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PubblicatoMichele D amato Modificato 11 anni fa
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Le azioni svolte dalla Provincia di Firenze a supporto dellattività di controllo Francesca Forni mercoledì 21 Novembre 2007 Agenda 21
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Importazioni e esportazioni di rifiuti speciali anno 2002 da Provincia Da Massimiliano Di Mattia - ARRR
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Il ciclo dei rifiuti speciali: esportazione ed importazione nel 2005 non pericolosi 67.600 pericolosi 4.300 pericolosi 25.300 non pericolosi 402.800 non pericolosi 392.500 pericolosi 6.100 pericolosi 27.100 non pericolosi 623.300 PROVINCIA DI FIRENZE ALTRE REGIONI ITALIANE ALTRE PROVINCE TOSCANE Rifiuti importati da fuori provincia Rifiuti esportati fuori provincia
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Dati al confronto
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Rifiuti totali ATO 6 (anno 2005) Rifiuti urbani prodotti ATO 6 544.335 tonn Rifiuti speciali prodotti ATO 6 1.231.813 tonn di cui in particolare: 918.043 in unità locali 313.770 fuori unità locale (manutenzione, lavori di bonifica siti inquinati..) Un TOTALE di 1.776.148 Tonn di RIFIUTI
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Riflessione sui rifiuti prodotti I dati sulla produzione dei rifiuti (quanto meno degli speciali) sono semmai sottostimati in quanto sono ricavati dai MUD dei produttori di rifiuti; Non tutti i produttori di rifiuti sono obbligati a fare il MUD; Con il D.Lgs. 152/2006 sono obbligati solo i produttori di rifiuti pericolosi
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Ulteriore indagine sui dati Ai fini di avere ulteriori dati, losservatorio si propone di verificare i MUD degli impianti di gestione dei rifiuti, selezionando i rifiuti che provengono da produttori nellambito dellATO 6 oppure Provincia di Firenze
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Il controllo sulla gestione dei rifiuti Lart. 20 del D.Lgs. 22/97 e lart. 197 del D.Lgs. 152/2006 attribuiscono alle province, avvalendosi anche di altri organismi pubblici, la competenza in merito al: Controllo periodico su tutte le attività di gestione, intermediazione e commercio dei rifiuti… Lufficio gestione Rifiuti della Provincia ha sempre effettuato anche in proprio unattività di controllo sugli impianti, mirata alla verifica (art. 17 comma 4 della DPGRT 14/R del 25/2/2004) di: a) parametri di funzionamento relativi allimpianto b) adempimenti che i gestori sono tenuti ad osservare ai sensi delle norme statali e regionali vigenti c) specifiche prescrizioni previste dagli atti autorizzativi
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In caso di mancato rispetto della norma In caso di mancato rispetto delle prescrizioni degli atti o di disposizioni di legge, la Provincia provvede ad emettere diffida, ordinando allazienda di adeguare lattività in un tempo stabilito, pena la sospensione dellattività
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Numero controlli Nel triennio (2004-2006) il numero di controlli effettuati dallufficio Gestione Rifiuti e/o dalla Polizia Provinciale oscilla tra il 15 e il 25 allanno; Il numero di impianti sia in procedura ordinaria che in semplificata è intorno ai 180
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Il controllo sulla gestione dei rifiuti: gli intermediari Intermediari: sono soggetti che mettono in contatto il produttore del rifiuto con limpianto di destinazione, quasi sempre senza detenere il rifiuto Gli intermediari dovrebbero ai sensi dellart. 212 comma 7 del D.Lgs. 152/2006 iscriversi allalbo gestori ambientali; Ad oggi però Lalbo non ha definito le norme tecniche e le caratteristiche necessarie alliscrizione e pertanto liscrizione non è attiva In mancanza della istituzione dellapposita categoria dellalbo Gestori ambientali, non è semplice effettuare un controllo sugli intermediari
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Gli intermediari attraverso losservatorio Si è assistito ad una crescita vistosa di intermediari In quanto soggetti obbligati alla presentazione del MUD, tramite losservatorio è stato possibile cominciare ad inquadrare queste figure
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Dati sulla intermediazione 2002200320042005 N° intermed iari 37465147 Totale rifiuti intermed iati (tonn) 409.624,2437.350,5444.684,8469.073
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Un nuovo progetto di controllo Di recente, si è dato avvio ad un progetto nuovo che mira ad individuare i percorsi dei rifiuti, anziché concentrarsi su singoli impianti; Il progetto si prefigge lo scopo di avere una visione più globale sul ciclo dei rifiuti; E mirato a individuare eventuali gestioni illecite;
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Punto di partenza Come punto di partenza abbiamo scelto gli intermediari, ci siamo focalizzati su quelli con un maggiore giro di rifiuti, anche pericolosi; Sono stati approfonditi i MUD in maniera specifica e sono stati individuati gli impianti di provenienza e destinazione; In un secondo momento saranno quindi approfonditi i controlli agli impianti che risultano collegati alla intermediazione;
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Obiettivi futuri Comprendere se i percorsi compiuti dai rifiuti siano corretti; Effettuare un controllo attento sullattività di intermediazione; Verificare se il percorso sia interrotto da gestioni scorrette; Verificare quanto impiega un rifiuto per giungere ad un impianto finale, senza passare da uno stoccaggio ad un altro; Ottenere una stima più precisa dei dati MUD
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Difficoltà del progetto Destinazione e provenienza dei rifiuti sono spesso oltre i confini provinciali e quindi al di fuori della competenza territoriale; E necessario che i soggetti effettuino la comunicazione al catasto
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Losservatorio come strumento per il controllo ambientale Con i dati dellosservatorio si possono fare controlli diversi; Si può così affiancare ai controlli tecnici ai singoli impianti, delle verifiche sulla movimentazione dei rifiuti nel corso dellanno; Lanalisi dei dati MUD ottenuti nellambito dellOsservatorio Provinciale dà delle informazioni importanti sui flussi di rifiuti derivanti dalle bonifiche e sulle ditte maggiormente attive nel settore. permette di effettuare dei controlli mirati e di assicurarsi che i rifiuti siano stati conferiti ad impianti idonei e gestiti da ditte con autorizzazioni in regola
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P.O. Gestione rifiuti e bonifica siti inquinati Ha partecipato ai contenuti della presente relazione la Dott.ssa Barbara Cennini Ufficio Gestione Rifiuti P.C. David Hirsch P.C. Laura Pampaloni P.C. Roberto Marini Ufficio bonifica siti inquinati P.C. Alessio Parauda Ufficio Amministrativo (Direzione Ambiente e Gestione rifiuti) Sig.ra Clara Frosali
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