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PubblicatoEfisio Esposito Modificato 10 anni fa
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LA LEGISLAZIONE E LA COMUNICAZIONE NEI FENOMENI STRESS CORRELATI NEI LUOGHI DI LAVORO
PREVENZIONE, VALUTAZIONE E GESTIONE MULTIPROFESSIONALE Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia Pordenone, 10 novembre 2006
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I FENOMENI STRESS CORRELATI NEI LUOGHI DI LAVORO
GLI INTERVENTI IN AZIENDA: valutazione, comunicazione e prevenzione GLI INTERVENTI SUL SINGOLO: valutazione, comunicazione e prevenzione APPROCCI ALLA SALUTE ORGANIZZATIVA, NORMATIVE ED ESPERIENZE
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INTRODUZIONE: CONCETTI ED AZIONI POSSIBILI SALUTE ORGANIZZATIVA
Con il termine di salute organizzativa si intende l’insieme dei nuclei culturali, dei processi e delle pratiche organizzative che animano la dinamica della convivenza nei contesti di lavoro promuovendo, mantenendo e migliorando la qualità della vita e il grado di benessere fisico, psicologico e sociale delle comunità lavorative.
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INTRODUZIONE: CONCETTI ED AZIONI POSSIBILI BENESSERE ORGANIZZATIVO
“si riferisce alla capacità di un’organizzazione di promuovere e di mantenere il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori in ogni tipo di occupazione” F. Avallone e M. Bonaretti, 2003
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SALUTE E BENESSERE NELLE ORGANIZZAZIONI
Inizio secolo: miglior risultato per l’impresa, uomo passivo sensibile solo a stimoli economici, ricerca adattamento dell’uomo all’ambiente Negli anni ‘30-’40: si inizia a porre attenzione agli infortuni ed alle malattie; prevale una concezione meccanicistica e una causalità di tipo lineare, dall’ambiente di lavoro al lavoratore, per cui l’attenzione degli studi e degli interventi si limitava a valutare le condizioni di lavoro che potevano costituire un rischio di infortunio cercando di correggerle. L’intervento è centrato sull’individuo ed è orientato alla cura del danno fisico verificatosi
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’50 - ’60: visione più attiva del soggetto lavoratore: egli è visto interagire con il proprio ambiente di lavoro, pur permanendo un concetto di causalità di tipo lineare. Job design, la formazione/addestramento e la selezione dei dipendenti. L’intervento resta prevalentemente incentrato sulla cura dell’individuo, ma si presta attenzione anche alle conseguenze psichiche (affaticamento, disturbi psicosomatici, ecc.). ’70 - ’80: sono caratterizzati dal passaggio da un approccio di intervento centrato sulla cura a una focalizzazione sulla prevenzione.
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Anni ’90: spostamento dell’interesse dalla prevenzione alla conservazione attiva della salute. Importanza dei fattori biologici, psicologici e sociali, così come la loro combinazione e interazione (Ilgen e Swisher, 1989). L’assenza di malattia o invalidità sono al centro di un continuum all’estremo del quale si trova la salute intesa come autentico benessere fisico e psicologico. Le persone precursori primari della propria salute: l’attività – piani d’intervento ispirati alla wellness – si concentra sul comportamento delle persone (per esempio nel bere, nel mangiare, nell’esercizio fisico, nel fumo): si cerca di cambiarne i comportamenti dannosi alla salute e di sostituirli con comportamenti salutari, oppure di instaurare ex novo comportamenti salutari offrendo anche ai dipendenti un feedback specifico.
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LA SICUREZZA DAGLI ANNI 30…..
Dall’addestramento alla cultura, dall’adattamento alla leadership, da necessità a valore aggiunto; Consapevolezza ed importanza delle relazioni tra sicurezza, salute e benessere, comunicazione, stili di vita, management, empowerment e un bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata. Questo approccio è emerso principalmente dallo studio dei fattori psico-sociali nelle organizzazioni
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POSSIBILI SOLUZIONI A VECCHI E NUOVI PROBLEMI
RISPETTO ED APPLICAZIONE DELLE NORMATIVE VIGENTI E DEGLI INDIRIZZI DATI DAGLI ORGANISMI CONOSCENZA DEI PROBLEMI E COMPRENSIONE DEI FENOMENI INTERVENTI
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