solo presi in prestito dal mito babilonese. Si vuole annunciare che Dio è Signore del tempo e della terra, e non abbandonerà mai il suo popolo. Non è obiettivo di questo racconto fornire un’impossibile descrizione cronachistica. (Quali sono i testimoni?). risposte
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2A Il racconto pare ricominciare e, in effetti, ricomincia davvero
2A Il racconto pare ricominciare e, in effetti, ricomincia davvero. Siamo ora al secondo racconto che ricordiamo essere stato scritto anteriormente al primo. I monaci che nel medioevo hanno eseguito la suddivisione dei libri della Bibbia in capitoli e versetti, in questo caso hanno operato piuttosto maldestramente. 2B Dio/Signore Dio. Dal modo di chiamarLo stranamente differente, gli studiosi hanno intuito che si trattava di due racconti distinti. 2C Nella lingua ebraica, ruah è il vocabolo che indica sia l’alito, sia il vento, sia il fiato, sia lo Spirito. Dio dona all’uomo il suo spirito, l’anima. 2D La polvere in realtà è l’ADAM, cioè l’argilla che Dio plasma creando l’uomo. Sia la polvere, sia l’argilla però vogliono indicare la fragilità dell’uomo, contrapposta alla grandezza dello Spirito che lo rende simile a Dio. Il nome di Adamo, però compare solo dopo il peccato, perché è solo dopo il peccato che se ne evidenzia la fragilità. risposte
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2E Qualche studioso cerca di identificare il giardino dell’Eden in qualche località della Mesopotamia, in effetti si parla del Tigri e dell’Eufrate. Gli altri due fiumi, però, il Ghicon e il Pison non sono ben identificabili, quasi a voler far capire al lettore che deve allargare il suo sguardo verso un orizzonte più ampio e non totalmente legato ad un qui e ad un ora: il messaggio della Genesi è contestualizzato, ma anche universale. 2F Dio è innamorato delle sue creature. Per esse prepara il cibo, bello e buono, con una cura ed una tenerezza di chi vuole regalare il meglio alla persona che ama. 2G Finalmente ci siamo accorti che le mele non ci sono! Nonostante le numerose raffigurazioni dell’arte antica e contemporanea (cfr. certe pubblicità), si tratta solo di un equivoco millenario. In certi casi malum in latino può significare sia male che melo. Da qui la sovrapposizione di due concetti molto distanti tra loro. Un conto è che il peccato sia mangiare una mela quasi che l’uomo debba essere considerato come un bambino goloso e disobbediente, un conto che esso sia il desiderio del frutto del male, il desiderio di eludere le indicazioni di Dio e di decidere il bene e il male a proprio piacimento. Nella storia passata e recente moltissimi sono i casi in cui l’essere umano ha legalizzato il male, rendendolo bene (cfr. pena di morte, torture, olocausto nazista, schiavitù, aparthaid, ...). risposte
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2H Dio Padre non aveva previsto la morte per le sue creature
2H Dio Padre non aveva previsto la morte per le sue creature. Gesù infatti ha sconfitto la morte che non era voluta da Dio. Come sarebbe stato però possiamo solo immaginarlo facendo ricorso alla fantasia. 2I Dio affida all’uomo il compito di coltivare e custodire la terra. L’uomo non è né uno schiavo, né un “signore”. Può invece collaborare all’opera creatrice di Dio coltivando la terra, creando, ma custodendo il dono che ha ricevuto senza deturparlo. 2L L’esperienza della solitudine è una delle più terribili che possa capitare, anche nella nostra affollatissima società. Essere circondato da persone non sempre allevia quel senso di sofferenza che molte persone e anche molti ragazzi provano dentro di sé. Il motivo è chiaro siamo creati a immagine di Dio, e come Lui è Comunità, anche noi siamo felici solo quando condividiamo la nostra vita con qualcuno. risposte
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2 M In realtà nel testo ebraico c’è una espressione tipo “che lo guardi negli occhi”, come dire “alla stessa altezza”, allo stesso livello, ma anche che possa avere una relazione con lui. Io guardo negli occhi solo le persone che considero degne della mia attenzione e chi mi guarda negli occhi non ha nessuna soggezione nei miei confronti, altrimenti lo sguardo sfugge e viene abbassato. 2 N Dare il nome, l’abbiamo già visto, significa essere padrone, dare un destino. Se l’uomo dà il nome agli animali significa che per quanto affezionati, essi non potranno mai essere simili a lui. 2 O Ovviamente non si tratta di un’operazione chirurgica della preistoria. Si vuole dire che l’uomo non è presente al momento della creazione della donna. Non la può “possedere” nemmeno a livello cognitivo. “Non capirò mai le donne”, o viceversa, è l’espressione che ci fa capire che per quanto simili, e ugualmente degni, uomini e donne sono diversi possono donarsi reciprocamente non possedersi. risposte
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2P Questo è un mistero. Alcuni ipotizzano che sia stata scelta la costola che non essendo un organo vitale, non fa ricadere dal maschilismo al femminismo. Se il Creatore avesse usato un organo vitale si sarebbe potuto dire che senza la donna l’uomo non avrebbe potuto esistere. Non è così. Non è bene vivere soli, ma si sopravvive. 2Q Non si vergognano perché si amano. Noi non ci vergogniamo di mostrarci così come siamo, senza maschere, senza trucco solo alle persone di cui ci fidiamo profondamente. 2R Non le sta attribuendo un nome, ma il suo stesso nome, la sua stessa dignità il suo stesso destino. In italiano purtroppo scompare il gioco di parole della lingua ebraica isha da ish, come in inglese si potrebbe dire woman da man. risposte
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3A Il serpente è un animale che rappresenta il pericolo, nel deserto è in agguato sotto la sabbia, cambia pelle, come se fosse falso, è viscido, soprattutto è VELENOSO e, ancora, è il simbolo del faraone egiziano, l’antico nemico di Israele. Il serpente è il “nemico” per eccellenza. 3B La donna, da sempre è vista, in un racconto scritto da uomini, come il simbolo della seduzione. 3C Abbiamo già visto che non si tratta di una mela, è solo un equivoco. Il peccato non è quindi mangiare una mela, ma desiderare il frutto del male, e decidere il bene e il male a proprio piacimento. Nella storia passata e recente moltissimi sono i casi in cui l’essere umano ha legalizzato il male, rendendolo bene (cfr. pena di morte, torture, olocausto nazista, schiavitù, aparthaid, ...). risposte
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3D La nudità ora è vergognosa, l’uomo e la donna credevano di diventare come dèi e si scoprono “nudi come un verme”. Si vergognano anche perché con il peccato si è rotto l’incanto, la fiducia ed è entrato il giudizio. 3E Dio passeggia nel giardino, come un padre che passeggia serenamente in giardino mentre i bimbi giocano. 3F Infranta la fiducia e la serenità prende posto la paura del giudizio e della condanna. 3G L’uomo al posto di umiliarsi e scusarsi scarica la colpa sulla donna che le è stata posta accanto da Dio, quasi che la colpa dovesse essere del Creatore e non della creatura. 3H Questo è un brevissimo mito. risposte
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3I La donna è portatrice della vita e il serpente simbolo della morte
3I La donna è portatrice della vita e il serpente simbolo della morte. La tradizione cristiana legge in questo versetto l’annuncio della resurrezione del figlio della donna, Gesù che sconfigge la morte. Proprio per questo motivo l’iconografia rappresenta Maria Immacolata che schiaccia la testa al serpente/drago. 3L L’uomo e la donna sono puniti ognuno nella propria occupazione, la donna nel fare figli, l’uomo nel coltivare la terra. 3M L’uomo ha sempre dominato la donna e le parole dei versetti precedenti, che parlano di pari dignità ci sembrano un sogno. Si dice però chiaramente che la donna è sottomessa, non per volontà di Dio, ma come conseguenza del peccato. Non è il destino, ma la cattiveria degli uomini. risposte
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3N Dio Padre non può maledire la sua creatura, ma possiamo dire che la mette in castigo, come un padre proibisce al proprio figlio il gioco, così Dio-Padre condanna l’uomo alla fatica. La maledizione della terra è l’inizio di una inimicizia tra terra e uomo, spesso in lotta e talvolta sembra che la terra si ribelli contro l’uomo (cfr. terremoti, alluvioni, ...). Solo nel Regno di Dio sarà ristabilita l’armonia tra creatura e creato. 3O Ora l’uomo torna ad essere la polvere che era, l’argilla che era, senza lo spirito di Dio l’uomo è poco. 3P È solo dopo il peccato che l’uomo dà un nome alla donna, ne diventa padrone. Qual è il significato del nome viene detto già nel testo. La donna è condannata ad essere madre, non con gioia, ma come vincolo esclusivo. Nella storia dell’umanità le donne hanno portato poco il loro contributo, perché relegate ad essere solo nutrici. risposte
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3Q Dio è un Padre arrabbiato, perché il figlio non solo ha disobbedito, ma soprattutto ha tradito la sua fiducia. Il suo amore, però non viene meno, anzi, ancora più dolcemente, come una mamma, si preoccupa che prendano freddo e li copre con tuniche di pelli, preziose e calde. 3R Sì, sicuramente la morte è entrata nel mondo per invidia del Diavolo. Non sappiamo però come sarebbe stato. 3S Gli uomini vengono scacciati. I figli si sono ribellati ed ora vengono accompagnati fuori. Dio Padre aveva imposto una sola regola, l’uomo non ha voluto relazionarsi da figlio, e non può più abitare nella stessa casa con il Padre. (Se vuoi fare come dici tu, fuori da casa mia!) risposte
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PER ME OGGI Cosa insegna la Genesi ai ragazzi del 2000?
Bene VS Male Coloro che hanno creduto e lavorato per ricostruire il progetto di Dio
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Schema di riferimento prima dopo uomo/ Dio donna natura
Padre/figlio; Lo pone nel luogo più bello Paura/sfiducia Cacciata (tuniche di pelli) donna osso delle mie ossa stesso nome “guardi negli occhi” intimità (nudità) accuse reciproche vergogna dominio sull’altro impone nome natura alberi graditi alla vista e buoni “spine e cardi” lavoro coltivare e custodire sudore della fronte
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UOMO - DIO L’uomo è la creatura prediletta di Dio, esso è creato per coltivare e custodire il giardino dove vive circondato da alberi belli e buoni. Dio offre il meglio a suo figlio, ma nello stesso tempo gli chiede di collaborare al piano della creazione, non lo lascia inoperoso. Dio non tratta l’uomo come un burattino, ma gli offre la possibilità di scelta. Dopo il peccato il rapporto idilliaco si infrange (il racconto biblico proseguirà con la narrazione del male che dilaga sempre più – Caino e Abele, il Diluvio, ...). L’uomo scopre di avere paura del Dio che lo ha creato. Il peccato non è la semplice disobbedienza, ma il desiderio di essere come Dio e di sostituirsi a Lui. L’uomo tenta di sostituirsi a Dio quando si auto-proclama padrone della vita nei modi più differenti: pena di morte, aborto, clonazione, manipolazione genetica, eutanasia... Quando un dittatore o alcuni uomini o anche la maggioranza decidono di togliere il diritto di essere riconosciuti esseri umani ad altri uomini.
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UOMO - DONNA La donna è la creatura che è creata simile all’uomo, cioè come avevamo detto capace di guardarlo negli occhi, di chiedere e offrire rispetto. È stata fatta dello stesso materiale e ha lo stesso nome dell’uomo ed esso può cantare un inno di ringraziamento. Dopo il peccato l’intimità è infranta: i due si lanciano accuse, non si proteggono e prendono cura l’uno dell’altro. L’uomo impone il nome alla donna, le dà un destino, un compito. Il dominio dell’uomo sulla donna è chiaramente un dato di fatto evidente nella storia, ma è conseguenza del peccato, quindi un male da sconfiggere.
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UOMO - NATURA La natura per l’uomo è bella e buona, l’uomo è posto in un “paradiso” (= giardino). Dopo il peccato viene maledetto il suolo, non l’uomo. La madre - terra si trasforma in una matrigna che produrrà solo “spine e cardi”, terremoti e alluvioni.
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UOMO - LAVORO All’uomo è affidata la cura del giardino in cui è posto; il lavoro nella Bibbia non ha l’accezione negativa che possiede nella cultura classica dove veniva affidato agli schiavi. Anche Dio lavora, anche Gesù per 30 anni fa il falegname. Dopo il peccato non entra nel mondo il lavoro, bensì la fatica mangerai il pane con il “sudore” della tua fronte.
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Uomini e donne a “immagine di Dio”
LORO CI HANNO CREDUTO Uomini e donne a “immagine di Dio”
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Raoul Follereau Raoul Follereau nacque in Francia il 17 Agosto 1903, a Nevers, dove visse fino alla laurea. È stato definito "l’amico dei lebbrosi " perché dal 1935 si dedicò a raccogliere offerte per i lebbrosi, che spesso portava di persona anche nei paesi più sperduti nel mondo. Grande conferenziere visitò tutti i paesi per sensibilizzare poveri e ricchi al problema. Grazie al suo impegno, nel 1954 l’ONU istitutì la “giornata mondiale del lebbroso” che si tiene l’ultima domenica di Gennaio. L’amore per i lebbrosi lo portava a trascorrere le più importanti feste dell’anno negli ospedali per bambini lebbrosi, dove col suo esempio cercava di vincere l’isolamento a cui erano condannati. Nel suo sessantesimo compleanno, anziché le tradizionali candeline, chiese sessanta autolettighe per i lebbrosari. Morì il 6 Dicembre 1977
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Gandhi Nasce in India a Porbaudar nel 1896 e muore a Nuova Dehli il Nutritosi ai principi religiosi induisti, arricchiti dallo studio del cristianesimo, dell’islam, oltre che del pensiero filosofico orientale e occidentale, ha elaborato la dottrina della non-violenza che lo ha sorretto in tutte le azioni della sua vita. In particolare la sua non-violenza ha tutta la carica positiva dell’«amore puro» conforme ai testi sacri dell’induismo, del cristianesimo e dell’islam. Il supremo precetto da seguire è la forza della verità dettato dalla propria coscienza. Si è sempre battuto con la sola forza della verità per liberare il suo paese dal colonialismo inglese, Alla fine il sogno della liberazione dell’India si realizzava nel 1947, anche se Gandhi non lo ha potuto vivere a lungo in quanto nel 1948 cadeva sotto il pugnale di un fanatico che non ne condivideva lo spirito tollerante e non-violento.
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Martin Luther King Nasce ad Atlanta negli USA, nel Nel 1947, mentre studia filosofia nel seminario di Chester, scopre il pensiero pacifista di Gandhi e ne diventa un deciso sostenitore. Dapo aver sposato Coretta Scott, nel 1954 si trasferisce a Montgomery, dove assume il compito di dirigere una parrocchia. Dal 1955 si batte coi metodi della non-violenza per il riconoscimento dei diritti civili dei neri negli USA, riuscendo a far dichiarare dichiarare “incostituzionale” la segregazione razziale praticata sui mezzi di trasporto in Alabama. La sua azione incontra l‘opposizione della maggioranza benpensante del suo paese, dei razzisti del Ku Klux Klan e dei contestatori che vogliono il riconoscimento dei loro diritti anche con l‘uso della violenza. Per questo viene pugnalato in una libreria di Harlem, ma riesce a guarire. Il 10 maggio 1963 ottiene l‘abolizione della segregazione da tutti i locali pubblici e dai mezzi di trasporto. Nel 1964 incontra il papa Paolo VI a Roma e il 10 dicmbre riceve il premio Noble per la pace a Oslo. Muore assassinato da un colpo di fucile il 4 aprile 1968.
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Helder Camara Helder Pessoa Camara, conosciuto come apostolo delle favelas e profeta del Terzo Mondo, nasce a Fortaleza, nel Viene ordinato sacerdote nel 1931 e, grazie al suo impegno per le persone più povere e diseredate, diventa uno degli esponenti più rappresentativi della Chiesa latino americana impegnata nel sociale. Dal 1952 è vescovo e dal 1955 arcivescovo ausiliare di Rio. Nel 1964, a poco più di 50 anni, viene nominato arcivescovo di Olinda e Recife. Partecipa attivamente al Concilio Vaticano II, facendosi portavoce di una Chiesa che maggiormente preoccupata del "sociale", che condivide la povertà di milioni di persone, in coerenza col vangelo. Il 9 febbraio 1974 numerose organizzazioni e movimenti di base gli conferiscono il "Premio Popolare per la Pace“ e nel 1979 riceve a Firenze la laurea honoris causa in Economia e Commercio proprio per la sua profonda conoscenza della realtà economica internazionale. Nel 1984 torna in Italia, parla contro la corsa agli armamenti e presenta le sue dimissioni dalla carica di vescovo, continuando a vivere in povertà e a denunciare la drammatica situazione delle favelas. Nel 1992, ad 83 anni, va a Madrid per parlare in un convegno sulla situazione del Terzo Mondo e grida ancora ad alta voce la sua denuncia "Il silenzio sulla fame è una negligenza imperdonabile".
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FLASH Arte
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UN ANTICO MODELLO DELL'UNIVERSO
Lo scrittore biblico afferma che Dio ha creato l'universo e l'uomo. Esprime questo attraverso un racconto concreto e ricco di immagini in una forma e in un linguaggio comprensibili ai destinatari, suoi contemporanei. Per questo utilizza immagini e simboli ripresi dalla propria tradizione e cultura e anche da quella dei popoli vicini, che abitavano nell'antico Medio Oriente. Il modello di universo che sottostà al racconto biblico della creazione è una costruzione immaginaria, che si basa su ragionamenti elementari. Se l'acqua piove dall'alto, deve esistere un deposito in cui è contenuta: è la volta solida del cielo («firmamento»). Anche se non si vedono, ci devono essere poi degli sportelli apribili e chiudibili («cateratte»). La terra, secondo l'apparenza immediata, risulta piatta, deve perciò poggiare su qualcosa che la sostiene, cioè su delle colonne. Ma esse, a loro volta, devono appoggiarsi su qualcosa di misterioso («abisso»)...
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