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Divisione di Cardiologia Ospedale di Careggi- Firenze
Il contropulsatore aortico è un dispositivo di assistenza cardiaca, impiegato da oltre 30 anni nei pazienti con grave deficit di pompa, in grado di fornire supporto circolatorio temporaneo (da alcune ore a alcuni giorni).
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Lo I.A.B.P. è in grado di sostenere l’attività del ventricolo sinistro incrementando la pressione di perfusione coronarica e riducendo il lavoro ventricolare ed il suo bisogno di ossigeno; questi effetti sono provocati dal gonfiaggio e sgonfiaggio di una sonda dotata di pallone che viene posizionata per via percutanea tramite l’arteria femorale in aorta discendente.
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INDICAZIONI Infarto miocardico Shock cardiogeno
Complicanze meccaniche IMA (rottura setto; insufficienza mitralica) Insufficienza ventricolare refrattaria: Angina instabile Infarto miocardico Rigurgito mitralico massivo
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CONTROINDICAZIONI RELATIVE
Grave,diffusa aterosclerosi vascolare periferica o presenza di calcificazioni aorto-iliache Insufficienza aortica lieve ASSOLUTE Insufficienza aortica moderata, grave Patologia dell’aorta (dissecazione aortica, aneurisma grave)
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EFFETTI EMODINAMICI Nella fase di gonfiaggio, che avviene a valvola semilunare chiusa (apice onda T) c’è uno spostamento di sangue verso il bulbo aortico con conseguente incremento della pressione diastolica del flusso coronarico e a causa della mancanza di flusso periferico si verifica una vasodilatazione e quindi una riduzione delle resistenze.
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EFFETTI EMODINAMICI Nella fase di sgonfiaggio, subito prima della sistole (onda Q), si determina una diminuzione della pressione nel segmento in cui è posizionato il pallone. Di conseguenza, il ventricolo sinistro è facilitato nell’espellere il suo contenuto in una aorta che presenta una resistenza ridotta. Questa riduzione dell’impedenza all’eiezione ventricolare sinistra consente un aumento del volume sistolico e della portata cardiaca.
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VANTAGGI Riduzione del post carico del ventricolo sinistro
Incremento della pressione di perfusione coronarica Aumento della gittata cardiaca
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POTENZIAMENTO CURVA PRESSORIA
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COMPLICANZE Problemi punto di accesso: sanguinamento, ematoma, pseudoaneurisma arteria femorale, fistola artero-venosa Lacerazione arteria femorale Ischemia arto inferiore Emorragia Dissecazione aortica Embolia viscerale (rene, fegato) Sepsi
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PER UN BUON FUNZIONAMENTO IABP
Il decubito ortopnoico del paziente non deve essere superiore a 30° Avvisare il paziente che non deve piegare l’arto inferiore. Il cambio della biancheria al paziente deve essere eseguito con l’IABP in pausa (compatibilmente ai valori pressori) Controllo costante del catetere perché in caso di rottura ci sarà reflusso di sangue lungo il catetere stesso e oltre alla perdita del potenziamento pressorio, si potrà formare un coagulo che può rendere problematica la sua rimozione
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PNEUMATICA FARMACOLOGIA
Il gas utilizzato è l’elio, gas non esplosivo, inerte, a bassa densità e ciò permette di effettuare il gonfiaggio e lo sgonfiaggio molto velocemente. Le caratteristiche del gas costituiscono un fattore di sicurezza: limitazione del danno al paziente in caso di embolia gassosa. FARMACOLOGIA Somministrare 1ml. di eparina al momento dell’inserzione dell’IABP e continuare con infusione di eparina per mantenere il PTT = o circa a 60’’.
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RIMOZIONE Sospensione dell’infusione di eparina
RR RIMOZIONE Sospensione dell’infusione di eparina Dopo 4 ore circa dalla sospensione dell’eparina compressione manuale di 30 minuti circa sul punto di inserzione Il sistema può essere tenuto per non più di 5/6 giorni
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