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PubblicatoTeodoro Alfieri Modificato 11 anni fa
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1 La breve storia di Pantalone (the extended version – 04/03/2009) Francesco Daveri Università di Parma - Facoltà di Economia
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2 2009: il mondo in recessione Ma: previsioni in graduale peggioramento, sempre da 12 mesi Scenario di consenso Gennaio 2009 UsaArea euroCinaItalia 2009-2.1-2.0+6.5-2.0 2010+0.8+0.7+8.5+0.3 (*) FMI, Commissione Europea, Ocse, Banca dItalia, Prometeia
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3 La Cassandra che finora ha avuto sempre ragione … Nouriel Roubini (ex-Bocconi, ora Stern Business School – NYU; www.rgemonitor.com) è più pessimistawww.rgemonitor.com Pil americano 2009 giù del 3.5% Pil europeo giù del 2.5% Pil cinese non oltre il +5%, Brasile, India e Russia anche meno una grave growth recession per i Bric Risultato: Pil globale giù dello 0.5%
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4 Pil mondiale, meno 0,5% nel 2009: cè da preoccuparsi? Pil globale giù dello 0.5%. Meno 0,5%: sembra un numero piccolo, non lo è Di quanto cresceva il Pil del mondo negli ultimi anni?
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5 Crescita del PIL mondiale: 1978-95: +3,2% annuo, 1995-07: +4,0%, 2003-2007: +4,5%; Diminuzione del Pil mondiale: mai negli ultimi 30 anni Fonte: IMF World Economic Outlook, Aprile 2008
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6 Si dice: in Italia, la crisi meno peggio che altrove – mica tanto vero.. Dati quarto trimestre (q4) 2008 ItaliaArea euro (Eu15) GermaniaFranciaSpagna q4 2008 vs q3 2008 (dato congiunturale) -1.8-1.5-2.1-1.2 q4 2008 rispetto a q4 2007 (dato tendenziale) -2.6-1.2-1.6-0.7 Dato 2008 (crescita media annua vs 2007) -0.9+0.7
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7 La regola del 70: quando è che un tasso di crescita è alto o basso? +2%, +5%, +0.9%: come si fa a dire se un tasso di crescita è alto o basso? La regola del 70 ci dice: Quanti anni occorrono per raddoppiare il Pil Numero di anni = [70 diviso il tasso di crescita (in punti percentuali)] Per questo i cinesi sono tanto preoccupati di crescere solo del 5%, invece che del 10% nel 2009 Prima: con crescita al 10% annuo, ogni 7 anni Pil raddoppiato Ora: di anni per il raddoppio ce ne vogliono 14! Se Pil cresce dell1%, ci vogliono 70 anni per raddoppiarlo Orizzonte generazionale di stagnazione Così è stata lItalia degli ultimi 15 anni!
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8 Crescita del Pil pro-capite giù di 0.1 punti percentuali lanno, cioè -1 punto ogni 10 anni: +5.5% negli anni 50, +4.5% negli anni 60,..., +0.5% negli anni 2000
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9 Cè un anno a partire dal quale siamo andati peggio degli altri: il 1995... Dal 1995 ad oggi meno 15 punti di Pil rispetto agli altri grandi paesi europei (1 punto percentuale allanno) Lopposto di quanto avvenne dal 1950 al 1995: +23 punti rispetto agli altri. Dal 1995, ci siamo rimangiati più di metà della rincorsa
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10 Qui comincia la storia di Pantalone …
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11 Tante cose non vanno in Italia … Scuola e università istruiscono poco e quindi non aiutano la mobilità sociale Molti pubblici dipendenti sono (o sono ritenuti) fannulloni Molti pubblici dipendenti sono (o sono ritenuti) fannulloni I politici sono ritenuti una casta auto-referenziale (fa leggi, inclusa quella elettorale, in modo da rispondere solo a se stessa e non agli elettori) Molte imprese investono poco e non fanno ricerca. Soprattutto le piccole Molte imprese investono poco e non fanno ricerca. Soprattutto le piccole Avvocati, notai, banche, assicurazioni, benzinai e tassisti sono troppo tutelati da leggi e regolamenti compiacenti. Tutto vero e tutto dannoso per la crescita. Ma …
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12 Misurare la produttività della PA non è facile. Ma cè molto spazio x produttività della PA. Due esempi 1. Indice di performance (output) del settore pubblico Japan, Norway, Austria, Netherlands1.15 Denmark, Ireland, Australia, Sweden1.05 USA, Canada, Finland1.00 Germany, Belgium, EU150.95 France, Spain0.90 Italy0.85 Greece, Portugal0.80 2. Indice di efficienza (output/input) del settore pubblico Japan 1.40 Switzerland, Australia1.30 USA 1.25 Spain, Norway, UK, Canada, Ireland1.05 Finland 1.00 Germany, Netherlands, Denmark, EU150.95 Belgium, France, Sweden0.85 Italy0.80 Fonte: Alonso, Schuknecht e Tanzi (ECB Working Paper, 2003) Efficienza della Pubblica Amministrazione
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13 Si sente sempre dire: LItalia spende poco in ricerca rispetto agli altri paesi E vero!
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14.. MA quelli elencati sono mali atavici dItalia.. Il funzionamento di Scuola e università Pubblica amministrazione Sistema politico Sistema (pubblico e privato) di ricerca e innovazione Servizi alle imprese e ai consumatori è sempre stato lacunoso in Italia … Anche quando eravamo i cinesi dEuropa. Per spiegare le barrette negative dopo il 1995, bisogna rispondere alla domanda: cosa è andato storto dopo il 1995 e che invece andava bene prima del 1995?
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15 Cosa è cambiato dal 1995? 1995: cosa ha avuto di speciale? Lultimo anno in cui la lira si è svalutata (del 10% circa) nei confronti del marco tedesco Con leuro 01/01/2002: 1 euro = 0,78 dollari Oggi: 1 = circa 1,30 dollari ; cioè apprezzamento del 66% in 7 anni Effetto sulla competitività? Calo costo bolletta energetica: competitività Aumento costo del lavoro in dollari: competitività Effetto netto negativo per settori che usano poche materie prime importate e molto lavoro (es. tessile ed abbigliamento)
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16 Perché leconomia italiana è così vulnerabile? Lo stesso effetto dovrebbe valere per tutti i paesi dellarea euro Invece: la figura son le barrette positive e negative dice che, dopo il 1995, la crescita dellItalia è stata sempre < di quella di Ger, Fra, Spa (e Uk) Perché? Perché questa dipendenza dallandamento del tasso di cambio? Un sintomo dei problemi delleconomia italiana?
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17 Questione di vantaggio comparato Economia italiana schiava del cambio perché specializzata nellexport di beni con basso o medio contenuto tecnologico basso: tessile ed abbigliamento, scarpe, pasta medio: macchinari per lindustria alimentare e altre macchine utensili In questi settori forte competizione sul prezzo
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18 Questione di vantaggio comparato Altri paesi europei specializzati nella produzione di beni più sofisticati tecnologicamente (e difficili da copiare). Capacità competitiva non sul prezzo ma sulla qualità e sul vantaggio tecnologico Soffrono meno della concorrenza dei nuovi arrivati nellarena internazionale (Cina e India, prima di tutto) Caveat: anche la moda italiana non compete sul prezzo ma sulla qualità. Problema: quanti svedesi e tedeschi disponibili a pagare 100 o 1000 volte di più (rispetto a un prodotto Made-in-China) per un capo firmato? Qual è il mark-up sostenibile per la moda italiana?
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19 Il vantaggio comparato rivelato dellItalia (e della Spagna) è diverso da quello degli altri paesi europei Usa e UK specializzati nellhigh-tech; Germania nel medium- high tech; Cina e India nel low-tech. Come lItalia.high-tech - Un colore per ogni paese; somma delle 4 barrette =0 per ogni paese - Numeri calcolati su dati 2005. Ogni barretta deriva da applicazione della formula descritta nella prossima pagina
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20 Digressione: definizioni e come si calcolano le barrette della figura precedente Bilancia commerciale (BC) di un settore Saldo (differenza) tra export e import del settore; se export>import, saldo positivo; se no, negativo I settori manifatturieri (produzione di automobili, cravatte, computer) sono esposti alla concorrenza internazionale; i servizi (taglio capelli, cause legali, taxi) lo sono molto meno Per questo si calcola la bilancia commerciale del manifatturiero e non dei servizi Contributo alla BC di un settore Indicatore di Vantaggio Comparato Rivelato del paese Cioè: dà info su forza e debolezza competitiva di un paese Se il contributo è >0 in un settore, vuol dire che il paese è forte in quel settore; se <0, il paese è debole in quel settore Formula (= zero, se saldo effettivo di BC del settore i uguale al saldo imputabile al settore in base al suo peso sullinterscambio)
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21 Avrebbe potuto andare diversamente? LItalia avrebbe potuto specializzarsi nella produzione di qualche altro bene, dove la concorrenza di prezzo fosse meno importante? Sì, se la nostra classe dirigente si fosse data una missione da compiere. Invece, ecco alcune horror stories Turismo, risorsa strategica? Acciaieria a Bagnoli, davanti a Capri; Italsider a Taranto Melting pot di culture mediterranee in Sicilia? Petrolchimica nella Valle dei Templi Miopia anche al Nord, non solo al Sud Decenni per linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Venezia Torino-Lione: se ne parla solo da qualche anno (Val di Susa) Malpensa 2000
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22 Riassunto finora: lItalia prima di Pantalone Per una ragione o per laltra: italiani specializzati nellexport di beni con elevata elasticità di prezzo Fino a che materie prime e lavoro costavano poco: nessun problema, anzi italiani = cinesi dEuropa, Italia = paese low-cost Crescita basata sullinvestimento pubblico e privato per ricostruire il paese dopo la guerra Grandi conquiste economico-sociali nel 1950, 2 italiani su 100 avevano unauto (contro 4 tedeschi e 6 francesi) nel 1973: reddito pro-capite medio moltiplicato per tre rispetto al 1950. Reddito medio nel Sud salito dal 47% al 60% di quello di un abitante del Nord. Nel 1973: 30% di italiani, tedeschi e francesi con unauto di proprietà. Convergenza nei tenori di vita
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23 Metà anni 70: il giocattolo della crescita si rompe … Dalla metà degli anni settanta, salgono i prezzi delle materie prime e salgono i salari Spuntano cioè due vincoli alla crescita Costo del lavoro (salari raddoppiati tra il 1968 e il 1973) Costo delle materie prime (prezzo del petrolio si quadruplica in pochi mesi) Per mantenere la competitività, necessario tenere i costi di produzione sotto controllo, se no profitti & investimenti & crescita
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24 Arriva Pantalone Invece di affrontare i nuovi vincoli politici e classe dirigente adottano una strategia sistematica di rinvio dei problemi al futuro inflazione e svalutazione Spesa pubblica finanziata con debito pubblico Tanti piccoli favori per tante categorie finanziati con i soldi di tutti Slogan: Tanto paga Pantalone! Cioè qualcun altro. Cioè tutti, se le categorie a proteggere sono abbastanza numerose
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25 Pantalone negli anni settanta, inflazione e svalutazione Il Paga Pantalone si manifestò in tanti modi -- ad esempio, nel campo delle politiche del lavoro e delle relazioni industriali con laccordo Lama-Agnelli sul punto unico di contingenza Scala mobile (indicizzazione allinflazione passata) estesa a tutti con uno scatto uguale per tutti Indicizzazione serviva a ridurre gli effetti dellinflazione sul potere dacquisto dei lavoratori -- importante conquista sociale, si diceva. Ma anche: appiattimento struttura delle retribuzioni Chi pagava? I padroni? No, i padroni scaricavano laumento del costo del lavoro sui prezzi Cerano le svalutazioni periodiche della lira che sgonfiavano gli aumenti del costo del lavoro e dei prezzi tradotti in marchi e dollari Ecco laccoppiata inflazione + svalutazione Né limpresa né i lavoratori pagano i costi dellaumentato costo del lavoro. Paga la società italiana, con linflazione Slogan: Tanto paga Pantalone, cioè qualcun altro, cioè tutti
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26 Pantalone negli anni ottanta: debito pubblico invece di inflazione Il Paga Pantalone si manifesta in tanti modi Inflazione raggiunge il 20% nel 1981: troppo alta Nino Andreatta (ministro del Tesoro) fece approvare il divorzio tra Tesoro e Banca dItalia, cioè fine obbligo per BdI di sottoscrivere, tramite il cosiddetto cc di tesoreria, i titoli del debito pubblico rimasti invenduti alle aste pubbliche Cosa cambia? Il Tesoro deve emettere titoli con tassi di rendimento di mercato: sale il costo del debito pubblico per lo Stato Non basta per fermare la corsa della spesa pubblicacorsa della spesa pubblica Risultato: spesa pubblica finanziata con debito pubblico anziché con linflazionefinanziata con debito pubblico Stesso slogan di sempre: Tanto paga Pantalone, cioè qualcun altro, cioè le generazioni future che devono restituire il debito con gli interessi
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27 La crescita accelerata della spesa pubblica in Italia Spese del general Government (governo centrale e governi locali) Una misura del peso dello Stato Tra il 1913 e il 1990, il peso dello Stato aumenta di 36 punti percentuali (da 17 a 53% del Pil), di cui: +13 punti percentuali tra il 1913 e il 1960 (in 47 anni) +10 punti tra il 1960 e il 1980 (in 20 anni) +13 punti tra il 1980 e il 1990 (in soli 10 anni)
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28 Il peso dello Stato è aumentato ovunque. Per due ragioni principalipeso dello Stato Durante le guerre Usa: +11 p.p.(1/2 dellaumento totale) Fra & UK: +15.5 punti Ita and Ger: +11 punti (solo durante la Seconda Guerra Mondiale) In pace: Welfare state Usa: 1920-37 (+8 p.p.) 1960-80 (+4 p.p.) UK: 1960-80 (+11 p.p.), 1920-37 (+4 p.p.) Ita: 1960-80 (+12 p.p.), 1980-90 (+11 p.p.) Ger: 1960-80 (+15 p.p.) Fra: 1960-80 (+11.5 p.p)
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29 In Italia laumentato peso dello Stato è stato finanziato con debito pubblico, non aumentando le tasse Debito pubblico = stock di obbligazioni pubbliche (pagherò) nei confronti di istituzioni private ed estere Debito calcolato al 31/12 di ogni anno = somma dei deficit attuali e passati Notevole aumento tra il 1980 e il 1995 Aumento della spesa e del debito: come due fidanzati, mano nella mano!
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30 Paga ancora Pantalone: luniversità di massa - 1 Altro esempio – meno ovvio – del Paga Pantalone: legislazione relativa allistruzione universitaria dei primi anni settanta In università, con il Sessantotto, gli studenti avevano imparato a chiedere, anzi a pretendere, limpossibile. Appelli di esame ogni due per tre Diciotto o trenta politico Risposta della politica: accesso alluniversità esteso a tutte le scuole secondarie di ogni tipo da oggi, liberi tutti Una volta alluniversità, libertà di scelta estesa fino alla scelta del piano di studi, In nome del diritto allauto-deteterminazione degli studenti, ai docenti viene imposto di rinunciare a svolgere una parte di indirizzo della loro funzione educativa
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31 Paga ancora Pantalone: luniversità di massa - 2 Risultato: liberalizzazione degli accessi assesta colpo formidabile al sistema universitario pubblico come veicolo potenziale di mobilità sociale dei non abbienti più meritevoli Domande non poste dai legislatori che liberalizzano gli accessi Dove sono i professori necessari a garantire lo svolgimento di lezioni decenti per le migliaia di studenti aggiuntivi? Dove le aule in cui i nuovi studenti possono sedersi per ascoltare le lezioni e prendere appunti? Soluzione? La solita, girare intorno al problema (Tanto Paga Pantalone) Con doppi turni e corsi serali il problema delle aule era risolto Poi, per aumentare il numero dei docenti, si fecero entrare in ruolo quasi senza concorso tutti gli assistenti presenti nelluniversità italiana in quel periodo. E se gli assistenti non bastavano, si facevano rientrare dallestero quelli che avevano appena cominciato studi di perfezionamento fuori dallItalia In pochi mesi, luniversità italiana si riempie di una generazione di giovani docenti che ottennero la cattedra a trentanni o giù di lì, senza aver avuto né la necessità né lopportunità di mostrare quanto valevano come ricercatori Benefit non secondario: il diritto di rimanere in ruolo fino a 72 anni e di conservare lufficio e lo stipendio fino a 75 anni grazie allistituto del fuori ruolo (eliminato dal ministro Mussi solo nel 2007)
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32 Paga ancora Pantalone: luniversità di massa - 3 Esempi da manuale di questa concezione delluniversità: le facoltà umanistiche Tacito a prima vista senza esercitazioni Corsi di base senza insegnamento delle nozioni di base Invece: corsi monografici nei quali erano insegnati anche i minimi dettagli su un aspetto particolare della disciplina. Lintera storia romana poteva essere miracolosamente esemplificata con un intero corso sullimpero di Galba (uno dei quattro imperatori del biennio 68-69 d.C.) in modo da trasmettere con efficacia a pochi studenti il fuoco sacro e lembrione degli strumenti della ricerca accademica. Poco male se il voluminoso tomo sul resto della storia romana - da Romolo alla caduta dellImpero – era lasciato allo studio del singolo. Insomma: ecco ununiversità apparentemente aperta nella quale potevano sopravvivere solo i più forti cioè quelli che nascevano già imparati, avendo appreso le categorie di base durante la scuola secondaria (o in famiglia). Commento finale Dietro alla liberalizzazione degli accessi e dei piani di studio, alle aule sovraffollate, alle promozioni indiscriminate di professori inesperti e allistituto del fuori corso se non, ancora una volta, il Paga Pantalone, cioè la prassi di usare risorse pubbliche per venire incontro alle esigenze specifiche di una categoria debole come gli studenti senza preoccuparsi delle devastanti conseguenze delle misure adottate per la collettività?
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33 Poi la corsa verso leuro e lUnione Monetaria Europea Settembre 1992: debito pubblico raggiunge il 125%, crisi finanziaria, Italia fuori dalla Sme (accordo di cambio) ed ennesima svalutazione del 20% rispetto al marco Svolta fiscale: attenzione a rispettare il vincolo di bilancio pubblico con tecnocrati come Amato, Ciampi, Dini e Prodi Tecnocrati senza partito: difficoltà di tagliare la spesa pubblica, possono solo rispettare il vincolo di bilancio pubblico aumentando le tasse Riduzione del deficit pubblico nel 1997: dal 7% al 2,7% in un anno Maggio 1998: Italia ammessa nellUnione Monetaria Europea
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34 Il deficit pubblico in Italia (% sul Pil) 1980-2009
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35 Come i tecnocrati senza partito ridussero il deficit pubblico - 1 Soprattutto aumentando le tasse (tassa per lEuropa, poi restituita) Ma anche riducendo la spesa pubblica Seguendo due strade periodici blocchi delle assunzioni di nuovo personale nel pubblico impiego riforme volte ad aumentare lautonomia e lassunzione di responsabilità da parte dei vari centri di spesa in campo sanitario, pensionistico, scolastico, universitario e degli enti locali. Il cosiddetto blocco del turnover riguardava la mancata sostituzione di personale a tempo indeterminato in via di pensionamento. Ma con ampie deroghe per questo o quel settore del pubblico impiego Commissione Tecnica Finanza Pubblica ha calcolato che i limiti alle assunzioni abbiano riguardato solo un quinto circa dei tre milioni e quattrocentomila dipendenti pubblici. Inoltre, per la necessità di salvaguardare la continuità del servizio per gli utenti, il blocco delle assunzioni di personale a tempo indeterminato è stato spesso più che compensato con un massiccio ricorso al personale a tempo determinato. Per questo la vera riduzione di spesa pubblica sempre molto minore rispetto a quella annunciata nella Legge Finanziaria o sui media
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36 Come i tecnocrati senza partito ridussero il deficit pubblico - 2 Secondo binario di risparmi di spesa: Riforme, la parola magica Riforme per fare che cosa? Introdurre maggiore autonomia amministrativa e decisionale nella sanità, nella scuola, nelluniversità e nel finanziamento degli enti locali. Ma sono sempre riforme a metà Esempio: sanità Con il tempo, chiara necessità di mettere una pezza ai problemi di bilancio sollevati dallintroduzione del Sistema Sanitario Nazionale del 1978 La legge delega 421 del 1992 e i decreti legislativi ad essa collegati avviano laziendalizzazione delle strutture sanitarie, riducendo di numero e trasformando le Usl in aziende dotate di personalità giuridica e di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile Per favorire lefficienza, competizione amministrata tra strutture pubbliche e strutture private accreditate sulla base di standard minimi di qualità del servizio offerto. Sulla base di un sistema di catalogazione preso dal modello anglosassone, si fissano tariffe differenziate per i vari servizi che sono classificati in categorie (secondo il DRG, Diagnosis Related Group)
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37 Come i tecnocrati senza partito ridussero il deficit pubblico - 3 Risultato? Limitato in termini di spesa Con la legge del 1978 (che istituiva il Servizio Sanitario Nazionale), truffe e spese eccessive della sanità venivano fuori dalla pratica di gonfiare il numero di giorni di degenza in ospedale. Erano, infatti, i giorni di degenza che davano luogo al rimborso da parte dello Stato finanziatore Con il nuovo sistema, non cera più ragione di gonfiare le degenze. Ma i direttori sanitari cominciano ben presto a dare indicazioni ai medici perché fosse privilegiato il trattamento di malati produttivi di rimborsi sulla base delle tabelle del Ministero, il che parzialmente vanificò lobiettivo della riduzione della spesa. Anche per scuola e università, stesso schema: Riforme parziali con effetto limitato su riduzione spesa pubblica Conclusione Nel corso degli anni novanta introdotte forme di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile, con limposizione di occasionali tetti di spesa che operarono però in maniera non uniforme nel tempo e provocarono un andamento a singhiozzo della spesa, senza incidere in modo definitivo sulla sua definitiva riduzione
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38 Università - 1 Cina e India: università e scuola al centro delle strategie di sviluppo. E infatti università e business school cinesi scalano le classifiche internazionali, mentre le università e le scuole indiane sfornano annualmente decine di migliaia di ingegneri e tecnici. Da noi ciò non succede La situazione negli atenei prima della riforma Gelmini è il risultato dellazione combinata di due forze La prima è lapplicazione dei principi generali dellautonomia amministrativa introdotta nel 1993 con lobiettivo di promuovere maggior efficienza. La seconda, e più importante, è rappresentata dai vincoli di bilancio imposti di tanto in tanto dal Ministro dellEconomia al ministro dellIstruzione o dellUniversità di turno. Letizia, renditi conto che il governo non è mica tuo marito disse Tremonti allallora ministro Moratti che si opponeva ai tagli dei fondi per il suo dicastero La legge del 93 attuò lautonomia assegnando un Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) alle singole università, un fondo quantificato sulla base della spesa storica per le singole voci del bilancio di ogni sede nel 1992. Punto cruciale: il trasferimento di fondi dal Ministero alle singole sedi non dipende da quanto efficaci siano gli atenei nella didattica e nella ricerca Un peccato mortale da cui è stato impossibile liberarsi finora. A sentire la Conferenza dei Rettori, il decentramento si è tradotto in una drastica riduzione delle risorse trasferite dal Ministero alle singole sedi. Ma le varie leggi finanziarie non sono davvero riuscite a tagliare i fondi alluniversità.
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39 Università - 2 La carenza di finanziamento lamentata dagli atenei deriva più che altro dallandamento esplosivo della spesa per il personale, che aumenta per due ragioni diverse. Da un lato la legge imputa ai bilanci degli atenei aumenti di stipendio - le progressioni di carriera dei docenti - che non hanno negoziato loro. Cè anche un altro lato della cosa. Nel provocare la scarsità di fondi, gli atenei ci hanno messo del loro. Soprattutto tra il 1998 e il 2001, le assunzioni e le promozioni di nuovo personale docente sono avvenute con una grave sottostima dei costi veri delle nuove assunzioni. Per vari anni, i direttori amministrativi della maggior parte delle università, con il consenso del ministero, hanno contabilizzato il costo dei nuovi assunti al loro stipendio di ingresso
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40 Università - 3 Come se unazienda tenesse fuori dai suoi bilanci gli aumenti di stipendio successivi allentrata in azienda Una scelta in contrasto con il buon senso in sintonia con il principio del Paga Pantalone In realtà, gli stipendi rimangono costanti durante i primi tre anni di prova dopo lassunzione di ricercatori, associati e ordinari, ma poi cominciano a crescere, lentamente ma per tutti e indiscriminatamente. Per docenti bravi e non bravi E anche per questo che i fondi delle università si sono ridotti A un certo punto il ministero ha annunciato che la festa era finita e che la messa a bilancio dei nuovi posti avrebbe dovuto riflettere il costo medio durante la carriera. Così le università si sono accorte che avevano praticamente finito i soldi e si è drasticamente ridotto il numero dei nuovi concorsi e di posti di ruolo messi a bando. I più giovani ci sono rimasti in mezzo.
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41 Università - conclusione Un sistema universitario finanziato con risorse il cui ammontare non dipende da quanto bene si svolgono le attività didattiche e di ricerca inevitabilmente scoraggia i propri docenti e ricercatori dal fare bene il loro lavoro Fino a che i fondi vengono da un centro che apre o chiude il rubinetto secondo la congiuntura economica, non ci sarà neanche modo di fare arrivare più risorse alle sedi che promuovano corsi di laurea più vicini al gradimento degli studenti e delle aziende Tra le cause che schiacciano gli stipendi degli italiani a mille euro al mese, il cattivo funzionamento delluniversità è la più grave perché mortifica ogni progetto del paese per il suo futuro
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42 Scuola – Riforme a metà Anche nella scuola, tra il 1997 e il 1999 autonomia amministrativa e personalità giuridica alle singole istituzioni scolastiche. Particolarmente importante lattribuzione del ruolo di Dirigenti Scolastici con compiti di amministrazione del personale ai vecchi presidi. Prima dellautonomia il preside era contrattualmente una specie di docente super partes, pagato poco più degli altri docenti. Ma non era responsabile se qualche cosa non andava nella sua scuola Con lautonomia, il preside è invece un dirigente responsabile del buon funzionamento dellistituto scolastico di cui è a capo. Per questo, gli viene ora riconosciuto uno stipendio più o meno doppio rispetto a quello percepito da un comune docente con la sua stessa anzianità di servizio. Ora lo Stato lo paga di più e gli chiede di più. Ecco la riforma Ma è una riforma a metà perché gli obiettivi indicati, prosegue la legge, si realizzano con lutilizzo delle risorse finanziarie e strumentali ma anche con lorganizzazione delle risorse umane assegnate alle scuole. E qui la parola chiave è assegnate. Il preside sembra lamministratore delegato della scuola, ma non può scegliere i docenti che insegnano nella sua scuola. I docenti sono assegnati dal Provveditorato agli Studi che li pesca in unapposita graduatoria di aventi diritto
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43 Scuola – graduatorie Il buon funzionamento della sua scuola dipende quindi da chi cè in questa graduatoria Prima di tutto, di graduatorie ce nera più di una fino a qualche anno fa. Cera quella di coloro che avevano vinto lultimo concorso ordinario, cioè aperto a tutti, per titoli ed esami nel 1992. Questa graduatoria avrebbe potuto essere la graduatoria, almeno fino allo svolgimento di un nuovo concorso ordinario che avrebbe prodotto una nuova graduatoria. Invece lesigenza di ridurre le spese ha cancellato lo svolgimento di nuovi concorsi ordinari tra il 1990 e il 2000 La graduatoria dellordinario divenne una delle graduatorie, quella da cui i Provveditorati pescavano solo metà dei nuovi docenti. Laltra metà proveniva da una giungla di altre graduatorie, permanenti e ad esaurimento, una delle quali formata dai vincitori di concorsi ordinari, svolti in precedenza (anche nel 1980!) su base nazionale o regionale, e unaltra dai vincitori di concorsi abilitanti riservati che avevano la duplice caratteristica discriminatoria di non essere per tutti (erano riservati) e di prevedere esami più facili. I concorsi abilitanti furono il grimaldello sindacale per aggirare il blocco dei concorsi ordinari e ottenere la stabilizzazione degli insegnanti precari. Vincere questi concorsi riservati era peraltro molto più facile. In questo modo sgradevole, una giungla di graduatorie che il ministro Moratti ha eliminato producendo una graduatoria unificata Inevitabilmente: confronto delle mele con le pere. Chi aveva passato un concorso ordinario negli anni Ottanta poteva vedersi passare davanti in graduatoria un abilitato del 2000 che aveva magari passato lesame studiando ben poco. Il risultato dellunificazione delle graduatorie fu: iniquità e insoddisfazione
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44 Scuola – Risultato della riforma a metà Accade così che: i quindicenni italiani non sanno fare di conto e sanno fare ragionamenti scientifici con minore efficacia rispetto ai loro coetanei europei. Lo dicono i test PISA (Programme for International Student Assessment) che confrontano le abilità innate e lefficacia dellapprendimento scolastico in campo matematico, scientifico e di lettura. I dati PISA sono preoccupanti per varie ragioni e, soprattutto, per varie regioni Il divario di punteggio tra studenti e studentesse italiani e altri studenti è rimasto costante nel tempo tra il 2000 e il 2006. In Germania no: tra il 2000 e il 2003 le cose erano già cambiate radicalmente. Gli studenti tedeschi - ben al di sotto della media OCSE nel 2000 e dunque non troppo lontani dagli italiani - nel 2003 hanno superato la media OCSE. Vuol dire che i valori dei test PISA non sono dati di natura, ma possono variare se si fa qualcosa su intervalli di tempo non biblici, anzi durante una sola legislatura. I dati per lItalia sono invece rimasti inchiodati ai valori registrati nel 2000. I dati PISA più preoccupanti sono quelli per le regioni del Sud. In effetti, le differenze nei test tra gli studenti del Nord Italia e quelli del Mezzogiorno sono molto più grandi delle differenze che si osservano, per esempio, i risultati della Germania e dellItalia nel loro complesso. La scuola al Sud fallisce per due ragioni principali. Un po è colpa dellambiente culturale. Sempre lindagine PISA dice che molti dei genitori dei ragazzi quindicenni nel Sud hanno una limitata istruzione. Cinque su cento hanno finito solo la scuola elementare; 30 su cento hanno finito solo le scuole medie. Evidentemente fanno più fatica a trasmettere unistruzione che non hanno e di cui non hanno visto i benefici sulla loro pelle. Ma vari studi statistici hanno anche mostrato limportanza delle carenze nello stato di manutenzione degli edifici scolastici: gli esiti scolastici sono peggiori dove lo stato dellinfrastruttura materiale delle scuole è più miserevole
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45 Scuola – Effetti dei tetti di spesa 1 Cè un altro esempio degli effetti perversi dellimposizione di tetti di spesa sul buon funzionamento della scuola. Sempre per esigenze di bilancio, fin dai primi anni novanta, il Ministero stabilì che nel primo e nel terzo anno delle scuole secondarie il numero minimo di studenti per classe fosse pari a 25, al di sotto del quale una data classe doveva essere accorpata con unaltra. Simili restrizioni sulla dimensione minima delle classi si applicano anche per la scuola primaria e quella secondaria di primo grado (le scuole medie). La norma serviva chiaramente a risparmiare sul numero complessivo di docenti necessari in una scuola
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46 Scuola – Effetti dei tetti di spesa 2 Lapplicazione del vincolo avrà anche fatto risparmiare qualche soldo, ma ha certamente contribuito al peggioramento della qualità dei servizi scolastici. La legge ha, di fatto, incoraggiato comportamenti lassisti dei singoli docenti e dei consigli di classe nella valutazione, perché ha indebolito la determinazione dei docenti del primo e del secondo anno a bocciare gli studenti impreparati. Perché un docente dovrebbe bocciare i suoi studenti scarsi se così facendo il rischio è quello di far sparire la classe dove lavora, mettendo a repentaglio il suo posto di lavoro e quello dei colleghi? Chi lavora nella scuola conosce bene il funzionamento di questo meccanismo e la sua influenza sugli elevati tassi di promozione che si osservano alla fine del secondo anno della scuola secondaria
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47 Scuola – Lo Stato Sociale a scuola 1 Cè di più. Come spesso accade, non solo la soglia minima ha fatto da intruso nel delicato rapporto di fine anno tra studente e docente ma è stata anche applicata in modo non uniforme. Una rilevante eccezione allapplicazione della norma è la deroga consentita in presenza di alunni diversamente abili nelle classi. Anche in questo caso alcune regioni sembrano aver approfittato di questa deroga più frequentemente di altre, non tanto nel consentirsi classi più piccole quanto nel consentire un maggior volume di assunzioni di personale dedicato allassistenza di studenti svantaggiati. In Sicilia, gli insegnanti di sostegno nelle scuole secondarie sono l11,5% del totale degli insegnanti, circa cinque punti percentuali in più della media nazionale, mentre in Lombardia e in Veneto si osservano i valori più bassi di Italia, di poco inferiori al 5% del totale insegnanti. Anche la Campania mostra una frazione particolarmente elevata di insegnanti di sostegno sul totale degli insegnanti.
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48 Scuola – Lo Stato Sociale a scuola 2 I dati sugli insegnanti di sostegno fanno anche più impressione se incrociati con un altro gruppo di dati, quelli sullabbandono scolastico. In Italia 20 teen-ager (i ragazzi tra i 18 e i 24 anni) su cento smettono di andare a scuola avendo ottenuto al massimo un titolo di scuola media. In Europa, nella stessa classe di età sono solo 15 quelli che smettono di studiare, e lobiettivo – forse troppo ambizioso - è di arrivare a 10 nel 2010. Qualche provincia italiana come quella di Trento ha già raggiunto oggi lobiettivo europeo 2010. Altre regioni (Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Basilicata) non sono troppo lontane. A far salire la media nazionale sono soprattutto due regioni del Sud, la Campania e la Sicilia, dove quasi il 30 per cento dei ragazzi nella fascia di età rilevante abbandona gli studi. In Sicilia le cose sono andate un po meglio nel corso del tempo. In Campania no: i tassi di abbandono sono inchiodati al 29% da vari anni. Campania e Sicilia: la più alta percentuale di insegnanti di sostegno per gli studenti svantaggiati e insieme i più alti tassi di abbandono scolastico. Difficile trovare un esempio più sintetico e appropriato per i paradossi del welfare allitaliana.
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49 Dentro allUnione senza Pantalone Dal 1992, insomma, nuovo modo di fare politica economica, in cui non valeva più il Paga Pantalone degli anni precedenti I tecnocrati senza partito del centro-sinistra non riuscirono a far scendere la spesa pubblica (mancava il consenso elettorale per farlo) ma almeno a far passare il principio che ogni aumento di spesa fosse finanziato con commisurati aumenti di tassazione In parallelo, anche grazie allaccordo di moderazione salariale con i sindacati, scesero le aspettative di inflazione, il che consentì una riduzione dei tassi di interesse e del tasso di inflazione verso i livelli degli altri stati europei. Con una dinamica salariale più moderata e un deficit pubblico molto inferiore a quello degli anni ottanta, le svalutazioni smisero di essere uno strumento necessario di sopravvivenza delle imprese. Dopo un ultimo episodio di svalutazione nel 1995, il cambio si stabilizzò intorno a 990 lire per un marco che fu poi il tasso di conversione preso come base per trasformare le lire e i marchi esistenti in euro. La discesa dei tassi di interesse e dellinflazione, la raggiunta stabilità del cambio e la discesa del deficit furono sufficienti a consentire che lItalia fosse ammessa nel club dei paesi aderenti allUnione Monetaria Europea
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50 La difficoltà italiana di sopravvivere dentro allUnione Monetaria Da allora, gli italiani stanno faticosamente imparando che una cosa è stata entrare nellUnione Monetaria, unaltra è rimanerci Per entrare è bastato mettere in ordine – non senza enormi difficoltà - i conti pubblici. Quella di rispettare dei vincoli non è una missione eccitante per nessuno. Una cosa è promettere il socialismo, la completa libertà di impresa o leliminazione dellIci. Molto meno eccitante ed elettoralmente vendibile è il messaggio di chi si impegna a far quadrare i conti. Cè di più: quando i vincoli di bilancio si accoppiano con riforme a metà il risultato può essere un cocktail micidiale. Purtroppo, se ne trova traccia in tutta la nostra pubblica amministrazione. In ultima analisi, per restare nellUnione Monetaria, bisogna che leconomia italiana impari a crescere senza le svalutazioni. Finora non ci è riuscita
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51 Dobbiamo disperarci? No, ma cè un bivio davanti allex-Italia di Pantalone Prima possibilità: il ritorno del passato I primi ministri – anche di centro-destra! - che sembrano no-global mercato = origine di tutti i mali Su questa strada: fine negoziati del WTO 10-100-1000 Alitalia Se così, recessione a forma di L, non a V né ad U
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52 Una seconda possibilità Governi, aziende e famiglie fanno i compiti a casa durante la crisi Lo Stato, Grande Mamma per famiglie e imprese, non basta Ci vuole nuova spinta per le liberalizzazioni No a leggi speciali per grandi imprese in crisi né per piccole-imprese-che-rimangono-piccole Via di nuovo alle liberalizzazioni del settore bancario e assicurativo, via gli albi professionali
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53 Le punture di spillo per famiglie e imprese E il momento delle Punture di Spillo, le riforme dal basso, le tante iniziative individuali e quotidiane di famiglie e imprese che si modernizzano senza aiuti e protezione e senza aspettare riforme che non arrivano o se arrivano non sono mai quelle desiderate
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54 Digressione: dizionario OCSE I settori high-tech comprendono: -- aero-spaziale -- farmaceutico -- macchine per ufficio (computer) e semiconduttori -- apparecchi x TLC (anche I cellulari) -- strumenti di precisione (x medicina, ottica) I settori a tecnologia intermedia comprendono: -- Macchinari elettrici non classificati altrove (esempio: frigoriferi) -- veicoli a motore -- chimico -- mezzi di trasporto e materiale ferroviari I settori low-tech comprendono: -- tutti i beni di largo consumo
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