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PubblicatoLeonora Lia Modificato 11 anni fa
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Lo sport è un diritto Carta dei diritti delle bambine e dei bambini nello sport Comitato UISP del Trentino Provincia Autonoma di Trento
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Le parole di riferimento nella realizzazione del progetto:
PARTECIPAZIONE PERCORSO COINVOLGIMENTO INSIEME ASCOLTO CONDIVISIONE CONFRONTO
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I tre punti chiave su cui ci si è basati durante tutto il percorso:
coinvolgere i bambini nel processo di definizione di alcune aree relative ai loro diritti nello sport; mettere in relazione i diritti nello sport con i diritti generali del bambino; collegare i diritti ai comportamenti educativi degli adulti inserendo esempi che consentano di comprendere facilmente quali approcci didattici rispettino i diritti dei bambini.
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Il percorso: primo passo
RACCOLTA DI IDEE tramite somministrazione di questionari a bambini di gruppi sportivi e scuole; il questionario è stato sottoposto a 200 bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni; le domande indagavano su 4 tematiche: 1. faccio sport perché… 2. vorrei un allenatore…. 3. mentre gioco/faccio sport (da solo o con gli amici) i miei genitori dovrebbero/non dovrebbero 4. se potessi creare il mio mondo dello sport ideale lo vorrei così….
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FACCIO SPORT PERCHE’…. … posso divertirmi e trovare nuovi amici
… si sta insieme e si gioca … imparo a fare qualcosa di piacevole … è divertente, mi piace e tifi! … così rafforzo i muscoli … mi piace, qualche volta… ma certe volte non ho voglia e vorrei stare a casa a riposarmi
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VORREI UN ALLENATORE… …gentile …umoristico e divertente
…non grida, ma ti corregge gli errori …mi faccia fare cose difficili …sorridente …giusto …severo, ma che insegna bene …mi incoraggi …sia preparato
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QUANDO PRATICO SPORT I MIEI GENITORI DOVREBBERO/NON DOVREBBERO…
….guardarmi e divertirsi … guardarmi, ma non parlare ….restare a casa, stare zitti e non ricattare …essere sicuri che non sono in pericolo … guardare non solo me, ma anche la palla … non dirmi cose tipo: guarda che ti sporchi! …fare il tifo, non altre cose
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SE POTESSI CREARE UN MONDO DELLO SPORT IDEALE…
…. vorrei che il calcio fosse più normale …. lo vorrei senza qualcuno che vince e qualcuno che perde …. senza punti così nessuno si vanta …. pieno di giochi, ma niente imbrogli … grandissimo, e che in ogni stanza si potesse fare uno sport diverso e un bosco a fianco … pulito, senza doping…
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I PASSI SUCCESSIVI… Rielaborazione dei questionari, ricerca bibliografica e stesura di una bozza Incontro con i bambini e discussioni/giochi e attività varie finalizzate a far emergere storie, proposte, critiche in merito a quanto era stato ipotizzato Rielaborazione di tutte le informazioni e gli stimoli per raggiungere la stesura finale
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LE QUATTRO AREE DI DIRITTO
Diritto alla lentezza e alla velocità…insieme allo stesso tempo, nello stesso gioco - ogni bambino possa stare bene, senza sentirsi umiliato, possa vincere e perdere - ogni bambino possa vivere situazioni di conquista, possa incontrare il proprio “difficile”, conoscere il proprio corpo - ogni bambino possa imparare dai propri errori
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LE QUATTRO AREE DI DIRITTO
2. Diritto a partecipare alla vita della Società Sportiva e alla progettazione delle attività - - che ogni bambino può esprimere il proprio parere sulle decisioni della Società Sportiva (“il diritto alla parola”, ci hanno detto i bambini) - - che ogni bambino deve essere ascoltato nel momento in cui si prendono decisioni che lo riguardano. - - che ogni bambino può proporre di cambiare i regolamenti - - che può anche scegliere di non praticare sport e magari giocare di più sotto casa (“diritto alla strada”)
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LE QUATTRO AREE DI DIRITTO
3. Diritto a rapportarsi con adulti competenti, sensibili e sinceri - che non pensano di avere di fronte dei piccoli campioni, ma dei bambini che vogliono giocare - che abbiano giocato da piccoli e che sappiano giocare da grandi - che educhino alle emozioni
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LE QUATTRO AREE DI DIRITTO
4. diritto ai vantaggi - tempo per sé - non essere sempre stimolati - a rischiare - di avere fiducia in sé - diritto alla bravura - diritto di non essere presi in giro
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…impariamo a dare voce ai bambini
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LETTURA DELL’ARTICOLO…
Il caso: “Giocano ad Arco solo quelli pronti”… e le “schiappette” finiscono nelle squadre dei paesi vicini… LETTURA DELL’ARTICOLO… RIFLESSIONE : Dividere i ragazzi in base alle diverse competenze e dirottarli in squadre differenze deve essere: Una possibilità? Una necessità? Una regola rigida o flessibile?
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