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PubblicatoXaviera Giuseppe Modificato 11 anni fa
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Il Caffè nell’Arte Università Campus Bio-Medico di Roma
Scienza dell’Alimentazione e Nutrizione Umana Autrici: Ilaria Toti Federica Cuomo
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Attraverso questa presentazione metteremo in evidenza come la progressiva diffusione del caffè in tutto il mondo abbia avuto delle ripercussioni anche nel campo artistico. In particolare analizzeremo le opere di Renoir,Lega,Benigni,Manet e Cezanne.
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L'apparizione del caffe’ nell'arte coincide,
grosso modo, con la sua diffusione nelle principali capitali europee, a partire dal secolo XVII. A Londra, Amsterdam,Parigi, il caffe' si diffonde rapidamente: questa bevanda esotica e calda, alla quale vengono attribuite virtu' afrodisiache e terapeutiche, conquista ben presto le corti e le classi piu' elevate della societa'.
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Alla fine della colazione Pierre Auguste Renoir
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Elegante e raffinato e' invece il caffe' raccontato da Pierre Auguste Renoir, uno dei massimi esponenti dell'impressionismo francese, in Alla fine della colazione (1879,Francoforte). Il clima rilassato ed ottimistico della vita quotidiana, di cui Renoir sara' brillante interprete, e' reso con liberta' e fluidita' di tocco: gli effetti di luce sono sottolineati da macchie di colore chiaro, mentre l'aver tagliato le figure ai bordi della cornice suggerisce la continuita' dell'azione e consente all'artista di dare all'immaginela spontaneita' di un'istantanea. Sulla candida tovaglia, fra bottiglie e bicchieri di cristallo, le tazzine in porcellana finemente decorata ci rammentano che il pranzo e' da poco terminato; le due dame, elegantemente abbigliate secondo la moda dell'epoca, sorridono compiaciute mentre il loro cavaliere, la scatola di cerini gettata con nonchalance sulla tavola apparecchiata, si accende una sigaretta, per alcuni immancabile complemento ad una buona tazza di caffè.
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Un dopopranzo Silvestro Lega
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E' un sereno dopopranzo quello raccontato, nel 1868, dal macchiaiolo Silvestro Lega nella piacevole tela intitolata, appunto, Un dopo pranzo (Il pergolato) (Milano, Pinacoteca di Brera). Nessuna tavola imbandita a testimoniare l'avvenuto pranzo, ma solamente la luminosa e calda luce del primo pomeriggio che filtra fra le foglie di un pergolato, sotto al quale attendono tre giovani donne ed una bambina. Su una panchina sono poggiate tazzine e zuccheriera, mentre la giovane cameriera si avvicina con calma portando un vassoio con la piccola caffettiera di peltro. La visione nitida e la composizione semplificata, con il quieto brano di campagna sullo sfondo, ci immergono in un'atmosfera di tranquilla intimita' familiare, di cui non puo' non fare parte anche il piacevole rito quotidiano all'ombra di piante e fiori.
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La famiglia Martelli Giovan Battista Benigni
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Ne e' un esempio anche il settecentesco ritratto de La famiglia Martelli di Giovan Battista Benigni (Firenze, Palazzo Martelli). L'intera famiglia e' rappresentata nel salone di rappresentanza del palazzo, circondata dagli oggetti che ne testimoniano la ricchezza e la classe sociale (ritratti degli antenati, quadri antichi, statue, tappeti preziosi),il momento prescelto dall'artista è quello del rito quotidiano del caffe', con tanto di cameriere con il vassoio carico di tazzine. Bere caffe' diviene dunque, con il passare del tempo, simbolo di eleganza e raffinatezza, tanto da poter essere rappresentato senza timore anche in un elegante ritratto ufficiale che non ha alcuna connotazione ironica.
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Colazione nello studio Eduard Manet
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Nella celebre Colazione nello studio dipinta nel 1868 da Eduard Manet (Monaco) la figura del protagonista, il giovane Leon Leenhof, ed il brano di natura morta alle sue spalle, sono trattati dall'artista con lo stesso impegno: ed e' proprio su questo angolo di tavola ancora apparecchiata che, fra bucce di limone, gusci di ostriche e bicchieri di vino, spunta una elegante tazzina da caffe' in porcellana bianca, profilata d'oro, mentre sullo sfondo una domestica si avvicina recando fra le mani una caffettiera bollente. Il colore dato a macchie, piu' nitido negli oggetti in primo piano e via via piu' sfumato nel fondo (dove viene messa in evidenza la caffettiera argentata, dove la luce si riflette con rapide e veloci pennellate), sottolinea la profondita' dello spazio, quasi come se l'osservatore fosse anch'egli un commensale in attesa di concludere il pasto con una gustosa tazza di caffe'.
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Donna con caffettiera Paul Cezanne
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Supera definitivamente le tematiche impressioniste Paul Cezanne che nella Donna con caffettiera, eseguita fra il 1890 ed il 1895, mette in evidenza le continue ricerche sulla forma che tanta importanza avranno poi per i cubisti. La figura femminile, le mani abbandonate in grembo, e' seduta accanto ad un tavolino su cui, sopra una tovaglia rossa che contrasta con l'abito ed il grembiule azzurri della donna, sono posati una caffettiera ed una tazza di caffe' con il cucchiaino. I contorni sono marcati da ombre scure ed i volumi sottolineati dalla luce, che ne esalta la geometria. Traspare dalla scena un forte senso di quotidianita', evidenziato dai particolari delle vesti e dell'acconciatura della donna, ma anche dalla semplice caffettiera in metallo e dalla tazza priva di decorazioni, ad esclusione di un sottile bordo celeste:un momento di pausa e ristoro fra le fatiche di tutti i giorni, come spesso anche un semplice caffe' riesce a dare.
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sitografia www.caffè.it www.arte.it www.wikipedia.it
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Grazie a tutti per l'attenzione
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