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La delusione del mancato sviluppo
La La grande depressione ( ) e la scelta protezionistica della Sinistra storica
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Le aspettative di crescita deluse
Una sensazione di inferiorità psicologica determinata dalla disillusione dopo il mito del risorgimento Le scelte economiche compiute marginalizzano il paese nel sistema economico internazionale La globalizzazione e la “grande depressione” ( ) generano la caduta dei prezzi agricoli Il Sud che si era specializzato in alcune colture per l’esportazione ne risente di più La grande crisi agraria e l’avvio dell’emigrazione, in pratica ritenuta l’unica soluzione alla povertà
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Le prime indagini conoscitive delle condizioni economiche del paese
Le tre inchieste parlamentari: -agricoltura -industria -marina mercantile La disillusione del polo commerciale: il canale di Suez e la navigazione a vapore L’inutile politica coloniale commerciale
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La globalizzazione e la crisi internazionale
I limiti della politica liberista La svolta politica del 1876 La tariffa protezionistica del 1878 (dazi specifici e non più solo ad valorem) La svolta protezionistica del 1887: siderurgia e tessile (lana e cotone) Si avvantaggia l’industria tessile del Nord Ovest, che aveva resistito meglio alla scelta liberista
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La teoria di Alexander Gerschenkron sui fattori sostitutivi dello sviluppo
Il problema storico dell’arretratezza I paesi “latecomer” e i loro vantaggi I limiti della teoria degli stadi di sviluppo e dell’approccio classico (Walt Rostow) I fattori sostitutivi Il ruolo dello stato (nei paesi più arretrati) Il ruolo degli intermediari finanziari: la banca universale o mista alla tedesca
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Una interpretazione diversa e sorprendente: la strana coppia Antonio Gramsci e Vilfredo Pareto
Il tradimento della borghesia La mancata riforma agraria Ma è proprio vero che la distribuzione della terra ai contadini avrebbe generato la rivoluzione agraria? Il problema delle dimensioni e degli investimenti Il pactum sceleris: Latifondo/complesso militare-industriale/più tardi anche i socialisti Protezionismo e imperialismo sono strettamente intrecciati
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Forse hanno ragione Luciano Cafagna e Franco Bonelli
Un mix di prima e seconda rivoluzione industriale Un processo regionale (il Nord Ovest verso cui si indirizzavano le politiche economiche perché era l’area più avvantaggiata in termini di dotazione dei fattori) Un’accumulazione di lungo periodo (seta, per esempio) Il ruolo dello stato (politica economica, sostegno della domanda, diretto) ha supplito ai limiti del mercato Uno sviluppo di lungo periodo (onde cicliche) L’emigrazione, grazie al volume delle rimesse, ha favorito l’equilibrio della bilancia dei pagamenti per l’importazione di materie prime e tecnologia per l’industrializzazione, evitando i rischi di squilibrio tipici dei paesi in via di sviluppo L’Italia è l’unico paese dell’area mediterranea che si industrializza (almeno in parte) già all’inizio del Novecento
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Un nuovo approccio collusivo all’economia: la nascita della Terni
Un episodio strategico (10 marzo 1884) che si inquadra all’interno di una serie coerente di provvedimenti: -protezionismo sull’acciaio e la ghisa -incentivi all’industria cantieristica e sovvenzioni alle compagnie marittime (che dovevano utilizzare i cantieri nazionali e promuovere linee strategiche per il commercio e l’emigrazione) -forniture ferroviarie -politiche edilizie nelle grandi città
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Un case study di industrializzazione territoriale: la nascita della Terni
Obbiettivo: produrre acciaio con le tecniche più avanzate Benedetto Brin, la politica di potenza e l’illusione della politica coloniale (1885 sbarco a Massaua) Ostacoli: scarsità di materie prime (costi del carbone), di capacità tecniche, il peso degli interessi sino ad allora prevalenti (siderurgici privati del Nord)
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Un case study di industrializzazione territoriale: la nascita della Terni
La localizzazione a Terni esula da scelte di natura economica tranne che per l’energia idraulica (Cascata delle Marmore): distanza dalla costa (un non senso per un’acciaieria) e prossimità alla capitale (scelta militare) L’imprenditore: V. S. Breda, patriota e uomo d’affari Il sostegno dello stato: anticipo di 12 milioni senza oneri di interesse per la fornitura di tonnellate di piastre per la corazzatura delle navi da guerra Il sostegno delle banche (agevolato dalle garanzie del governo): “generose” autorizzazioni di operazioni di sconto dei maggiori istituti di credito (Banca Nazionale e Credito Mobiliare)
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Il dualismo geografico
Si disegna il “triangolo industriale” Il solco si amplia con l’avvento dell’industria meccanica (anni Ottanta) ed elettrica (1884 Edison) La crisi dell’export meridionale si aggrava dopo la contro tariffa francese (Meline) del 1893 Unica valvola di sfogo resta l’emigrazione Crispi: la politica coloniale come mito per la politica interna
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