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Istituzioni di linguistica
a.a Federica Da Milano
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La sintassi: frasi e enunciati
La frase intesa come modulo di un testo è chiamata enunciato, per differenziarla dalla frase intesa come costruzione grammaticale Il linguista francese Lucien Tesnière (1959) ha chiamato il significato di una frase processo e lo ha paragonato a un ‘piccolo dramma’, alla cui struttura contribuiscono in modo caratteristico tutte le parti principali della frase
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Il significato delle frasi
In una frase della forma più tipica, il verbo rappresenta il canovaccio che contiene le caratteristiche essenziali del processo, fornendo un’indicazione sul numero e sulla natura dei personaggi richiesti, chiamati argomenti
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La struttura sintattica della frase e il suo significato
Al centro della frase semplice troviamo un nucleo di relazioni grammaticali (soggetto e complementi del verbo) la cui architettura sintattica è rigida e non negoziabile Tutte le espressioni che si collocano alla periferia del nucleo, e che chiameremo ‘margini’, hanno la funzione di esprimere relazioni concettuali accessibili indipendentemente: per esempio le coordinate spaziali e temporali del processo, lo strumento o il beneficiario di un’azione
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Funzioni sintattiche In una costruzione, parti diverse hanno funzioni diverse Peggy abbaia Il SN Peggy ha la funzione di soggetto Il SV abbaia ha la funzione di predicato Il SN e il SV sono categorie definite per la loro forma, il soggetto e il predicato sono categorie definite per la loro funzione --> categorie funzionali
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Funzioni sintattiche Ruolo che i sintagmi assumono nella struttura sintattica della frase tradizionalmente Soggetto ‘colui che compie l’azione’ Predicato verbale ‘l’azione’ Oggetto ‘chi subisce l’azione’
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Funzioni sintattiche Nel caso del predicato, l’identificazione è immediata perché il predicato coincide con il sintagma verbale, che è unico per ogni frase Nel caso del soggetto, invece, l’identificazione è più complessa perché nella struttura di una frase possiamo trovare tanti sintagmi nominali, che hanno tutti la stessa forma, ma funzioni diverse
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Funzioni sintattiche Quello che caratterizza il soggetto non è la forma, ma la posizione nella struttura: la sua relazione da un lato con la struttura della frase, dall’altro con il predicato Il soggetto è il SN che occupa la posizione di costituente immediato della frase, controparte del predicato
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Funzioni sintattiche Complementi
Grammatica tradizionale --> def. su base semantica Specificazione, termine, mezzo o strumento, modo o maniera, argomento, tempo, stato in luogo, moto a luogo, moto da luogo, moto per luogo, secondo termine di paragone, ecc.
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Funzioni sintattiche Nella posizione di complementi del verbo (cioè dei suoi argomenti diversi dal soggetto) si trovano sia relazioni puramente grammaticali, a legame diretto (complemento oggetto diretto) o indiretto (oggetto preposizionale e oggetto indiretto), sia relazioni concettuali (complementi di luogo)
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Funzioni sintattiche In alcune lingue le funzioni grammaticali non sono segnalate da nulla, se non dall’ordine degli elementi; in altre lingue possono esistere marche formali esplicite per indicare la funzione dei diversi elementi Morfologia di caso Preposizioni
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La valenza Valenze (‘argomenti’) Tesnière
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La valenza Verbi zerovalenti: verbi che denotano fenomeni atmosferici (es. piovere, nevicare, grandinare, ecc.) Verbi monovalenti: richiedono un solo argomento (es. dormire, correre, ecc.) Verbi bivalenti: richiedono due argomenti (es. guardare, mangiare, ecc.) Verbi trivalenti: richiedono tre argomenti (es. regalare, mandare, ecc.) Verbi tetravalenti: richiedono quattro argomenti (es. tradurre, ecc.)
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I circostanziali Non rientrano nello schema valenziale del verbo
Tempo, luogo, modo, ecc. Frasi semplici --> soggetto, oggetto Frasi complesse --> completive soggettive, oggettive Frasi semplici --> circostanziali Frasi complesse --> subordinate avverbiali o circostanziali
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Ruoli semantici Frase vista come un evento, come rappresentazione scenica Il soggetto può avere nel processo descritto dal verbo un ruolo: di agente (es. Giovanni corre), di paziente (es. Giovanni soffre), di esperiente (es. Giovanni sente una sinfonia), oppure può funzionare come supporto di una proprietà (es. Giovanni è biondo), o di una classificazione (es. Giovanni è uno studente) Tra funzioni sintattiche e ruoli semantici non c’è corrispondenza biunivoca
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Ruoli semantici Un SN non viene riconosciuto come soggetto perché è agente o paziente o esperiente, ma perché gode di certe proprietà grammaticali formali indipendenti, e viene interpretato come l’espressione dell’agente, del paziente o dell’esperiente sulla base della semantica del verbo e in quanto è stato riconosciuto come soggetto
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La struttura pragmatico-informativa
Frasi dichiarative: Francesco suona la chitarra Frasi interrogative: Francesco suona la chitarra? Frasi esclamative: Francesco suona la chitarra! Frasi imperative: Francesco, suona la chitarra!
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La struttura pragmatico-informativa
Definizione funzionale di lingua: strumento comunicativo che permette di dire qualcosa di qualcuno o qualcosa Tema/rema (p.d.v. dell’emittente) Topic/comment Dato/nuovo (p.d.v. del ricevente)
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La struttura pragmatico-informativa
Frasi non marcate: soggetto e tema solitamente coincidono Es. il bambino rincorre la palla Dislocazione a sinistra: La palla la rincorre il bambino T R Costruzione passiva: La palla è rincorsa dal bambino
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La struttura pragmatico-informativa
Dislocazione a destra: La prendi una fetta di torta? Frase scissa: È il bambino che rincorre la palla Focus: il punto di maggior salienza comunicativa della frase
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La struttura pragmatico-informativa
Giapponese: Hi ga noboru Sole SOGG sorgere-NONPASS ‘Sorge il sole’ Hi wa noboru Sole TOP sorgere-NONPASS ‘Il sole sorge’
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L’analisi sintattica struttura in costituenti funzioni sintattiche
ruoli semantici Prospettiva pragmatico-informativa
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