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DON BOSCO OGGI E L’EDUCAZIONE
nanni.unisal.it
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..don Bosco ricorda che: ….“l'educazione è cosa del cuore,
…nel bicentenario della nascita di don bosco ..don Bosco ricorda che: ….“l'educazione è cosa del cuore, e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l'arte e non ce ne mette in mano la chiave” (MB, vol. XIII, Torino, SEI, 1932, p. 629)
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il modello educativo di don Bosco
“DA MIHI ANIMAS” “PASSIONE EDUCATIVA” UMANESIMO “SALESIANO” SISTEMA PREVENTIVO “IL PUNTO ACCESSIBILE AL BENE” RAGIONE RELIGIONE AMOREVOLEZZA “ASSISTENZA” SPIRITO DI FAMIGLIA [=CLIMA] ORATORIO CASA [=Comunità Educativa] “buoni cristiani e onesti cittadini” … e santi
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Il Sistema preventivo: più che un’idea e un metodo fu UN’ESPERIENZA SPIRITUALE EDUCATIVA che don Bosco visse nell’incontro con i ragazzi del primo oratorio ..Era per lui un amore che si dona gratuitamente, attingendo alla carità di Dio che previene ogni creatura con la sua Provvidenza, l’accompagna con la Sua presenza e la salva donando la vita… (Costituzioni salesiane 20)
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Ma oggi in un mondo per tanti versi… diverso?
◙ 1. la globalizzazione ◙ 2. i nuovi media, ◙ 3. «società liquida» post moderna ◙ 4. crisi dei sistemi di significato e dei valori tradizionali ◙ 5. società della complessità e della prestazione ◙ 6. consumismo omologante e spersonalizzante ◙ 7. individualismo e soggettivismo =società narcisistica ◙ 8. lo schiacciamento dei pensieri sul presente-momento ◙ 9. assenza di memoria storica ◙ 10. ansia di futuro… senza speranza? ◙ 11. la secolarizzazione della vita familiare e sociale… Difficile essere Persone coscienti e libere, Professionisti competenti e laboriosi Cittadini attivi e corresponsabili, solidali, Credenti impegnati e fraterni!!! ◙ 12
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con i giovani, per i giovani» (Strenna 2015)
Allora , che fare? = «come don Bosco, con i giovani, per i giovani» (Strenna 2015)
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La partita educativa = crescere e educarsi «insieme» Recuperare
un orizzonte grande La partita educativa
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►Nel mistero della «figliolanza cristiana» = figli nel Figlio,
nello Spirito, Abbà-Padre ► Nel mistero della Chiesa, corpo di Cristo/ popolo di Dio Nel mistero della ricerca del Regno di Dio e della sua giustizia
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I giovani =“sostanza” della vita di don Bosco= =«da mihi animas»
2. «schierarsi» dalla parte dei giovani Lo sono per noi oggi?
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Bisogni radicali ( bisogno di identità, di relazione,
di inserimento nella vicenda storica del proprio mondo , del senso, dell’ l’infinito (trascendenza, felicità… di Dio). Il disagio le 4 vie di uscita dal disagio: - implosione (malessere, depressione… - esplosione (bullismo, aggressività…. - fuga per la tangente…(droga, dipendenza… - crisi e ristrutturazione del proprio campo-mondo vitale
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3. Maestria e saggezza educativa: un decalogo
1.Non proiettare sui ragazzi le nostre le nostre paure, le nostre frustrazioni, le nostre “vision” o prospettive 2.Stare più con loro 3. Maestria e saggezza educativa: un decalogo 3.Ascoltarli (interpretando in positivo, con pazienza, anche comportamenti contrastanti) 4. Sostenere la loro autostima, ma anche fare appello alla loro interiorità, soggettività, responsabilità 5. funzione riflessiva, integrativa, sistematica, di quanto si apprende nei mass/new media 6. Educare a “saper vivere insieme con gli altri” (Delors) 7. Passare 1) da pedagogia della risposta a ped. della proposta, 2) da ped. del successo a ped. del fine personale e sociale 3) da ped. a servizio a pedagogia per il servizio. 8. educare con la BUONA TESTIMONIANZA oltre che di un insegnamento competente, serio, congiunto a VITA UNA ONESTA, RETTA, SOCIALMENTE ATTIVA 9. Educare con una vita che profuma di Vangelo- beatitudini 10. Mostrare di credere e impegnarsi per una umanità migliore possibile,, senza troppe paure e con un po’ di fiducia-speranza
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4. Educarsi per educare Superare … il SOGGETTIVISMO/individualismo l’altro? la verità? Il noi, la società…. 2)… la SUPERFICIALITA’ della vita, delle relazionali, mistero dell’altro…l’amore «fedele e inesauribile»? 3) …l’EFFICIENTISMO ( … il successo!), l’essere, il condividere, la gratuità, il dono, il darsi generosamente? 4) ..il GIOVANILISMO (eterno “Peter Pan) deleterio per sé e educativamente: per l’identità dei giovani Voler bene, volere il bene, volerlo bene, facendolo bene, «insieme»
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5. Ricercando ALLEANZE e operando IN RETE (con la famigia, scuola, l’oratorio, i luoghi e le agenzie “locali” del divertimento e dello sport), e con il sistema della comunicazione sociale
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EDUCA UNA FAMIGLIA «EDUCATA»
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La Scuola = comunità educativa
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…far riflettere, …integrare
.. Non demonizzare ma allearsi e «operare» CON I NUOVI MEDIA …Dialogare, …far riflettere, …integrare
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…con la parrocchia ►esperienze di feste e di incontri comunitari che celebrino la comunione ecclesiale la sua fondazione nella Parola di Dio; ► una liturgia che permetta la integrazione tra rito e espressività giovanile, tra segno e mistero; ► momenti di riflessione di gruppo ma anche di solitudine-interiorità personale; ► pratiche caritative e di volontariato civile; …utilizzando bene i tradizionali “mezzi” educativi della fede: …il pellegrinaggio… … le GMG …e quelle parrocchiali e diocesane…
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L’oratorio – «ponte» e «laboratorio»
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ragione, religione, amorevolezza
Atteggiamento di fondo = educare con il cuore di don Bosco dal CUORE … educativo cristiano far sgorgare ragione, religione, amorevolezza
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… come Gesù maestro 1) si fa prossimo 2) accoglie personalmente
3) dialoga (“cosa leggi?”) 4) comprende, non condanna anche se non giustifica 5) stimola la “libertà”personale verso il di più, secondo i “talenti” di ognuno e le esigenze del “Regno” (la vocazione-missione):“non peccare più”, “fa questo e vivrai”, “vendi tutto… “vieni e seguimi”…”lascia le reti …ti farò pescatore di uomini”. 6) Testimonia, “beneficando”, il Vangelo dell’amore di Dio per il mondo…rischiando!!! 7) «…per loro santifico me stesso» 20 20
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Il fine supremo… …perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza (Gv.10,10)
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“Se io insegnassi con la cultura dei migliori insegnanti, ma non avessi l’amore, io non sarei che un oratore intelligente o una persona spiritosa e simpatica. Se conoscessi tutte le tecniche e avessi provato tutti i metodi migliori o se avessi una formazione che mi permettesse di sentirmi competente, ma non avessi compreso ciò che i miei allievi provano e come essi pensano, ciò non basterebbe per essere insegnante. E se io passassi molte ore a prepararmi per non essere né teso né nervoso, ma non provassi ad amare e a comprendere i problemi personali dei miei studenti, ciò non basterebbe ancora per essere un buon insegnante. Un insegnante è pieno di amore, di pazienza di bontà. Non fa mistero che altri si confidano a lui. Non spettegola. Non si lascia facilmente scoraggiare. Non si comporta in maniera sconveniente. Per i suoi allievi è un esempio vivente di buona condotta e ne fa volentieri riferimento. L’amore non si ferma mai. I programmi saranno sorpassati. I metodi passeranno di moda. Le tecniche verranno abbandonate. Il nostro sapere è limitato e noi non ne possiamo trasmettere che un piccola parte ai nostri allievi. Ma se abbiamo l’amore, allora i nostri sforzi avranno una forza creatrice e la nostra influenza resterà radicata per sempre nella vita dei nostri allievi. Ora, rimangono le tecniche, i metodi e l’amore. Ma la più importante delle tre è l’amore” (parafrasi di un anonimo insegnante di 1 Cor.13, 1-8;13)
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