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PubblicatoVanni Antonucci Modificato 11 anni fa
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La felicità La vera felicità non si trova in una siringa,non la si trova nel fondo di un bicchiere, ma la si trova nel cuore delle persone che ti amano.
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felicità Bene supremo
Aristotele, osserva che lo scopo della vita morale è il raggiungimento della felicità. Essa è un bene supremo che deve essere raggiungibile e conseguibile dall’ uomo mediante le sue azioni.
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Ma in che cosa consiste la felicità?
Aristotele ” la felicità è qualcosa di desiderabile per se stessi e in vista di altro,è qualcosa di autosufficiente e perfetto. Autosufficiente e perfetta è solo l’opera propria dell’ uomo.”
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La facoltà razionale.. Saremo felici se agiremo con razionalità in campo pratico,morale, politico;e se eserciteremo la ragione nello studio e nella conoscenza teorica. Perché l’uomo sia felice, l’esercizio della facoltà razionale deve avvenire a livello di eccellenza. Per l’ uomo la felicità consiste nell’ esercizio eccellente o virtuoso della ragione .
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Felicità è Virtù … La felicità coincide con l’esercizio di tali facoltà a livello di eccellenza . La felicità è attività che coinvolge la ragione (che possiede la regola) . Per rendere l’uomo felice, l’attività dell’anima deve essere “ secondo virtù” , ossia esercitata a livello di eccellenza . Felice soprattutto sarà l’uomo cui avvenga di esercitare la sapienza non per un breve momento ,ma per tutta la VITA.
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Virtù etiche e dianoetiche
Il concetto di felicità e virtù viene approfondito sulla base della dottrina dell’anima. La facoltà nutritiva non ha un significato etico. La facoltà sensitiva viene fatta risalire da Aristotele alla capacità di provare desideri e passioni, infatti viene chiamata facoltà desiderativa. Le facoltà dell’anima dal punto di vista etico sono due: - La facoltà sensitiva e desiderativa - L’ anima razionale che ha una funzione direttiva Aristotele suddivide le virtù in due gruppi: - Quelle etiche, proprie della facoltà desiderativa - Quelle dianoetiche, proprie dell’anima razionale
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La virtù della giustizia
Tra le virtù etiche assume particolare importanza la giustizia, la quale solitamente corrisponde alla virtù. Aristotele suddivide la giustizia in: - Distributiva - Commutativa
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Le virtù dianoetiche. La sapienza e la saggezza.
Nelle virtù si manifesta l’eccellenza dell’anima razionale che Aristotele distingue in due facoltà: Facoltà scientifica, o intelletto teoretico; La facoltà calcolativa, o intelletto pratico. La virtù della facoltà scientifica è la sapienza, che comprende la scienza e l’intelligenza. Le virtù della facoltà calcolativa sono l’arte e la saggezza. La saggezza è la virtù di chi agisce nella vita pratica e viene espressa in due modi: Permette di calcolare quale sia il giusto mezzo Aiuta a deliberare riguardo ai mezzi. La sapienza coincide con l’ eccellenza nella conoscenza teorica.
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Non implica nella dimensione morale
Facoltà dell’anima e virtù anima Intelletto teoretico Intelletto pratico razionale Virtù dianoetiche Virtù dianoetiche saggezza sapienza Intelligenza scienza Sensitiva/ desiderativa Sensi, Sensi propri, Senso comune Desiderio carattere, virtù etiche, coraggio, magnanimità… Non implica nella dimensione morale vegetativa
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Jenny,Alessandra,Clara,Sara,Linda.
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