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PubblicatoMilana Marchese Modificato 11 anni fa
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CASO CLINICO DISSEZIONE AORTICA TORACO ADDOMINALE Azienda Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti” di Trieste S.C. Cardiochirurgia unità di Terapia Intensiva post operatoria Relatore: Lara Skarlovaj
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PRESENTAZIONE DEL CASO
Paziente di 59 anni si reca al pronto soccorso alle 7 del mattino per un forte dolore trafittivo al torace, all'area intrascapolare e diffuso all'addome. Paziente iperteso, con cardiopatia ischemica, pregresso infarto miocardico inferiore, ipercolesterolemia. E' lucido e collaborante, viene subito sottoposto agli esami ematochimici e ad una TAC torace con mezzo di contrasto.
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DIAGNOSI La TAC evidenzia una dissezione aortica toraco addominale di tipo 1 estesa ampiamente ai tronchi epiaortici e a tutti i vasi viscerali.
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DISSEZIONE AORTICA Condizione di emergenza caratterizzata da scollamento lamellare della tonaca dell'arteria aortica (in genere tra tonaca intima e tonaca media) provocata dal flusso sanguigno penetrato tra i due strati (falso lume) a seguito di una lesione della parete interna del vaso (tonaca intima). Se non adeguatamente trattata porta alla completa rottura della parete aortica.
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TRATTAMENTO Il paziente dal pronto soccorso viene subito trasferito in cardiochirurgia e sottoposto a intervento di sostituzione dell'aorta ascendente, sostituzione valvolare aortica e due bypass coronarici in vena safena.
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ASSISTENZA PREOPERATORIA
Monitoraggio di base: ECG, saturimetria, pressione arteriosa Monitoraggio funzione respiratoria con eventuale supporto Valutazione e controllo dello stato di coscienza Raccolta dei dati anagrafici e clinici
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ASSISTENZA PREOPERATORIA
Sedazione del dolore con morfina Reperimento vene periferiche Esecuzione esami ematochimici Predisporre i presidi per la somministrazione dei farmaci (nitroprussiato, metoprololo) Predisporre l'occorrente per incannulamento di un catetere arterioso omerale o radiale Valutazione della diuresi con cateterizzazione Preparazione all'intervento (tricotomia, disinfezione della cute, pulizia del cavo orale con clorexidina) Informare il paziente e rassicurarlo Firma del consenso informato
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ASSISTENZA POSTOPERATORIA
All'uscita di sala operatoria il paziente è sedato, intubato, instabile emodinamicamente. Terapia in corso: Nitroprussiato Amiodarone Dobutamina Propofol
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DECORSO PERIOPERATORIO
Il decorso perioperatorio è stato complicato da: Risveglio lento/agitato con evidenza progressiva di plegia all'arto superiore sn e paresi all'arto inf sn, associati a stato confusionale e disorientamento. In sala operatoria, all'uscita dalla CEC, segnalati transitori segni di sofferenza encefalica dx, confermati dalle successive TAC. Intubazione prolungata e lenta ripresa dell'alimentazione per disfagia Severa disfunzione ventricolare sn Episodi di BAV totale parossistico trattati con impianto di Pace maker definitivo
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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
1. ASSICURARE LA RESPIRAZIONE Rischio di compromissione della funzionalità respiratoria correlato a intervento chirurgico e anestesia generale INTERVENTI: Assistenza nella ventilazione meccanica invasiva Mantenere pervie le vie aeree (broncoaspirazione, secrezioni abbondanti e dense)
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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
1. ASSICURARE LA RESPIRAZIONE Problema collaborativo: risposta disfunzionale allo svezzamento dal ventilatore correlato a compromissione cognitiva Dopo 13 giorni il paziente viene estubato INTERVENTI: Attivazione fisioterapista respiratorio Favorire la respirazione con postura idonea e mobilizzazione Favorire l'esecuzione di esercizi respiratori con il programma riabilitativo in atto Istruire la persona sulle modalità per mantenere la funzione respiratoria
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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
2. ASSICURARE ALIMENTAZIONE E IDRATAZIONE Nutrizione inferiore al fabbisogno correlato ad aumento del fabbisogno calorico proteico e vitaminico per la cicatrizzazione delle ferite, secondario ad intervento chirurgico INTERVENTI: Alimentare ed idratare per via enterale e parenterale Monitorare il bilancio idrico e l'apporto alimentare Controllo e gestione dell'iperglicemia, seguendo i protocolli di reparto
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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
2. ASSICURARE ALIMENTAZIONE E IDRATAZIONE 12 giorni dopo l'intervento: compromissione della deglutizione correlato ad alterazioni dello stato di coscienza INTERVENTI: Attivazione delle logopediste Monitorizzare il grado di disfagia (test del bolo d'acqua) e seguire le indicazioni fornite Favorire l'assunzione di alimenti, inizialmente seguendo una dieta semisolida fino alla completa riabilitazione.
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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
3. ASSICURARE L'ELIMINAZIONE URINARIA ED INTESTINALE Compromessa eliminazione urinaria correlata a riduzione del tono muscolare secondario ad anestesia generale. Compromissione della funzionalità renale. Alvo irregolare INTERVENTI: Monitorare l'eliminazione Mantenere la funzionalità di sonde e cateteri estemporanei Alla rimozione del catetere vescicale favorire l'eliminazione fisiologica di urine, gas e feci
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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
4. ASSICURARE L'IGIENE Sindrome da deficit di cura di sé correlata a deficit cognitivi e motori (emiparesi sinistra) INTERVENTI: Eseguire inizialmente l'igiene totale e parziale Applicare creme, lozioni e presidi per la protezione cutanea Fornire un supporto alla persona fino alla completa autonomia
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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
5. ASSICURARE IL MOVIMENTO Rischio di sindrome da immobilizzazione e compromissione della deambulazione legati a risveglio lento, confusione mentale, agitazione e emiplegia sinistra INTERVENTI: Effettuare esercizi di mobilizzazione passiva Mobilizzare la persona con ausili o presidi Attivare consulenza fisioterapista Favorire l'esecuzione di esercizi muscolari attivi
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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
5. ASSICURARE IL MOVIMENTO Valutazione: Inizialmente paziente poco collaborante, sonnolento. A distanza di 20 giorni dall'intervento paziente vigile, collaborante, orientato. Migliorati i reclutamenti motori ed il controllo dell'arto inferiore sinistro. Partecipa attivamente al passaggio posturale necessario per mettersi seduto.
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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
6. ASSICURARE LA FUNZIONE CARDIOCIRCOLATORIA Instabilità emodinamica INTERVENTI: Utilizzo e gestione dei presidi per il monitoraggio emodinamico (Swan Ganz) Monitoraggio dei parametri vitali, lo stato della cute e delle mucose Posizionare calze elastiche
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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
7. ASSICURE UN AMBIENTE SICURO Legato al rischio infettivo, d'aspirazione, cadute e di sindrome da immobilizzazione. INTERVENTI: Assicurare l'igiene personale e ambientale Attivare misure atte alla riduzione rischio caduta (inizialmente anche con la contenzione) Prevenire e ridurre la compromissione dell'integrità cutanea con misure idonee e l'utilizzo di materassi antidecubito statici in poliuretano
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PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE
8. ASSICURARE L'INTERAZIONE NELLA COMUNICAZIONE Compromissione della comunicazione correlato a intubazione prolungata e alle iniziali condizioni generali scadenti e agitazione INTERVENTI: Tranquillizzare la persona Usare mezzi e metodi in sostituzione della comunicazione verbale Importanza dei care givers
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CONCLUSIONI: Il paziente viene trasferito al centro di riabilitazione Gervasutta di Udine, dopo 19 giorni di terapia intensiva e 45 giorni nel reparto di cardiochirurgia. Alla dimissione il paziente è vigile e collaborante, progressivo miglioramento globale, sia della paresi dell'arto inferiore che dal punto di vista cognitivo. Deambulazione e stazione eretta ancora non consigliata dai fisioterapisti. Si alimenta autonomamente con deglutizione sicura, minzione regolare.
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GRAZIE PER L'ATTENZIONE!
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