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Emblema della Repubblica Italiana

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Presentazione sul tema: "Emblema della Repubblica Italiana"— Transcript della presentazione:

1 Emblema della Repubblica Italiana

2 L’Assemblea Costituente fu l’organo preposto per scrivere una Costituzione per l’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale e il Fascismo che aveva eliminato tutte le libertà civili e politiche. Si aprirono libere elezioni il 2 Giugno 1946, a cui avevano diritto di partecipazione tutti i cittadini comprese le donne aventi 21 anni d’età compiuti. In quelle elezioni il popolo Italiano decise anche la forma di stato da dare alla penisola tra monarchia costituzionale o repubblica parlamentare e costituzionale e gli italiani con una vasta maggioranza decise che fosse la seconda la forma di governo più idonea per l’Italia Le forze politiche che entrarono nell’Assemblea Costituente furono: il Partito Comunista Italiano (PCI), Partito Socialista Italiano (PSI) e la Democrazia Cristiana (DC). L’Assemblea nominò al suo interno una Commissione per la Costituzione composta da 75 membri, incaricati di stendere il progetto generale della costituzione. La Commissione si divise a sua volta in altre tre sottocommissioni: diritti e doveri dei cittadini, presieduta da Umberto Tupini (DC) 2. organizzazione costituzionale dello Stato, presieduta da Umberto Terracini (PCI) 3. rapporti economici e sociali, presieduta da Gustavo Ghidini. L’Assemblea restò in carica dal 25 Giugno 1946 al 31 Gennaio 1948. I Presidenti furono: Giuseppe Saragat (25/06/1946 – 6/02/1947) e Umberto Terracini (8/02/1947 – 31/01/1948). I membri erano 566.

3 Di quella Assemblea furono membri personaggi come:
Alcide De Gasperi, (fondatore dell’Unione Europea e considerato tutt’oggi il miglior Presidente del Consiglio); Leonilde Iotti (detta Nilde), primo presidente della Camera donna; Sandro Pertini, il più amato Presidente della Repubblica; Piero Calamandrei, giornalista, giurista, scrittore famoso per le sue citazioni e discorsi celebri; Luigi Einaudi, economista di fama mondiale e primo Presidente della Repubblica.

4 La Nostra Costituzione è considerata la migliore del mondo perché garantisce un ottimo bilanciamento tra il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giudiziario. Inoltre questi poteri sono dotati di altre garanzie affinché rimangano indipendenti e soprattutto liberi dagli altri due e per di più che non ci siano interferenze l’un l’altro in modo che nessuno dei tre possa prevalere La foto raffigura il momento della firma da parte del Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e il Presidente Provvisorio della Repubblica Enrico De Nicola

5 Come è fatta la Costituzione?
La Carta è costituita da 4 parti: Principi fondamentali Parte Prima, diritti e doveri dei cittadini (che si divide in altre 4 parti, dette Titoli) Parte Seconda, ordinamento della Repubblica (che si divide in 6 Titoli) Disposizioni Transitorie e finali

6 Non è possibile spiegare tutta la Costituzione e quindi ho selezionato gli articoli più importanti, i fondamentali….

7 Articolo 1 Si stabilisce che l’Italia è uno stato repubblicano fondato sul progressismo dei lavoratori e sulla collettività dello stato. Il termine “repubblica” sta a significare che lo Stato è di tutti e che anche chi dirige il paese fa in nome e su mandato del popolo e non su un ordine dispotico e tirannico. Il destino dello Stato per la prima volta nella storia moderna è specificato che sia in mano alla sovranità popolare, ricordando la modalità come Mussolini prese il potere in Italia. Il primo articolo sottolinea in modo particolare, oltre l'identità repubblicana dello Stato, come la Nazione sia fondata sul lavoro. Prima di arrivare alla forma tuttora vigente, vennero esposte varie proposte. La prima, presentata dal deputato Mario Cevelotto ometteva la formula "...fondata sul lavoro" e venne presentata il 28 Novembre Questa, però, non piacque alla quasi totalità dei membri dell'Assemblea e venne definita algida e carente dei tratti precisi del nascente Stato Italiano. Fu Aldo Moro a chiedere di inserire un riferimento al lavoro. Palmiro Togliatti presentò una seconda proposta: “L’Italia è una Repubblica democratica di lavoratori". Ma anche questo emendamento venne bocciato. Ma fu il democristiano Amintore Fanfani a presentare la formula attuale che fu appoggiata dal Partito Comunista Italiano e dal Partito Socialista Italiano L'articolo 1 della Costituzione Italiana venne approvato nella sua interezza il 22 Marzo 1947 dando finalmente un'identità alla nascente Repubblica.

8 Articolo 3 Si parla dell’eguaglianza assoluta dei cittadini in ogni ambito dello stato. Durante la discussione si decise di chiudere la discussione ponendo uguaglianza di fronte alla legge. L’articolo originario era molto più corto e non contemplava l’obbligo della Repubblica di eliminare gli ostacoli che possano non permettere il progresso dei lavoratori. Ma il PCI obbligò la DC ad inserire tutti i complementi di specificazione ricordando ai deputati come il fascismo sia stato terribile proprio sul tema del razza e del sesso. Così i membri dell’assemblea udendo questo discorso commovente si convinsero e decisero di inserire quei complementi che avevano creato discriminazione durante il Fascismo; perciò il sesso, la lingua, la religione, le opinioni politiche e condizioni personali e sociali.

9 Articolo 68 Testo fino al 1993 Testo vigente
I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni. Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza. Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza. I membri del Parlamento non possono essere perseguiti per le opinioni espresse e i voti validi nell’esercizio delle loro funzioni. Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a procedimento penale; né può essere arrestato, o altrimenti privato della libertà personale, o sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, salvo che sia colto nell’atto di commettere un delitto per il quale è obbligatorio il mandato o l’ordine di cattura. Eguale autorizzazione è richiesta per trarre in arresto o mantenere in detenzione un membro del Parlamento in esecuzione di una sentenza anche irrevolcabile.

10 Presidente della Repubblica
Governo Commissione competente al Senato della Repubblica Commissione competente alla Camera dei Deputati Camera dei Deputati Senato della Repubblica Presidente della Repubblica

11 Vuoto costituzionale…
Presidente della Repubblica Immunità Durante la discussione della Costituzione si inserì l’immunità assoluta dai processi penali pendenti al Capo dello Stato anche antecedenti alla carica o per al di fuori delle proprie funzioni. Ma l’assemblea costituente decise di abrogare questo emendamento perché il Presidente doveva <<poter guardare agli occhi dei cittadini>> e l’immunità fu eliminata creando un vuoto legislativo.

12 Riflessioni critiche…

13 Pier Paolo Portinaro Evoluzione della Costituzione come garanzia
Rischio di ipercostituzionalismo e decostituzionalizzazione

14 Giorgio Agamben Rischio di una Repubblica “Governamentale”, in quanto ormai il Governo con la decretazione di urgenza ha svuotato il Parlamento della funzione nativa della discussione plenaria

15 Arianna Carminati La Repubblica Parlamentare garantisce il pluralismo essenziale in un Paese come l’Italia; <<Rischio di assolutismo democratico>> [cit.]; <<Mussolini ha sfruttato le debolezze della Repubblica Parlamentare>> [cit.]

16 Bibliografia Costituzione della Repubblica Italiana – Ed. Conferenza delle Regioni e Province autonome; Testi tratti dal testo “Dentro la Storia – Risorse per l’insegnante” di Ciuffoletti, Baldocchi, Bucciarelli, Sodi. Editore:Loescher Editore: “Ipercostituzionalismo e decostituzionalizzazione?” di Pier Paolo Portinaro pag.20; “La legalità, il <<decreto legge>> e lo <<stato di eccezione>> nella Costituzione Italiana” di Giorgio Agamben pag. 26; “Parlamento e Governo: il problema dell’equilibrio tra i due poteri nella realtà concreta della vicenda repubblicana” pag. 27; Link da Internet:

17 L’elaborato è stato svolto dalle classi:
V B V D V F del Liceo Scientifico Statale “Giovanni Vailati” di Genzano di Roma


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