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Dal “Brain Drain” alla circolazione dei Talenti
Paolo BALDUZZI Università Cattolica di Milano Brussels, 3 febbraio 2012
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“Brain drain” – Fuga dei cervelli –
Fuga dei talenti Di cosa si tratta? È un fenomeno negativo? Quali sono le cause? Come si misura? Come si gestisce?
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La percezione del fenomeno
è negativa… ma: cosa ci dicono i dati? e soprattutto: cosa ci fanno concludere?
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Tasso di emigrazione dei laureati
1990 2000 Italia 11,2 10,0 Francia 2,7 3,4 Germania 5,7 5,2 Grecia 14,2 12,0 Spagna 3,8 4,3 Gran Bretagna 17,9 16,7 Stati Uniti 0,5 Fonte: Beine et al (2006) su dati OCSE
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Tasso di emigrazione dei laureati, per età
HSER a 12 HSER a 18 HSER a 22 1990 2000 Italia 9,1 8,2 7,8 7,1 6,7 6,1 Francia 2,3 2,9 2,1 2,6 1,9 2,4 Germania 4,5 4,3 3,9 3,8 3,3 3,2 Grecia 12,2 10,4 10,8 9,3 9,4 8,3 Spagna 3,7 3,4 3,1 Gran Bretagna 15,2 14,3 14,0 13,0 12,6 11,7 Stati Uniti 0,4 0,3 Fonte: Beine et al (2006) su dati OCSE
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Tasso di scambio dei laureati
2005 Italia -1,2 Francia 2,8 Germania 2,2 Spagna 2,9 Gran Bretagna 1,1 Stati Uniti 19,9 Fonte: Beltrame (2007)
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Bilancio dei laureati 2008 2009 Laureati in Italia 294.826 292.810
Laureati stranieri in Italia 6.268 6.753 Laureati italiani Laureati italiani emigrati 6.552 5.839 Diff. d) – b) 284 - 914 % laureati italiani che emigrano 2,3% 2,1% % laureati tra gli italiani che emigrano 17% 15% Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT e MIUR
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1) Cosa ci dicono i dati? I dati ci dicono che l’Italia perde laureati più di quanti ne attrae: Brain drain without a Brain gain 2) Cosa ci fanno concludere? …non molto!
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Non si può limitare la valutazione degli effetti del brain drain alla quantità di “talenti” persi o scambiati. È necessario invece arrichire queste informazioni con una definizione e una valutazione dei: - Benefici e costi diretti per i Paesi di destinazione; - Benefici e costi diretti dei Paesi di origine; - Esternalità positive e negative
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Benefici e costi diretti per i Paesi di destinazione:
L’evidenza empirica mostra che l’afflusso di lavoratori qualificati aumenta la produttività e la qualità del fattore lavoro; il reddito della nazione e dunque la sua base imponibile; i costi di selezione, accoglienza, formazione superiore
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Benefici e costi diretti dei Paesi di origine:
L’evidenza empirica mostra che la possibilità di emigrare aumenta il capitale umano del Paese; la qualità delle istituzioni nel medio/lungo periodo; il reddito nazionale (attraverso le rimesse) i costi di istruzione “a vuoto”
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Esternalità positive e negative:
Effetti “indiretti” legati ai costi o benefici dei residenti nei Paesi di destinazione a causa delle immigrazioni; o a chi resta nel Paese di destinazione a causa delle emigrazioni. Difficile valutazione. Il fenomeno del degiovanimento
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Come affrontano il brain drain all’estero?
1. Politiche coercitive di rientro - Disincentivi alla residenza - Incentivi al rientro - Programmi RQN 2. Politiche migratorie - Favorire la residenza temporanea - Favorire la residenza permanente - Favorire esigenze contingenti del mercato del lavoro - Favorire l’accumulazione di capitale umano 3. Politiche limitative di trattenimento 4. Politiche incentivanti di attrazione - Esenzioni fiscali - Incentivi economici generici - Altri incentivi 5. Accordi bilaterali 6. Politiche pro-attive di circolazione - Diaspora network - Incentivi economici e politici - Favorire il ritorno con la creazione di nuovi distretti industriali
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Cosa possiamo imparare da queste esperienze (1)?
È inutile e dannoso trattenere i “talenti”: il capitale umano, come ogni altro fattore di produzione, deve essere impiegato dove può esprimersi meglio (efficienza)
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Cosa possiamo imparare da queste esperienze (2)?
Creare networks: bisogna conoscere gli Italiani all’estero, sapere che lavoro fanno e metterli “in rete”
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Cosa possiamo imparare da queste esperienze (3)?
Mettere in circolo le idee: bisogna utilizzare le nuove tecnologie per far sì che sia la conoscenza a viaggiare e a circolare
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Cosa possiamo imparare da queste esperienze (4)?
Mettere in circolo le opportunità: bisogna utilizzare le reti per veicolare, nella modalità più diffusa a trasperente possibile, le opportunità rivolte ai talenti che si trovano all’estero
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Cosa possiamo imparare da queste esperienze (5)?
Mettere in circolo studenti e lavoratori: bisogna favorire la circolazione degli studenti e della forza lavoro qualificata; incentivare l’emigrazione e rendere conveniente il ritorno in patria; competere a livello europeo e internazionale per attrarre talenti
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I migliori tentativi in Italia
6. Politiche pro-attive di circolazione - Diaspora network: AIRE; I-TALENTS E COMUNE DI MILANO - Incentivi economici e politici: CONTROESODO - Favorire il ritorno: RIENTRO RICERCATORI; MASTER AND BACK
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Cosa manca ai “migliori tentativi” per diventare
“le migliori esperienze”? Monitoraggio e valutazione dei risultati Progettualità di lungo periodo Disponibilità di dati
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