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IL PROCESSO DI GESTIONE DELLA PRESTAZIONE La gestione della prestazione è innanzi tutto un approccio finalizzato al miglioramento ed allo sviluppo della.

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Presentazione sul tema: "IL PROCESSO DI GESTIONE DELLA PRESTAZIONE La gestione della prestazione è innanzi tutto un approccio finalizzato al miglioramento ed allo sviluppo della."— Transcript della presentazione:

1 IL PROCESSO DI GESTIONE DELLA PRESTAZIONE La gestione della prestazione è innanzi tutto un approccio finalizzato al miglioramento ed allo sviluppo della prestazione dei collaboratori, e conseguentemente anche della prestazione del responsabile cui sono affidate le risorse. E’ un processo che dura 365 gg l’anno e si basa sulla comunicazione, che se efficacemente utilizzata può far crescere professionalmente le risorse e contribuire al miglioramento complessivo dei risultati. E’ importante aver chiari gli obiettivi della propria Unità Organizzativa, in quanto costituiscono l’elemento di partenza per poter pianificare le attività ed indirizzare i collaboratori.

2 FASI 1.Pianificazione iniziale: colloquio con il collaboratore per la comunicazione dei fattori di valutazione e la definizione delle azioni finalizzate al conseguimento degli obiettivi previsti; 2.Attività nell’anno : incontri periodici per verificare lo stato di avanzamento e definire ulteriori azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi stabiliti; 3.Valutazione : ha lo scopo di registrare in modo formalizzato i livelli di prestazione raggiunti dai collaboratori, approfondire le motivazioni professionali e riattivare il processo per l’anno successivo, in una logica di miglioramento della prestazione.

3 VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI Per ogni Ruolo o Posizione di lavoro è necessario prescegliere i fattori di valutazione più significativi (da 6 a 9), indicare il comportamento atteso per ciascun fattore ed esprimere per ciascuno di questi la valutazione dei comportamenti agiti secondo una certa scala. Il Valutatore E’ il superiore diretto della risorsa. Ha il compito di: 1. esprimere la valutazione sui fattori previsti per il ruolo di appartenenza; 2. esprimere il giudizio professionale complessivo su ogni collaboratore in modo coerente con la valutazione espressa sui singoli fattori; 3. effettuare il colloquio con il collaboratore, esaminando congiuntamente la valutazione ed accertandosi del grado di condivisione del valutato.

4 Il “Covalutatore” Di norma è:  il Responsabile di secondo livello;  oppure qualche “referente” dei valutati, per alcune figure di rete;  la Funzione Personale che mantiene una supervisione sull’equità complessiva dell’intero processo. Compiti:  visionare le schede di valutazione compilate dai valutatori;  contattare eventualmente i valutatori per l’esame di anomalie o per approfondimenti, al fine di giungere, possibilmente, ad una valutazione condivisa; NB. Non può modificare la valutazione, di cui il valutatore è l’unico responsabile. La covalutazione assicura una particolare attenzione alle valutazioni, massima omogeneità del processo di valutazione, una forma di “tutela” dei valutati e consente un approfondimento della valutazione prima della fase di colloquio con la persona valutata.

5 La Scheda Anagrafica: Comportamenti organizzativi - competenza 1 - competenza 2 NB. Devono essere valutati tutti i fattori di valutazione (Competenze) Possibile scala di valutazione: A–Non Adeguato; B–Migliorabile; C–Pienamente Adeguato; D–Superiore alle aspettative Giudizio Professionale complessivo: A; o B; o C; o D. Commento del Valutatore: Azioni di sviluppo per l’anno nell’ambito dell’unità di assegnazione:  consolidamento nel ruolo  ampliamento competenze  adibizione ad altro ruolo Commento del valutato: a) condivido la valutazione b) non condivido la valutazione NB. Il Valutato ha la facoltà di prendere visione della scheda e di inserire di proprio pugno un proprio commento scritto.

6 Fattori di valutazione ACCURATEZZA AGGIORNAMENTO APPLICAZIONE CONOSCENZE PROFESSIONALI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI ORGANIZZATIVI COIVOLGIMENTO E SVILUPPO COLLABORATORI COOPERAZIONE CONSEGUIMENTO RISULTATI EFFICACIA COMMERCIALE EFFICACIA SOLUZIONI REALIZZATE FLESSIBILITA’ INNOVAZIONE MIGLIORAMENTO CONTINUO MONITORAGGIO DEI PROCESSI DI LAVORO DELL’AREA PRESIDIATA ORGANIZZAZIONE E SUPERVISIONE DEL LAVORO EI COLLABORATORI PRESIDIO DEL MERCATO DI RIFERIMENTO SERVIZIO AL CLIENTE INTERNO TRASFERIMENTO CONOSCENZE UTILIZZO FLESSIBILE RISORSE

7 Comportamenti Attesi per Fattore di valutazione ACCURATEZZA : attenzione dedicata alla minimizzazione degli errori ed alla rapidità di esecuzione delle consegne ricevute, garanzia della continuità e completezza operativa anche di fronte agli imprevisti, miglioramento del livello di qualità e della produttività AGGIORNAMENTO : attenzione costante all’evoluzione di metodi, tecniche e informazioni rilevanti per la propria attività; APPLICAZIONE DELLE CONOSCENZE PROFESSIONALI : possesso delle tecniche e degli elementi di conoscenza direttamente riferiti alla mansione svolta dal valutato, integrati da un’adeguata esperienza lavorativa; ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI ORGANIZZATIVI: realizzazione delle modifiche organizzative richieste dalla Banca a seguito dell’evoluzione di mercato e della ricerca di più elevati livelli di efficienza;

8 COINVOLGIMENTO E SVILUPPO DEI COLLABORATORI : attenzione dedicata alla comprensione delle peculiarità personali e all’evoluzione professionale dei propri collaboratori – presidio del clima organizzativo dell’unità; COOPERAZIONE : consolidamento di modalità di lavoro collaborative e sinergiche fra i componenti dell’unità organizzativa, attraverso il superamento di atteggiamenti organizzativi troppo personalistici; CONSEGUIMENTO RISULTATI : raggiungimento di significativi traguardi quantitativi ed il presidio dell’interesse della Banca e del Cliente; EFFICACIA COMMERCIALE : consolidamento e sviluppo delle tecniche comportamentali più idonee all’attività di commercializzazione bancaria, proprie e dei collaboratori. Potenziamento dell’azione commerciale – offerta di prodotti e servizi rispondenti alla domanda dei clienti e del mercato, conoscenza dei segmenti di clientela, …. -;

9 EFFICACIA DELLE SOLUZIONI REALIZZATE : concretezza ed applicabilità pratica delle soluzioni realizzate ed il rispetto dei tempi di risposta concordati; FLESSIBILITA’ : comprensione delle priorità aziendali e dell’unità organizzativa, e conseguente disponibilità personale alla mobilità temporanea su compiti diversi dal proprio; INNOVAZIONE : produzione di idee valide ed originali utilizzabili per sviluppare nuovi prodotti/servizi/attività, ovvero il ricorso modalità non convenzionali di risoluzione dei problemi. Quanto proposto è stato effettivamente applicato nell’unità organizzativa e nell’esercizio della propria attività. MIGLIORAMENTO CONTINUO : identificazione ed applicazione di soluzioni riferite al proprio campo di attività atte a migliorare il livello di servizio al cliente o l’organizzazione interna delle attività;

10 MONITORAGGIO DEI PROCESSI DI LAVORO NELL’AREA PRESIDIATA : aggiornamento ed interpretazione costante dell’andamento dei principali indici di risultato e dei processi dell’unità presidiata (costi/ benefici, risultati di budget, miglioramento quali-quantitativo, obiettivi strategici ecc. …). Messa in atto di interventi tempestivi e propositivi volti a ridefinire o correggere i piani di lavoro in direzione dell’ottenimento dei risultati previsti; ORGANIZZAZIONE E SUPERVISIONE DEL LAVORO DEI COLLABORATORI : consolidamento e miglioramento di metodi efficaci per il conseguimento dei risultati dell’unità organizzativa. Gradualità e coerenza nell’assegnazione delle deleghe ai collaboratori, ed applicazione di adeguate modalità di controllo; PRESIDIO DEL MERCATO DI RIFERIMENTO : individuazione corretta delle caratteristiche e delle potenzialità del mercato di riferimento, utilizzo di schemi di previsione e controllo dell’andamento delle variabili del mercato di competenza, analisi ed interpretazione dei limiti e delle potenzialità commerciali dell’area geografica/di prodotto/di clientela cui si riferisce la posizione e realizzazione di azioni idonee;

11 SERVIZIO AL CLIENTE INTERNO : individuazione corretta dei bisogni ed esigenze del cliente interno, e predisposizione di soluzioni personalizzate ed efficaci; TRASFERIMENTO DI CONOSCENZE : individuazione delle conoscenze, e delle relative tecniche e metodologie di applicazione, ritenute fondamentali nel breve e medio periodo, e diffusione delle stesse presso i propri collaboratori ed eventuali clienti interni; UTILIZZO FLESSIBILE DELLE RISORSE : applicazione di modalità organizzative e motivazionali finalizzate ad un utilizzo più mobile delle risorse, nel rispetto delle normative aziendali.


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