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PubblicatoRomolo Innocenti Modificato 9 anni fa
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UNITA’.1 L’AZIENDA COME STRUMENTO ECONOMICO L’imprenditore di successo è colui che sa cogliere le opportunità presenti sul mercato o, addirittura, riesce a crearle generando nuovi bisogni. 1
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L’EVOLUZIONE ED IL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI UMANI LA VITA DI CIASCUN ESSERE UMANO E’ CARATTERIZZATA DA UNA SERIE DI BISOGNI CHE RICHIEDONO SODDISFACIMENTO 2
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IL BISOGNO Stato soggettivo di mancanza di determinati beni materiali o di servizi o, più in generale, di situazioni psicologicamente o socialmente appaganti. 3
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BISOGNI BENE MATERIALE SERVIZIO SITUAZIONE PSICOLOGICAMENTE APPAGANTE INOLTRE PU0’ RIGUARDARE UN SINGOLO INDIVIDUO COLLETTIVITA' 4
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BISOGNO SOGGETTIVO VARIABILE DIPENDE DAL PERIODO STORICO POSIZIONE SOCIALE REDDITO 5
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L’ATTIVITA’ ECONOMICA L’ insieme delle attività con le quali l’uomo si procura, produce e utilizza i beni e i servizi, individuali o collettivi, necessari a soddisfare i suoi bisogni. 6
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FASI DELL’ATTIVITA’ ECONOMICA z PRODUZIONE z SCAMBIO z CONSUMO z RISPARMIO z INVESTIMENTO 7
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SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI ECONOMICI AZIENDE ORGANIZZAZIONI ECONOMICHE CHE UTILIZZANO LE RISORSE DISPONIBILI PER PRODURRE E CONSUMARE BENI E SERVIZI CON STRUTTURE ADEGUATE DENOMINATE 8
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CONFRONTO TRA IL CONCETTO DI AZIENDA CON QUELLO DI IMPRESA L’ART. 2555 C.C.: “ L’AZIENDA E’ IL COMPLESSO DEI BENI ORGANIZZATI DALL’IMPRENDITORE PER L’ESERCIZIO DELL’IMPRESA” 9
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ELEMENTI CHE ACCOMUNANO L’IMPRESA CON L’AZIENDA z NEL C.C. NON ESISTE UNA DEFINIZIONE DI IMPRESA z ESSA SI DESUME DA QUELLA DI IMPRENDITORE CONTENUTA NELL’ART. 2082 C.C. 10
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ART. 2082 C.C. “ E’ IMPRENDITORE CHI ESERCITA PROFESSIONALMENTE UN’ATTIVITA’ ECONOMICA ORGANIZZATA AL FINE DELLA PRODUZIONE O DELLO SCAMBIO DI BENI O DI SERVIZI “ 11
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L’imprenditore E’ colui che intraprende un’attività economica e organizza le persone e i mezzi al fine di realizzare la produzione o lo scambio di beni e servizi, assumendosi contemporaneamente tutti i rischi ad essa connessa. 12
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IMPRENDITORE L’attività di imprenditore è caratterizzata dalla professionalità, cioè dall’esercizio abituale di una attività economica per il raggiungimento del lucro. 13
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AZIENDA L’azienda è il complesso di persone e di beni di cui si avvale l’imprenditore per svolgere l’attività d’impresa. 14
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L’IMPRESA L’impresa è l’attività economica di produzione e scambio di beni e servizi svolta dall’imprenditore, che ha come fine il conseguimento del lucro. 15
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BISOGNI (ECONOMICI) z ATTUALI z FUTURI RISPARMIO 16
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AZIENDE AZIENDE DI PRODUZIONE CREARE UTILITA’ 17
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AZIENDE DI PRODUZIONE PRODUZIONE CREAZIONE DI UTILITA’ Solo questo è il motivo che le fa nascere e che determina il protrarsi e il terminare della loro esistenza. 18
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FUNZIONE STRUMENTALE DELL’AZIENDA Le aziende sono unità la cui ragione di esistere risiede nell’esistenza dei bisogni umani, il cui soddisfacimento richiede consumo e quindi produzione di beni e servizi. 19
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LA FUNZIONE STRUMENTALE DELL’AZIENDA L’AZIENDA E’ UNO STRUMENTO MEDIANTE IL QUALE L’UOMO OPERA, SISTEMATICAMENTE, IN CAMPO ECONOMICO. 20
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REALTA’ AZIENDA zCARATTERISTICHE STRUTTURALI zCARATTERI OPERATIVI zDURATA NEL TEMPO zFUNZIONE SOCIALE 21
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CLASSIFICAZIONE DELLE AZIENDE IN BASE ALLO SCOPO z AZIENDE DI PRODUZIONE z AZIENDE DI EROGAZIONE 22
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AZIENDE DI PRODUZIONE O IMPRESE O AZIENDE PROFIT ORIENTED PRODUCONO BENI E SERVIZI PER IL MERCATO CON OBIETTIVO L’UTILE LA PRODUZIONE RAPPRESENTA LO STRUMENTO PER CONSEGUIRE UN GUADAGNO (LUCRO) PRODUZIONE SULLA BASE DI UNA PRESUNTA DOMANDA DEL MERCATO 23
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z AZIENDE DI PRODUZIONE DIRETTA (TRASFORMAZIONE MATERIALE FISICO- TECNICA) z AZIENDE DI PRODUZIONE INDIRETTA (TRASFORMAZIONE ECONOMICA NEL TEMPO E NELLO SPAZIO ) 24
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SETTORE DI ATTIVITA’ z PRIMARIO (RISORSE IN NATURA) (AGRICOLE O ESTRATTIVE) z SECONDARIO (PRODUZ. DIRETTA) (CHIMICHE - TESSILI - ALIMENTARI) z TERZIARIO (PROD.INDIRETTA DI BENI E PRODUZIONE DI SERVIZI) (MERCANTILI E SERVIZI) TERZIARIO AVANZATO (PRODUZ. SERVIZI) (AZIENDE DI INFORMATICA, DI CONSULENZA FINANZIARIA E LEGALE) 25
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LE AZIENDE DI EROGAZIONE O DI CONSUMO O AZIENDE NON PROFIT SCOPO PRINCIPALE IL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI UMANI DEFINITA DI CONSUMO PERCHE’: C’E’ IL REPERIMENTO DI RISORSE FINANZIARIE IL CONSUMO DELLE STESSE PER ACQUISIRE BENI E SERVIZI 26
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GLI ENTI NON PROFIT ESEMPI NUMEROSE ASSOCIAZIONI CON FINALITA’ DI ASSISTENZA E SOLIDARIETA’ SOCIALE, BENEFICIENZA, TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLA NATURA E DELL’AMBIENTE OCCUPANO SPAZI LASCIATI LIBERI DALLO STATO E DAGLI ALTRI ENTI PUBBLICI (TERZO SETTORE) RIENTRANO LE ONLUS (ORGANIZZAZIONI NON LUCRATIVE DI UTILITA’ SOCIALE), AVENTI FINALITA’ DI SOLIDARIETA’ SOCIALE. 27
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NATURA DEL SOGGETTO GIURIDICO AZIENDALE z AZIENDE DI EROGAZIONE PRIVATE (AZIENDE FAMILIARI E ASSOCIAZIONI PRIVATE) z AZIENDE DI EROGAZIONE PUBBLICHE ENTI TERRITORIALI E ENTI ISTITUZIONALI (ES. LE CAMERE DI COMMERCIO) 28
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DIMENSIONI z PICCOLE (MAX 50 DIPENDENTI) z MEDIE ( DA 50 A 250) z GRANDI ( SUPERIORE A 250) 1. L’ENTITA’ DEL CAPITALE INVESTITO 2. IL NUMERO DEI DIPENDENTI 3. IL VOLUME DELLE VENDITE 29
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GRADO DI AUTONOMIA z INDIPENDENTI (piena autonomia) z DIPENDENTI Vincoli operativi (contratti di compravendita) Vincoli finanziari (l’appartenenza ad un gruppo aziendale) 30
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NATURA DEL SOGGETTO AZIENDALE AZIENDE PRIVATE AZIENDE PUBBLICHE 31
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PRIVATE CON SOGGETTO GIURIDICO PRIVATO INDIVIDUALI COLLETTIVE (CONTRATTO DI SOCIETA’) 32
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SOCIETA’ DI PERSONEDI CAPITALICOOPERATIVE 33
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DI PERSONE SOCIETA’ SEMPLICE SOCIETA’ IN NOME COLLETTIVO SOCIETA’ IN ACCOMANDITA SEMPLICE 34
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DI CAPITALI SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA SOCIETA’ PER AZIONI SOCIETA’ IN ACOMANDITA PER AZIONI 35
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COOPERATIVE A MUTUALITA’ PREVALENTE (disposizioni fiscali di carattere agevolativo) A MUTUALITA’ SUSSIDIARIA 36
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SOGGETTO GIURIDICO PUBBLICO STATO REGIONI PROVINCE COMUNI LE AZIENDE PUBBLICHE 37
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SOGGETTO GIURIDICO E SOGGETTO ECONOMICO z DAI RAPPORTI GIURIDICI SORGONO DIRITTI E OBBLIGHI DELL’IMPRESA NEI CONFRONTI DEI TERZI z QUALCUNO DEVE RISPONDERE DELLE OBBLIGAZIONI CHE L’AZIENDE ASSUME 38
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IL SOGGETTO GIURIDICO DELL’AZIENDA E’ LA PERSONA (0 LE PERSONE) ALLA QUALE SI RIFERISCONO I DIRITTI E GLI OBBLIGHI DERIVANTI DALLE OPERAZIONI AZIENDALI z PERSONE FISICHE z PERSONE GIURIDICHE (ENTI AI QUALI LA LEGGE RICONOSCE UNA PARTICOLARE AUTONOMIA) z AZIENDA INDIVIDUALE (PROPRIETARIO) E SOCIETA’ DI PERSONA (INSIEME DI TUTTI I SOCI) z SOCIETA’ DI CAPITALI 39
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IL SOGGETTO ECONOMICO E’ LA PERSONA (O IL GRUPPO DI PERSONE) CHE, DI FATTO, CONTROLLA L’ATTIVITA’ AZIENDALE, IN QUANTO EFFETTUA LE SCELTE E PRENDE LE DECISIONI PIU’ RILEVANTI z AZ. INDIVIDUALI (IL PROPRIETARIO) z SOCIETA’ DAL SOCIO (O DAL GRUPPO DI SOCI) CHE DISPONE DELLA MAGGIORANZA DEI VOTI E PUO’, QUINDI, IMPORRE LA PROPRIA VOLONTA’ AI “SOCI DI MINORANZA” 40
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SOGGETTO GIURIDICO E SOGGETTO ECONOMICO SPESSO NON COINCIDONO z COINCIDE NELL’AZIENDA INDIVIDUALE MENTRE z NELLE SOCIETA’ DI CAPITALI: 1.IL SOGG. GIURIDICO E’ LA SOCIETA’ STESSA 2. IL SOGG. ECONOMICO E’ IL SOCIO (O IL GRUPPO DI SOCI) CHE DETIENE UNA QUOTA DEL CAPITALE SUFFICIENTE A ORIENTARE LE DECISIONI DELL’ASSEMBLEA. NON E’ SEMPRE NECESSARIO POSSEDERE LA MAGGIORANZA ASSOLUTA DEL CAPITALE PER IMPORRE LA PROPRIA VOLONTA’. INFATTI I PICCOLI AZIONISTI SI DISINTERESSANO DELLA GESTIONE SOCIETARIA E NON PARTECIPANO ALLE ASSEMBLEE. 41
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I GRUPPI AZIENDALI z IL GRUPPO AZIENDALE E’ UN INSIEME DI DUE O PIU’ AZIENDE GIURIDICAMENTE DISTINTE (CHE HANNO QUINDI DIVERSI SOGGETTI GIURIDICI) MA DOMINATA DA UN UNICO SOGGETTO ECONOMICO 42
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SOCIETA’ “CAPO-GRUPPO” z POSSIEDONO QUOTE DI CAPITALE (PARTECIPAZIONI) IN ALTRE AZIENDE CHE VENGONO DETTE CONTROLLATE z CONTROLLO DIRETTO: SE LA SOCIETA’ CAPO GRUPPO POSSIEDE UNA QUOTA DEL CAPITALE DELLA SOCIETA’ CONTROLLATA z INDIRETTO: SE, PUR NON POSSEDENDO DIRETTAMENTE ALCUNA PARTECIPAZIONE IN ESSA, LA CONTROLLA IN VIRTU’ DEI LEGAMI ESISTENTI TRA LE SOCIETA’ DEL GRUPPO. 43
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NEI GRUPPI AZIENDALI IL SOGGETTO ECONOMICO CORRISPONDE ALLA PERSONA ( O AL GRUPPO DI PERSONE ) CHE CONTROLLA LA SOCIETA’ CAPO-GRUPPO z LE STRATEGIE VENGONO FISSATE DALLA SOCIETA’ CAPO-GRUPPO (HOLDING) 44
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ESISTONO DUE TIPOLOGIE DI GRUPPI AZIENDALI z I GRUPPI ECONOMICI (OPERANTI NELLO STESSO SETTORE DI ATTIVITA’) z I GRUPPI FINANZIARI ( OPERANTI IN DIFFERENTI SETTORI DI ATTIVITA’) z I GRANDI GRUPPI HANNO PREVALENTEMENTE STRUTTURA DI GRUPPO FINANZIARIO (ES. GRUPPO FIAT) 45
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LE SCELTE DELL’IMPRENDITORE MISSION POSIZIONAMENTO IMMAGINE 46
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MISSION z SETTORE IN CUI OPERARE z FUNZIONE DI UTILITA’ CHE SI INTENDE OFFRIRE AL CONSUMATORE-UTENTE z RUOLO NEL MERCATO 47
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POSIZIONAMENTO z MESSA APUNTO DELLA TIPOLOGIA DI PRODOTTI O SERVIZI 48
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IMMAGINE z DEFINIZIONE DEI TRATTI CARATTERISTICI DELL’AZIENDA CHE SI VUOLE VENGANO PERCEPITI ALL’ESTERNO 49
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QUESTE SCELTE CARATTERIZZANO PROFONDAMENTE L’AZIENDA E RAPPRESENTANO UNA SORTA DI IDENTITA’ CHE PERMETTE AL MERCATO DI CAPIRE QUELLO CHE PUO’ OTTENERE DALL’AZIENDA STESSA: SI CREA COSI’ UNA SITUAZIONE CHE NON E’ FACILE MODIFICABILE IN FUTURO, A MENO DI EFFETTUARE IMPORTANTI INVESTIMENTI, SOPRATTUTTO SUL PIANO DELL’ IMMAGINE, PER CONVINCERE IL MERCATO DELLA BONTA’ DELLE NUOVE PROPOSTE 50
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ESEMPIO FIAT ANNI SETTANTA z MISSION: AUTOVETTURE DI MEDIA E BASSA CILINDRATA z FAVOREVOLE RAPPORTO PREZZO PRESTAZIONI z ANNI 70 SEGMENTO DELLE VETTURE SUPERIORI z IL MERCATO HA NOTATO UNA CONTRADDIZIONE CON LA MISSION AMPIAMENTE RICONOSCIUTA E NON HA ACCETTATO IL PRODOTTO 51
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LA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI METE ALLE QUALI TENDERE MEDIANTE SPECIFICHE AZIONI OPERATIVI GENERALI OPERATIVI 52
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OBIETTIVI OPERATIVI O SOTTO-OBIETTIVI z OBIETTIVI CONCRETI CHE VENGONO ASSEGNATI AI VARI SETTORI AZIENDALI PER INDICARE LORO IN CHE MODO DOVRANNO CONTRIBUIRE ALLA GESTIONE 53
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OBIETTIVI GENERALI z ASSEGNATI ALL’AZIENDA NEL SUO COMPLESSO E COSTITUISCONO L’INDICAZIONE DI QUANTO SI VUOLE RAGGIUNGERE CON LA GESTIONE AZIENDALE z SI RIFERISCONO AGLI ELEMENTI CHE QUALIFICANO L’AZIENDA COME ENTE ECONOMICO (FATTURATO, QUOTA DI MERCATO, IMMAGINE PRESSO LA CLIENTELA) 54
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OBIETTIVO PRINCIPALE UTILE DI GESTIONE SOPRAVVIVENZA NEL TEMPO 55
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RELAZIONE UTILE-SOPRAVVIVENZA z AZIENDA z UTILITA’ z SOPRAVVIVEN ZA NEL TEMPO ( OBIETTIVO GENERALE) z UTILE DI GESTIONE 56
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L’UTILE VIENE RAGGIUNTO CON LA CREAZIONE DI UTILITA’ QUANTITA’ RICHIESTA QUALITA’ RICHIESTA MINIMO COSTO 57
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ALTRI REQUISITI PER ASSICURARE LA SOPRAVVIVENZA DELL’AZIENDA NEL TEMPO EQUILIBRIO ECONOMICO EQUILIBRIO FINANZIARIO 58
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STABILE REDDITIVITA’ RICAVI = COSTI + UTILE CON UTILE > ONERI FIGURATIVI STIPENDIO DIREZIONALE INTERESSE DI COMPUTO 59
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STABILE REDDITIVITA’ LA GESTIONE AZIENDALE RISPETTI TRE CONDIZIONI: z EFFICACIA z EFFICIENZA z PRODUTTIVITA’ 60
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EFFICACIA Ottenimento dei risultati sperati, ovvero conseguimento degli obiettivi prefissati. Misurata con il seguente rapporto: efficacia= obiettivi programmati obiettivi realizzati Massima efficacia rapporto <1 61
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EFFICIENZA Più difficile da raggiungere: consiste nell’ottimale impiego delle risorse che si hanno a disposizione per conseguire il migliore risultato con i minori costi. MISURAZIONE EFFICIENZA = RISULTATI OTTENUTI RISORSE A DISPOSIZIONE 62
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EFFICIENZA TRASFORMANDO IL RAPPORTO IN TERMINI ECONOMICI AVREMO: EFFICIENZA = RICAVI COSTI L’efficienza sarà tanto maggiore quando il rapporto sarà superiore a 1 63
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La produttività La produttività di un fattore produttivo è la quantità di produzione ottenibile con l’impiego di quel fattore, in particolare il fattore lavoro, umano e meccanico. Produttività = risultato ottenuto quantità di fattore utilizzata 64
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Produttività Oraria del fattore lavoro umano 200 pezzi 8 ore 25 65
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PRODUTTIVITA’ COSTO UNITARIO DI PRODUZIONE (COMPONENTE LAVORO UMANO) COSTO ORARIO PRODUTTIVITA’ ORARIA 14 25 = EURO 0,56 66
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IL SIGNIFICATO DELL’INDICE z AZIENDA A z PRODUTTIVITA’ ORARIA =25 z COSTO UNITARIO DI PRODUZIONE =0,56 EURO z AZIENDA B z PRODUTTIVITA’ ORARIA = 30 z COSTO UNITARIO DI PRODUZIONE =0,47 EURO 67
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AZIENDA (B) z REDDITIVITA’ MAGGIORE z PIU’ AMPI MARGINI DI MANOVRA (IN CASO DI CRISI DI MERCATO PER RECESSIONE, INGRESSO DI NUOVI CONCORRENTI) IN PARTICOLARE LA SUA MAGGIORE PRODUTTIVITA’ SI CONCRETIZZA IN: z < COSTI DI PRODUZIONE z > ELASTICITA’ SUI PREZZI DI VENDITA 68
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MAGGIORE POTERE DI ACQUISTO MAGGIORE PRODUTTIVITA’ RIDUZIONE DEI COSTI MAGGIORI DISPONIBILITA’ NUOVI INVESTIMENTI 69
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FACENDO RIFERIMENTO AI SERVIZI PUBBLICI LA GESTIONE DELLE RISORSE IMPRONTATA ALLA RICERCA DI UNA BUONA PRODUTTIVITA’ PUO’ TRADURSI IN MIGLIORI LIVELLI DI VITA PER I CITTADINI IN QUANTO I RISPARMI DI COSTO COSI’ OTTENUTI POSSONO TRADURSI IN NUOVI SERVIZI 70
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