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PubblicatoEugenia Agostini Modificato 9 anni fa
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DOMENICA DELLE PALME Isaia 50, 4-7 Filippesi 2, 6-11 Marco 14, 1-15,47 Gloria a te, lode in eterno, Cristo re, salvatore: Osanna! AVANZAMENTO MANUALE
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Settimana Santa l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, Questa domenica apre la settimana santa, con due segni:
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con la processione delle Palme, che noi ripetiamo
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e con la lettura della passione del Signore.
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Nella settimana santa nel mistero della sua morte e risurrezione: i cristiani celebrano il cuore della loro vita in Cristo, Pasqua del Signore,
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I cristiani si prendono il tempo necessario …la Luce di Cristo... … grazie a Dio… … benedizione dell’acqua... …il rinnovo delle promesse battesimali… per partecipare pienamente alle liturgie,
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all’ascolto della Parola, alla preghiera, al sacramento della riconciliazione.
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Nella festa di oggi, ci sono parole piene, ne sottolineiamo tre, come suggerimenti per la meditazione:
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GERUSALEMME arrivare alla città della santità, della giustizia, della casa di Dio. E’ la città santa ed è il simbolo della meta di ogni credente:
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L’acclamazione di un profeta a Gersusalemme per questo suscita tanto scalpore l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme è il suo riconoscimento ufficiale,
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perché è il riconoscimento popolare di Gesù come Messia, colui che può finalmente garantire la pace messianica.
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“SPOGLIO’ SE’ STESSO” E’ la parola forte della seconda lettura e significa il “volontario svuotamento” del Cristo di ogni sua gloria, si umiliò facendosi uomo in tutto simile a noi, per poterci salvare si è messo nella nostra stessa condizione umana.
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quella che i ricchi di questo mondo dicono sia impossibile, rendendosi incapaci di capire i poveri. Gesù ha fatto “uguaglianza”,
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In questa “parola” “uguaglianza” c’è tutto il significato dell’incarnazione del Signore,
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attraverso la propria fatica e il proprio patire. della sua venuta al mondo per noi, del far progredire il progetto di amore di Dio per il mondo,
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LA CROCE. L’evangelista Marco fa notare: il vuoto attorno a Gesù, i discepoli scandalizzati, la folla che si rivolta contro Gesù,
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il processo ordito per condannare l’innocente e liberare un criminale... manipolata e ricattata dai sacerdoti,
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E fa notare con particolare risalto che nella morte del Cristo cade il velo del tempio,
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si “squarcia” il velo del mistero di Gesù, ci fa leggere e vedere dentro il suo cuore, ce lo fa riconoscere quale “Figlio di Dio”
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Gesù di Nazareth si rivela Figlio di Dio nella sua morte di croce. Il centurione romano lo acclama per tutti.
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La sua morte è un gesto di donazione e di amore, un’immolazione sacrificale,
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come spiega Gesù stesso, quando istituisce l’Eucaristia: Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza,versato per il mondo (14,24).
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E’ durante la passione che Gesù si manifesta come Figlio di Dio e Re messianico non nella potenza, ma nella debolezza, cioè nei gesti dell’amore, nell’atteggiamento di chi si dona in maniera completamente gratuita.
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la salvezza verrà dal sapersi “versare”, sapersi “spendere” per tutti. La croce resta la grande sfida, il grande messaggio di Gesù per i cristiani di tutti i tempi perché imparino la lezione di amore e di donazione necessaria per raggiungere la salvezza:
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Portare oggi per le strade e nelle nostre case il ramo di olivo e la croce, è una scelta, che ci obbliga a uscire dall’indecisione,
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la croce di Cristo fino a dare la vita, per arginare la barbarie, è il segno del deposito sacro di amore e di impegno
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fino a “spogliarci, perdere noi stessi” pur di promuovere la giustizia, l’uguaglianza, la dignità dell’uomo, il bene comune, la solidarietà, la destinazione universale dei beni,
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la verità senza corruzioni:
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parole piene di quel dinamismo di amore che proclamiamo nel segno della croce, nella decisione di essere cristiani.
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Sunto dell’Omelia odierna del Padre Dehoniano Natalino Costalunga F I N E
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