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Il triangolo e la piramide
1 - Talete e la piramide 2- Talete e Anassimandro 3- L’unica possibile geografia globale 4- Le difficoltà di Farinelli 19 marzo 2012 Francesco Micelli
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Il triangolo e la piramide
Talete misura l’altezza della piramide mediante uno gnomone: quando la sua ombra è uguale alla sua altezza, lo sarà anche l’ombra della piramide Lo gnomone “rende il tutto simile” (p.34) Secondo la gerarchia di Peirce: Livello iconico = piramide-ombra gnomone-ombra Livello indicale = relazione tra due icone, due triangoli in uno spazio Livello simbolico = proporzione tra gnomone-ombre-piramide Heidegger = ombra: la misteriosa testimonianza dell’illuminazione nascosta” (p.35)
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Talete e Anassimandro Talete (Mileto aC navigatore e pirata porta la matematica) Diogene Laerzio (fine II ed inizio del III secolo d. C ) 1- Attribuisce anima alle cose inanimate 2- Acqua principio di tutte le cose 3- Geometria imparata da egiziani (inscrive triangolo rettangolo in un cerchio) 4- Divide l’anno in 365 giorni 5- Misurò le piramidi dall’ombra osservando la proporzionalità Anassimandro ( Mileto aC intuizione dell’infinito del tutto indeterminato) Plutarco ( dC) 1- Discepolo di Talete 2- L’eterno infinito 3- Terra a forma di cilindro 4- Gli uomini derivano dagli animali Farinelli 1998 secondo tradizione osò rappresentare la Terra su di una tavoletta perciò blasfemo
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L’unica possibile geografia globale
1- Globalizzazione come superamento della modernità 2- Mondo non più riducibile a una mappa p.36 p.37 “Per troppo tempo si è creduto che la geografia fosse il sapere relativo a dove le cose fossero, senza accorgersi che in realtà, nell’indicare questo, la geografia decideva che cosa le cose erano”. Si possono usare ancora mappe , carte , atlanti: “ma soltanto per collocare al loro giusto posto cose, fenomeni e progetti di cui si sarà già cercato di chiarire la natura”. Infine: Mondo, Luogo, Spazio e Territorio come vertici della piramide di Talete (p.34) devono riconquistare la loro tridimensionalità, per fondare una “g. globale” come “g. dei sensi, dei punti di vista, dei modelli del mondo”.
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Le difficoltà di Farinelli
Le difficoltà di Farinelli non sono soltanto di linguaggio: L’immagine cartografica non dice nulla della natura dei fenomeni e processi che la geografia dovrebbe descrivere ma i modelli di origine cartografica si scalzano solo mediante una complessiva teoria della conoscenza E’ necessaria una rifondazione della conoscenza , di una revisione profonda del modo di pensare
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