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PubblicatoPaolina Di Stefano Modificato 9 anni fa
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I pregiudizi sono opinioni non per conoscenza precisa e diretta ma su impressioni, paure, emozioni collettive.
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Ogni comunicazione ha un contenuto e stabilisce una relazione
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… il pregiudizio è un sistema autoreferenziale difficile da spezzare.
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C’è un luogo in cui i cristiani possono spezzare i pregiudizi?
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Sì, la liturgia
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“un corpo solo e un’anima sola”
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Davanti al Signore tutte le diversità sono ricondotte a unità.
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Le differenze non hanno più alcun rischio di pregiudizio.
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… Il segno della pace prefigura il cielo e della terra nuova.
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In caso contrario non sarebbe possibile celebrare
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Per chi celebra l’Eucaristia le diversità sono ricchezze
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Sull’altare si celebra la vittoria sulla morte
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Il potere distruttivo del pregiudizio nasce dall’angoscia della morte.
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La pace è anche liberazione dai pregiudizi, dalle grettezze, dalla chiusure della mente e del cuore.
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Per chi vive la liturgia non c’è bisogno di ideologie e di utopie
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Uscito dalla chiesa …
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(Se ha incontrato il Signore) … non si arrenderà alla mediocrità, perché ricorderà di aver “toccato con mano” la possibilità reale di quei valori.
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La liturgia è azione
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Eppure…
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Molti celebrano l’Eucaristia eppure rimangono chiusi e gretti nei loro giudizi.
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La Parola, per risuonare in modo vivo, il Sacramento per essere efficace, richiedono un orizzonte culturale adeguato
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Nei confronti dei pregiudizi ci vuole una “frattura creatrice”; una conversione che predisponga all’opera dello Spirito creatore.
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L’individualismo relativizza ogni verità e ogni valore …
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Il problema non è più solo la frattura tra fede e vita (la secolarizzazione) ma lo smarrimento del senso dell’umano.
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Come faceva Gesù? Tutta la sua vita è stata spesa per contrastare i pregiudizi.
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Non evangelizzava con i riti, neppure si fermava alle parole.
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Gesù provocava con i fatti.
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Ecco a cosa serve la Caritas in parrocchia: a pro-vocare!
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“Dei pregiudizi non si deve parlare ma agire in modo determinato e organizzato”
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“Occorrono luoghi fisici permanente per l’incontro, la conoscenza e lo scambio”.
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… il 10% della popolazione che cambia stile di vita
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Tutto può nascere da una provocazione.
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Una lotta senza scampo al pregiudizio che ha il suo centro nell’Eucaristia
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La frattura della provocazione che diventa creatrice (azione dello Spirito) nell’Eucaristia che genera una comunità del 10% organizzata e operativa.
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È la mentalità di fede
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Produrre una conversione dell’umano alla sua verità, che sola rende possibile una percezione significativa della fede.
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Uscire da ogni unilateralità della comunicazione
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La prossimità attraverso la provocazione concreta
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L a triste profezia di Isaia ( 6,9) : “Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete”
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Una metafora della Caritas parrocchiale: il gruppo che possiede il diapason perché la stupenda melodia dei Sacramenti cristiani trovi il tono giusto.
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