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SLIDES di SOCIOLOGIA GENERALE

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Presentazione sul tema: "SLIDES di SOCIOLOGIA GENERALE"— Transcript della presentazione:

1 SLIDES di SOCIOLOGIA GENERALE
DARIO REI CORSO DI SOCIOLOGIA ANNO

2 Tracciato del corso Obiettivi
-presentare la sociologia come riflessione intellettuale sulla società, storicamente connessa ad altre discipline sociali di carattere sia normativo sia empirico -favorire la formazione di uno “sguardo sociologico”su fenomeni problemi interventi sociali -avviare gli studenti alla comprensione e all’utilizzo di analisi, ricerche, fonti del sapere sociologico corrente Contenuti Prima parte (4 cfu) L’oggetto della sociologia.Il percorso teorico Seconda parte (5 cfu) Dimensioni del sociale Terza parte (3 cfu) Sociologia della globalizzazione .

3 Prima parte Testi di riferimento Indicati in Guida
Dario REI Postsocietà.Materiali di sociologia e politica sociale,Il Segnalibro,2006(parte seconda) Paolo JEDLOWSKI Il mondo in questione.Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Carocci 2003 Ulteriori Ruth A.WALLACE-Alison WOLF La teoria sociologica contemporanea,nuova edizione,Il Mulino, 2008 Jean -Michel BERTHELOT,La costruzione della sociologia, Il Mulino,2008

4 1. CENNI STORICI Prima della sociologia, molte scienze si sono occupate della società umana sotto l’aspetto del suo buon governo e del suo giusto ordinamento . Nel Settecento la società diventa oggetto di analisi empirica sotto l’aspetto della sua prosperità (aritmetica politica W.Petty 1690, benessere delle nazioni A.Smith 1776).Nasce anche una “scienza dell’uomo” ’(v.S.Moravia,La scienza dell’ uomo nel Settecento,Laterza 1970)come conoscenza di modi e costumi di civiltà “altre” da quella europea occidentale. Nel saggio Les trois humanismes(1956) (ora in Anthropologie structurale Deux,1973) Levi Strauss pone in successione tre forme storiche di umanesimo all’interno della cultura occidentale: i, la scoperta dell’ antichità greco-romana(il primo Umanesimo), ii, la scoperta delle grandi civiltà orientali (l’ orientalismo) , iii la scoperta delle culture primitive(l’ etnologismo)

5 Sociologia e progresso
Dopo la querelle des anciens et des modernes e la “crisi della coscienza europea”(Hazard) la coscienza moderna vede nella storia il luogo dell’ avanzamento della ragione,incremernto della presa umana sulla natura esterna, progresso:”l’attesa del futuro è l’elemento su cui galleggia la volontà di progresso”(Lowith) La sociologia ottocentesca ha fatto sua l’idea della razionalità avanzante nella storia :la società moderno-industriale è il culmine del progresso generatosi dal complesso scienza naturale>tecnologia>organizzazione. La sociologia si propone come razionalizzatrice del mondo sociale, in cui la società controlla se stessa ed il suo divenire. Di tale controllo fanno parte le istituzioni politiche ed amministrative che modellano la nostra vita quotidiana,e quei dispositivi di protezione sociale che danno risposta alla nostra domanda di sicurezza.

6 La scienza della società moderna
La sociologia nasce come scienza della società, e propriamente di quella società detta moderna, che si genera dalla disintegrazione/trasformazione sociale avvenuta in Europa e in America fra ‘700 ed 800. Tale processo è conseguente a due rivoluzioni coeve: la rivoluzione economico-produttiva ( industrializzazione) e la rivoluzione istituzionale- politica(libertà cittadinanza rappresentanza democrazia). Queste rivoluzioni, che si realizzano fra Settecento ed Ottocento, conducono alla formazione della società moderna, che è l’oggetto della sociologia. Alla prima ondata modernizzatrice seguirà a fine ‘800-inizio ‘900 una seconda ondata (“seconda rivoluzione industriale”).

7 Dimensioni della società moderna
Economia: manifattura e fabbrica; mercato(a scala nazionale) come dispositivo preminente di scambio di beni e servizi; autonomia crescente del mercato- istituzione dalle altre istituzioni sociali(Polanyi) Politica: stato nazionale, con istituzioni politiche razionali(burocratiche), rappresentative, e poi democratiche Cultura: alfabetizzazione e scolarizzazione; opinioni pubbliche; formazione delle capacità lavorative; secolarizzazione delle tradizioni religiose Territorio: si formano le prime “società nazionali” con caratteristiche omogenee su aree vaste (trasporti, comunicazioni,media).

8 La società moderna nei classici
A.Smith mercato che si autoregola, individui liberi che si muovono seguendo il loro interesse Bentham: utilità individuale come base dell’ utilità sociale aggregata Saint Simon Comte: l’industria è “la scienza al lavoro”, impone un principio superiore di organizzazione produttiva e sociale Marx: l’industria è la forma produttiva del capitalismo, dopo la rottura dei rapporti sociali di produzione tipici della società feudale(terra servitù potere personale)e l’avvento della libertà formale di impresa e di lavoro. Nella SI esiste una contraddizione sostanziale fra la proprietà dei mezzi di produzione(e la classe che la detiene:borghesia capitalistica)e la disponibilità di sola forza lavoro( e la classe che la subisce:il proletariato industriale)

9 Altre letture della società moderna
Tocqueville :la società moderna è una società di massa(“democratica”) che si realizza fuori d’ Europa( America) senza barriere tradizionali di ceto (schiavitù a parte) Toennies (1887) contrappone due basi della socialità. Una bbase comunitaria(Gemeinschaft) : relazioni personali, primarie, spontanee affettive, non scelte volontariamente, presenti in villaggi rurali etnie nazioni, mantenute per consuetudini Una base societaria(Gesellschaft): relazioni impersonali, secondarie, calcolanti, razionali, esercitate in contesti urbani e metropolitani, in attività commerciali e industriali, nello scambio di mercato, regolate dal diritto statale astratto

10 Simmel È il primo a definire la socialità moderna in termini di relazioni, esplorate a scala microindividuale come forme pure ( la coppia, il terzo ecc.) Celebre la sua analisi (1901) della metropoli come luogo di un peculiare stile di vita. In essa gli individui appartengono ad una pluralità di cerchie che si intersecano in modo non strutturato, ma contingente alle scelte dei singoli Attuali anche le sue analisi sul denaro, il segreto, la moda, lo straniero. V. G.SIMMEL Sociologia,Il Mulino; Ventura e sventura della modernità. Antologia degli scritti sociologici,< cura di Pasquale Alferj ed Enzo Rutigliano Bollati Boringhieri ;altre opere curate da D.Simon per Il Segnalibro

11 2. LA CONOSCENZA SOCIOLOGICA
Le società umane possono essere conosciute per scala territoriale(locale /nazionale globale) per numero(comparazione fra società ) per stati temporali(sincronia/ diacronia: riferiti alla stessa società ) per statica e dinamica: stabilità dell’ordine sociale/mutamento (social change)

12 Osservazione-Teorie Il percorso di conoscenza sociologica implica osservazione empirica e costruzione di teorie;le osservazioni empiriche sono la base delle generalizzazioni e sostengono la elaborazione di teorie Teorie generali: riguardano la società nelle sue proprietà più astratte, ricorrenti,formali Teorie “di medio raggio”(Merton”): riguardano le proprietà di specifiche aree del sociale( s.burocrazia,politica,devianza,scienza ecc.) . Le teorie di medio raggio forniscono “paradigmi” del ragionamento sociologico. La scoperta di elementi sorprendenti imprevisti, che implicano la ristrutturazione delle teorie, è detta da Merton serendipity

13 Astrazione/astrattezza
La conoscenza sociologica è astratta, in quanto considera e definisce i caratteri salienti di una società prescindendo dalle proprietà attribuite esclusivamente a singoli individui(es. “avere un cognome” è una proprietà sociale, chiamarsi “Rossi Filippo” lo è solo parzialmente) La concretezza della conoscenza è data dal condurre ricerca empirica entro situazioni specifiche, ed in riferimento a determinate società(locali,nazionali). Attualmente (fase detta di globalizzazione ) il nesso concreto-astratto si ridefinisce, in quanto le relazioni sociali si allentano (disembedding) da contesti locali vincolanti e si stirano a distanza ( stretching ): A.BAGNASCO, Prima lezione di sociologia ,Laterza 2007

14 Fonti della conoscenza sociologica
Metodi quantitativi:usano dati, sia rilevati direttamente(dati primari) sia presi da altre rilevazioni( dati secondari), che sono oggetto di misurazione e trattamento statistico Le tecniche sono censimenti, inchieste(surverys), sondaggi, analisi del contenuto... Metodi qualitativi: usano informazioni e valutazioni, fornite da testimoni,informatori ecc. , che sono oggetto di interpretazione Le tecniche sono: storie di vita,osservazione partecipante, documenti personali, focus groups, Delphi,shadowing.. Oltre ai dati quantitativi e qualitativi , sono risorse della conoscenza sociologica le fonti del pensiero (“i classici”) e la loro attualizzazione

15 La grande alternativa teorica
Nella storia del pensiero sociologico una grande alternativa contrappone teorie olistiche e teorie individualistiche Le teorie olistiche considerano la società come un tutto, formato da parti:ELEMENTI, FUNZIONI, STRUTTURA/E ,SISTEMA Le teorie individualistiche considerano un campo sociale aperto, dove gli individui agiscono entrando in relazione fra loro: ATTORI AGENTI AZIONI INTERAZIONI Le teorie conflittualiste: - in prospettiva olistica considerano la società come totalità instabile, internamente contraddittoria; -in prospettiva individualistica, intendono il conflitto come competizione,concorrenza,gioco strategico tra attori.

16 3. LE TEORIE OLISTICHE Fonti classiche
Spencer :la società come organismo in evoluzione Durkheim : la sociologia come scienza dei fatti sociali(collettivi, esterni, costrittivi) . Distingue i fatti sociali di morfologia(milieu),di composizione (divisione del lavoro ,solidarietà) di rappresentazioni collettive( morale,religione) Da Tonnies deriva la distinzione fra solidarietà(coesione) sociale meccanica (tradizionale) e organica( moderno-industriale) La solidarietà meccanica è povera di varietà, la solidarietà organica è povera di forza coesiva (anomia). La sociologia può avere valore di integrazione per la società moderna, in quanto sviluppa il senso dell’ autorità morale dell’ordine sociale (corpi intermedi, etiche professionali, responsabilità nazionale ecc.)


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