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Paolo e Don Alberione Una presenza “visibile” dell’Apostolo nella

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Presentazione sul tema: "Paolo e Don Alberione Una presenza “visibile” dell’Apostolo nella"— Transcript della presentazione:

1 Paolo e Don Alberione Una presenza “visibile” dell’Apostolo nella
Famiglia Paolina

2 Paolo sta in piedi come segno di disponibilità e di servizio: la sua prontezza parte dal cuore su cui posa la mano destra, come per custodire e per attingere il “tesoro”.

3 Gli occhi rivolti al cielo e la luce che proviene dall’alto indicano che il principio e il fine non è Paolo, ma Gesù, Colui che è Via Verità e Vita, Colui che è la Luce del mondo.

4 Il mantello rosso e la spada, segno della missione e del martirio, testimoniano la radicalità con la quale Paolo ha vissuto la sequela di Gesù, per cui può diventare il modello per coloro che sono chiamati a comprendere, vivere e annunciare il mistero di Cristo.

5 Il libro chiuso indica il “mistero nascosto”, cioè la chiamata universale alla salvezza, che Paolo deve manifestare e annunciare alle genti.

6 Una luce molto intensa scende dall’alto: avvolge tutta la persona di Paolo, illumina il gruppo che sta intorno a lui e scende sul mondo avvolto nelle tenebre.

7 La luce che si posa sulle spalle di Paolo è più intensa: ci sono varie gradazioni di luce, da quelle più scure a quelle più chiare… fino al pieno splendore della gloria.

8 I sandali ai piedi in cammino indicano il suo continuo affaticarsi per il Vangelo, andando là dove nessuno era arrivato per annunciare il Vangelo, cioè Gesù Cristo.

9 Ai piedi di Paolo, da sinistra a destra, notiamo: Sant’Agostino, vescovo e dottore, teologo: lo sguardo verso l’alto, nella mano sinistra ha la Bibbia chiusa e nella destra il pastorale. San Tommaso d’Aquino, dottore e teologo: ha la Bibbia aperta e legge intensamente. San Bonaventura, vescovo e dottore teologo: ha la mano destra sul cuore, la sinistra solleva la Bibbia. Lo sguardo è fisso sulla Bibbia di Tommaso.

10 Sant’Alfonso, vescovo, Dottore e moralista contempla il Crocifisso, come un libro aperto. San Gregorio Magno, papa e dottore, liturgista e pastore: nella mano destra tiene la Bibbia aperta, nella sinistra il pastorale. Sull’orecchio… una colomba. Leone XIII, il Papa della Tametsi futura e della Rerum novarum: sta in ginocchio con le mani giunte.

11 L’icona, è racchiusa in una cornice simile a una grande porta aperta.
Ai lati, in bassorilievo, sono rappresentati altri quattro illustri discepoli di Paolo e dottori della Chiesa: San Girolamo, in atto di scrivere sopra un libro. Sant’Alberto Magno: guarda in alto e ha tra le mani un libro. San Bernardo tiene nella mano sinistra un libro e nella destra il pastorale. San Francesco di Sales ha tra le mani un libro aperto.

12 I dottori, i padri, gli scrittori della Chiesa…
Ispirandosi e attingendo all’apostolo Paolo, hanno conquistato a Cristo anche gli intellettuali, realizzando l’abbraccio tra le due sorelle, scienza e fede. Hanno unito santità e cultura…

13 La scritta alla base dell’icona descrive la personalità dell’apostolo Paolo: santo, apostolo, vaso di elezione, maestro delle genti, martire, protettore delle edizioni.

14 Presentando il significato dell’icona, Don Alberione scriveva:
“Glorifichiamo Gesù Maestro che rivelò a san Paolo la ‘multiformis sapientia Dei’; ringraziandolo per averlo designato ‘vas electionis et doctor gentium’; preghiamo, studiamolo e imitiamolo fedelmente: vita, sapere, apostolato”


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