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IL MEDIOEVO VITA, SOCIETA ED ECONOMIA TRA IL IX E IL XII SECOLO.

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Presentazione sul tema: "IL MEDIOEVO VITA, SOCIETA ED ECONOMIA TRA IL IX E IL XII SECOLO."— Transcript della presentazione:

1 IL MEDIOEVO VITA, SOCIETA ED ECONOMIA TRA IL IX E IL XII SECOLO

2 IL CASTELLOCASTELLO LIVELLO A: 1. il fossato con lacqua; 2. le mura; 3. il ponte levatoio; 4. il torrione LIVELLO B: 1. Il fossato con lacqua: il fossato è un largo canale con acqua, scavato intorno al castello 2. Il castello ha delle mura di pietra molto alte e grosse. Le mura circondano tutto il castello e lo proteggono dagli attacchi dei nemici. 3. Il ponte levatoio si alza e si abbassa per far attraversare il fossato 4. Il signore abita nel torrione, torre alta e grande. Da questa torre le guardie vedono il nemico lontano.

3 I CASTELLI I nobili vivevano in abitazioni fortificate (castelli), perché durante tutto il Medioevo (vedi linea del tempo) la vita era poco sicura a causa delle frequenti guerre, degli attacchi di briganti e di pirati. Il castello di solito sorgeva in posizione tale da poter essere difeso facilmente da un attacco, ad esempio in cima a una collina o su una curva di un fiume. Con il passare del tempo nei castelli ci furono grandi cambiamenti. In origine ( IX-XI secolo) essi erano semplici edifici protetti da recinti di legno. Allinterno si costruirono poi delle torri e si cominciò ad usare la pietra invece del legno, che bruciava facilmente. I castelli divennero sempre meglio difesi, e anche più comodi per viverci. Un castello del periodo dal XII al XIV secolo aveva attorno di solito varie costruzioni (opere) di difesa: una cinta di mura[1], circondata da un fossato[2] pieno dacqua; le torri[3], disposte lungo le mura; un ponte levatoio[4], che poteva essere sollevato in caso di attacco; porte dotate di robusti battenti ed una grata di ferro allingresso. Le mura avevano piccole finestre, dette feritorie[5], strette allesterno e più larghe allinterno, in modo che gli arcieri potessero lanciare frecce senza rischiare di essere colpiti dallesterno. In cima alle mura e alle torri si trovava un muretto o, dopo il XIII secolo, i merli, dietro ai quali era possibile ripararsi per colpire il nemico.[1][2][3][4][5] Allinterno il castello comprendeva normalmente una grossa torre che serviva come ultima difesa (il mastio[6]), e labitazione del signore. Vi si trovavano anche le stalle per le mucche, i buoi e i cavalli (scuderie), i magazzini, gli alloggi dei servi e dei soldati, e un piccolo luogo sacro (la cappella). Poteva esservi un borgo, cioè un piccolo gruppo di case difeso da una cinta di mura più esterna.[6] [1] La cinta esterna di mura era la principale difesa: lungo di essa cera un cammino per i soldati che facevano la guardia (ronda). [1] [2] Il fossato era un fosso pieno dacqua che circondava il castello e lo proteggeva dagli assalti.. [3] Le torri erano i punti più difesi, e da esse era possibile colpire chi si avvicinava. [4] Si trattava di un ponte che serviva ad oltrepassare il fossato. In caso di attacco il ponte levatoio veniva alzato. [5] Merli e feritorie permettevano di colpire il nemico stando protetti [6] Il mastio, la parte più alta del castello, costituiva lultima difesa se gli assalitori riuscivano a superare le mura.

4 LA PARTE INTORNO AL CASTELLO LIVELLO A: 1. il bosco; 2. la casa del signore; 3. il villaggio o borgo con capanne, piccole case dei contadini.; 4. il manso LIVELLO B: 1. Il bosco è un posto verde con molti alberi, vicino al castello. Il signore va a caccia nel bosco. 2. La casa del signore è il posto dove vivono il signore e la sua famiglia e dove lavorano tutte le persone del castello. 3. I contadini abitano in un villaggio di campagna (o borgo), vicino al castello del signore e lavorano la terra, fanno lolio, il vino e la farina. I contadini vivono in capanne, piccole case di legno con il tetto di foglie. I contadini dormono per terra, sulla paglia. 4. Il manso: piccole parti di terra date ai contadini. I contadini devono dare al signore una parte dei prodotti della campagna: il grano, la frutta e la verdura.

5 I TRE ORDINI La società feudale era divisa in tre gruppi che erano chiamati ordini: i nobili (spesso chiamati cavalieri, perché combattevano a cavallo, o bellatores, cioè combattenti), la cui occupazione principale era la guerra; i lavoratori, in maggioranza contadini; gli ecclesiastici, cioè gli uomini (e le donne) di Chiesa, monaci, monache e sacerdoti, che si dedicavano alla preghiera ed alla vita religiosa.

6 IL FEUDATARIOFEUDATARIO Il feudatario o signore del castello con i sudditi (persone che lavorano nel castello) e il clero (religiosi, uomini di Chiesa). La giornata del feudatario o signore del castello si divide tra la guerra e la caccia. Con la caccia il feudatario fa esercizio fisico e con i cavalieri prende gli animali per dar da mangiare alle persone del castello. Il feudatario controlla i conti; poi organizza con i servi e le serve il banchetto e decide gli ospiti.Si occupa della giustizia, della politica e della difesa del castello.

7 IL FEUDALESIMO Quando moriva un re, scoppiavano spesso lotte tra i figli o parenti del re precedente (i pretendenti al trono), ma anche altri nobili (gruppo di persone ricche e potenti nate in famiglie antiche e famose) per prendere il suo posto: ognuno di essi aveva bisogno dellappoggio dei nobili e dei loro guerrieri a cavallo (cavalieri), prima per conquistare il suo potere (trono), poi per mantenerlo, difendendolo dai nemici (avversari). Per ringraziare (ricompensare) i nobili che li avevano aiutati e per ottenere laiuto (appoggio) dei rappresentanti della religione cristiana (Vescovi della Chiesa), re e imperatori distribuivano dei territori a nobili, vescovi e ai gruppi di religiosi (monaci) che vivevano in edifici (monasteri). Il territorio (feudo,in latino beneficium) veniva concesso dal re in cambio di importanti favori: il nobile governava (amministrava) questi territori ed era padrone delle terre e dei contadini che vi vivevano. In cambio del feudo dovevano giurare di rimanere fedeli al loro signore (chi gli aveva concesso il feudo) e diventavano suoi dipendenti (vassalli). Dovevano aiutarlo, soprattutto in guerra. Alla fine dellAlto Medioevo lorganizzazione basata sulla divisione in feudi ( feudalesimo) era diffusa in tutta lEuropa ed esso conservò una grande importanza per tutto il Basso Medioevo (XI-XV secolo).

8 POTERI ED OBBLIGHI DEI FEUDATARI Il potere del feudatario, o signore, divenne sempre maggiore e spesso aveva (esercitava) sul suo feudo tutti i poteri del re (otteneva limmunità): amministrava la giustizia (potere giudiziario), cioè faceva da giudice in tutte le cause, dando (infliggendo) multe e punizioni; arruolava gli abitanti del feudo nellesercito per la guerra (potere militare); riscuoteva le tasse, cioè i tributi (potere fiscale). Il principale dovere (obbligo) del feudatario era quello di essere fedele al suo signore. Non sempre ciò avveniva, perché i feudatari di solito cercavano di difendere soprattutto i propri interessi, tanto da allearsi con i nemici del proprio signore. Inoltre un nobile poteva ricevere feudi da re e nobili diversi, per cui si trovava a giurare amicizia (fedeltà) a signori che potevano entrare in guerra luno contro laltro.

9 I compiti dei nobili Il loro lavoro (occupazione) principale era la guerra. Durante il combattimento indossavano una protezione molto pesante (larmatura) per proteggersi il corpo. La guerra era per loro occasione per diventare ricchi (arricchirsi): occupavano con la forza (assalivano) e conquistavano villaggi, città e castelli che diventavano di loro proprietà (bottino di guerra). La guerra era unattività maschile: le donne non potevano combattere, ma potevano solamente prepararsi al matrimonio. Quando si sposavano passavano gran parte del tempo nel castello dove sorvegliavano il lavoro della servitù. In pace i nobili stabilivano le leggi e le facevano rispettare (giudici) I nobili avevano molti dipendenti (funzionari) che riscuotevano le tasse (tributi) e controllavano il lavoro dei contadini.

10 Le attività dei nobili I nobili amavano mangiare in compagnia e perciò si riunivano intorno ad una tavola per festeggiare (banchetto) che veniva resa allegra (rallegrato) da musicisti e giocolieri. I nobili amavano andare a caccia di cervi, orsi, lupi e cinghiali. Dal XII secolo si diffuse la caccia con un uccello rapace in grado di catturare gli animali (il falcone addestrato). I giovani cavalieri si divertivano combattendo a cavallo nei combattimenti organizzati come spettacolo (i tornei), in cui vinceva chi faceva cadere da cavallo (disarcionava) lavversario; chi perdeva, doveva dare dei soldi (pagare un riscatto) al vincitore.

11 Le famiglie nobili Le famiglie nobili erano molto numerose, ma molti di loro morivano giovani a causa delle malattie dovute a poca pulizia (igiene), ad una cattiva alimentazione per le conseguenze della guerra e della caccia (alta mortalità). Il matrimonio era per loro ununione (alleanza) tra famiglie che piortava potenza e ricchezza. La cerimonia religiosa che seguiva la nascita (il battesimo) era un momento per rafforzare i legami e le alleanze.

12 Cambiamenti Durante lAlto medioevo la maggior parte dei nobili non sapeva né leggere né scrivere (era analfabeta), mentre nel Basso Medioevo si diffuse listruzione; i nobili, di conseguenza, iniziarono a far studiare i loro figli con un maestro (precettore). La vita nel castello cominciò ad essere più comoda (agiata): i palazzi vennero costruiti più grandi e riscaldati con camini; i mobili più comodi e le pareti abbellite da dipinti su muri (affreschi) o da tessuti con disegni (arazzi). Musicisti e poeti (i trovatori) frequentavano sempre più spesso (assiduamente) feste e banchetti creando (componendo) canzoni damore e racconti che parlavano degli episodi di guerra (gesta) dei feudatari

13 IL CONTADINOCONTADINO Il contadino lavora la terra del signore, fuori dal castello, in campagna, e usa un aratro pesante, strumento con una lama di ferro. La lama entra anche nel terreno più duro e serve per muovere la terra. Il contadino, poi, mette i semi nella terra e raccoglie i frutti. Il contadino, nel bosco, taglia anche la legna per il fuoco.

14 I CONTADINI I contadini erano la grande maggioranza della popolazione. Essi vivevano allinterno dei feudi* ed erano di solito legati alla terra (servi della gleba), perché non potevano andarsene liberamente. Tutti avevano pesanti obblighi: lavorare i campi del signore e il raccolto andava tutto a questo (al feudatario) dovevano dare al signore una parte del raccolto dei loro campi, una parte degli animali allevati e di solito pezze di stoffa lavorate (tessute) dalle donne. dovevano pagare (versare tributi) per luso del forno, del pozzo del mulino, dei ponti, per raccogliere la legna. a volte dovevano anche prestare servizio in guerra come soldati a piedi (fanti). Non tutti i contadini lavoravano nei feudi. Vi erano anche villaggi senza signori e contadini liberi, che possedevano le terre che lavoravano

15 CONDIZIONI DI VITA Lalimentazione* non sempre era sufficiente, perché la parte del raccolto che rimaneva ai contadini a volte non bastava alla famiglia. Nel bosco però era possibile procurarsi: castagne, noci, funghi. Se il signore lo permetteva, i contadini cacciavano piccoli animali o pescavano. I contadini si nutrivano soprattutto di pane. Il pane dei contadini era fatto di cereali di qualità inferiore, come la segale, lorzo e il miglio. Oltre al pane, i contadini si nutrivano dei prodotti dellorto (rape, aglio, cipolle, ecc..); a volte uova, formaggio, carne di maiale o di pollo. I bovini invece erano allevati soprattutto per i lavori nei campi (agricoli). Le case erano piccole, spesso con un unico stanzone in cui trovavano riparo anche gli animali, così durante linverno riscaldavano lambiente: perciò le condizioni igieniche erano scadenti. I mobili erano pochi: qualche panca ed un letto dove dormiva tutta la famiglia. Le condizioni di vita erano molto dure: lavoro pesante, grande povertà, cibo insufficiente, provocavano, soprattutto nei periodi di carestia,* ribellioni dei contadini che, armati dei loro strumenti di lavoro (zappe, forconi) attaccavano i signori per le strade o nelle loro abitazioni. I nobili in questi casi organizzavano spedizioni punitive e facevano strage di tutti quelli che si erano ribellati.

16 IL CLEROCLERO Il clero è linsieme dei religiosi, uomini di chiesa. Gli uomini di chiesa, monaci e monache, sacerdoti e vescovi, dedicano la loro vita a Dio.

17 GLI ECCLESIASTICI Linsieme degli uomini di Chiesa formava il clero, a cui si entrava a far parte non per nascita, ma per scelta (vocazione, chiamata di Dio). Così è ancora oggi. In quel tempo alcuni diventavano ministri del culto (sacerdoti, vescovi, papa) o si consacravano a Dio per vivere in comunità e pregare (monaci, monache) e per offrire la loro vita a servizio di Dio. Molti altri, invece, sceglievano di diventare uomini di Chiesa solo per raggiungere fama (prestigio) e potere. Spesso era la famiglia stessa a decidere di mandare il proprio figlio maschio a diventare un sacerdote o monaco o vescovo, cioè la più alta autorità religiosa dopo il papa, che è, ancora oggi, il capo della Chiesa e del clero. Nel IX e X secolo il papa era scelto dalle famiglie nobili di Roma e dallimperatore stesso. Era la persona più importante della Chiesa, perché la rappresentava tutta. Dal papa dipendevano i vescovi, che spesso erano nominati dai re o dallimperatore o perché comperavano tale titolo (simonia). I vescovi erano responsabili di un territorio abbastanza grande, chiamato diocesi. Il fatto di non scegliere come una vocazione il compito di essere unautorità religiosa, ma per nomina, aveva conseguenze molto negative sulla Chiesa, che in quel periodo era spesso guidata da persone più interessate al potere, che alla preghiera e cura delle anime. Dal papa e dai vescovi dipendevano i sacerdoti che si occupavano di piccole comunità, dette parrocchie. Anche i sacerdoti potevano essere scelti dai signori. I monaci e le monache vivevano in luoghi chiamati monasteri o conventi maschili e femminili e vivevano con regole precise e in comunità, soprattutto pregando. I monasteri potevano arricchirsi molto se si trovavano al centro di grandi feudi grazie a donazioni dei signori.


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