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Nuova sociologia economica. Dibattito sulle nuove forme di organizzazione economica Sia sociologi che economisti, interessati a sviluppare nuovi strumenti.

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Presentazione sul tema: "Nuova sociologia economica. Dibattito sulle nuove forme di organizzazione economica Sia sociologi che economisti, interessati a sviluppare nuovi strumenti."— Transcript della presentazione:

1 Nuova sociologia economica

2 Dibattito sulle nuove forme di organizzazione economica Sia sociologi che economisti, interessati a sviluppare nuovi strumenti Insoddisfazione riguardo le teorie tradizionali di fronte ai cambiamenti in atto in economia, nei modelli organizzativi, ecc. Come spiegare le dimensioni delle imprese, la scelta tra produrre allinterno o acquistare sul mercato, ecc.

3 Economisti: criticano le teorie basate solo o prevalentemente su fattori tecnologici. Tentano di adattare gli strumenti interpretativi della disciplina, verso spiegazioni più complesse

4 Sociologi: criticano lapproccio parsoniano. Evidenziano i limiti dellapproccio economico, basato sulla scelta razionale delle soluzioni più efficienti Viene contrapposta una visione che sottolinea il ruolo delle reti di relazioni sociali e dei fattori culturali e politici

5 Neoistituzionalismo economico - Economia dei costi di transazione (ECT)

6 Concetto più ampio di impresa Le organizzazioni (dimpresa) hanno al loro interno degli assetti non soltanto gerarchici, ma anche di mercato, che riguardano i rapporti con altre imprese Limpresa come «rete di contratti» (tra soggetti che vogliono massimizzare il proprio interesse)

7 Contratti Costi di transazione Per comprenderli non è sufficiente riferirsi ai fattori ambientali, ma occorre prendere in considerazione i fattori umani

8 I presupposti Impresa AImpresa B Razionalità limitata Opportunismo Costi di transazione

9 I presupposti Razionalità limitata Opportunismo Costi di transazione Lavoratore X Impresa A

10 Definizioni Razionalità limitata: deriva dai limiti neuro fisiologici del cervello umano e quindi dai limiti delle conoscenze umane Opportunismo: nei rapporti sociali le persone possono cercare di fare i propri interessi con mezzi illeciti come linganno e la frode (fare minacce o promesse false o vuote, assumere impegni in cui non si crede)

11 Definizioni Costi di transizione Antecedenti al contratto: costi per cercare la controparte, condurre la trattativa, stipulare il contratto Successivi al contratto: costi per far osservare il contratto

12 Esigenza delle imprese Minimizzare, oltre i costi di produzione, anche i costi di transazione

13 Il dilemma fondamentale Comprare o produrre? Fino a che punto a una impresa conviene ricorrere al mercato e da che punto in poi conviene invece produrre per contro proprio? (A parità di costi di produzione) limpresa farà la scelta che comporta i minori costi di transazione

14 Una correzione I costi della gerarchia Al crescere della dimensione di impresa possono sorgere dei problemi (perdita di controllo, conflitti interni, ecc.), quindi aumento dei costi delle transazioni interne

15 La rielaborazione successiva Rimane limportanza dei fattori umani (come caratteri biopsichici dei soggetti) Ma lattenzione si concentra sulla specificità delle risorse (cioè il grado di specializzazione degli investimenti) e la frequenza della transazione

16 Meccanismi di governo in base a frequenza e specificità delle risorse

17 Punti deboli Razionalità limitata e opportunismo sono costruzioni sociali, dipendono da tanti fattori Trascura linfluenza dei fattori culturali e politici e delle reti di relazioni sulle origini dei modelli di organizzazione che si affermano nei vari contesti Sottovaluta la persistenza di assetti organizzativi anche meno efficienti, che possono ugualmente riprodursi

18 La nuova sociologia economica

19 Approcci diversi (qui consideriamo) 1. approccio strutturale e delle reti sociali 2. neoistituzionalismo sociologico

20 Elementi comuni (1) Lazione è socialmente costruita (critica alla concezione iposocializzata dellattore tipica delleconomia, ma anche a quella ipersocializzata presente in sociologia) Viene sottolineata la collocazione dei soggetti nella rete di relazioni sociali (approccio strutturale) o il peso delle componenti cognitive e normative (approccio neoistituzionalista)

21 Elementi comuni (2) Embeddedness dellazione: indica il radicamento sociale dellazione, il suo essere concretamente immerso nel contesto entro cui si produce Es. lorganizzazione economica va compresa collegandola allinfluenza esercitata dalle reti in cui i soggetti sono inseriti (approccio strutturale), facendo riferimento alle componenti cognitive e normative, quindi della cultura (approccio neoistituzionalista)

22 Approccio strutturale

23 Lazione è influenzata dalla collocazione dei singoli soggetti nelle reti di relazioni sociali in cui sono coinvolti Reti sociali stabili costituiscono strutture che è necessario ricostruire/studiare per comprendere il comportamento dei soggetti Possono essere più o meno presenti e possono favorire o meno determinate soluzioni

24 Critiche a ECT (1) Ruolo delle relazioni nel generare fiducia e nello scoraggiare lopportunismo Linserimento dei soggetti in stabili reti di relazioni consente di diffondere informazioni e di tenere sotto controllo il comportamento, isolando coloro che non meritano fiducia

25 Critiche a ECT (2) Transazioni complesse e potenzialmente rischiose possono essere condotte attraverso il mercato se esistono reti di relazioni fiduciarie che legano le imprese

26 Capitale sociale Insieme delle relazioni sociali di cui un soggetto individuale e un soggetto collettivo dispone in un determinato momento Attraverso il capitale sociale si rendono disponibili risorse cognitive (informazioni) e risorse normative (fiducia)

27 (A livello aggregato) si può dire che un determinato contesto risulta ricco di capitale sociale a seconda che i soggetti individuali o collettivi che vi risiedono sono coinvolti in reti di relazioni È un bene collettivo: non è divisibile e i suoi vantaggi non sono appropriabili individualmente (a differenza del capitale finanziario e del capitale umano)

28 «La maggiore parte delle forme di capitale sociale sono create e distrutte come sottoprodotto di altre attività» Anche se ciò non esclude che si possano compiere sforzi consapevoli per creare reti (clan, contrattazione relazionale, ecc.) Non è né positivo né negativo. Non è possibile definire a priori i suoi effetti sullo sviluppo economico

29 La fiducia che circola attraverso le reti di relazioni può limitare lopportunismo e favorire la cooperazione economica Ma le reti possono essere anche uno strumento che elude la concorrenza, per forme di collusione più o meno legali Reti particolarmente dense possono esercitare un controllo sul comportamento individuale così forte da scoraggiare linnovazione

30 Possono essere anche uno strumento attraverso il quale informazioni e fiducia circolanti tra i soggetti aumentano il loro potere a scapito di altri soggetti (Es. reti di imprese che funzionano a scapito dei consumatori, di altre imprese, che consentono di eludere la concorrenza, ecc.)

31 Neoistituzionalismo sociologico

32 Differenze con lapproccio strutturale Per gli strutturalisti: le reti determinano risorse e vincoli che condizionano il perseguimento razionale degli interessi da parte dei soggetti Per i neoistituzionalisti: i fattori culturali contribuiscono a definire gli interessi stessi e le modalità attraverso le quali vengono perseguiti

33 Svolta verso spiegazioni cognitive e culturali e a un interesse verso le caratteristiche di unità di analisi sovra-individuali In evidenza il ruolo di regole routinarie, largamente date per scontate, nellorientare il comportamento

34 Critiche a ECT Di fronte a carenza di informazioni e ai rischi delle transazioni, i soggetti (individuali o collettivi) si affidano non solo alle reti, ma alle soluzioni che sono considerate più appropriate e legittime nellambiente nel quale si collocano

35 Isomorfismo istituzionale Si vuole spiegare lomogeneità dei modelli di comportamento Omogeneità che deriva da fattori istituzionali, ossia dalla cultura, ecc.

36 Tre forme di isomorfismo istituzionale 1. coercitivo: deriva più spesso dalla regolazione pubblica, dalle relazioni industriali (che pongono vincoli che obbligano ad assumere modelli simili comportamento)

37 2. normativo: legato al diffondersi di idee e standard professionali di comportamento che assumono unelevata legittimità (ruolo delle università, delle scuole, delle agenzie di consulenza) 3. mimetico: deriva da processi imitativi (soprattutto di fronte allincertezza)


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