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Analisi e stima dei danni prodotti da fenomeni di LSW
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Introduzione Lezione V Analisi e stima dei danni prodotti da fenomeni di LSW parte II 17 marzo 2005 Paolo Forti, Dario B. Giaiotti, Alessandro Gimona, Paolo Minen, Arturo Pucillo, Fulvio Stel UMFVG, ARPA OSMER Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Il temporale come causa di LSW
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Il temporale come causa di LSW I fenomeni di tempo locale violento sono articolati e complessi cioè caratterizzati da molti aspetti In generale un temporale è una macchina termodinamica che ha come risultato la produzione di: pioggia vento grandine fulmini Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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La pioggia: definizione
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 La pioggia: definizione La pioggia è definita come una precipitazione liquida ove le gocce hanno un diametro maggiore o uguale a 0.5 mm Se le gocce hanno diametro inferiore ai 0.5 mm si parla di pioviggine (drizzle) Definizioni Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO - OMM) leggera < 2.5 mm/h 2.6 mm/h < moderata < 7.5 mm/h 7.6 mm/h < intensa Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Pioggia: unità di misura
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Pioggia: unità di misura La pioggia si misura in mm per unità di tempo mm 1 m Nostra proposta Avere 60 mm/h di pioggia significa avere tempo locale violento. Bisogna ricordare che le celle temporalesche si muovono. 1 mm = 1 litro d’acqua al metro quadrato (l/ m2) = 1 chilogrammo al metro quadrato (kg/ m2) Dall’esercizio 2 ricordiamo che un temporale può produrre tranquillamente oltre 60 mm in 1/3 di ora Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Pioggia: come misurarla per gli Osserv.
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Pioggia: come misurarla per gli Osserv. La pioggia caduta al suolo si misura con il pluviometro 100 75 50 30 25 20 15 5 1 Pluviometro manuale Pluviometro automatico In caso di LSW senza pluviometro? A) Misurare il volume di acqua caduta nel recipiente B) Dividere il numero di litri per la superficie dell’apertura del recipiente espressa in m2; si ottengono i l/ m2, quindi i mm di pioggia caduti Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Pioggia: errori di misura
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Pioggia: errori di misura Problemi di bordo nell’entrata della pioggia 100 75 50 30 25 20 15 5 1 2 Problemi di cumulato: più eventi si sommano sovrastima 1 2 Problemi di evaporazione: sottostima 1 Molti altri problemi sempre possibili in caso di misure improvvisate Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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La pioggia viene prodotta nei temporali
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Come si formano le nubi La pioggia viene prodotta nei temporali a seguito della condensazione/raffreddamento causato dall’espansione dei volumi d’aria ascendente In generale ogni volta che si vede una nuvola in cielo possiamo dire che in quel punto si sta verificando un raffreddamento e, tranne che per le scie degli aerei e le nebbie, si ha un moto verticale dell’aria A seguito del raffreddamento si ha la condensazione del vapore acqueo che avviene sulle minuscole particelle che normalmente esistono in atmosfera Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Le goccioline e nuclei di condensazione
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Le goccioline e nuclei di condensazione Se non ci fossero queste particelle la condensazione non avverrebbe (perlomeno come la conosciamo noi) e le nuvole avrebbero un aspetto ben diverso 1 mm Il vapore acqueo è totalmente invisibile e composto da molecole d’acqua. Quello che normalmente la gente chiama “vapore” in realtà è la condensazione del vapore, cioè composto da goccioline; una specie di nuvola. Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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L’importanza di queste particelle è tale che
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Diversi tipi di nubi L’importanza di queste particelle è tale che caratterizzano le proprietà stesse delle nuvole che contribuiscono a formare. Nubi marittime==>poche particelle ma “grosse” nubi continentali==>tante particelle ma piccole 6-7 mm Le goccioline di nube che così si formano sono ancora troppo piccole per cadere al suolo, infatti cadono con velocità di poche decine di cm al secondo Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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L’acqua è pigra e non vuole cambiare stato se non
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 L’acqua sopraffusa L’acqua è pigra e non vuole cambiare stato se non sollecitata e spinta a farlo Nelle nuvole l’acqua può essere allo stato liquido anche a temperature inferiori allo 0 °C Questo ha ripercussioni importantissime per capire quello che accade nelle nuvole a partire dalla formazione della pioggia alla formazione della grandine e dei fulmini Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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L’aggregazione dell’acqua
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 L’aggregazione dell’acqua vapore acqueo ghiaccio acqua sovrafusa Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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La formazione della pioggia
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 La formazione della pioggia Coalescenza tendenza ad avere gocce più grosse Ghiaccio gocce NON particolarmente grandi pioggia pioggia Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Caratteristiche delle gocce d’acqua
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Caratteristiche delle gocce d’acqua 10 mm Gocce d’acqua in caduta La loro forma è molto simile ad un elissoide 10 mm 1 mm Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Pioggia e downdraft: quale informazione
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Pioggia e downdraft: quale informazione La pioggia cade assieme all’aria nel downdraft. Quanto più sono vicini nel tempo il vento e la pioggia nel nostro punto di osservazione tanto più siamo vicini al centro della corrente discendente Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Pioggia: messa in sicurezza
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Pioggia: messa in sicurezza La messa in sicurezza delle cose e delle persone dalla pioggia intensa e problemi da essa derivati (allagamenti, ecc.) si basa prevalentemente su: Previsioni meteorologiche a medio, breve, brevissimo termine e prevenzione per cose facilmente mobili e insiemi di persone facilmente trasferibili Sulla climatologia e una adeguata gestione del territorio nel caso di beni immobili e insiemi di persone aventi grande inerzia nei trasferimenti In caso le azioni sopra indicate in rosso non siano intraprese o lo siano in modo insufficientemente coordinato si rischia di sperimentare situazioni di emergenza. Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Pioggia: rilievo dei danni
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Pioggia: rilievo dei danni Il rilievo dei danni causati da piogge intense e localizzate va eseguito nel più breve periodo possibile a seguito dell’evento in quanto le zone colpite sono estremamente localizzate e le tracce scompaiono in breve tempo Si deve fare attenzione a considerare il contributo della pendenza del terreno dello scorrimento dell’acqua al suolo. Infatti analoghi quantitativi di mm/h di precipitazione possono causare danni ben diversi su aree con terreni diversi Cercare sempre di stimare la quantità di pioggia caduta tramite misure di volumi d’acqua raccolti solo per precipitazione e mai se si ha il sospetto di un contributo per scorrimento Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Pioggia ed energia: un esercizio
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Pioggia ed energia: un esercizio Problema: quanta energia rilascia tutta l’acqua che condensa durate un temporale? Suggerimento: Si usi il semplice modello usato per risolvere l’esercizio 2 Si usi il valore dato nella prima lezione per il calore latente di condensazione downdraft updraft Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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I calori latenti nei passaggi di fase
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 I calori latenti nei passaggi di fase Nei passaggi di fase dell’acqua energia viene ceduta o chiesta all’ambiente che circonda le molecole d’acqua Fase vapore Energia Energia 2500 J/g Livello energetico Fase liquida Livello energetico Energia 335 J/g Energia Fase solida Energia chiesta all’ambiente Energia ceduta all’ambiente Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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La quantità totale di acqua condensata
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 La quantità totale di acqua condensata Pensiamo al volume come ad un cilindro d’aria che si riempie in 20 minuti la cui base è in cerchio di 1 km di diametro. Updraft 10 m/s e 5g/kg di acqua condensata A = area di base in m2 (500•500•3.14) = H = altezza cilindro in m V = velocità updraft in m/s t = tempo durata updraft in s H = Vt = 10 • 20 • 60 = 12000 Volume = AH = m3 H downdraft updraft A Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Calcolo di tutta l’acqua condensata
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Calcolo di tutta l’acqua condensata Considerazione: ogni m3 d’aria ha una massa di circa 1 kg Massa d’acqua trasportata in quota e poi condensata: 5g/kg trasformati in pioggia Volume aria • 5 = grammi d’acqua diventano pioggia Grammi di pioggia • 2500 J/g = energia totale liberata m3 • 5 g/m3 • 2500 J/g = J Sapendo che per il metano 1 m3 = J; dividiamo l’energia liberata dalla condensazione dell’acqua per l’energia prodotta da 1 m3 di metano e si ottiene che un temporale libera energia per l’equivalente di circa m3 di metano Con la tariffa attuale di 0.3 EUR a m3 ciò corrisponde a EUR … ovviamente esclusa l’imposta di consumo! Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Nei temporali c’è sempre grandine
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Grandine La grandine è definita come una precipitazione di ghiaccio solido di diametro maggiore ai 0.5 cm Nei temporali c’è sempre grandine Le dimensioni dipendono dalla velocità della corrente ascendente 2 km 5 km -15° +20° 10 km -50° -10° Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Formazione della grandine
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Formazione della grandine Le correnti ascendenti dei temporali producono goccioline di “acqua addormentata” 5 mm Quando queste incontrano un cristallo di ghiaccio (l’embrione di grandine), vi aderiscono e l’embrione cresce sostenuto dalla corrente ascendente 2 cm Quando l’embrione incontra molta “acqua addormentata” allora si ha uno strato trasparente. Quando ne incontra poca, si forma uno strato opaco Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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La formazione degli strati nei chicchi
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 La formazione degli strati nei chicchi 2 km 5 km -15° +20° 10 km -50° -10° Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Esempi di grandine UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005
5 mm Embrione costituito da una goccia d’acqua congelata San Quirino (PN) (foto Livio Stefanuto) Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Il rilievo della grandine
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Il rilievo della grandine 2 km 5 km -15° +20° 10 km -50° -10° Trovare il chicco più grande permette di avere una stima della massima velocità verticale. Come fare: rilevarne 5 o 10 tra i più grossi e farne la media delle loro dimensioni Gestire un pannello per il rilevamento permette di determinare la distribuzione dei chicchi di ciascuna grandinata Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Come si presentano spesso le grandinate
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Come si presentano spesso le grandinate Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Grandine: messa in sicurezza
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Grandine: messa in sicurezza La messa in sicurezza delle cose e delle persone dalla grandine si basa prevalentemente su: Previsioni meteorologiche a brevissimo termine e prevenzione per cose facilmente mobili e insiemi di persone facilmente trasferibili Prevenzione nel caso di beni immobili e insiemi di persone aventi grande inerzia nei trasferimenti. Assicurazioni, strutture per il riparo Non esiste alcuna prova scientificamente incontrovertibile dell’esistenza di metodi efficaci ed efficienti per la riduzione delle grandinate o delle dimensioni dei chicchi su una certa area del nostro pianeta. Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Grandine: rilievo dei danni
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Grandine: rilievo dei danni Limitarsi a trovare 5 o 10 tra i più grossi e farne la media delle loro dimensioni Fotografare i chicchi sempre con a fianco un righello o un oggetto che possa far risalire alle dimensioni Fare molta attenzione alla stima delle quantità totali di chicchi caduti soprattutto in caso di concomitante o seguente pioggia. Gli accumuli sono molto facili in quanto il ghiaccio galleggia La descrizione dei danni causati su cose va accompagnata ad una adeguata descrizione delle cose danneggiate soprattutto per quanto riguarda la loro resistenza e la loro esposizione Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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La stesura dei rapporti
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 La stesura dei rapporti Fenomeni meteorologici osservati: Descrizione generale Descrizione dei particolari Rilievo dei danni causati dall’evento Presenza di eventuali testimoni Presenza di foto, filmati o disegni Eventuale interpretazione delle osservazioni eseguite o/e dei danni rilevati Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Dove e come trasmettere i rapporti
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Dove e come trasmettere i rapporti L’osservatore volontario di fenomeni di LSW trasmette i rapporti delle sue osservazioni all’UMFVG e all’OSMER ARPA come segue: Via posta elettronica ai seguenti indirizzi: Via posta ordinaria ai seguenti indirizzi: OSMER ARPA Fulvio Stel via Oberdan, 16/A Visco (UD) Via posta ordinaria ai seguenti indirizzi: Segreteria Meteorologica UMFVG Dario Giaiotti via Taviele, 6/2 33047 Remazacco (UD) Via FAX al seguente indirizzo: OSMER - ARPA c.a. Fulvio Stel Come contattare l’OSMER per eventi di LSW Fulvio Stel o Dario Giaiotti / / Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Equipaggiamento da usare
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Equipaggiamento da usare Abiti adeguati alla situazione - impermeabile, scarponcini, cappello, guanti, ecc. Se viene utilizzato un mezzo di trasporto proprio, adeguato rifornimento di carburante e verifica del buon funzionamento dello stesso Auspicabilmente un mezzo di comunicazione rapida, es. telefono cellulare o scheda telefonica. Blocco per gli appunti compatto ed agevole con due penne che scrivono - meglio matite. No fogli volanti Carta geografica, almeno a scala 1:50000 dell’area in cui vi recate. Probabile disponibilità della carta tecnica regionale Decimetro e auspicabilmente e decametro per la misura delle lunghezze Macchina fotografica o videocamera con ricarica di film e batteria Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Prima di iniziare l’attività
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Prima di iniziare l’attività Lasciare sempre delle indicazioni a famigliari o conoscenti su dove si va e che cosa si va a fare Segnare sempre il proprio nome, cognome, data e ora di inizio attività, così come al termine della attività sul blocco degli appunti Munirsi sempre di documento di riconoscimento e documento LSW. Portafoglio e, se si userà un veicolo, patente di guida. Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Quando non si cacciano i LSW
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Quando non si cacciano i LSW Durante la notte In tarda serata Quando non si è in piena forma o in salute Quando le autorità preposte alla salvaguardia e l’incolumità del cittadino lo sconsigliano Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Come si conduce le interviste
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Come si conduce le interviste Le interviste a testimoni che hanno assistito ad eventi di LSW devono iniziare presentandosi con chiarezza . Devono essere fatte con domande chiare, lineari e semplici Le domande debbono essere aperte e non debbono contenere informazioni di cui si vuole una spontanea testimonianza Le interviste vanno sempre registrate su carta o nastro raccogliendo il nome del testimone, e alcune sue caratteristiche identificative, età, sesso, stato emotivo, colpito o no dall’evento. Le interviste non debbono essere lunghe e tediose alla ricerca dei dettagli più reconditi che si desidererebbero avere. Di regola non debbono superare i 15/30 minuti Il primo contatto con un testimone, soprattutto nel caso sia stato colpito da LSW, deve essere circostanziato e rispettoso dell’esperienza vissuta Iniziare sempre con una domanda di circostanza Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Regole di comportamento I
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Regole di comportamento I Va sempre ricordato che: Le proprietà altrui vanno rispettate sempre. Esistono delle leggi dello stato che le tutelano, quindi chiedere sempre il permesso prima di accedere a fondi, locali, aree colpite o sulle quali è in corso un fenomeno di LSW. Gli oggetti che hanno sperimentato fenomeni di LSW, anche se distrutti o resi inutilizzabili, possiedono sempre un proprietario o un gestore. Vanno perciò visionati, raccolti o analizzati a seguito del consenso del proprietario stesso. I dati che si raccolgono possono essere personali, quindi soggetti alle vigenti leggi sulla privacy. Le violazioni delle leggi sulla privacy sono punite severamente. Durante e dopo un evento di LSW, di qualsiasi tipo, intensità o bellezza, continuano a valere tutte le leggi e le norme che regolano il comportamento degli individui nella nostra società, perciò vanno rispettate sempre. Le indicazioni delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco, delle autorità di protezione civile, e comunque di ogni rappresentante degli organi competenti sui territori interessati da eventi di LSW vanno seguite senza indugio e con solerzia. Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Regole di comportamento II
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Regole di comportamento II Durante un evento di LSW non mettere mai a repentaglio la propria vita. Adottare tutte le misure necessarie ad una osservazione dell’evento in massima sicurezza Fulmini: evitare le zone a rischio e la gestione di oggetti che favoriscono le scariche elettriche Grandine: ripararsi sempre ed eseguire la raccolta dei chicchi a grandinata terminata Pioggia: evitare zone a rapido allagamento e l’utilizzo di apparecchiature elettriche di potenza elevata Vento: evitare le zone esposte al vento forte. Evitare l’utilizzo di materiali facilmente trasportabili dal vento - in caso di tornado o downdraft non avvicinarsi troppo alla zona di massima azione del vento Durante le osservazioni non portarsi in siti pericolosi. Non eseguire foto e riprese da impalcature, sul bordo di pendii scoscesi o burroni, oppure sporgersi da balconi o salire su tetti. Fare molta attenzione ai detriti trasportati dal vento nei casi di LSW ove questo fenomeno è estremamente intenso. Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Regole di comportamento III
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Regole di comportamento III Il rispetto degli altri e della vostra attività Non mettere mai a repentaglio la salute, la privacy o le cose degli altri nel corso di una osservazione o indagine di LSW Prima di un colloquio con una persona o di un sopralluogo, presentarsi sempre, mostrare il documento di riconoscimento e chiedere se è possibile svolgere l’attività che ci si è prefissi. Ricordare che le persone hanno diversa sensibilità e che essa non è nota a priori, quindi potrebbero essere suscettibili delle reazioni più disparate a seguito di un evento di LSW che le ha colpite. Eseguire interviste e sopralluoghi con la dovuta discrezione Fare sempre mente locale prima di rilasciare una intervista ai mezzi di informazione di massa. Riorganizzare le idee per descrivere i fatti oggettivamente, quindi presentarsi, chiedere il nome dell’intervistatore e l’azienda per cui lavora. Se l’intervistatore pretende informazioni che non gli potete dare o tenta di strumentalizzare la vostra testimonianza, interrompere l’intervista con il dovuto modo ed informare l’UMFVG. Ricordare che l’utilizzo di foto, nastri, disegni e di materiale che voi non avete prodotto in autonomia può essere soggetto al copyright. Ricordarsi sempre che un osservatore volontario di LSW rappresenta l’UMFVG Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Il documento di riconoscimento
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Il documento di riconoscimento A che cosa serve il documento di riconoscimento? Serve ad agevolare la presentazione a terzi del volontario Serve a certificare la partecipazione al corso LSW, quindi è garanzia di una adeguata istruzione sui fenomeni di LSW e sul loro rilevamento Rende ufficiale la partecipazione del volontario alle numerose attività organizzate e condotte dall’UMFVG Serve a responsabilizzare maggiormente il volontario nello svolgimento della sua attività Richiesta tessera di riconoscimento Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Buona osservazione a tutti e tante soddisfazioni
UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005 Conclusione Buona osservazione a tutti e tante soddisfazioni dall’affascinante mondo dell’atmosfera terrestre Work part-financed by the European Union Community Initiative INTERREG III B Alpine Space - project FORALPS
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Titolo UMFVG - OSMER ARPA FVG Corso LSW 2005
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