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PubblicatoAldo Dini Modificato 9 anni fa
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D. Lgs 31/01 QUALITA’ DELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO Livorno, 18 settembre 2009 Ruolo e gestione della deroga da parte dell’ amministrazione regionale Gilda Ruberti, Mariagrazia Cherubini Regione Toscana Direzione Generale delle Politiche Territoriali ed Ambientali Settore Tutela Acque Interne e del Mare – Servizi Idrici
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Normativa vigente La direttiva 80/778/CEE è stata abrogata e sostituita dalla direttiva 98/83/CE con effetto al 25 dicembre 2003. Il riferimento normativo italiano, D.lgs.31/01, di recepimento della direttiva 98/83/CE definisce i criteri ed i valori di parametro ai quali un'acqua deve sottostare per potere essere definita potabile. La stessa legge definisce le acque destinate al consumo umano nei seguenti modi: La stessa legge definisce le acque destinate al consumo umano nei seguenti modi: « Le acque trattate o non trattate, destinate ad uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori. » « Le acque trattate o non trattate, destinate ad uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori. » « Le acque utilizzate in un'impresa alimentare per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione o l'immissione sul mercato di prodotti o di sostanze destinate al consumo umano, escluse quelle, individuate ai sensi dell'articolo 11, comma 1, lettera e), la cui qualità non può avere conseguenze sulla salubrità del prodotto alimentare finale. » « Le acque utilizzate in un'impresa alimentare per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione o l'immissione sul mercato di prodotti o di sostanze destinate al consumo umano, escluse quelle, individuate ai sensi dell'articolo 11, comma 1, lettera e), la cui qualità non può avere conseguenze sulla salubrità del prodotto alimentare finale. »
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Confronto tra alcuni valori limite previsti per le diverse normative riguardanti acque destinate al consumo umano Parametro non previsto200 ug/l Deroga sino al 31/12/2006 (800 ug/l l) Clorito Parametro non previsto0,5 ug/lCloruro di vinile Composti organoalogenati che non rientrano nelle voci 5 e 6 (V) cloroformio, clorodibromometano, diclorobromometano, bromoformio 0,5 ug/l singolo componente Trialometani totali cloroformio bromoformio dibromoclorometano bromodiclorometano Somma delle concentrazioni dei parametri specifici: 30 ug/l Composti organoalogenati (*) 3 ug/l5,0 ug/lCadmio 10 ug/l (As totale) conformità entro il 31/12/2004 10 ug/lArsenico 500 ug/l conformità entro il 31/12/2004 50 ug/lManganese Parametro previsto ma senza limite200 ug/lFerro 5,0 mg/l1,0 mg/lBoro Parametro previsto ma senza limite1500 mg/l (valore massimo consigliato)Residuo fisso (180 °C) Parametro previsto ma senza limite15 50 °F (valori consigliati) Il limite inferiore vale per le acque addolcite Durezza totale Parametro previsto ma senza limite250 mg/lSolfati Parametro previsto ma senza limite250 mg/l L’acqua non deve essere aggressiva Cloruri Parametro previsto ma senza limite2500Conducibilità (µS/cm) a 20°C Parametro previsto ma senza limite6,5 9,5 L’acqua non deve essere aggressiva Per le acque frizzanti confezionate in bottiglie o contenitori il valore può scendere sino a 4,5 pH D.M. 29 dicembre 2003 Attuazione della direttiva 2003/40/CE D. Lgs. 2 febbraio 2001 n° 31 Attuazione della direttiva 98/83/CE PARAMETRO ACQUE MINERALI NATURALIACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO
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D.lgs. 31/01 Competenze regionali Alle regioni e alle province autonome compete quanto segue: a) previsione di misure atte a rendere possibile un approvvigionamento idrico di emergenza per fornire acqua potabile rispondente ai requisiti previsti dall'allegato I, per la quantità ed il periodo minimi necessari a far fronte a contingenti esigenze locali; b) esercizio dei poteri sostitutivi in casi di inerzia delle autorità locali competenti nell'adozione dei provvedimenti necessari alla tutela della salute umana nel settore dell'approvvigionamento idrico-potabile; c) concessione delle deroghe ai valori di parametro fissati all'allegato I parte B o fissati ai sensi dell'articolo 11, comma 1, lettera b), e gli ulteriori adempimenti di cui all'articolo 13; d) adempimenti relativi all'inosservanza dei valori di parametro o delle specifiche contenute nell'allegato 1, parte C, di cui all'articolo 14; e) adempimenti relativi ai casi eccezionali per i quali è necessaria particolare richiesta di proroga di cui all'articolo 16; f) adozione di piani di intervento per il miglioramento della qualità delle acque destinate al consumo umano; g) definizione delle competenze delle aziende unità sanitarie locali.
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Recepimento del D.lgs.31/01 in Toscana In Toscana l’entrata in vigore del D.lgs.31/01 ha comportato la necessità di chiedere al Ministero della Salute di fissare dei Valori Massimi Ammissibili in deroga a quanto previsto dalla normativa per i parametri Trialometani, Clorito, Boro e Arsenico. Conseguentemente alla fissazione dei VMA da parte del Ministero della Salute e dell’Ambiente,la Regione, ha concesso deroghe per alcune aree con particolari criticità, e comunque per valori inferiori a quelli concessi dai decreti ministeriali Dall’entrata in vigore del D.lgs.31/01 sono state concesse deroghe per due trienni nei quali si è assistito ad un andamento positivo sia quantitativamente, con una diminuzione del numero dei comuni in deroga, sia qualitativamente, con una diminuzione del valore di superamento dei parametri
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Situazione attuale in Toscana la Regione Toscana ha ritenuto necessario richiedere, in deroga a quanto disposto dall’art. 13 del D.lgs. 31/2001 e dalla Direttiva 98/83/CE, art. 9, per il prossimo triennio: alla Commissione europea, che vengano fissati VMA per i parametri boro ed arsenico al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, che vengano fissati VMA per i parametri clorito e trialometani Attualmente in Italia le Regioni che usufruiscono dell’esercizio della deroga sono 10, mentre diverranno 8 per il terzo triennio I parametri clorito e trialometani, prodotti dei processi di disinfezione, sono stati oggetto di interventi che ne hanno comportato in alcuni casi la loro completa risoluzione, in altri casi la previsione di una risoluzione entro il 2010 I parametri boro e arsenico, di origine geologica, hanno rappresentato, e rappresentano tuttora, una elevata criticità legata a fattori ambientali ed economici. Sono pertanto oggetto del massimo impegno da parte degli enti locali per la realizzazione di una soluzione definitiva.
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Riguardo alle modalità e procedure messe in atto ai fini dell’informazione alla popolazione circa le deroghe applicate la Regione Toscana ha disposto che le Aziende USL competenti per le aree territoriali interessate dai parametri in deroga, informino, congiuntamente con i Sindaci dei comuni in deroga, la popolazione interessata e procedano a ulteriori informazioni a particolari gruppi di utenti per i quali potrebbe sussistere un rischio particolare. Riguardo alle misure intraprese ai fini del controllo degli effetti sulle eventuali industrie alimentari interessate la Regione Toscana, ai sensi del Regolamento (CE) n. 178/2002 articolo 19, Comma 3 ha disposto di incaricare le Aziende Sanitarie di effettuare la verifica del rispetto degli obblighi in capo all’impresa alimentare previsto dalla normativa vigente con particolare riguardo alla valutazione del potenziale rischio per la salute umana causato dall’utilizzo di acque in deroga. Procedure messe in atto dalla Regione per la tutela dell’utente
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Nell'area di competenza di Ato 5, Toscana Costa – Gestore ASA – il problema del rientro dei parametri in deroga si presenta più complesso. Per quanto riguarda il parametro Trialometani, a fronte degli interventi, si definisce una soluzione di rientro definitivo entro dicembre 2009. Per quanto riguarda i parametri Boro, la cui presenza riguarda le acque potabili distribuite in tutti i comuni connessi dall’acquedotto Anello, comprese quelle trasferite all’Isola d’Elba a mezzo di condotta sottomarina, e Arsenico, nell'area Val di Cecina, la norma prevede che gli interventi, esposti in seguito, portino ad una soluzione definitiva nel prossimo triennio 2010/2012. Situazione territoriale specifica
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ATO 2 COMUNI 57 ABITANTI 728.894
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ATO 3 COMUNI 53 ABITANTI 1.195.070
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ATO 4 COMUNI 37 ABITANTI 300.082
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ATO 5 COMUNI 33 ABITANTI 369.558
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ATO 6 COMUNI 52 ABITANTI 388.395
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La qualità dell’acqua potabile deve essere primariamente tutelata attraverso la protezione delle fonti di approvvigionamento e attraverso la corretta ed efficiente gestione dei prelievi, dei trattamenti e della distribuzione dell’acqua. Tutto ciò consentirà di fornire alla popolazione un’acqua sempre più pura e quindi sempre più sicura e con costi ragionevoli.
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