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ANALISI CRITICA di Valeria Formisano II SANU
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Lo scopo del mio lavoro è stata la realizzazione di un’analisi critica a partire dalla lettura di un articolo in inglese intitolato Plant neurobiology:an integrated view of plant signaling scritto grazie alla collaborazione di diversi ricercatori scientifici, per finire con l’analisi di altre informazioni sullo stesso argomento ma provenienti da altre fonte da me ricercate su Internet. Il lavoro ha previsto diversi step. Il primo passo è stato la realizzazione di una mappa concettuale che riassumesse in punti i contenuti chiave dell’articolo.
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Crescita variabilmente adattata al periodo di vita della pianta
Concetto di neurobiologia coordinato al comportamento PIANTA INTELLIGENTE Abilità intrinseca di elaborare informazioni sia da stimoli biotici sia da abiotici PLANT NEUROBIOLOGY Trasporto di auxina cellula-cellula Segnali elettrici nelle piante Scoperta di neurotrasmettitori e recettori nelle piante analoghi a quelli animali GABA BMAA glutammato
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A questo punto ho realizzato un brevissimo glossario con quelle che secondo me erano le parole chiave dell’articolo. GLOSSARIO - plant neurobiology - plant signaling - long distance electrical signals - vesicle-mediated transport of auxin - plant intelligence - neurotransmitters and receptors of plants
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Ho selezionato due delle parole del glossario e ho cercato su tre motori di ricerca altri articoli che trattassero lo stesso argomento. I siti: corrispondono rispettivamente ai tre motori di ricerca da me usati: PubMed PubMed Central Google Scholar
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Ho ricercato sui tre diversi motori di ricerca le stringhe plant neurobiology e plant intelligence. Tra le parole del glossario ho scelto queste per analizzare l’argomento più in generale,evitando termini o spiegazioni troppo scientifiche. Volevo vedere come gli stessi termini fossero trattati in altri articoli. Di ciascuno ho riportato i primi 20 risultati che Internet dava nella prima pagina.
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PLANT NEUROBIOLOGY Tra gli articoli ottenuti cercando plant neurobiology come stringa sul sito Google Scholar,mi sono accorta che i risultati dati erano più o meno uguali. Il primo articolo che compare è proprio quello da cui sono partita Plant neurobiology: an integrated view of plant signaling. Leggendo gli altri articoli ho appunto visto come siano tutti incentrati sul capire che cosa sia questa neurobiologia vegetale e quale sia la sua funzione dato che in proposito ci sono opinioni al quanto discordanti.
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Tra i risultati ottenuti con PubMed ho letto l’articolo intitolato Coeloglossum viride var. bracteatum extract protects against amyloid toxicity in rat prefrontal cortex neurons. L’ho scelto perchè offre un esempio di come scienziati e ricercatori stanno scoprendo l’uso di piante per combattere patologie. In particolare in questo studio si considera come il CE,ossia l’estratto della pianta Bracteatum viride Coeloglossum,possa avere degli effetti positivi contro la tossicità amiloide in colture cellulari. I risultati dello studio dimostrano che CE può proteggere contro la citotossicità del beta amiloide indotta nei neuroni della corteccia prefrontale del ratto primario. CE potrebbe essere uno strumento promettente per la prevenzione o la terapia della malattia amiloide alla base dell’Alzheimer.
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Il secondo articolo Physiological basis of tingling paresthesia evoked by hydroxy-alpha-sanshool l’ho scelto perché offre a mio parere un forte contributo alla neurobiologia delle piante. Hanno scoperto che questo “Hydroxy-alpha- sanshool”,principio attivo di piante della famiglia spinosa cenere,induce parestesia formicolio robusto attivando un gruppo di neuroni somatosensoriali. Tuttavia i sottotipi e la funzione di tali neuroni “hydroxy-alpha-sanshool”sensibili rimangono sconosciute. Gli studi naturalmente proseguono e fin’ora hanno scoperto che questo principio attivo eccita recettori presenti sulla pelle e diverse fibre nervose. Così,offre un nuovo strumento farmacologico per discriminare sottotipi funzionali di mecccanocettori cutanei. Questa scoperta rappresenta un primo passo per identificare i meccanismi cellulari e molecolari alla base del formicolio parestesia che accompagna la neuropatia periferica e di pregiudizio.
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PLANT INTELLIGENCE La seconda stringa che ho inserito,prendendo i termini dal glossario precedentemente realizzato,è stata plant intelligence e ho ricercato articoli che potessero contenere questa stringa su PubMed Central e Google Scholar. Dal nostro articolo di partenzaPlant neurobiology: an integrated view of plant signaling era emerso il concetto di plant intelligence,specificato da due definizioni: - crescita variabilmente adattata al periodo di vita della pianta - abilità intrinseca di elaborare informazioni sia da stimoli biotici sia da stimoli abiotici
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Tra tutti i risultati emersi da PubMed Central ho scelto l’articolo intitolato Plant polyphenols in cell-cell interaction and communication che tratta di polifenoli delle piante,tra cui flavonoidi e tannini che sono importanti costituenti della nostra dieta quotidiana. I polifenoli ci possono proteggere dalle tossine, sostanze cancerogene e inquinanti ma i loro meccanismi di azione non sono ancora chiari. Qui si discute la capacità dei polifenoli e soprattutto di composti ricchi di tannini di interagire con le proteine e i lipidi, stabilire un legame vincolante tra le superfici adiacenti bilayer e avviare l'aggregazione di membrana. Questo fenomeno scoperto potrebbe anche influenzare la segregazione laterale e compartimentazione dei composti della superficie delle cellule e aiutare l'interazione cellula-cellula e di trasduzione del segnale. Il coinvolgimento dei polifenoli vegetali nella comunicazione tra le cellule potrebbe essere un fattore importante responsabile di antitumorali,dell’attività vascolare e cardioprotettiva di questi composti pur essere implicato nell'evoluzione del cervello umano e di intelligenza.
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Per quanto riguarda i risultati emersi da Google Scholar i primi tre articoli dal titolo:
Aspects of plant intelligence Plant intelligence: Mindless mastery Plant intelligence essenzialmente forniscono la stessa definizione di “pianta intelligente” in quanto sono stati tutti scritti dallo stesso autore,A. Trewavas.
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Poichè forniscono rispetto al mio articolo di partenza le stesse idee ho letto l’articolo Plant synapses:actin-based domains for cell-to-cell communication che tratta invece della rapida segnalazione a lunga distanza che è in grado di eseguire la pianta utilizzando potenziali d’azione. Le piante sintetizzano anche numerose molecole neuronali e soddisfano alcuni criteri di comportamento intelligente. L'analisi dei dati svolta da studi recenti di ecofisiologia ha rivelato che le radici delle piante in grado di discriminare tra 'self' e 'non-self';negli animali,questa capacità di discriminare dipende dall'attività delle sinapsi neuronali. Qui è proposto come le cellule delle piante stabiliscono le modalità di scambio di informazioni tra loro,scambi che hanno proprietà in comune con le sinapsi neuronali. Le piante sono anche capaci di generare una comunicazione cellula-cellula tra le cellule ospiti quando colpiti da agenti patogeni e parassiti. Proponiamo che questi contatti sinapsi immunologica trovato negli animali.
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A questo punto ho iniziato una nuova fase del mio lavoro,ricercando le stesse due stringhe plant neurobiology e plant intelligence sul motore di ricerca personalizzato: Ho salvato i risultati che mi sono sembrati più attinenti al mio studio su Poiché non possedevo un account delicious(in quanto non avevo mai usato prima questo programma)ne ho creato uno prima di salvare i risultati.
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Accedendo al mio blog di delicious è possibile vedere che ho salvato quattro articoli,due riferiti a plant neurobiology e due riferiti a plant intelligence,che sono usciti come risultati più interessanti a mio parere dalla ricerca sul motore precedentemente citato. Ho inserito per ciascun articolo diverse parole chiave,dette tags.
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I due articoli per Plant neurobiology che ho salvato sono:
Plant neurobiology as a paradigm shift not only in the plant sciences I due articoli per Plant intelligence sono: Plant intelligence:why,why not or where? Plant intelligence:an alternative point of view
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RISULTATI DELLA MIA RICERCA:
Questo lavoro mi ha coinvolto per diverso tempo. È stato difficile analizzare tutti gli articoli che trovavo inserendo le varie stringhe sui vari motori di ricerca. Quello che ho constatato è che gli archivi di articoli a cui fanno riferimento PubMed,PubMed Central e Google Scholar devono essere gli stessi,in quanto gli articoli che otteniamo dalle varie ricerche sono pressochè identici. Quanto detto riguarda la metodica utilizzata. Il fatto che gli articoli fossero in inglese non ha di certo facilitato il lavoro.
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Per quanto concerne l’argomento trattato ho scoperto che la neurobiologia vegetale è una branca della scienza emergente negli ultimi anni,sottoposta a studi continui. Si cerca di capire in che modo possa essere utilizzata dall’uomo. Invece tutti gli articoli che riguardano le piante come organismi intelligenti hanno preso le mosse dallo studio condotto da Trewavas che per primo forse ha proposto questa idea innovativa. Ci sono molti articoli di ricercatori e scienziati che concordano con Trewavas e tanti altri che invece pensano che sia impossibile quanto da lui formulato e continuano a studiare nella speranza di capirne di più.
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