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Copyright © 2008 - Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - Via Garigliano, 61/A - 00198 Roma - Le politiche di gestione dei.

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1 Copyright © 2008 - Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - Via Garigliano, 61/A - 00198 Roma - info@susdef.itinfo@susdef.it Le politiche di gestione dei rifiuti in Europa e in Italia Ing. Emmanuela Pettinao Fondazione per lo sviluppo sostenibile

2 2 Il 7° Programma Quadro e l’economia circolare  Quadro normativo e la gestione dei rifiuti in UE e Italia  Le imprese del riciclo in Italia Indice

3 3 Verso una green economy Il 7° Programma generale di azione dell’UE in materia ambientale, 2014-2020, inquadra le politiche economiche all’interno delle grandi sfide ambientali Punta su una green economy: un’economia a basse emissioni di carbonio, pulita, competitiva e efficiente nell’impiego delle risorse L’uso efficiente delle risorse impone una modifica dell’attuale economia

4 4 Dall’economia lineare a quella circolare

5 5 Enciclica … il sistema industriale, alla fine del ciclo di produzione e di consumo, non ha sviluppato la capacità di assorbire e riutilizzare rifiuti e scorie. Non si è ancora riusciti ad adottare un modello circolare di produzione che assicuri risorse per tutti e per le generazioni future, e che richiede di limitare al massimo l’uso delle risorse non rinnovabili, moderare il consumo, massimizzare l’efficienza dello sfruttamento, riutilizzare e riciclare. Affrontare tale questione sarebbe un modo di contrastare la cultura dello scarto che finisce per danneggiare il pianeta intero, ma osserviamo che i progressi in questa direzione sono ancora molto scarsi.

6 6 L’economia circolare e i prodotti L’economia circolare coinvolge i prodotti orientando ricerca, progettazione, innovazione, per: prevenire la produzione di rifiuti, ridurre sprechi e scarti, aumentare durata, riparabilità ridurre gli imballaggi e migliorarne riuso e riciclabilità sviluppare prodotti - servizi promuovere l’utilizzo di materiali da riciclo

7 7 L’economia circolare e la gestione dei rifiuti L’economia circolare sancisce un cambiamento nella gestione dei rifiuti con il principio dello smaltimento zero. Proposte ambiziose: la Strategia per un’economia circolare che verrà presentata a fine 2015. Proposte della Commissione: ridurre, entro il 2030, lo smaltimento in discarica al 5% vietare il trattamento termico del materiale riciclabile portare, entro il 2030, al 70% il riciclo della carta, plastica, metalli e vetro presenti negli RSU portare all’80% il riciclo complessivo degli imballaggi entro il 2030. Fonte: Comunicazione della Commissione del 1 luglio 2014

8 8 Il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio al 2020:  aumenterà l’occupazione di 400.000 unità Il raggiungimento degli obiettivi al 2030:  creerà 600.000 occupati in più Ogni punto percentuale di riduzione del consumo di materie prime vergini:  creerà da 100 a 200 mila posti di lavoro Attuando politiche per l’uso efficiente delle risorse si potrebbe:  ridurre del 17% il consumo di materie prime vergini  aumentare il PIL del 3,3%  creare da 1,4 a 2,8 milioni di posti di lavoro L’impatto degli obiettivi in Europa Fonte: Comunicazione della Commissione del 1 luglio 2014

9 9 L’impatto degli obiettivi UE in Italia al 2030 Col 70% di riciclo e il 5% dei rifiuti urbani in discarica:  creazione di 30.000 nuovi posti di lavoro  risparmio di 4 miliardi di € nei costi di gestione dei rifiuti urbani  benefici ambientali per circa 3 miliardi di € Lavoratori equivalenti Fonte: Comunicazione della Commissione del 1 luglio 2014

10 10 I vantaggi dell’economia circolare La riduzione del consumo di materie prime vergini, a costi crescenti:  migliora la competitività economica Le attività di prevenzione, riparazione, riutilizzo e riciclo:  alimentano nuovi investimenti e crescita di imprese Le attività per l’uso efficiente delle risorse:  richiedono minori consumi di energia – quindi anche minori emissioni di CO 2 - di quella complessivamente richiesta per l’estrazione, il trasporto, la lavorazione e l’impiego di materie prime vergini  favoriscono la dematerializzazione, la ricerca e l’eco- innovazione.

11 11 Secondo lei quale sarebbe l’impatto di un utilizzo più efficiente delle risorse su ciascuno dei seguenti elementi? I vantaggi dell’uso efficiente delle risorse

12 12  Il 7° Programma Quadro e l’economia circolare Quadro normativo e la gestione dei rifiuti in UE e Italia  Le imprese del riciclo in Italia

13 13 Obiettivo: stabilire misure volte a proteggere l’ambiente e la salute umana prevenendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e gestione dei rifiuti Gerarchia rifiuti: La Direttiva UE 2008/98/CE Recepimento della Direttiva in Italia: D. Lgs. n. 152/06 e s.m.i.

14 14 Obiettivi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. Obiettivi di raccolta differenziata dei RSU  almeno il 50% entro il 31 dicembre 2009  almeno il 60% entro il 31 dicembre 2011  almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012

15 15 Fonte: ISPRA % di RD di rifiuti urbani in Italia % RD Anni 2009-2013

16 16 Fonte: ISPRA RD = 65% % di RD di rifiuti urbani per Regione RD > 50%RD < 30% Anni 2012-2013 % RD

17 17 I vantaggi economici della RD e del riciclo Comuni compresi fra 50.000 e 150.000 ab - 2013 Raccolta differenziata % RU Costo pro-capite annuo euro/ab anno 20-40 %215,31 40-60 %179,8 oltre il 60 % 148,6 (- 31% sulla RD minore) La crescita della RD e del riciclo: la via per abbattere i costi delle bollette dei rifiuti Fonte: ISPRA

18 18 Fonte: ISPRA Frazioni merceologiche della RD di RSU Quantità in kton - Anni 2011- 2013 RD (kton)

19 19 Obiettivi di riciclo degli imballaggi del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. entro il 2008: Obiettivi di riciclo degli imballaggi  55% di riciclo sull’immesso al consumo  60% di recupero complessivo (riciclo + rec. energetico) sull’immesso al consumo

20 20 Rifiuti di imballaggio: riciclo e recupero Fonte: CONAI

21 21 Rifiuti di imballaggio: obiettivi per filiera Fonte: CONAI I tassi di riciclo dei rifiuti di imballaggio nel 2012 e i target 2008

22 22 Forme di gestione dei RSU in UE (2012) Fonte: ISPRA 41% 19% 25% 15% 27% 29% 16%

23 23 Costo totale medio di smaltimento in discarica degli RSU nei Paesi con % di smaltimento basso e in Italia Germania: 140 €/ton Paesi Bassi e Belgio: 132 €/ton Svezia: 155 €/ton Danimarca: 107 €/ton Italia: 120 €/ton Tassa per lo smaltimento in discarica €/tonCosto d’ingresso alla discarica €/ton Costo di smaltimento in discarica in UE Fonte: DG ENV

24 24 Fonte: ISPRA  la produzione è calata del 8%  la RD è aumentata del 9%  lo smaltimento in discarica è calato dell’11,5% La gestione dei rifiuti urbani in Italia Anni 2009 - 2013 Mton

25 25  la produzione è calata del 4,5%  il recupero di materia è cresciuto del 10%  lo smaltimento in discarica è diminuito del 4,2% La gestione dei rifiuti speciali in Italia Anni 2008 - 2012 Mton Fonte: ISPRA

26 26  Il 7° Programma Quadro e l’economia circolare  Quadro normativo e la gestione dei rifiuti in UE e Italia Le imprese del riciclo in Italia

27 27 Le imprese del riciclo 2012Variazione % 2012/2008 Macro-area ImpreseAddettiImpreseAddetti Nord-Ovest 1.899 39.323+10 Nord-Est 1.298 34.250+10+13 Centro 1.043 27.846+13+23 Sud e Isole 1.404 27.020+17+41 Italia 5.644 128.439+12+19 Fonte: ECOVERVED Imprese che dichiarano di svolgere almeno un’attività di recupero di rifiuti, e addetti, per macro area (n. e %)

28 28 Le imprese del riciclo Fonte: ECOVERVED Nel periodo di crisi economica, 2008-2012, aumentano imprese e addetti operanti nel recupero dei rifiuti, a fronte di un andamento negativo, per esempio per il manifatturiero (-11%) Questo si può considerare una manifestazione concreta del processo di transizione in atto verso una green economy

29 29 Le imprese del riciclo Fonte: ECOVERVED Fatturato totale di un campione di imprese (2012) Fatturato (k€)Imprese Addetti impresa Fatturato totale (k€) ≤ 2.000 1.148 6.563 978.395 >2.000, ≤10.000 1.021 18.652 5.006.627 >10.000, ≤50.000 509 34.895 10.744.763 >50.000 127 44.563 16.869.780 Totale 2.805 104.673 33.599.564

30 30 Le imprese del riciclo Fonte: ECOVERVED Ripartizione percentuale del fatturato per dimensione aziendale basata sulla classe di fatturato (2012)

31 31 Le imprese del riciclo Fonte: ECOVERVED A livello nazionale si registra una crescita del 5% del Valore Aggiunto per addetto tra il 2008 e il 2012 Valore Aggiunto* per addetto per macro-area (€) – 2008/2012 Valore Aggiunto* : fatturato al netto dei costi esterni

32 32 I finanziamenti UE per i rifiuti Area geografica Numero progetti Finanziamento pubblico Mln € Totale Pagamenti Mln € Al 1/12/2013 Nord35934,219,4 (57%) Centro20014,8 9,9 (67%) Sud995362,2137,2 (38%) Multi regione3,73 Totali1.564414,9169,5 (41%) I finanziamenti UE per i rifiuti dalle politiche di coesione 2007- 2013 Fonte: Open Coesione

33 33 I fondi strutturali 2014 – 2020 I fondi strutturali sono un’importante fonte di investimento pubblico che permetteranno la crescita sostenibile e l’occupazione I fondi strutturali saranno uno degli strumenti più importanti per affrontare le principali sfide dell’Italia in termini di sviluppo: si prevede che all’Italia verranno destinati circa 30 miliardi di euro A livello UE sono state stabilite delle priorità di finanziamento: Sviluppo di una gestione efficiente delle risorse naturali Sviluppo di innovazione Miglioramento del mercato del lavoro e inclusione sociale Sostegno alla qualità, all’efficacia e all’efficienza della pubblica amministrazione Fonte: Open Coesione

34 Copyright © 2008 - Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - Via Garigliano, 61/A - 00198 Roma - info@susdef.itinfo@susdef.it Grazie per l’attenzione Ing. Emmanuela Pettinao Fondazione per lo sviluppo sostenibile pettinao@susdef.it


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