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PubblicatoBonifacio Brunelli Modificato 9 anni fa
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VISITA A VENEZIA A PALAZZO MOCENIGO ANNO 2014/2015
CLASSE PRIMA CORSO MODA Accompagnatore Prof.ssa Maria Poloniato
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25 FEBBRAIO 2015 Elettra Bean Alice Cita Irene Kapic
Martina Manfredini Erica Moretto Nives Morra Martina Pecorelli Alexandra Saeli Aurora Vello Sara Zecchin
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PALAZZO MOCENIGO Palazzo Mocenigo apparteneva alla famiglia da cui prende nome e che ha dato ben sette dogi alla Repubblica di Venezia. Nel 1945 è stato donato alla città, e oggi è il museo del costume e del tessuto.
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I GILET
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Il gilet aveva la funzione di modellare il torace maschile dandogli la convessità delle antiche armature; in qualche occasione si portavano due gilet sovrapposti, uno bianco sotto ed uno ricamato o colorato sopra. In questa stanza, dedicata ai gilet maschili, abbiamo osservato una vasta gamma di modelli impreziositi da sontuosi ricami fatti a mano.
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I gilet invernali avevano le maniche lunghe ed erano fatti di un tessuto pesante, mentre più tardi, d’estate, si iniziò a togliere le maniche e il gilet assunse la forma che ha tutt’oggi.
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LA MODA DEL SETTECENTO A VENEZIA
LE CASCATE Le stoffe erano molto costose e solo le donne molto ricche potevano permettersi abiti sempre diversi. Le donne umili e più povere, che non potevano cambiare spesso veste, cambiavano solo le parti terminali delle maniche, quelle che si chiamavano “cascate”.
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LE SCARPE Le scarpe erano simili sia per gli uomini che per le donne.
Inizialmente erano calzate sopra dei trampoli, perché a Venezia c’era già l’acqua alta e così si evitava di bagnarle. Poi, dati i problemi alla schiena causati dall’altezza dei trampoli, si ridusse il tacco da 10 a 5 centimetri.
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I PROFUMI Nel palazzo Mocenigo abbiamo visitato 6 sale che ci hanno fatto capire come nascono e che funzione hanno i profumi. Ci ha colpito in particolare la sala dove è riprodotto il laboratorio del profumiere, con tutte le attrezzature richieste per la fabbricazione di saponi, olii, polveri, ecc., spesso destinati a … coprire gli odori del corpo sostituendo … la doccia! Abbiamo visto anche le essenze usate per la composizione di profumi, essenze a volte di origine vegetale, come la cannella, i chiodi di garofano , ecc., a volte di origine animale, come l’ambra tratta dal capodoglio. C’è anche un pannello con una mappa “annusabile” che ripropone le essenze localizzandole nelle aree di provenienza. La visita si conclude con la possibilità di sperimentare le grandi “famiglie olfattive” dalle quali nascono tutti i profumi.
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LA BIBLIOTECA Nell’ultima parte della visita a Palazzo Mocenigo, siamo salite al piano superiore, un tempo destinato alle camere da letto. Qui oggi si trova una biblioteca molto particolare: più che libri, infatti, ospita grandi raccoglitori con pagine e pagine di modellini di abiti che documentano il cambiamento della moda dal Settecento al Novecento.
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ALTRI MODELLINI
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I LAMPADARI Alla fine della visita, prima di uscire, alzate lo sguardo ai soffitti: potrete ammirare gli splendidi lampadari realizzati da Giuseppe Briati, famoso maestro vetraio di Murano del XVIII secolo.
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A CURA DI:. Aurora Vello. Martina Pecorelli. Martina Manfredini
A CURA DI: Aurora Vello Martina Pecorelli Martina Manfredini Sara Zecchin Erica Moretto Irene Kapic Nives Morra Alice Cita
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