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PubblicatoNorma Pavan Modificato 11 anni fa
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La pubblica amministrazione: la modernizzazione riluttante
Bruno Dente Politecnico di Milano e IRS
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Premessa Non parlerò del ruolo della PA nello sviluppo delle reti, ma:
della PA come infrastruttura immateriale a partire dall’avvio del processo di modernizzazione (Cassese 1993) e fino ai giorni nostri
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Un giudizio generale Tre periodi distinti nella storia lunga delle amministrazioni dei paesi industralizzati: Stato liberale Welfare state Governance contemporanea
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Segue: L’amministrazione italiana si distacca dagli altri paesi industrializzati nel passaggio al welfare state e sta cercando faticosamente di adeguarsi alle esigenze della governance contemporanea.
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L’avvio del processo: All’inizio degli anni ’90 una serie di shock esogeni avviano un processo di modernizzazione accelerata Questo processo è ancora in corso o quanto meno incompiuto Esso è avvenuto per via legislativa Può essere rappresentato da alcune tendenze generali tra loro interconnesse
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1. Dalla politica alla tecnica
Crescita delle autorità indipendenti Attribuzione di responsabilità distinte a politica e amministrazione Nomina dei direttori generali in ASL, Comuni, Province Spoil system
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ma Applicazione timida e contraddittoria nella prima fase
Poco legame con le trasformazioni organizzative Scarso sviluppo degli apparati di supporto alla politica Rilevanti passi indietro nell’ultima fase
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2. Dall’accentramento alla autonomia
Autonomia delle università EE.LL: elezione diretta e ICI Per tutti: abolizione dei controlli esterni Decentramento amministrativo Federalismo (Ri)scoperta del territorio nelle politiche di sviluppo
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ma Problemi di finanza pubblica Resistenza degli apparati
Riluttanza a esercitare i poteri Paradosso politico del federalismo Attacchi centralistici e difese corporative
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3. Dalla programmazione alla valutazione
Abbandono dei tentativi di pianificazione centralizzata Tentativo di istituzionalizzare processi negoziali tra istituzioni e tra pubblico e privato (IIP, APQ, CdP, AdP, ecc.) Forte enfasi data ai controlli interni ed alla valutazione
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ma Arretratezza culturale nella negoziazione dei ruoli e delle competenze Scarsi investimenti in formazione e rinnovamento apparati Impazienza (accentramento per semplificare..) Nuovi corporativismi di controllori e valutatori
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4. Dalle procedure ai risultati
Enfasi sul cliente e sulla comunicazione (URP) Semplificazione e liberalizzazione (abolizione certificati e licenze di commercio)
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ma Processi di esternalizzazione (riduzione della produzione di beni e servizi) Ostilità degli interessi economici Blocco dell’AIR - restaurazione
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5. Dalla separatezza alla normalità
Orario di lavoro Contratto di lavoro Procedure di reclutamento Uso del diritto privato
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ma Grandi ritardi di attuazione
Rilevanti passi indietro nell’ultimo periodo Vincoli costituzionali (concorsi pubblici) Tentativi di “fuga” dal pubblico e non trasformazione del sistema
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5. Dalla carta ai bit Verso la seamless administration (interconnessione dei back offices) Successi precoci (fisco, registro delle imprese, CONSIP) Da G-NET e la Rupa al sistema di interconnettività
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ma Resistenze degli apparati (CIE, carta di firma, ecc.)
Spontaneismo non governato Non superamento del paradigma single agency transaction Separazione tra innovazione tecnologica e riforma amministrativa
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Gli attori della trasformazione:
La politica, una attenzione squilibrata agli attori: Centro-sinistra troppo sensibile a Comuni e Sindacato Centro-destra troppo sensibile a grandi corpi e amministrazione tradizionale
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Gli attori della trasformazione:
Gli interessi economici: presenti nella prima fase, assenti o contrari oggi Le professioni: tendenzialmente contrarie I sindacati: neutrali in qualche fase, sempre sospettosi
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Gli attori della trasformazione:
I sindaci: grandi sponsor nella prima fase, molto deboli oggi Le regioni: tendenzialmente assenti Società di consulenza, think tanks, ecc: teoricamente favorevoli, ma sostanzialmente impreparate
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Il risultato: un processo tendenzialmente giacobino
Spinto dal Governo (Cassese/Urbani/Bassanini) Alleato con poca alta burocrazia e un certo numero di studiosi Relativamente forte nella legislazione (uso della delega) Debole nell’attuazione
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Eppur si muove: Spinte a livello locale e a livello centrale a macchia di leopardo Uso dei fondi strutturali Immissioni dall’esterno Ringiovanimento complessivo
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