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PubblicatoAgnella Garofalo Modificato 9 anni fa
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Catalogare per mediare contenuti e informazioni Simona Inserra Università di Catania Facoltà di Lettere e Filosofia simona.inserra@unict.it GRID OPEN DAY per l’arte, la musica e le scienze umanistiche - Catania, Monastero dei Benedettini, 16 giugno 2008
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Prima di catalogare Analisi di: -collezioni digitali -produttori delle collezioni digitali -portatori di interesse -procedure utilizzate per la digitalizzazione -procedure e standard per la catalogazione dei documenti digitali
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Il catalogo e la mediazione Il catalogo continua ad essere il perno intorno a cui ruota una biblioteca, reale o virtuale Intorno al catalogo si costruiscono i servizi Intorno al catalogo si muovono bibliotecari (o chi per loro gestisce le informazioni e la conoscenza) e gli utenti
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Catalogare, mediare Approcci alla catalogazione di documenti digitali Catalogazione secondo standard definiti e diffusi a livello nazionale o internazionale Catalogazione secondo le regole, non sempre scritte o esattamente definite, del web 2.0 (taggatura da parte degli utenti, condivisione di risorse e strumenti, ecc.)
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Standard condivisi Unico modo per poter mediare correttamente e scientificamente il contenuto dei materiali e dei documenti digitalizzati Unico modo per veicolare correttamente le informazioni all’interno di cataloghi (OPAC), metacataloghi (MetaOPAC) e motori di ricerca
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Libri, documenti informazioni Libri e documenti sono (anche) supporti per le informazioni, per i testi contenuti; ma hanno un valore anche in quanto contenitori, specialmente se antichi, rari o di pregio per qualsivoglia motivo Li conserviamo prevalentemente in quanto supporti e veicoli di un testo scritto Li preserviamo dall’uso e dai possibili danni per garantirci che essi possano continuare a fare da supporto a determinati contenuti
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Passaggio di supporto In questo senso, possiamo permetterci di discutere sul passaggio di supporto, sul modo migliore di veicolare le informazioni contenute Dal supporto cartaceo a quello digitale e dal digitale al virtuale Dove saranno collocati i nostri documenti?
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I contenitori dei contenitori I contenitori di libri e documenti sono, per eccellenza, le biblioteche e gli archivi Alle prime in particolare faremo riferimento riflettendo sulle modalità di conservazione da un lato e sulle modalità di divulgazione delle informazioni, attraverso le tecniche di catalogazione, dall’altro
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Il web: strade, reti e contenitori Contenitore diventa oggi anche il web Oggetti digitali e risorse elettroniche risiedono lungo la rete, ben al di là della biblioteca fisica Talvolta non risiedono affatto nella biblioteca o nell’archivio quali luoghi fisici È indispensabile sapere che esistono, localizzarli e recuperarli per l’uso
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Libri e documenti o risorse elettroniche? Il web ha cambiato le aspettative degli utenti nei confronti delle biblioteche e ha cambiato, in qualche modo, le caratteristiche, le funzioni e i contenuti delle biblioteche e le modalità con le quali esse offrono i loro servizi Libri, documenti, risorse elettroniche, sono la stessa cosa? Valgono gli uni quanto valgono gli altri?
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Nuove interazioni Il web ha permesso e favorito la creazione di nuovi ambienti di interazione In questi nuovi ambienti il processo di comunicazione comporta non più la richiesta al bibliotecario, ma l’interrogazione di banche dati, l’utilizzazione di banche dati anche da parte dell’utente, da solo, senza aiuto e infine lo scambio di oggetti digitali
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Il ruolo della biblioteca la biblioteca continua a giocare un ruolo fondamentale, nella prima fase della cattura e della selezione delle informazioni, e nella seconda fase, della distribuzione e disseminazione delle informazioni presso gli utenti, nell’organizzazione di percorsi informativi e nella produzione di prodotti informativi di qualità (cataloghi, bibliografie, spogli, banche dati, elenchi di banche dati, ecc.)
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La biblioteca fuori di sé Attraverso capacità organizzative e tecniche, attraverso gli strumenti del web e gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione, la biblioteca esce dalle sue mura e dai suoi spazi fisici ben definiti e inizia un percorso di interazione con la comunità reale e virtuale di riferimento, rendendo disponibile anche ad utenze remote parte del suo patrimonio, collocato altrove, fuori di sé
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Le attività della biblioteca reale, virtuale o digitale Quattro permangono le attività principali della biblioteca, anche nei nuovi contesti di interazione, anche della biblioteca fuori di sé: -fruizione del patrimonio -diffusione delle informazioni -produzione di documenti e guide all’uso del patrimonio -conservazione dei materiali
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La riproducibilità del documento La riproducibilità del documento in elemento digitale: amplia le possibilità di fruizione elimina o quanto meno riduce l’aura di sacralità al documento raro e all’unicum consente un allargamento delle possibilità di studio e divulgazione delle conoscenze amplia il raggio d’azione delle biblioteche e dei centri di documentazione, chiamandole a nuovi servizi e ad un allargamento dell’utenza
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Catalogare nell’epoca del web Sul versante della catalogazione, mentre prosegue la catalogazione dei materiali tradizionali (ma su nuovi software e, in parte, secondo nuove metodologie e nuovi standard), si affianca ad essa la catalogazione degli oggetti digitali
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Gli oggetti digitali in biblioteca Per portare alcuni esempi: archivi, programmi, riviste elettroniche, siti web, cataloghi di biblioteche, fotografie, filmati, documenti sonori, documenti che hanno cambiato supporto. Insomma tutto ciò che un utente può richiedere e che una biblioteca deve mettere a disposizione In estrema sintesi: cambiando le tecnologie i risultati non devono cambiare e le biblioteche si trovano a dover mettere a disposizione nuovi strumenti, nuovi servizi, nuovi prodotti
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Dall’altro lato del desk: la ricerca Quando cerchiamo qualcosa, di solito formuliamo una domanda Nel caso specifico, un libro, una parte di libro, ad esempio, formuliamo questa domanda: “Cerco De Roberto” La risposta, anzi le risposte, sono e possono essere molteplici Che cosa cerchi? La fotografia di Federico De Roberto, I Viceré, un manoscritto autografo, il carteggio con Capuana, i racconti del fratello …
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La ricerca Se dovessi cercare in mezzo a tutti i materiali che richiamano De Roberto o appartennero a De Roberto, o furono scritti da De Roberto, dai due fratelli, mi perderei… Se poi il mio De Roberto è contenuto in una biblioteca di milioni di libri e centinaia di migliaia di custodie di documenti … Allora provo a cercare secondo due metodi
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La ricerca Il metodo tradizionale, ma sempre più in disuso, ossia le schede cartacee in biblioteca Il metodo nuovo, le registrazioni bibliografiche in un database elettronico, meglio se disponibile on line Se quello che cerco è ben catalogato, e se conosco semplici regole di catalogazione semantica, basta ricercare usando poche parole chiave e riesco a trovare quello che mi serve
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La ricerca Queste parole chiave possono essere il segreto della nostra fortuna, dell’esito positivo della nostra ricerca Le parole chiave, le stringhe di soggetto: in poche parole, attraverso l’uso di poche parole associate a pochi concetti condivisibili, abbiamo costruito un modello della realtà associando a ciascun oggetto una definizione astratta ma funzionale alle operazioni che su tali oggetti dobbiamo eseguire. Abbiamo costruito il catalogo della biblioteca, della nostra raccolta digitale Se il catalogo è inserito in una banca dati anziché essere cartaceo, la ricerca è ancora più immediata.
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I dati, rappresentazione del reale I dati che noi inseriamo nel nostro modello di rappresentazione sono una astrazione dell’oggetto reale; ne descrivono informazioni e proprietà, sono funzionali agli scopi per i quali il modello esiste (ad esempio tra i dati per un catalogo sono l’autore e il titolo, ma non la grammatura della carta o il colore della copertina)
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Modelli, metadati I modelli rappresentano l’oggetto reale attraverso un set di metadati appropriato I metadati sono l’insieme delle informazioni che compongono il modello dell’oggetto al quale siamo interessati; per un libro, ad esempio, cognome e nome, titolo, edizione, luogo e data di stampa, sono sufficienti a descriverlo; se volessimo anche leggerlo, ci servirebbero altri metadati, almeno quello che rappresenta la collocazione fisica in biblioteca
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metadati La completezza dei metadati e l’accuratezza nell’attribuzione dei rispettivi valori, garantiscono una maggiore fedeltà e precisione nella rappresentazione dell’oggetto reale dunque favoriscono le operazioni che sul modello si prevede di poter effettuare, quali, per esempio, la ricerca
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Condivisione di metadati È importante usare un unico set di metadati che descrivano lo stesso oggetto in realtà diverse Oggi è importante forse che si usi una doppia lingua nella creazione dei metadati, ad esempio italiano e inglese (nel nostro caso) È necessario condividere un unico set di metadati per un oggetto in uno specifico contesto, così che quell’oggetto possa essere riconosciuto, conservato, recuperato al momento opportuno
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Uso dei thesauri L’uso dei thesauri (strumenti ideati e costruiti per e l’indicizzazione dei documenti per argomento) è molto utile nel contesto della catalogazione dei documenti digitali Molti bibliotecari che hanno a che fare con risorse digitali fanno uso di thesauri proprio per descrivere documenti che gli utilizzatori finali possano recuperare senza troppe difficoltà quando cercano materiali su specifici argomenti
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Perché i thesauri Non si fa uso di una lista standard di termini quando si indicizza il documento elettronico Invece è importante farlo: l’uso del linguaggio naturale implica la selezione e l’assegnazione di termini presi solitamente dal titolo o dal testo dei documenti e quindi può non essere del tutto completo e rilevante.
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Il thesauro Una lista di termini organizzati e strutturati, non una selezione casuale di termini Il livello primario di organizzazione è alfabetico Ogni termine è accompagnato da rimandi ad altri termini, con riferimenti incrociati
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A che cosa serve Ad aggiungere descrittori al campo soggetto di un record bibliografico DOVE: in un catalogo elettronico, in una banca dati, anche in servizi di abstracting, o in strumenti simili usati per gestire collezioni di documenti
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Come si usa Si usa l’analisi a faccette (analisi e organizzazione di concetti che costituiscono un soggetto in raggruppamenti e indicazione di un ordine preciso di citazione per la creazione della struttura a faccette) Si riflette molto prima di prendere decisioni, poiché i termini da scegliere vanno selezionati e analizzati prima di essere scelti L’applicazione di metodo e logica offrono un valido strumento, capace di bloccare in parte le scelte troppo soggettive
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Standard per la costruzione di thesauri L’ultima novità è lo standard inglese Structured Vocabularies for INformation Retrieval (BS 8723) Negli USA un gruppo di lavoro sta completando lo standard ANSI/NISO
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Per concludere Si raccomanda: -Un nuovo e unico standard per i thesauri, valido a livello internazionale -Uno standard valido per un gruppo ampio di strumenti (ontologie, classificazioni, tassonomie, liste di soggetti) -L’interoperabilità tra strumenti differenti e ambienti differenti
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Pochi riferimenti bibliografici Vanda Broughton, Costruire thesauri, Milano, Ed. Bibliografica, 2008 Claudio Gnoli, La biblioteca semantica, Milano, Ed. Bibliografica, 2008
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