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L’età di Giovanni Giolitti ( )

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Presentazione sul tema: "L’età di Giovanni Giolitti ( )"— Transcript della presentazione:

1 L’età di Giovanni Giolitti (1896-1913)
Più stato più mercato L’età di Giovanni Giolitti ( )

2 Le prime leggi speciali per il Mezzogiorno
La riflessione degli intellettuali meridionali, da Giustino Fortunato a Francesco Saverio Nitti, si orienta verso la consapevolezza che solo l’industrializzazione può garantire lo sviluppo economico Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino insistono invece sulla formazione di un ceto di contadini proprietari e verso l’espansione coloniale Entrambe le opzioni sarebbero durate fino a dopo la seconda guerra mondiale La svolta decisiva dopo il viaggio di Zanardelli in Basilicata (1902)

3 Un case study: la legge per Napoli apre la strada dell’intervento pubblico e avvia la formazione del polo industriale napoletano (Bagnoli e Pomigliano d’Arco) Nel 1904 il Parlamento emana le prime <<leggi speciali>> in favore del Sud, come progetti organici per creare i presupposti dello sviluppo La <<legge speciale>> per il risanamento economico di Napoli: incentivi alle imprese, opere pubbliche, scuole tecniche e professionali, ILVA di Bagnoli ( tonnellate di minerale dell’Elba) e i cantieri di Castellamare di Stabia

4 L’approvvigionamento energetico ed idraulico del Sud
La nascita della Società meridionale di elettricità (SME) L’acquedotto del Sele e l’irrigazione delle campagne pugliesi Ma il divario si accentua a causa del decollo nel Nord Ovest (boom della meccanica) Nel 1911 il reddito pro capite delle regioni meridionali era ancora solo circa la metà di quello del Nord Ovest (quasi pari a quello francese)

5 L’intervento dello stato
La nazionalizzazione delle ferrovie (1905): - l’indennizzo genera gli investimenti dei privati nel settore elettrico - le commesse pubbliche per il rinnovo del materiale ferroviario favoriscono l’industria siderurgica e meccanica Il monopolio pubblico delle assicurazioni sulla vita (INA)

6 La cattedre ambulanti di agricoltura I consorzi agrari
Il ruolo delle istituzioni intermedie promosse dalla cooperazione di pubblico e privato per lo sviluppo locale Le banche locali (casse di risparmio, banche cooperative, casse rurali) Le camere di commercio La cattedre ambulanti di agricoltura I consorzi agrari Le società municipalizzate per la gestione dei servizi di pubblica utilità Le cooperative

7 Intervento pubblico e dirigismo
La politica economica dello stato favorisce il consolidamento delle grandi imprese Il riordino del settore creditizio e il ruolo di coordinamento della banca centrale (Banca d’Italia) assecondano l’indirizzo delle politiche economiche Nel 1914 viene promosso proprio dalla Banca d’Italia il Consorzio Sovvenzioni Valori Industriali per salvare l’industria siderurgica È l’esordio di una politica più sensibile verso l’intervento statale (anche se la banca è ancora privata, però svolge un ruolo di organo pubblico) nella vita economica A differenza di altri paesi, ove pure il sostegno non manca, in Italia esso tende ad assumere un carattere istituzionale

8 Nel periodo della restaurazione una società praticamente immobile
Un case study specifico per valutare lo sviluppo economico di lungo periodo: l’industria agro-alimentare a Parma Nel periodo della restaurazione una società praticamente immobile 1860 la nascita della Cassa di Risparmio e a seguire la Cattedra ambulante di agricoltura (1892) e il consorzio agrario (1893) Antonio Bizzozero sperimenta la coltivazione del pomodoro

9 Un case study specifico per valutare lo sviluppo economico di lungo periodo: l’industria agro-alimentare a Parma 1899 la Società Eridania impianta uno stabilimento per la produzione dello zucchero dalla barbabietola 1900 si diffondono le prime piccole imprese alimentari per la produzione di conserva alimentare, insaccati e formaggi 1906 la Bormioli specializzata in contenitori di vetro si afferma sul mercato nazionale 1922 nasce la Stazione sperimentale per le conserve alimentari 1928 la Montecatini crea due impianti per la produzione dei concimi chimici Si sviluppa anche l’industria della banda stagnata 1939 nasce la Mostra autarchica delle conserve (oggi “Cibus”)

10 Un case study specifico per valutare lo sviluppo economico di lungo periodo: l’industria agro-alimentare a Parma 1877 Pietro Barilla inaugura a Parma un piccolo pastificio 1910 Riccardo Barilla crea il primo vero impianto industriale della società 1938 la Barilla conta 800 dipendenti ed è uno dei grandi produttori nazionali 1951 la Mutti rivoluziona il settore della conserva di pomodoro 1952 la Barilla lancia la pasta confezionata in scatola (come negli Stati Uniti) 1954 nasce il Consorzio Parmigiano-Reggiano 1963 nasce il Consorzio del prosciutto di Parma 1966 la Parmalat utilizza per prima la tecnologia UHT e lancia il contenitore in tetrapak, divenendo leader del settore del latte a lunga conservazione


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