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PubblicatoEnrichetta Tedesco Modificato 9 anni fa
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LE PIANTE DEL NATALE Secondo la tradizione popolare ogni albero, ogni fiore, è direttamente collegato a Dio, che li ha creati e ha ascoltato le loro necessità. Ognuno di essi contiene un sigillo, un segno del Creatore. Alcune piante sono strettamente legate alle festività natalizie, come ad esempio l'abete addobbato, il vischio portafortuna, la tradizionale stella di Natale, che costituisce spesso un oggetto di regalo oppure per abbellire la casa durante il periodo natalizio.
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L'ABETE, IL SIMBOLO DEL NATALE
Anche se l'abete decorato ha poco o nulla di cristiano, rappresenta uno dei maggiori simboli natalizi. L'abete fa parte dei simboli di antiche feste pagane, il cui ricordo è comunque ancora fortemente presente nelle feste odierne. L'albero simboleggia probabilmente la vita che rinasce e la forza della Natura. L'albero è la manifestazione del Natale moderno specie se gigantesco, addobbato e posto al centro della piazza in una città. Convive benissimo, perché ormai è totalmente assimilato con la festa religiosa, infatti, davanti alla Basilica di San Pietro a Roma, ne viene eretto uno altissimo.
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UN ALBERO DELL'EDEN Sono numerose le leggende secondo cui l'abete sia uno degli alberi del giardino dell'Eden. Una di queste racconta che l'abete è l'Albero della Vita, le cui foglie si avvizzirono divenendo aghi quando Eva colse il frutto proibito e non fiorì mai più fino alla notte in cui nacque Gesù Bambino. Un'altra leggenda invece racconta che Adamo portò con se un ramoscello dell'albero del bene e del male quando fu cacciato dall'Eden. Il ramoscello più tardi divenne un abete e fu usato per l'Albero di Natale
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COSA E' L'ABETE L'abete è il nome comune di alcune conifere. E' diffuso in tutta l'Europa settentrionale e centrale e raggiunge altezze elevate, quali metri. Ha la chioma conica e i rami sono disposti orizzontalmente. Le foglie sono aghi appuntiti di colore verde scuro e sono disposti in modo da ricoprire interamente i rametti. Le pigne sono dapprima erette e a maturità diventano pendenti. L'abete forma boschi sulle Alpi e sugli Appennini ed è una importante copertura vegetale sempreverde. Il legname dell'abete è largamente usato in falegnameria, ma anche per imballaggi e nell'industria cartaria.
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La leggenda del ginepro
IL GINEPRO Il ginepro è tra gli alberi considerati sacri. Una bella ghirlanda di ginepro da appendere sulla porta d'ingresso, ornata da pigne, noci dorate e nastri rossi, è una bella immagine che sottolinea il Natale. La leggenda del ginepro La leggenda narra che Maria, in fuga dai soldati di Erode, trovò rifugio e nascondiglio tra i rami di una pianta di ginepro, e che di quel legno, forse, era fatta la croce di Gesù. Gli antichi asserivano che il ginepro avesse la capacità di tenere lontano i serpenti e ne curasse il morso. La tradizione cristiana ha interpretato questa presunta capacità come un potere di purificazione dai peccati.
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COSA E' IL GINEPRO E' un arbusto o un piccolo albero con foglie pungenti, che cresce nei boschi e nei pascoli fino a 1500 metri di quota. Si usa il legno, impiegato sopratutto per fare bastoni. Le bacche sono usate sia in cucina come aroma, che per ricavare un'essenza usata come diuretico. Dalle bacche si ricava anche un'acquavite, il gin.
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L'AGRIFOGLIO COSA E' L'AGRIFOGLIO
Con l'agrifoglio si preparano numerose decorazioni natalizie per abbellire la casa in questo periodo dell'anno. Con le sue belle foglie verdi e lucide e le piccole bacche rosse che durano a lungo, si presta bene per essere impiegato ad addobbi di vario genere, per esempio si usa per preparare le ghirlande augurali da appendere alle porte o da appoggiare sopra il camino, per decorazioni portacandele, per il centrotavola e così via. COSA E' L'AGRIFOGLIO L'agrifoglio è una bella pianta sempreverde, spesso spontanea, che può raggiungere anche notevoli altezze. E' coltivato nei giardini anche per le siepi e deve il suo valore ornamentale soprattutto alle foglie pungenti ma anche lucide, ondulate e dentate. Produce delle piccole bacche rosse, di lunga persistenza.
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ROSA DI NATALE La rosa di Natale ha dei bellissimi fiori bianchi che rallegrano l'Inverno. Sboccia in dicembre, sotto il manto nevoso, accontentandosi dei pochi raggi di sole che illuminano i boschi. Raggiunge il massimo della fioritura proprio nei giorni di Natale e gli ultimi fioriscono in Quaresima. Per questa ragione si sono ispirate alla rosa di Natale numerose leggende cristiane, quasi tutte nordiche.
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LA LEGGENDA DELLA ROSA DI NATALE
Si narra che mentre i Re Magi offrivano i loro preziosi doni nella stalla di Betlemme, una pastorella se ne stava piangente in disparte, addolorata per non avere neppure un fiore da offrire al Bambino. Così un angelo, che a quella vista si impietosì, mostrò alla piccola dei fiori candidi che erano appena sbocciati sotto la neve. Da allora questi fiori vennero chiamate anche Rose di Natale.
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COSA E‘ LA ROSA DI NATALE
La rosa di Natale appartiene alla famiglia delle Ranuncolacee. La pianta ha le foglie coriacee, di colore verde scuro, porta pochi fiori, molto grandi e leggermente ripiegati, sono bianchi e in un secondo tempo tendono a diventare di color porporina. Ha una fioritura assai precoce che va da dicembre a marzo secondo la zona. Alcune varietà si prestano bene ad essere coltivate, non solo nei giardini ma anche in vaso, nelle fioriere e nei contenitori sul terrazzo, purché sistemata in un luogo riparato dal pieno sole ed è una pianta ideale per ornare balconi, finestre e cortili. Sono particolarmente indicati per la realizzazione di centrotavola natalizi.
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COSA E' LA STELLA DI NATALE
La stella di Natale è una bella pianta con le foglie verdi e quelle centrali, chiamate bratte, colorate di rosso. COSA E' LA STELLA DI NATALE E' una pianta che appartiene al genere delle euforbiacee, e ha grandi bratte colorate in rosso, e anche una varietà in giallo. Viene coltivata in serra o in appartamento e si usa regalarla durante le festività natalizie. Ha bisogno di caldo, quindi non bisogna metterla sul balcone al freddo una volta finite le festività natalizie
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LA LEGGENDA DELLA STELLA DI NATALE
La famosa "Stella di Natale" che si lega agli allestimenti tipici natalizi sarebbe nata dal regalo di un bambino. Narra la leggenda che la sera del 24 dicembre di un anno dimenticato dalla storia, un bambino molto povero entrò in una chiesa per offrire un dono a Gesù, nel giorno della sua nascita. Triste e vergognoso per il suo poco degno mazzo di frasche, il bambino perse una lacrima fra quei ramoscelli e per miracolo si trasformarono nel fiore più rosso e più bello che i suoi occhi avessero visto. LA LEGGENDA DELLA STELLA DI NATALE
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Un'altra leggenda parla invece di una bambina, di nome Ines, anche lei povera. La sera della vigilia di Natale voleva portare un fiore a Gesù Bambino ma non aveva i soldi per acquistarlo. Girò per la strada non sapendo cosa fare, poi decise di raccogliere dei rametti da un cespuglio visto per caso tra i ruderi della chiesa. Dopo averli raccolti in un mazzetto pensò di abbellirlo con l'unica cosa che possedeva, il nastro rosso della sua treccia. Arrivò alla chiesa che ormai era buio, titubante al pensiero di non trovarci più nessuno. Una volta davanti a Gesù Bambino depose il suo mazzolino e subito dopo averlo messo vicino alla statua sentì delle voci. Alcune persone erano incuriosite e sorprese dal bellissimo fiore della bambina e le chiesero dove l'aveva trovato. La bambina, incredula, si voltò verso il suo mazzolino di rametti e vide che le foglie verdi si erano colorate di rosso e le bacche al centro avevano preso la forma di un cuore. La bambina tornò a casa felice pensando che a Gesù fosse piaciuto il suo dono, perché lo aveva trasformato nel fiore più bello del paese: la stella di Natale
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IL VISCHIO Il vischio è un tradizionale simbolo natalizio e nel linguaggio dei fiori ha un significato beneaugurante. Si usa per confezionare le ghirlande da appendere alle pareti di casa, per garantire un anno di fortuna, un'usanza questa che è stata tramandata fino a noi dalle popolazioni celtiche. Le ghirlande sono inoltre il simbolo di vittoria e di eternità. Il vischio è impiegato anche per fare il centrotavola, come decorazione per i portacandele e per decorare la casa.
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UNA PIANTA VENUTA DAL CIELO
E' una pianta conosciuta da tanto tempo e le antiche popolazioni nordiche la credevano una pianta caduta dal cielo. Davano molta importanza al vischio e infatti lo consideravano il simbolo dell'eternità e dell'immortalità. Il vischio è considerato un buon portafortuna anche dagli innamorati se si baciano sotto un ramoscello. L'usanza di baciarsi sotto il vischio è relativa ai poteri magici di fecondità della pianta. Le corone preparate con il vischio venivano appese alle pareti di casa e sovrastava l'uscio di casa in modo da proteggere gli abitanti e ottenere l'armonia familiare .
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COSA E' IL VISCHIO E' un arbusto, cresce sui rami di molti alberi, quali salici, pioppi, querce e conifere e non ha radici a terra. E' una pianta emiparassita, questo significa che trae dalla pianta dove ha preso dimora la linfa grezza e compie autonomamente la fotosintesi. Il vischio può superare il mezzo metro di diametro e ha la corteccia verde-giallognola, le foglie sono appaiate, carnose e coriacee. I fiori sono gialli, raggruppati in fascetti e il frutto è a bacca gelatinosa.
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C’era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante
C’era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante. L’uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva più nessun amico. Per tutta la vita era stato avido e avaro, aveva sempre anteposto il guadagno all’amicizia e i suoi affari era l’unica cosa che gli importava. Di notte dormiva pochissimo, spesso si alzava e andava a contare il denaro che teneva in casa, nascosto in una cassapanca. A volte si comportava in modo disonesto e approfittava dell’ingenuità delle persone. Ma tanto a lui non importava: non voleva conoscere quelli con i quali faceva affari. Non gli interessavano le loro storie e i loro problemi. E per questo motivo voci e delle risate, urla gioiose di bambini e canti. Pensò che di notte era strano sentire tanto chiasso in paese.
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Si incuriosì perché non aveva ancora incontrato nessuno, nonostante voci e rumori sembrassero molto vicini. A un certo punto cominciò a sentire qualcuno che pronunciava il suo nome, chiedeva aiuto e lo chiamava fratello. L’uomo non aveva fratelli o sorelle e si stupì. Per tutta la notte, ascoltò le voci che raccontavano storie tristi e allegre, vicende familiari e d’amore. Venne a sapere che alcuni vicini erano molto poveri e che sfamavano a fatica i figli; che altre persone soffrivano di solitudine oppure che non avevano mai dimenticato un amore di gioventù. Pentito per non aver mai capito che cosa si nascondeva dietro alle persone che vedeva tutti i giorni, l’uomo cominciò a piangere. Pianse così tanto che le sue lacrime si sparsero sul cespuglio al quale si era appoggiato. E le lacrime non sparirono al mattino, ma continuarono a splendere come perle. Era nato il vischio.
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Prof.ssa Carolina Sementa
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