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PubblicatoSeverino Locatelli Modificato 9 anni fa
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Come valutare l’efficacia della formazione professionale per l’integrazione dei soggetti deboli? Lezioni dall’esperienza dell’area Istruzione e Formazione Professionale della Provincia di Torino Autori: Arturo Faggio (Provincia di Torino - Direttore Area Istruzione e Formazione Professionale) Paola Mussino (Provincia di Torino - Responsabile del monitoraggio delle attività cofinanziate FSE) Elena Ragazzi (CNR-Ceris) Elena Santanera (CNR-Ceris) Espanet Conference - “Sfide alla cittadinanza e trasformazione dei corsi di vita: precarietà, invecchiamento e migrazioni” Università degli Studi di Torino, Torino, 18 - 20 Settembre 2014
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2 Contenuti ─ Il ruolo della Provincia di Torino all’interno del Sistema Istituzionale della Formazione Professionale ─ Alcune esperienze di analisi, monitoraggio e valutazione: −la valutazione che cambia la gestione −la valutazione che cambia la valutazione ─ Conclusioni: lezioni dalle esperienze di valutazione
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3 Il ruolo della Provincia di Torino all’interno del Sistema Istituzionale della Formazione Professionale OCCUPATI DISOCCUPATI APPRENDISTI Piani Formativi per le aziende Voucher individuali per lavoratori adulti Adulti – Mercato del Lavoro Apprendistato professionalizzante (18-29 anni) FORMAZIONE INIZIALE FORMAZIONE INIZIALE Obbligo Istruzione Diritto Dovere (14-18 anni)
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4 La valutazione che cambia la gestione (3/3) Il monitoraggio e la valutazione della formazione iniziale Introduzione di nuove e diversificate tipologie di percorsi − progetti “Laboratorio scuola e formazione” − Larsa (laboratori di recupero e sviluppo degli apprendimenti) − Sostegni individuali e di gruppo − Servizi di accompagnamento per giovani stranieri − percorsi di Accompagnamento alla scelta professionale. La formazione iniziale persegue obiettivi plurimi (recupero della dispersione, raggiungimento dei livelli di apprendimento, inclusione sociale, occupabilità ) Strumenti di osservazione e valutazione, quali-quantitativi, molteplici (monitoraggio degli abbandoni, customer satisfaction, indagini sugli esiti occupazionali, ricostruzione delle carriere) “ Necessario disporre di strumenti di intervento differenziati a seconda delle problematiche del singolo utente.”
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5 La valutazione che cambia la gestione (1/3) L’esperienza dei corsi per disabili FAL BREVI: 200 e le 300 ore (FP+stage+tirocinio con borsa lavoro) PENSAMI ADULTO : (scuola+tirocinio con borsa lavoro) FAL (Formazione al Lavoro): corsi annuali di 800 ore per disabili ultra-18enni Monitoraggio su esiti in uscita dalla FP (questionari + focus group + seminario): “Creare condizioni di continuità fra il percorso formativo e il mondo del lavoro” Gruppo di lavoro Interarea “FP, lavoro e solidarietà sociale”
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6 La valutazione che cambia la gestione (2/3) Il modello di formazione in impresa nel contratto di apprendistato professionalizzante Tavoli istituzionali con parti sociali + customer satisfaction: insoddisfazione verso modello di FP in agenzia SPERIMENTAZIONE: FP in impresa, sotto la responsabilità dell’operatore di FP Il modello di formazione in impresa diviene parte integrante della disciplina regionale per la FP in apprendistato professionalizzante e del nuovo Avviso Pubblico Provinciale Monitoraggio sperimentazione in itinere: (customer satisfaction per apprendisti e tutor aziendali + interviste mirate con operatori FP/report finale) elevato grado di soddisfazione degli attori coinvolti
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7 La valutazione che cambia la valutazione (1/4) Il modello di analisi dei fabbisogni sul Mercato del Lavoro Nuovo sistema di rilevazione dei fabbisogni formativi Uso sistematico delle basi dati amministrative disponibili: − dati sullo stock di occupati (INPS) − dati sui flussi occupazionali (COB) RIF: il sistema di rilevazione precedente (fino al 2008) approccio di tipo Criticità: costo elevato / notevole complessità / tempi lunghi STRETTAMENTE SETTORIALE ESSENZIALMENTE QUALITATIVO
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8 La valutazione che cambia la valutazione (2/4) L’analisi di Follow-up: dall’uso di tabelle all’uso di modelli di regressione Collaborazione Provincia di Torino e CNR-Ceris su obiettivi metodologici più che analitici: −definizione di procedure standard per l’ estrazione dei dati − integrazione fra sistemi informativi −sperimentazione di più sofisticati metodi di analisi dei dati esistenti: DALLE TABELLE AI MODELLI DI REGRESSIONE L’eccesso di informazioni ha effetti simili all’assenza di informazioni La valutazione non può essere lasciata alle agenzie formative, ma deve essere centralizzata Per giudicare l’efficacia delle politiche formative non basta monitorare, occorre valutare gli esiti occupazionali.
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9 La valutazione che cambia la valutazione (3/4) Il MODELLO DI REGRESSIONE considera SIMULTANEAMENTE un SOGGETTO come PERSONA con caratteristiche anagrafiche BENEFICIARIO di un CORSI FP con specifiche caratteristiche LAVORATORE attuale o potenziale INDIVIDUO con esperienze pregresse Variabile risultato: “somma-gg” somma dei giorni lavorati durante un arco temporale T [1 gennaio 2008 -30 giugno 2011] Alcuni risultati: genere F (+) cittadinanza ITA (-) ambiti formativi: informatica (+) servizi socio-assist. (+) ristorazione (-) turismo (-) lingue (-) meccanica (-) ambiti territoriali. Val di Susa [af4] (-)
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10 La valutazione che cambia la valutazione (4/4) Dalle singole analisi alla strutturazione di un osservatorio Mettere in comune i risultati dell’attività valutativa Nel 2012 nasce l’Osservatorio Istruzione e Formazione Professionale (OIFP). Cultura del dato condivisa − internamente, a livello tecnico e politico − esternamente, con gli attori sociali territoriali Standardizzazione delle analisi e degli approfondimenti statistici
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11 Conclusioni: lezioni dalle esperienze di valutazione (1/2) Indispensabile integrazione Fra metodi Fra soggetti Fra fonti Qualitativi/quantitativi Analitici/partecipativi Fonti secondarie/fonti primarie Divisioni amministrative diverse Essenziale ma complesso il lavoro per la valorizzazione e validazione delle fonti amministrative …..
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12 Conclusioni: lezioni dalle esperienze di valutazione (2/2).... Indispensabile integrazione tra soggetti Soggetti FRA ENTI DIVERSI indispensabile per garantire la piena copertura di tutti i livelli di analisi INTERNAMENTE AGLI STESSI ENTI fra aree che gestiscono politiche diverse per gli stessi target e/o con obiettivi comuni Enti pubblici superiori (Stato e Regioni) Enti pubblici inferiori (Provincie, Comuni) Esperti esterni ed Enti di ricerca COMPITI DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO COMPITI DI PROGRAMMAZIONE OPERATIVA E GESTIONE VISIONE ESTERNA E SUPPORTO METODOLOGICO VISIONE SISTEMICA CONOSCENZA DEI PROCESSI E CONTATTO DIRETTO CON L’UTENZA COMPETENZE NELLA CONCEZIONE DEL DISEGNO VALUTATIVO E NEI METODI D’ANALISI
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