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PubblicatoRenata Mora Modificato 9 anni fa
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La partecipazione nelle decisioni pubbliche e nella pianificazione d’emergenza Approcci e casi
Marco Altamura Fondazione CIMA Margherita Mugnai Sociolab
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La partecipazione nelle decisioni pubbliche e nella pianificazione d’emergenza
I TEMI TRATTATI La partecipazione dei cittadini nei processi decisionali pubblici La partecipazione alla pianificazione d'emergenza L'esperienza nella pianificazione d'emergenza – Montelupo Fiorentino e Serravezza L'esperienza nella pianificazione d'emergenza – la Direttiva Alluvioni Prevenzione Comune – Quiliano – struttura, fasi e attività
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La partecipazione dei cittadini nei processi decisionali pubblici
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Processo partecipativo
un percorso di discussione organizzata; - in riferimento ad un progetto futuro o ad una futura norma di competenza della PA; mettendo in comunicazione attori e istituzioni; al fine di ottenere la completa rappresentazione delle posizioni, degli interessi o dei bisogni sulla questione; per giungere ad una mediazione o negoziazione ricercando un accordo delle parti coinvolte
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La … solita partecipazione
PRO CONTRO TAVOLO DI CONCERTAZIONE Rappresentati gli interessi più rilevanti Partecipanti “competenti” Rappresentate solo le realtà organizzate Dinamiche consolidate/rituali Scarsa trasparenza ASSEMBLEA PUBBLICA Partecipazione aperta Trasparenza Alta conflittualità Irrigidimento delle posizioni Poco spazio per dialettica Necessari “skills da assemblea”
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Partecipazione e comunicazione
min max INCLUSIONE COMUNICAZIONE DECISIONI D’AUTORITA’ (ordinanze) DECISIONI CONCERTATE (accordi di programma, conferenze dei servizi, et al.) DECISIONI COMUNICATE (marketing politico) DECISIONI PARTECIPATE (processi deliberativi/partecipativi)
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Il ruolo della comunicazione
La comunicazione gioca un ruolo strategico nel corso di tutto il processo decisionale partecipato, in particolare nelle fasi di: COINVOLGIMENTO INFORMAZIONE ASCOLTO RISPOSTA Garante figura fondamentale per legittimare l’intero processo in un contesto politico sociale di diffidenza e pregiudizio nei confronti della politica e dell’amministrazione
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Il ruolo della comunicazione
Deve esplicitare cosa è già deciso e cosa è ancora da decidere Deve interessare e coinvolgere il maggior numero di partecipanti possibile COINVOLGIMENTO
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Il ruolo della comunicazione
Deve ridurre al minimo il gap di conoscenze tra i partecipanti attraverso: un’attività di “traduzione” delle informazioni tecniche la predisposizione di molteplici canali informativi accessibili alle diverse categorie di partecipanti INFORMAZIONE
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Il ruolo della comunicazione
Deve raccogliere le informazioni provenienti “dal basso” e trasmetterle correttamente ai livelli tecnici e decisionali ASCOLTO
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Il ruolo della comunicazione
Deve riportare ai partecipanti gli esiti del percorso decisionale evidenziando le relazioni tra la decisione presa e il percorso partecipativo. RISPOSTA
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Il ruolo della comunicazione
Deve riportare ai partecipanti gli esiti del percorso decisionale evidenziando le relazioni tra la decisione presa e il percorso partecipativo. RISPOSTA
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La partecipazione nella pianificazione di emergenza
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Le attività svolte nascono da una proposta progettuale elaborata in Fondazione CIMA nel 2011
“[...]si propone un nuovo modello d’azione per percorrere il cosiddetto “ultimo miglio” del Sistema , che sarà governato dalle amministrazioni comunali e locali, con il supporto della Regione e di Fondazione Cima, perseguendo i seguenti obiettivi:
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Le attività svolte nascono da una proposta progettuale elaborata in Fondazione CIMA nel 2011
-Individuare gli scenari di rischio, anche coinvolgendo i “saperi locali”; -Informare e responsabilizzare i tecnici e gli amministratori competenti degli enti locali e gli stessi abitanti come protagonisti attivi degli scenari di rischio; -Attivare e formare le risorse sociali locali– volontariato - per sostenere gli enti locali in modo efficace nelle fasi di prevenzione e previsione (allertamento); -Ridisegnare le soluzioni e le possibili risposte durante l’emergenza con la collaborazione attiva dei cittadini “
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Il Nostro Piano di Emergenza
IL PROSSIMO PASSO PARTECIPATO Il Nostro Piano di Emergenza Capitolo 1: IL NOSTRO TERRITORIO Capitolo 2: I NOSTRI RISCHI Capitolo 3: LA NOSTRA CAPACITA’ DI PREVEDERE Capitolo 4: LA NOSTRA CAPACITA’ E VOLONTA’ DI PREVENIRE Capitolo 5: IL NOSTRO IMPEGNO: NOI NON RISCHIAMO !
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Partecipazione pubblica nella formazione dei Piani di Gestione
Art. 14 direttiva 2000/60/CE Tre livelli di partecipazione con livello di coinvolgimento crescente Come si attua? Accesso alle informazioni Consultazione Partecipazione attiva
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Accesso alle informazioni
Consultazione dei documenti Partecipazione attiva Resilienza e responsabilità comunità
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L'esperienza nella pianificazione d'emergenza
Montelupo Fiorentino
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Laboratorio partecipato
Punto informativo mercato Fibbiana e Montelupo Tavolo scuola comune Laboratorio scuola 13.01 20.01 24.01 03.02 19.01 Interviste con associazioni Sopralluogo Partecipato con cittadini 07.02 Sopralluogo Partecipato con CCR 10.02 Tavolo scuola comune Laboratorio partecipato 23.03 Focus Group Unione 21.05 RESTITUZIONE 22.05
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Punto informativo e mappa del rischio
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Lavoro con scuole e studenti
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LABORATORIO DI DISCUSSIONE
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1600 guide distribuite 1 sondaggio 1 mappa interattiva Interazione in piazza con circa 300 abitanti Laboratorio con oltre 100 studenti Laboratorio partecipato con circa 100 cittadini
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PERCORSO CONDIVISO CON LE ASSOCIAZIONI
RISULTATI PERCORSO CONDIVISO CON LE ASSOCIAZIONI - Istituzione delle SENTINELLE AMBIENTALI Affidamento durante l’emergenza di un’area di territorio specifica “ADOZIONE” dell’area di attesa e di ricovero COMUNICAZIONE ALLA CITTADINANZA del nuovo Piano, frazione per frazione Azioni di SENSIBILIZZAZIONE DELLA CITTADINANZA per diffondere la consapevolezza del rischio e la cultura della protezione civile Azioni di COINVOLGIMENTO DELLA CITTADINANZA per diffondere i comportamenti di prevenzione del rischio Organizzazione di ESERCITAZIONi in aree definite e circoscritte
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Informazione e prevenzione
RISULTATI Informazione e prevenzione realizzazione di un’apposita SEZIONE DEDICATA alla Protezione civile SUL SITO ISTITUZIONALE DEL COMUNE Stampa e distribuzione a tutte le famiglie di un PIEGHEVOLE INFORMATIVO con le indicazioni operative contenute nel nuovo Piano realizzazione di un INSERTO SPECIALE dedicato alla protezione civile e al percorso partecipativo SU MONTELUPO INFORMA - SUPPORTO NELL’ORGANIZZAZIONE DEGLI INCONTRI con i cittadini proposti dalle associazioni del territorio
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COMUNICAZIONE IN EMERGENZA
RISULTATI COMUNICAZIONE IN EMERGENZA Attivazione di un sistema di trasmissione delle comunicazioni su CANALI DIFFERENZIATI, per raggiungere tutta la popolazione: - SITO - Profilo FB - Account - Servizio di SMS di cui si ipotizza un eventuale ampliamento - PANNELLI INFORMATIVI - Verifica della possibilità di attivare un servizio di ALLERTA A CHIAMATA per la popolazione più anziana e per chi ne faccia richiesta - COINVOLGIMENTO DELLE ASSOCIAZIONI di volontariato nelle attività di informazione e contatto dei cittadini, con il coordinamento del COC
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L'esperienza nella pianificazione d'emergenza
Serravezza
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DAL 2007 I COMUNI DI SERAVEZZA, PIETRASANTA, STAZZEMA E FORTE DEI MARMI E L’UNIONE DEI COMUNI DELLA VERSILIA HANNO DATO VITA ALLA GESTIONE ASSOCIATA DELLA FUNZIONE DI PROTEZIONE CIVILE E HANNO ADOTTATO UN UNICO PIANO DI PROTEZIONE CIVILE INTERCOMUNALE. Per l’aggiornamento periodico del Piano, le Amministrazioni comunali hanno deciso di coinvolgere i cittadini attraverso un campione estratto a sorte e rappresentativo della realtà sociale dei quattro Comuni. Il percorso è stato finanziato dalla Autorità per la partecipazione della Regione Toscana.
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L'esperienza nella pianificazione d'emergenza – SEINONDA
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• Mettere a disposizione di Enti e cittadini le mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni
• Assicurare e incoraggiare il coinvolgimento di Enti e cittadini in tutte le fasi • Educare ad azioni e comportamenti idonei in caso di eventi alluvionali • Raccogliere indicazioni per possibili azioni di mitigazione del rischio concorrenti alla definizione ed elaborazione del Piano • Creare utili partenariati fra i soggetti coinvolti.
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Processo partecipato SEINONDA
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Prevenzione Comune Quiliano
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QUILIANO 1 2 3 Il percorso IL PERCORSO SPERIMENTALE DI ASCOLTARE
PRESENTAZIONE DEL PERCORSO PUNTO DI ASCOLTO 2 INTERVISTE SUL TERRITORIO Agosto e settembre 2013 SPERIMENTARE CAMMINATA PER RIPERCORRERE L’ALLUVIONE DEL ‘92 ESERCITAZIONE CON LA COMUNITÀ E LE SCUOLE 3 CONFRONTO SULL’ESPERIENZA PARTECIPARE Settembre 2013 LABORATORI PARTECIPATI PER INDIVIDUARE SOLUZIONI E STRATEGIE Novembre 2013
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300 QUILIANO 60 40 25 30 25 Il numeri della partecipazione
IL PERCORSO SPERIMENTALE DI Il numeri della partecipazione QUILIANO 300 Cittadini raggiunti con le attività di outreach 60 Persone coinvolte nell’esercitazione 25 30 Interviste in profondità Interviste spot 40 Partecipanti ad ogni laboratorio 25 Partecipanti alla camminata
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QUILIANO IL PERCORSO SPERIMENTALE DI
Esempi del tipo di contributi emersi dalla partecipazione dei cittadini QUILIANO I cittadini con il supporto di un facilitatore individuano i problemi e ipotizzano soluzioni I cancelli attualmente previsti non sono sufficienti per chiudere tutta la viabilità a rischio Invio SMS ai residenti in via Tecci Semaforo per chiusura via Tecci al traffico dei non residenti Rivedere i cancelli ipotizzando inizialmente di chiudere alcuni punti con nastrature o transenne, pensando in un futuro di installare sbarre Amministratori e tecnici individuano le soluzioni attuabili
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QUILIANO IL PERCORSO SPERIMENTALE DI …e ANCORA
I cittadini devono conoscere le principali norme di auto protezione L'area di attesa è in area inondabile Organizzazione esercitazioni Formazione e promozione del piano continua Attività con le scuole e lettera alle famiglie prima del periodo "critico” Spostare l’area di attesa attualmente individuata Stabilire nel piano le modalità di individuazione delle aree di attesa
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IL PERCORSO È CO-FINANZIATO TRAMITE IL PO OBIETTIVO 3 ITALIA-FRANCIA MARITTIMO “PROTERINA-Due”
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