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PubblicatoFlorindo Lazzaro Napoli Modificato 9 anni fa
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Maurizio Ambrosini, università di Milano, centro studi Medì L’evoluzione dei bisogni della popolazione anziana alla luce della ricerca quantitativa
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Lo sviluppo del “welfare invisibile ” Persistente centralità delle famiglie come agenzie di organizzazione dell’accudimento e delle cure verso le persone fragili: specialmente nell’Europa mediterranea, ma non solo Prolungamento della vita, aumento degli anziani bisognosi di assistenza e partecipazione delle donne al lavoro extradomestico hanno richiesto una ridefinizione organizzativa Risorse pubbliche sotto forma di indennità di accompagnamento, senza controlli e senza vincoli d’uso La stratificazione internazionale dell’accudimento
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L’organizzazione delle cure domestiche Ricorso a lavoro retribuito come supporto alle famiglie: triangolazione della gestione delle cure; trasformazione della colf in assistente familiare (detta comunemente badante); trasformazione del care-giver familiare in care manager 800.000 lavoratori/trici registrati presso l’INPS; stime di 1,6 milioni: in ogni caso, più dei dipendenti del SSN
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La popolazione oggetto dell’indagine Distribuzione del campione sostanzialmente rappresentativa degli anziani novaresi Il 37% vive solo: è quindi il gruppo da tenere più monitorato. Più della metà delle donne vivono sole, tra gli uomini, molto pochi
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La famiglia (estesa) come centro relazionale Presenza di familiari nelle vicinanze, reti primarie supportive: i figli sono il punto di riferimento per il 65%, per il 15% i parenti. Il 12% è senza figli, di questi più della metà vive solo: questa è un’area critica Hanno una rete di frequentazioni, basata soprattutto sui parenti (85%) Il 99% è soddisfatto del rapporto con i figli, il 90% per i parenti.
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La situazione abitativa Il 70% è proprietario di casa. Alta soddisfazione: 8,7 punti su 10 Il 14% segnala scale o altre barriere Un problema maggiore: case troppo ampie e costose per le esigenze attuali degli anziani
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Non solo beneficiari di cure Il 26% si prende cura di nipoti, 6 su 10 ogni giorno.
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Autonomia personale Circa un quarto dichiara problemi di autonomia funzionale. I maschi si dichiarano più autonomi delle donne. Il 15% ha una pensione di invalidità, il 9% di accompagnamento, il 5% ha familiari che usufruiscono dei permessi ex lege 104
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L’aiuto agli anziani Il 42% riceve aiuto al proprio domicilio. 55% per le donne, 22% per gli uomini. La percentuale sale con l’età, riguarda soprattutto chi vive solo. Nel 54% dei casi l’aiuto è fornito da una colf. È il 23% del campione complessivo: di nuovo, più le donne degli uomini.
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L’aiuto domestico salariato Impiego soprattutto a ore, per pulizia della casa e altri compiti domestici Il ricorso ad assistenti familiari è dichiarato dall’8% degli intervistati. In quattro casi su cinque il rapporto è regolato sulla base di accordi informali Rapporti di lavoro durevoli: in metà dei casi, da più di cinque anni
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Propensione ad accogliere un’assistente familiare in casa E’ più bassa tra le donne Decresce con l’età E’ più bassa tra le persone sole, nonché tra chi vive con i figli I soggetti in condizione maggiore fragilità si mostrano meno interessati all’eventualità di ricorrere ad una assistente familiare presso la propria abitazione.
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Chi svolge questo lavoro? La percentuale di persone straniere che erogano il servizio con un rapporto di lavoro formalizzato appare superiore a quella dei cittadini italiani. 8 su dieci danno anche compagnia, pur essendo raramente presentate come “assistenti familiari” Sono tutte donne, hanno almeno 40 anni, per l’80% straniere. Perlopiù ucraine
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Disponibilità verso contesti “protetti” Il 39% molto interessato, il 31% manifesta un certo interesse Più interessate le persone sole L’età influisce poco Frenano considerazioni di carattere economico: per il 59% sarebbero troppi 700 euro mensili, più il costo dei servizi
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Miglioramenti possibili e fabbisogni formativi Rafforzamento dei rapporti tra welfare formale e welfare invisibile Piano individuale di cura/ accudimento Supervisione e raccordo Superamento della privatizzazione e del rapporto 1:1 (o al massimo 1:2) Interventi di sollievo alle famiglie Incremento di spazi e occasioni di socialità
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Concludendo A Novara le reti familiari tengono e sono tuttora capaci di fornire sostegno agli anziani Si è diffuso però il fabbisogno di aiuti esterni salariati Questi sono presentati più come aiuti domestici tradizionali, ma danno anche compagnia C’è disponibilità verso soluzioni miste C’è bisogno di migliorare i collegamenti tra servizi formali e informali di cura
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