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PubblicatoAntonina Bernardi Modificato 9 anni fa
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Nei primi anni il lavoro svolto consisteva nella realizzazione di testate per molti Comuni, grandi e piccoli.
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Ma già negli anni ’80 si passa all’industrializzazione del processo con una redazione che realizza “pagine pronte” e subito dopo una vera e propria editoria modulare di cui il Comune a fumetti è un esempio.
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L’editoria modulare realizza 45 prodotti che spesso si avvalgono delle sponsorizzazioni e partnership con aziende sensibili alla loro funzione sociale, anticipando i tempi della CSR (Corporate Social Responsability).
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Si toccano così tutte le tematiche rilevanti per i cittadini, non in modo generico, ma per segmento e per interessi in un’ottica di marketing relazionale e one-with-one
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Si arriva così alla realizzazione dei Bilanci Sociali e partecipati
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Il modello è industrializzato come processi, modelli, interfaccia e tecnologie grazie a un intenso lavoro di ricerca negli ultimi otto anni
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Nasce così il Piano Regolatore della Comunicazione, che sviluppa il progetto di “territorio-sistema” nelle sue articolazioni e flussi
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Si verifica l’ampiezza dell’area dei cittadini che partecipa e che è disposta a un dialogo costruttivo con la PA
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Gli insiemi segmentati della domanda e dell’offerta vengono posti in correlazione sistematica tramite i canali tradizionali e innovativi e si gestisce un database relazionale
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La strategia unitaria si avvale di tutte le discipline e strumenti della comunicazione
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Tutti i flussi vengono così a produrre un piano di comunicazione che incrocia settori, target, attività, tempi, misurazione dei risultati.
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Il modello prevede una formazione tecnica di affiancamento che consente alla struttura l’autogestione delle attività proposte
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Si supera la comunicazione occasionale per strutturarla all’interno di un programma articolato su più anni e che prevede il coinvolgimento dei soggetti attivi sul territorio
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La responsabilità dello sviluppo del modello viene assunta così dai referenti primari e si arriva al concetto di “COMUNE-COMUNITA’”
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Tramite singole azioni inserite in un contesto programmato e strutturato, misurabile in tutte le fasi, si arriva così a definire un programma di customer satisfaction che si avvicina alla progettazione partecipata della vita della comunità
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