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LA FORMAZIONE DEGLI EDUCATORI SPORTIVI prof. Francesco Perrotta – prof. Angelo Pannelli SSIS lAquila anno 2006.

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Presentazione sul tema: "LA FORMAZIONE DEGLI EDUCATORI SPORTIVI prof. Francesco Perrotta – prof. Angelo Pannelli SSIS lAquila anno 2006."— Transcript della presentazione:

1 LA FORMAZIONE DEGLI EDUCATORI SPORTIVI prof. Francesco Perrotta – prof. Angelo Pannelli SSIS lAquila anno 2006

2 CONCLUSIONI LEDUCATORE SPORTIVO BREVI CENNI SULLO SVILUPPO COGNITIVO BREVI CENNI SULLA STORIA DELLE SCIENZE MOTORIE INDICE Univ.degli studi di LAquila – corso s.s.i.s. – indirizzo Scienze Motorie – Classe A029/A030 OBIETTIVI ED INDICAZIONI PROGRAMMATICHE

3 Leducazione fisica ha subito numerosi ed importanti cambiamenti, (sia nella scuola primaria, sia in quella secondaria) per divenire quella che oggi chiamiamo educazione motoria. Tutto ebbe inizio: 1) Dalla Legge Casati (1859) Tappe successive furono : 2) La Riforma Gentile e il fascismo (1923), 3) Il dopoguerra (1940-45), 4) I programmi della scuola elementare del 1955, 5) I nuovi programmi del 1985, 6) La Riforma Moratti

4 S c i e n z e M o t o r i e Queste trasformazioni hanno permesso alleducazione fisica di un tempo, mirata alla formazione dei militari, di diventare leducazione fisica per tutti e di entrare nella scuola, prendendo il nome di: Lobiettivo principale delle Scienze Motorie è quello di: promuovere lo sviluppo armonioso dellindividuo considerato unità imprescindibile corpo-mente. s indice

5 LO SVILUPPO COGNITIVO PIAGET ACCOMODAMENTO ASSIMILAZIONE EQUILIBRAZIONE ORGANIZZAZIONE ADATTAMENTOINTELLIGENZA =

6 Piaget, psicologo e pedagogista svizzero, distingue due processi che caratterizzano ogni adattamento: Lassimilazione Laccomodamento Si verifica ogni volta che il soggetto incorpora nelle proprie strutture un elemento esterno. Consiste nella modificazione delle strutture in funzione delle caratteristiche della realtà assimilata. Il processo di assimilazione, quindi, trasforma i dati dellesperienza. Nel processo di accomodamento, quindi, le strutture, si adeguano alla novità.

7 Fasi dello sviluppo cognitivo 1) Stadio sensomotorio 2)Stadio pre-operatorio 3)Stadio delle operazioni concrete 4)Stadio delle operazioni formali 0 – 2 anni 2 – 6 anni 6 – 11 anni 11 – 15 anni

8 Di fondamentale importanza è la scoperta e il consolidamento della Lateralizzazione Dal punto di vista motorio per sviluppo della lateralità sintende: Un predominio che verte su segmenti destri o sinistri sx dx I destrimani, che rappresentano la maggior parte degli individui, hanno una dominanza emisferica sinistra, in accordo quindi con le funzioni verbali. I mancini, hanno si una dominanza emisferica destra ma, per quanto attiene alle funzioni del linguaggio, essa può essere a sinistra. s indice

9 1. Il rapporto tra attività sportive e processi educativi, ha contraddistinto la storia del nostro Paese, alternando momenti di forte coesione culturale a fasi di netta separazione tra mondo sportivo e scuola. 2. Negli ultimi anni, grazie ad una originale e innovativa riflessione pedagogica, le attività motorie hanno visto riconosciuta una forte dignità scientifica, rientrando finalmente a pieno titolo nelle scienze elleducazione, ed offrendo al mondo della scuola e della formazione, una nuova prospettiva culturale. 3. Lo sport e le attività motorie infatti sono portatori di uno straordinario potenziale educativo e formativo, se orientati da una vera cultura pedagogico-sportiva. 5. La mia personale esperienza professionale ne è una testimonianza concreta, che dimostra come le competenze acquisite in ambito sportivo sono trasferibili efficacemente in altri contesti culturali. 4. Lo sport, oltre a diffondere i valori della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona, del rispetto delle regole che sono i principi fondanti di ogni società sana, è uno straordinario ambiente per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita. 6. Lorganizzazione di una competizione, la definizione dei ruoli degli atleti, la determinazione dei tempi, le strategie di gioco, sono vere competenze intellettive che si possono trasferire in qualsiasi contesto lavorativo, abilità che sono come un cappello bianco che ognuno dovrebbe essere in grado di calzare quando deve prendere delle decisioni o preparare un programma di azione.

10 Gli obiettivi che gli alunni devono perseguire, vengono scelti dai programmi ministeriali e adattati alle situazioni specifiche (si consiglia di consultare la tassonomia). Per rendere linsegnamento di scienze motorie adeguato da un punto di vista scientifico ed efficace sul piano formativo, è stata introdotta nella scuola una nuova figura: leducatore sportivo Può affiancare il docente Può operare con lo staff scolastico Può svolgere unazione di tutoraggio verso gli alunni una figura che valorizza lora di educazione motoria, aggiungendo qualità al lavoro svolto in palestra QUINDI RAPPRESENTA: s

11 LEDUCATORE lungo il suo cammino, oltre a tutti i possibili ostacoli che potrà incontrare, deve far fronte a tre tipi di pericoli: le proprie fantasie relative ai ragazzi talentuosi che ha la fortuna di allenare; quelle dei genitori ; quelle del ragazzo. e, fondamentalmente, ritengo che sono tre gli strumenti che ha a disposizione per affrontarle: 1) la consapevolezza dei suoi valori; 2) la consapevolezza dei suoi limiti e di quelli dellallievo; 3) lavorare quotidianamente sui limiti di entrambi.

12 Lo sforzo delleducatore sportivo è di restare ancorato alla realtà e di ancorarci allievi e genitori invece di confondersi e confondere mezzi(capacità attuali) e potenzialità. Il rischio è che il giocatore diventi vittima delle fantasie dellistruttore dei genitori e di se stesso ed invece di essere quello che è (un apprendista ) diventa ciò che le esigenze altrui vogliono che già sia. C r e d e r s i g i o c a t o r e u c c i d e l a p o s s i b i l i t à d i d i v e n t a r l o : c o m p i t o d e l l i s t r u t t o r e è c o s t r u i r e n e l l a r e a l t à s m a n t e l l a n d o t u t t o c i ò c h e p o s s o n o e s s e r e f a n t a s i e d i s t r u t t i v e p e r i l p r o c e s s o d i f o r m a z i o n e.

13 Inoltre, a mio parere, leducatore sportivo, nel corso della sua formazione, deve seguire due step molto importanti: Il primo è quello di avere consapevolezza di come il suo mondo (cognitivo, fantastico, emotivo, corporeo) influenza i suoi allievi; step successivo è aiutarlo a valutare i suoi allievi lungo parametri di egocentrismo- interpersonalità, autosostegno-eterosostegno. Prendendo come esempio il gioco del basket, come sport di squadra ha bisogno di allievi che fanno esistere i propri compagni, compito dellallenatore è stimolare questa esistenza nei giocatori più egoistici; di contro rendere più egoistiquelli troppo al servizio degli altri (Voglio che mi fai tre tiri da tre a partita e tre entrate al posto di passare!) cioè, tornando allesempio precedente, ci sono allievi troppo sicuri di se e di ciò che fanno, ma di una sicurezza irrealistica: compito delleducatore sportivo è cercare con rispetto di rompere questa corazza e far accedere alla coscienza i limiti che essa copre (nel fare ciò spesso listruttore deve far soffrire o far arrabbiare lallievo:questo non è male se lo scopo è in ultimo la sua crescita).

14 1. POTENZIAMENTO FISIOLOGICO OBIETTIVI ED INDICAZIONI PROGRAMMATICHE. 2. CONSOLIDAMENTO E COORDINAMENTO DEGLI SCHEMI MOTORI DI BASE 3. L'ATTIVITÀ MOTORIA COME LINGUAGGIO 4. ATTIVITÀ IN AMBIENTE NATURALE 5. AVVIAMENTO ALLA PRATICA SPORTIVA

15 1. POTENZIAMENTO FISIOLOGICO Il potenziamento fisiologico costituisce, oltre un obiettivo di per sé apprezzabile, il presupposto per il normale svolgimento delle attività appresso specificate In questo ambito vanno curati: a) il miglioramento della funzione cardio- respiratoria. d) la velocità. c) la mobilità e la scioltezza articolare. b) il rafforzamento della potenza muscolare. indice1

16 2. CONSOLIDAMENTO E COORDINAMENTO DEGLI SCHEMI MOTORI DI BASE Premessa la presa di coscienza del proprio corpo da parte dell'alunno, l'aggiustamento dello schema corporeo implica nuove e più ricche acquisizioni relative al rapporto del corpo con l'ambiente In particolar modo debbono essere ricercate situazioni implicanti rapporti non abituali fra il corpo e lo spazio, quali le capovolte, gli atteggiamenti variati in fase di volo, gli esercizi di acquaticità (dove possibile) L'attrezzo, sia grande che piccolo, codificato e occasionale, sarà considerato in funzione della molteplicità degli stimoli che può offrire

17 Particolare attenzione va posta al consolidamento della lateralizzazione (già vista precedentemente) assecondando la naturali e spontanee funzioni di attacco-slancio dominanti e di appoggio-stacco complementare.lateralizzazione Tale processo partendo dagli arti superiori dovrà via via influenzare la dominanza a livello dell'emitronco e degli arti inferiori tramite esercizi e tecniche opportune Queste esercitazioni potranno anche essere finalizzate ad alcuni aspetti della educazione stradale

18 3. L'ATTIVITÀ MOTORIA COME LINGUAGGIO Il movimento è uno dei linguaggi attraverso il quale l'uomo esprime il suo mondo interiore e entra in rapporto con gli altri. Tale linguaggio deve essere utilizzato nella scuola, accanto ai linguaggi verbali, visuali e musicali, per consentire all'alunno l'esplorazione e la valorizzazione di tutti i mezzi d'espressione e d'interrelazione. In questo senso saranno perseguiti tutti i tentativi validi allo scopo di far rappresentare, attraverso la ricerca di movimenti naturali. sensazioni sentimenti immagini idee sia a livello individuale, sia a livello di gruppo indice1

19 4. ATTIVITÀ IN AMBIENTE NATURALE Costituisce vasto settore dell'attività motoria in cui la scuola si riaggancia alla vita, rinnovando il rapporto uomo/natura. L'insegnante, in relazione all'ambiente in cui opera, privilegerà l'espletamento delle lezioni all'aria aperta o in ambiente naturale. Tali iniziative, se attentamente preordinate nel quadro della programmazione educativa e didattica, da un lato valgono come ulteriore elemento formativo della personalità degli alunni dall'altro possono costituire occasioni concrete di apprendimento interdisciplinare indice1

20 5. AVVIAMENTO ALLA PRATICA SPORTIVA indice1 L'avviamento alla pratica sportiva si inserisce armonicamente nel contesto dell'azione educativa in quanto teso allo scopo di contribuire alla formazione della personalità degli alunni e a porre le basi per una consuetudine di sport attivo inteso come acquisizione di equilibrio psico-fisico nel quadro dell'educazione sanitaria. In questa considerazione, l'insegnante troverà modo di inserire nelle lezioni di educazione fisica l'avviamento a discipline sportive, la cui pratica potrà essere poi sviluppata nell'ambito delle apposite ore di insegnamento complementare.

21 Conoscenze di base delleducatore sportivo… le leggi auxologiche ;le leggi auxologiche ; i principi della psicologia evolutiva;i principi della psicologia evolutiva; le differenze nello sviluppo psicomotorio tra maschi e femmine.le differenze nello sviluppo psicomotorio tra maschi e femmine. le leggi auxologiche ;le leggi auxologiche ; i principi della psicologia evolutiva;i principi della psicologia evolutiva; le differenze nello sviluppo psicomotorio tra maschi e femmine.le differenze nello sviluppo psicomotorio tra maschi e femmine. …e le relative competenze … le teorie e metodologie sullapprendimento umanole teorie e metodologie sullapprendimento umano teorie sulla pluralità delle intelligenze;teorie sulla pluralità delle intelligenze; le classificazioni aggiornate relative ai diversamente abili;le classificazioni aggiornate relative ai diversamente abili; le conoscenze di base della didattica speciale;le conoscenze di base della didattica speciale; le tecniche di pianificazione di interventi educativi personalizzati;le tecniche di pianificazione di interventi educativi personalizzati; le teorie e metodologie sullapprendimento umanole teorie e metodologie sullapprendimento umano teorie sulla pluralità delle intelligenze;teorie sulla pluralità delle intelligenze; le classificazioni aggiornate relative ai diversamente abili;le classificazioni aggiornate relative ai diversamente abili; le conoscenze di base della didattica speciale;le conoscenze di base della didattica speciale; le tecniche di pianificazione di interventi educativi personalizzati;le tecniche di pianificazione di interventi educativi personalizzati;

22 Conoscenze di base delleducatore sportivo… Leducatore sportivo deve aver sviluppato conoscenze relative a: Le implicazioni fisiologiche soggettive di ogni attività motoria che linsegnante deve prevedere prima e decodificare poi; Lanalisi degli spazi didattici intesi luoghi dinamici, nei quali ogni caratteristica ed ogni oggetto può rappresentare, durante le azioni motorie, un elemento di rischio per gli alunni. La biomeccanica delle esecuzioni rispetto la soggettività di ogni alunno. La caratteristica di assoluta e totale dinamicità del gruppo classe durante le attività didattiche che non consente un controllo individuale degli alunni; La prevalenza delle attività dinamiche su quelle statiche e di ascolto che implica un impegno costante nella attività di apparati e sistemi del corpo; La ricchezza degli stimoli neurofisiologici afferenti ed efferenti; Il valore delle caratteristiche soggettive osteo-articolari, muscolari,neurologiche e fisiologiche nelle attività; Il valore delle conoscenze sulle misure igieniche, sulluso e le caratteristiche dell abbigliamento sportivo o tecnico indispensabile alla attività; Loggettiva differenza motoria tra maschi e femmine, conseguente al differente sviluppo somatico e psicomotorio degli alunni dei due sessi Le implicazioni fisiologiche soggettive di ogni attività motoria che linsegnante deve prevedere prima e decodificare poi; Lanalisi degli spazi didattici intesi luoghi dinamici, nei quali ogni caratteristica ed ogni oggetto può rappresentare, durante le azioni motorie, un elemento di rischio per gli alunni. La biomeccanica delle esecuzioni rispetto la soggettività di ogni alunno. La caratteristica di assoluta e totale dinamicità del gruppo classe durante le attività didattiche che non consente un controllo individuale degli alunni; La prevalenza delle attività dinamiche su quelle statiche e di ascolto che implica un impegno costante nella attività di apparati e sistemi del corpo; La ricchezza degli stimoli neurofisiologici afferenti ed efferenti; Il valore delle caratteristiche soggettive osteo-articolari, muscolari,neurologiche e fisiologiche nelle attività; Il valore delle conoscenze sulle misure igieniche, sulluso e le caratteristiche dell abbigliamento sportivo o tecnico indispensabile alla attività; Loggettiva differenza motoria tra maschi e femmine, conseguente al differente sviluppo somatico e psicomotorio degli alunni dei due sessi

23 1. I l c o m p i t o d e l l e d u c a t o r e è f o n d a m e n t a l e p e r l a c r e s c i t a p s i c o - f i s i c a d e g l i a l u n n i 2. E, s e l o s p o r t n o n e d u c a, n o n c ' è r a g i o n e s u f f i c i e n t e p e r c h é i n e s s o s i i n v e s t a n o p o t e n t i r i s o r s e e d e n e r g i e... s a r à s o l t a n t o u n o s v a g o p e r i d i l e t t a n t i e d u n m e s t i e r e p e r i p r o f e s s i o n i s t i, a l p a r i d i t a n t i a l t r i s v a g h i e m e s t i e r i c h e n o n f a n n o m o l t a n o t i z i a. 3. L o s p o r t n o n h a i l d o v e r e d i e s s e r e s o p r a t t u t t o s p e t t a c o l o.. m e g l i o c h e s i a t t r e z z i a d e s s e r e e d u c a z i o n e, o c c a s i o n e d i c r e s c i t a a u t e n t i c a e c o m p l e t a, p a l e s t r a d i v a l o r i e d e s e r c i z i o d i v i r t ù, o l t r e c h e d i t a l e n t o a t l e t i c o. 4. C r e d e r e a l l o s p o r t i n t a l s e n s o s i g n i f i c a p e r ò d i s p o r s i a d u n a n o v i t à d i p e n s i e r i, a t t e g g i a m e n t i e d a z i o n i n o n c o m u n e a l m o n d o s p o r t i v o.. 5. s i g n i f i c a d i v e n t a r e n o i s t e s s i u o m i n i n u o v i, c a p a c i d i r i g e n e r a r e d a l d i d e n t r o l e i n f i n i t e p o t e n z i a l i t à c h e i l m o n d o s p o r t i v o n o n s e m p r e r i e s c e a d e s p r i m e r e e d i r e n d e r c i a t t e n t i e d i s p o n i b i l i a l l a v o c a z i o n e t o t a l e d e l l ' u o m o, a n c h e a t t r a v e r s o l o s p o r t.

24 Inizialmente alcuni ragazzi avranno molte difficoltà motorie a collocarsi in un determinato spazio in un tempo stabilito, ma.. …grazie alla cooperazione delle maestre, e soprattutto, al loro impegno, si otterranno grandi risultati.. Leducazione motoria, come le altre discipline, per conseguire gli obiettivi previsti dai programmi ministeriali, richiede un lavoro fondato su conoscenze sia specifiche sia psicopedagogiche. perché, più ci si impegna e più i bambini potranno avere in un loro futuro chance per: divertirsi, giocando avere una buona salute e, perché no? diventare campioni..


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